giovedì 30 ottobre 2025

Speciale d'ottobre / Piazze e voto, Politica e astensioni ... La rivoluzione (non russa) pacifica ed ecologica urge!

Partecipazione e creatività agli scioperi generali: necessari per navigare in questo oceano tempestoso

















In Italia, in Europa e nel mondo un protagonismo così spontaneo, diffuso e Politico (con la P maiuscola) non ha eguali nell'ultimo mezzo secolo. Molte le testimonianze, le informazioni, le riflessioni (sotto Alessandro Baricco, Concita De Gregorio, Jeremy Corbin, Marco Boccitto, Nadia Terranova). Lo hanno colto (in enorme ritardo!) anche i maggiori partiti e sindacati italiani. Decisamente a modo loro.
A destra anziché riconoscere la grande mobilitazione pacifica come contributo positivo a cui in fondo anche le iniziative di Donald Trump per imporre a Netanyahu, Putin e Zelensky "tregue armate" è stata una autonoma risposta, Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d'Italia hanno scelto di proseguire nella loro contrapposta narrazione: "la pace non si costruisce con gli scioperi generali, con il protagonismo di donne e uomini comuni, bensì con la deterrenza delle armi e con le relazioni e il lavoro (ovvero gli affari, ndr) tra Capi e leadership". Lo stesso approccio sprezzante ed arrogante già usato verso donne e uomini impegnati nella Global Sumud Flottilla quando è stata violata la sovranità territoriale italiana da parte dell'esercito israeliano con l'assalto alle barche ed il sequestro dei naviganti in acque internazionali del Mediterraneo che facevano rotta verso Gaza. Contraddizioni clamorose per chi si professa "nazionalista", "patriota", portatore di "ordine e legge".

A (centro)sinistra incuranti dei rischi di delegare le sorti di popoli e comunità nelle mani di pochi potenti uomini che curano interessi ed affari di parte nel disprezzo di Istituzioni internazionali, Diritti e Doveri universali, del pericolo di trasformare guerre regionali in devastanti conflitti nucleari mondiali, ciechi di fronte alla profondità della crisi, delle contraddizioni, della insostenibilità dei sistemi produttivi, economici e finanziari dominanti, della necessità di promuovere una rivoluzione epocale della società e delle istituzioni comunitarie, si preferisce ingaggiare disfide simboliche. Emblematiche, ma prive della profondità e radicalità richieste, necessarie. Così si esibiscono bandiere palestinesi a lungo dimenticate, si riconosce la giusta professionalità a donne autonome e coraggiose come Francesca Albanese in servizio presso l'ONU e sanzionate dall'Amministrazione Trump, si inseguono e infine si condividono scioperi e manifestazioni popolari promosse da sindacati di base. Tutto apprezzabile, senza se e senza ma. Tuttavia restano elusi nodi di fondo, strutturali e di prospettiva che sono da tempo al centro dei conflitti. Tra questi: le politiche di riarmo (dei singoli Stati nazionali e della NATO), le guerre economiche unilaterali (contro la Russia di Putin ma non contro Israele di Netanyahu), le "conversioni a perdere" (da Next Generation EU a Rearm EU), il ritorno alla dipendenza da fossile e nucleare (di provenienza USA), la compromissione con leadership screditate ed incistate nei sistemi di potere esistenti (in UE, nel medio Oriente e a livello locale). 
Tutte pratiche di conservazione, inconciliabili con percorsi coerenti di costruzione della pace, della sicurezza e della cooperazione tra i popoli e gli Stati, con politiche ed interventi adeguati di conversione ecologica delle produzioni e dei consumi, con attività percepibili di rispetto e di valorizzazione della natura e della biodiversità del Pianeta, con iniziative forti di rigenerazione della vita e della democrazia nel governo delle piccole e delle grandi comunità. Pratiche e progetti maturi che potrebbero qualificare la storia dei movimenti di liberazione e di emancipazione delle classi subalterne e di partiti della Sinistra, capaci di corrispondere ad esigenze vitali ed attualissime.

Così il massimo di mobilitazione Politica registrato anche in Italia nelle scorse settimane contro le prepotenze di uomini ed eserciti violenti e senza alcun rispetto per le regole scritte in nome della civile convivenza ha coinciso con il minimo storico di presenza alle urne nelle tre Regioni al voto per il rinnovo dei governi di Calabria, Marche e Toscana in questo inizio d'autunno.
In tutte queste elezioni gli astenuti hanno raggiunto livelli record: 50% nelle Marche, 52,3% in Toscana, 55,6% in Calabria.

Sommati i 2 Presidenti delle destre uscenti e rieletti non sono affatto avanzati. Nelle Marche Francesco Acquaroli, in 5 anni, ha perso oltre 23.500 suffragi, il 6,5% di quanti ne aveva ricevuti nel 2020. Solo parzialmente compensati da quelli ottenuti da Roberto Occhiuto in Calabria, dopo 4 anni, dimissioni volontarie ed elezioni anticipate: 22.251 in più del 2021, il 5,2%. 
Una conferma del blocco sociale conservatore, che in particolare nel meridione, risulta più organizzato, ramificato ed invasivo nelle scadenze locali e regionali (dove contano maggiormente candidati e relazioni familiari). Che ridimensiona le tesi sull'incidenza del potere del Governo Meloni e sulle promesse di Salvini, ministri e sottosegretari (portatori di "grandi" opere, appalti e occupazione).

In Toscana, a fronte di un elettorato sostanzialmente stabile, ha perso voti anche il Presidente uscente e rientrante del Centrosinistra, Eugenio Giani: meno 111.826 voti (su 864.310) la differenza netta negativa tra il 2020 e il 2025. Senza considerare che in queste elezioni il cosiddetto "Campo Largo" includeva pure il M5S (il cui candidato alla Presidenza della Regione cinque anni fa aveva conquistato 113.796 voti).

Ma, ancora una volta, nessuno (commentatore o dirigente di partito) ragiona sui valori assoluti. Si sceglie di galleggiare: le percentuali in più coprono i voti in meno. 
Le letture sono superficiali, spesso chiuse nei tempi delle "maratone" televisive. Le analisi vengono poi delegate a centri studi quasi sempre condizionati dalle necessarie risorse che consentono loro di chiudere i bilanci. I report sui risultati sono inutilizzati nel dibattito pubblico.
Eppure i dati sono impietosi. Confermano processi e tendenze da tempo riscontrabili (e su questo blog tante volte segnalati). 
Per Politici all'altezza delle sfide sarebbero motivo di serie riflessioni, di discussioni approfondite e di cambio di strategie e di cultura politica. Ma a questi gruppi dirigenti nazionali e locali del Partito Democratico e del Centrosinistra pare non interessino

In effetti il radicamento e la rappresentanza nella società di PD ed alleati si confermano in netto calo. E il cosiddetto "Campo Largo", ossia l'alleanza politica - elettorale con il M5S di Conte non inverte questa china. Al massimo la contiene.
Vale verificare (come sempre) sui valori assoluti.
In Toscana il Presidente Rossi nel 2010 era sostenuto dal 35% degli elettori. Nel 2015 lo stesso Rossi veniva rieletto con il 22% dei consensi del "corpo elettorale". Candidati alternativi di sinistra conquistavano (in autonomia) un altro 3% ed l'esponente del M5S il 7%. Nel 2020 Giani recuperava parzialmente attestandosi a quota 29%, in presenza di altri candidati alla Presidenza di sinistra (1 voto su 100 elettori) e del M5S (4 su 100 elettori). In questo ottobre Giani è stato sostenuto dal 25% degli aventi diritto, con la candidata della sinistra comunista che rappresenta il 2% dell'intero "corpo elettorale".
In 15 anni, dunque, il sostegno popolare al Governo della Regione si è fortemente ridimensionato (dal 35 al 25%). E si è fortemente ridotta pure la rappresentanza popolare nell'Assemblea Legislativa (dal 55 al 44%)! Per il fatto che anche le destre hanno diminuito il radicamento sociale (dal 20 al 19%) e che a sinistra nonostante il 5,3% conquistato dalla Candidata di Toscana Rossa questa lista non ha superato lo sbarramento della legge regionale. La "questione democratica" resta all'ordine del giorno. Irrisolta e ancora sostanzialmente negata da "vincitori" e "vinti".
Anche il Partito Democratico, pur nettamente primo e trainante, passa dal 21,3% dell'intero "corpo elettorale" (nel 2010) al 22,0 (nel 2015), al 18,9% (nel 2020, ovvero il 20,5% comprendendo anche la Lista del Presidente), al 14,5% (del 2025, ovvero il 18,2% includendo i suffragi andati alla lista Per Giani, Casa Riformista, che comprende Italia Viva di Renzi).
A chi giova occultare questa realtà? E mostrarsi "vincenti", in "ripresa" come ripetutamente proposto (a reti unificate) da Schlein e Taruffi?
Anche nelle Marche (dove il "corpo elettorale" cresce in 15 anni di 37 mila persone) il candidato (e parlamentare europeo da un anno) Matteo Ricci proposto dal PD e sostenuto dal "Campo Largo" ha contato 286.209 voti, contro i 409.823 raccolti nel 2010 dal Presidente eletto Gian Mario Spacca. Meno 123 mila voti. Con un radicamento sociale che è passato dal 31,8% degli elettori aventi diritto all'attuale 21,6%. Nel 2020 il Centrosinistra aveva raccolto il 20,9%, con il candidato alla Presidenza del M5S al 4.8% e altri di sinistra al 2.2%. 
Per parte sua, il solo PD raccoglie un modesto 9,6% dell'elettorato (il 12,7% considerando anche la Lista Matteo Ricci Presidente) a fronte del 17,4% di 15 anni fa.
Infine, in Calabria (a fronte di una lievissima flessione di elettori: meno di 10 mila) Pasquale Tridico, parlamentare UE (anche lui eletto un anno fa) ed esponente del M5S proposto dal "Capo Largo", conta 330.813 voti. Nel 2014 Mario Oliverio (sostenuto dal Centrosinistra) era stato eletto Presidente con 490.229 suffragi. Oggi oltre 159 mila voti in meno. Ovvero una rappresentanza sociale che passa dal 25,8% di 11 anni fa, al 17,5% di oggi. Con un PD che da 185.209 voti passa a 103.119 e rispetto al 2021 incrementa i suoi consensi di appena 2.682 consensi in assenza delle liste di De Magistris (128.204 voti) e di Mario Oliverio (13.440). Dunque meriterebbero considerazione ed approfondimento le riflessioni di Giandomenico Crapis, pubblicate dopo il voto su il Fatto Quotidiano (vedi sotto).

In conclusione.
L'impressione è che le piazze d'Italia, d'Europa e del mondo avvertano un problema (grande e complesso!) di futuro e di (urgente!) trasformazione sociale. Ed indichino forte e chiaro "la via della Politica", di un protagonismo popolare vitale e ricostitutivo per democrazie in crisi, con Istituzioni, partiti e sindacati storici sempre più autoreferenziali e incapaci di misurarsi con le sfide aperte. 
"La via della Politica" impone ad ogni soggetto singolo o collettivo il dovere di esercitare critica e confronto, di coinvolgere ed unire persone emarginate, sagge e responsabili. Con spirito aperto, lungimirante, costruttivo. Su obiettivi concreti, su vertenze ed azioni di prospettiva. Capaci di cambiare rotta, direzione di marcia.

Una decisa conferma che i problemi aperti non si risolvono affatto affidandosi a "Re" o "Imperatori", Zar o Comandanti in Capo, autocrati o giga capitalisti che impongono a sudditi e subalterni la loro volontà. 

La complessità delle questioni, i molteplici bisogni, i contrasti di interessi, il pluralismo di idee e di esperienze richiedono confronto civile e conflitto sociale, ricerca di nuove sintesi e di cooperazione tra diversi, innovazione radicale ed una pacifica rivoluzione di pratiche consolidate.

Tutt'altro rispetto alla strenua difesa di antichi privilegi, di nazionalismi e imperi al tramonto, alla riproposizione di approcci neo coloniali che anche la globalizzazione e le tendenze demografiche hanno reso insopportabili e improponibili.

Per fare fruttare il protagonismo di milioni di persone in marcia in tutto il mondo è importante saldare una visione rinnovata ed una "possibile alternativa" al "fallimento dell'ONU" ad azioni positive, vertenze concrete a livello locale.
Contributi e provocazioni interessanti sono quelli proposti in merito da Luigi Ferrajoli, Guido Viale, Francesco Vignarca, Milena Gabanelli, Barbara Spinelli (vedi sotto) ... nonché nelle lotte dei portuali di Genova, Livorno e Ravenna, dei lavoratori e del collettivo di fabbrica dell'ex GKN di Firenze, dei comitati e delle associazioni bolognesi ed emiliano romagnole che indicano soluzioni nuove e proposte di legge (anche regionali) per avviare la conversione ecologica e pacifica delle produzioni e della società in una delle comunità più colpite dal consumo di suolo e da produzioni che nuocciono gravemente alla salute dei cittadini e all'ambiente.

Costruire l'alternativa è la sfida del presente e per il futuro.



Bologna in piazza per la Palestina, per la Global Sumud Flottilla, per il disarmo ... (con foto MT di Manuela Toselli)

22 settembre, Sciopero Generale dei Sindacati di base, ore 8.50: sotto le Due Torri, in via Rizzoli, un flusso continuo di persone ...


Cortei prendono forma dalle varie Facoltà universitarie ... (foto MT)





... e raggiungono via Rizzoli ... (foto MT)
















... dove confluiscono altri manifestanti da via dell'Indipendenza ... (foto MT)











In ricordo di Amin Al-Bahtiti, medico dentista di Gaza ... (foto MT) 




















"Dalle scuole ai quartieri blocchiamo tutto" ... (foto MT)










Ragazze dalle scuole medie superiori ...













Piazza Maggiore ... 














... intere famiglie e classi di piccoli accompagnati da maestri e genitori ...













... arrivano docenti ed educatori "per il rispetto dei diritti umani"














Il "crescentone" si riempie ...
 











Dal balcone di Palazzo d'Accursio viene esposta una grande bandiera palestinese e si affaccia il Sindaco ...














"Stop war, peace now" firmato "Istituto Comprensivo 22" ...














Da Piazza Maggiore a Piazza del Nettuno ...














La bandiera palestinese alzata sulla fontana ...




















... dipinta sul volto di una ragazza














"Free Palestine" in testa ...
















"Restiamo umani"














Anche gli alberelli in vaso mostrano "sofferenza" ... 






















"Stop al genocidio, Palestina libera!" ...














Una videocamera riprende ...














Uno scatto fotografico ...














Improvvisamente ... il Sindaco!
 















A testa bassa e senza fascia tricolore, tra i manifestanti ...





























All'incrocio tra Rizzoli ed Indipendenza si fatica a procedere ... (foto MT)


































Via Ugo Bassi stracolma ...

All'incrocio con via Oleari ...



























"Per il salario, contro il riarmo. Aumenti contrattuali subito, abbassate le armi e alzate i salari" firmato USB ... (foto MT)









"Palestina libera" con SGB ... (foto MT)
















Tra i manifestanti Alessandro Bergonzoni ... (foto MT)












... autori liberi, creativi, rivoluzionari 



































Magliette e kefiah ...














Tamburi ...














Genitori, nonni e nipotine ...















"Fermate questo delirio omicida. Stop Israele" ...














"Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono" firmato Istituto Comprensivo di Granarolo ...














"La nostra libertà è incompleta senza quella dei palestinesi", "La giustizia per la Palestina comincia dai nostri passi" ...
 
















"No al genocidio. Per una scuola inclusiva ed antirazzista" firmato Collettivo precar* sostegno ...














"L'Italia ripudia la guerra. No al riarmo in Europa" firmato No NATO ...
















Rifondazione Comunista e i giovani comunisti ...














"Bombardare gli ospedali è un crimine di guerra" firmato Sanitari #Bologna4Gaza














"Stop bombing kids" ...














 Generazione T-shirt e Palestina ...














Giovanissimi amici di Haaland ...



























Battimani in via Marconi ...
















Donna con velo e kefiah ...




















Tra i frutti dei genocidi: vittime innocenti, indignazione e solidarietà generale ...
  



















Polizia davanti alla Stazione 2 Agosto 1980 ...



Il corteo in viale Pietramellara: "Governo Meloni complice del genocidio. Palestina Libera" ...



Tra reparti di Polizia e manifestanti, una catena umana di attivisti dei sindacati di base ... (foto MT)











Decine di mani tese a sostegno della bandiera palestinese ... (foto MT)
















In piazza XX Settembre sfilano studenti con bandiere di Link, Extinction Rebellion, Unione degli Studenti ... poi Emergency (foto MT)
















Ragazz3 e genitori con bandiere della pace ... (foto MT)















"Free Palestine" ... (foto MT)
















"Per una scuola decoloniale e contro la guerra" firmato Rete per la scuola pubblica ... (foto MT)
















Una ragazza al megafono ... (foto MT)
















Un piccolo portabandiera ... (foto MT)




















"Free, free, free" ... (foto MT)
















Fianco a fianco, con e senza veli ... (foto MT)
















... "Docenti, educatori ed educatrici per il rispetto dei diritti umani in Palestina" (foto MT)
















Il corteo in marcia sul ponte di via Stalingrado ... 

Rassegna stampa del 23 settembre: sulla prima pagina del Corriere di Bologna "Una marea umana per Gaza" ...





















La "marea umana per Gaza" scompare sulla prima pagina dello storico giornale italiano (oggi proprietà del Gruppo Cairo) che titola: "Guerriglia a Milano su Gaza" ...
   













Titolo su la Repubblica Bologna: "Gaza, una marea di gente per dire basta al massacro" ...




















La prima pagina nazionale del quotidiano di proprietà del Gruppo Exor (Elkan Agnelli) titola "Piazze di pace e scontri a Milano" ...




















Per Carlino Bologna, proprietà del Gruppo Editoriale Monti - Riffeser che redige Quotidiano Nazionale, "Maxi-corteo per Gaza più guerra che pace" su foto scattata nel pomeriggio in Tangenziale - A14 ...




















La prima de il Fatto Quotidiano coglie la scelta dei grandi gruppi imprenditoriali della comunicazione pubblica e privata e titola "Marea pacifica, ma tutti parlano di 100 violenti" ... 




















Il manifesto titola "Un mondo" e articola "in tutta Italia centinaia di migliaia di persone raccontano un paese diverso da quello del governo complice di Israele. Nel solco dello sdegno mondiale per il genocidio ... un nuovo protagonismo": a Roma "300mila per Gaza"




















La mobilitazione popolare continua ma restano le scelte editoriali e redazionali: "Gaza, diecimila in corteo, guerriglia alla Stazione" titola Carlino Bologna su una foto con mezzi ed agenti dei Carabinieri in una notte squarciata da lacrimogeni e cariche ... (3 ottobre 2025)
Tra le vittime una ragazza rischia di perdere la vista ad un occhio.











3 Ottobre 2025 Sciopero Generale dei Sindacati di Base e della CGIL, appuntamenti in Piazza Maggiore e Piazza Malpighi. Ore 8.30, davanti a Palazzo d'Accursio: esposto un esemplare della "flottilla" pro Gaza ...












L'appello - invito di un gruppo di student3 ...














Una critica - denuncia ... (foto MT)
























In Piazza del Nettuno, camici bianchi di medic3 e infermier3 ...




"Sanitari per Gaza" ricordano le vittime negli Ospedali bombardati ...
 





















Partecipazione, obiettivi e vertenze globali ...


"Embargo militare, stop armi a Israele" ... e per le guerre







Un cartello critico, senza sconti ...











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Tantissime persone, strette, strette: per le foto occorre alzarsi ... 




Su spalle robuste ...


Pacifisti e militanti comunisti ...













"Governo Meloni dimissioni" ... in controluce















La "marea umana" in via Ugo Bassi ...



























Un piccolo e il suo papà osservano, in attesa di amici ...

Determinazione ed orgoglio ...
















"Libertà per Anan" ...










Ragazze con la Palestina sul volto e nel cuore ...














... "Contro l'economia di guerra" firmato USB (foto MT)
















Con "Flotilla" in movimento ... (foto MT)
 









... focus sull'equipaggio di terra














Grandi e piccini all'incrocio tra via Ugo Bassi e Piazza Malpighi ... (foto MT)

























Resistenti crescono ...














Ragazze fotografano ...




















Donne applaudono ...














In via Marconi ...














CGIL: la sfida ora è essere "equipaggio di terra" sui luoghi di lavoro, nelle fabbriche di produzione e nelle aziende di commercio e trasporto di armi ...
 










Dialogo con chi, sul fronte opposto, non ha scioperato ed osserva la "marea umana" ...














Attivisti SGB ...














Panoramica da Piazza dei Martiri ... (foto MT)













Una striscione dei ricercatori del CNR 4 Palestine in Piazza IIIV Agosto ...














In via Irnerio davanti alla Facoltà di "Fisica bloccata!" ...














Student3 e docent3 di UNIBO: "Blocchiamo tutto. Fuori la guerra ed Israele da Fisica" ...



















L'intero "equipaggio" della Flotilla da via Irnerio arriva a Porta San Donato ...

























"Il mare di gente" ...















Attivist3 di XR Bologna denunciano questa "Europa complice di genocidio" ...














Agire si può con "Sanzioni" ed azioni: "boicotta Carrefour" e "boicotta Teva" ...















"Siamo al mondo per lasciare impronte, non cicatrici. Ci sono cose da non fare mai né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra" ... 




















"Nessuna etica nella ricerca se a servizio della occupazione" ...














Produttori agricoli di Campi Aperti ...











Bandiere di Amnesty International ...
























Passaggio davanti alla Facoltà di Scienze Politiche ...














Su viale Carlo Berti Pichat ...














"Tajani ma che cazzo stai a dì?" ...















Tra i manifestanti che sfilano a Porta Mascarella: "Così inGAZzAt* da bloccare tutto!" ...




















Serrande abbassate: "Aderiamo allo sciopero generale. Palestina libera" ...














Arrivano a Porta Lame anche lavoratori della FILT CGIL ...














... e della FISAC CGIL















Il corteo sul Ponte della ferrovia di via Stalingrado ... (foto MT) 










Ragazze con velo e kefiah e senza ... (foto MT)


















Attraversiamo ponti e portiamo ramoscelli ... (foto MT)
 














... abbattiamo muri ed isolamento, fermiamo genocidio e riarmo (foto MT)
 














Sale la "marea" ... (foto MT)
















L'equipaggio di terra non s'arresta ... (foto MT)
















Attraversa il Ponte di Stalingrado la CGIL ...  (foto MT)
















In tant3 dietro le bandiere della FIOM ... (foto MT)
 















Il corteo procede ai piedi del Ponte verso la Tangenziale, sullo sfondo Porta Unipol ... (foto MT)
















8 Ottobre 2025, ore 18, Piazza Maggiore: continua lo stato di agitazione permanente ed il presidio degli equipaggi di terra. In migliaia si incamminano lungo via Rizzoli ...
















... lungo strada Maggiore














Si fa buio ... sullo sfondo Porta Mazzini 














Soc3 di Camilla, emporio di comunità, con il loro striscione ...














Attivist3 del Comitato Besta a piedi e in bici ...














Ancora "Docenti, Educatori ed Educatrici per il rispetto dei diritti umani in Palestina" di Bologna ...
 













Il ritorno nel centro storico dopo avere percorso i viali direzione Porta San Vitale e Dan Donato, le vie Irnerio, dei Mille e Marconi ... 














Ancora tantissimi studenti universitari verso Piazza Maggiore ...














4 Ottobre 2025, Carlino Bologna titola "Gaza. 80mila in piazza" e scrive "una marea umana" ...




















"Un mare di gente per Gaza. Bologna non resta a guardare" titola la Repubblica Bologna. E informa sulle cariche della Polizia del 2 ottobre: "ragazza rischia l'uso dell'occhio" ...




















Il Corriere di Bologna titola "La piazza pacifica e la guerriglia", scrive di "100 mila persone" e di "tangenziale e autostrada bloccate per 5 ore" ...
 
































Sulla prima pagina nazionale de il Fatto Quotidiano: "una mobilitazione mai vista prima. 2 milioni in cento piazze" e propone uno speciale "Gaza due anni all'inferno" ...
 



















L'editoriale di Marco Travaglio ...













... "una intervista a Francesca Albanese, relatrice ONU per la Palestina" ...




















La prima pagina de il manifesto: "in due milioni riempiono le piazze italiane ... stazioni e tangenziali occupate contro il genocidio a Gaza. Cgil e sindacati di base, studenti e docenti uniti" ... Titolo su una foto a Termini: "Continua"!















Un passo indietro. 
21 settembre 2025 "All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approda il riconoscimento dello Stato di Palestina su iniziativa di Francia e Regno Unito. Italia non pervenuta" scrive il manifesto sotto un titolo "ONU, nessuno e centomila" su una immagine delle manifestazioni pro Palestina a New York. 
A fianco due contributi da leggere: "E' movimento globale. Gaza parla anche di noi" di Chiara Cruciati e "Israele - Palestina. La confederazione, una fantasia senza alternative" di Guido Viale ...














... "che stesse nascendo un movimento globale le classi dirigenti lo hanno capito subito, hanno messo in moto la repressione" scrive Chiara Cruciati. E Guido Viale "un unico Stato dal fiume al mare? Non come frutto della cacciata (o dello sterminio) di ebrei o della popolazione palestinese" ... (21 settembre 2025)




















Un testo di Alessandro Baricco pubblicato su Substak e la Repubblica: "c'è stato un giorno in cui Gaza ha smesso di essere il nome di una terra per diventare la definizione di un limite ... per non morire nello stesso modo dei padri"  (ottobre 2025) 




















Concita Di Gregorio scrive su la Repubblica "Piazze da ringraziare non da disprezzare" ... (13 orrore 2025)




















Sostiene Jeremy Corbin: "Non ho mai visto un movimento così" ... 14 ottobre 2025) 
 










Francesco Vignarca su il manifesto denuncia il "futuro già scritto" ovvero "la militarizzazione del discorso politico e dell'economia" ... (17 ottobre 2025)




















"Quello che ci spetta non è una parentesi. E' un bivio storico. O lasciamo che l'Europa si trasformi in una fortezza armata al servizio dei profitti militari, o costruiamo un altro modello di sicurezza. Che parta dalle persone non dalle armi" (17 ottobre 2025)














"Un soggetto politico identificato come Generazione Z ha preso la parola, imponendo una brusca sterzata al dibattito pubblico" scrive Marco Boccitto su il manifesto ... (19 ottobre 2025)














"Oggi basterebbe che una classe politica illuminata ascoltasse, interpretasse il grado di protesta di questa generazione, affinchè non perseveri negli errori dei vecchi" ... (19 ottobre 2025)




















Uno scritto di Francesco Strazzari su il manifesto: "tra USA e Europa. Si rinuncia alla razionalità, non alle armi" ... 22 ottobre 2025)














"L'UE si allinea a Trump e si aggrappa alla minaccia russa per comprare armi" ... (22 ottobre 2025)














Su il manifesto Nadia Terranova propone "Sulle strade di San Francisco" ... una testimonianza sul corteo No King Day (23 ottobre 2025)




















"E' solo l'inizio ... Rimane un'elettrica energia che più che dissolversi sembra ricaricarsi" (23 ottobre 2025)

















Sostiene Barbara Spinelli su il Fatto Quotidiano "L'UE vuole la tregua ma non la pace" ... (23 ottobre 2025)




"Questa estate 43 miliardi di danni per eventi estremi e siccità" in UE ma "il Green deal è in crisi" ... Il Dataroom di Milena Gabanelli e Francesco Tortora su il Corriere della Sera (20 ottobre 2025)
  



















Luigi Ferraioli su il manifesto scrive su "il fallimento dell'ONU e l'alternativa possibile" ... (24 ottobre 2025)













"L'alternativa consiste nella rifondazione della Carta dell'ONU e delle altre carte internazionali che introduca rigide garanzie: la previsione come crimini contro l'umanità della produzione e del commercio di armi; un demanio planetario che sottragga al mercato e alla dissipazione i beni vitali della natura, come l'acqua potabile, le grandi forestali grandi ghiacciai" ... (24 ottobre 2025)

  














Nelle settimane delle Piazze e della Politica partecipata il voto nelle Regioni Marche, Calabria e Toscana con il record storico di astensioni. Purtroppo, ancora una volta, letture superficiali di politici e commentatori interessati e di modesta cultura. 

30 settembre 2025. Il Corriere della Sera a commento del voto nelle Marche registra "la vittoria del centrodestra" e "la delusione di Schlein" ma, come prassi mainstream, accantona "affluenza in calo" ... 










Le "tensioni nel PD sulla leadership" vedono all'attacco l'europarlamentare Pina Picierno che a Strasburgo ha votato ogni risoluzione per il Riarmo e a favore di Ursula Von der Leyen ... (il Corriere della Sera)
    













Ancora il Corriere della Sera: "Elly tra le pressioni del centro" e ... un "M5S che porta pochi voti". Manca ogni riferimento al Progetto di Governo proposto e praticato per le comunità amministrate e per il cambiamento complessivo della società; al fatto che cittadini, diversi tra loro, possano riconoscersi in una alleanza Politica capace di affrontare le priorità della vita quotidiana e del mondo auspicato
  













Sulle pagine di la Repubblica il messaggio della Segretaria PD è "si va avanti". Ogni riferimento è solo e sempre alle forze politiche date, ai candidati proposti. Mai ai contenuti, alla visione, ai programmi, alle pratiche seguite, alle persone attivate ...















La scelta del candidato continua ad essere considerata "la più importante" e, nel caso specifico, "la migliore" ... Ma Ricci può essere candidato ogni anno per le elezioni di turno? 2024 al Parlamento Europeo, 2025 alla Presidenza delle Marche: che forza collettiva e di alleanza si dimostra così? Ed esistono gli uomini validi per tutte le stagioni politiche: da Bersani a Renzi, a Schlein?














7 ottobre 2025. Le pagine del Corriere della Sera sul voto in Calabria: ancora e sempre percentuali, vincitori e vinti, cocciuta determinazione degli sconfitti: "restiamo uniti, la nostra è una maratona" ...














Questa volta è la riformista varesina Lia Quartapelle, strenua sostenitrice del riarmo europeo, delle scelte UE e NATO su Ucraina e Medio Oriente, ad attaccare "non abbiamo un baricentro in questa alleanza, dobbiamo ricalibrarlo, il populismo non funziona" ...
 













"Lasciate perdere campilarghi e votialcentro. O altre ubbie di chi disserta, con ambizione analitica pari alla superficialità dello sguardo, sul voto calabrese" scrive il lametino Giandomenico Crapis su il Fatto Quotidiano. "Per capire qualcosa del risultato calabrese non c'entrano né la Marche di una settimana fa né le manifestazioni per Gaza e la Flotilla, ci vuole uno scavo più profondo, un pensiero lungo" ... (2 ottobre 2025) 














14 ottobre 2025. Il Corriere della Sera titola "Toscana, Giani stravince. PD e FdI fanno il pieno" ... Ovviamente solo percentuali. E "l'analisi" di Massimo Franco è "una boccata d'ossigeno"










Per Giani "13 punti di distacco, PD al 34,4%, la Casa Riformista renziana all'8,9%, poi AVS. M5S fermi al 4,5%". Contano le percentuali e il fatto che "l'affluenza crolla al 47,7%" è di rilevanza pari alle percentuali conquistate dalle varie forze politiche ... 














Anche la Segretaria PD sintetizza "hanno preso una facciata". Forse orgogliosa del fatto che il candidato del PD abbia perso in 5 anni di governo della Regione solo 111.826 voti (sugli 864.310 del 2020). Che sommati agli oltre 113mila che 5 anni fa andarono al candidato del M5S dicono che questo Campo largo in Toscana ha contato insieme 225.622 consensi in meno rispetto alle scorse regionali.
  













E forse non a caso "Renzi esulta: noi sopra i 5S" e "il governatore rieletto" sostiene "qui un modello da replicare a livello nazionale" ... Sicuri?














Così la "boccata d'ossigeno" di Massimo Franco sul giornale edito da Exor e dalla famiglia Elkan Agnelli diventa "il centrosinistra riparte" e "Schlein: è solo l'inizio, ci davano già morti" ...
Si, manca la Politica! E' tempo di una rivoluzione culturale, pacifica ed ecologica.






















2 commenti:

  1. Alcuni apprezzamenti e qualche osservazione critica.
    Tra i primi, il collegamento tra partecipazione alle piazze ed astensione record al voto regionale. Ci sta. Non perché incide o meno lo sventolare di bandiere palestinesi o israeliane dai palchi, come dice giustamente Crapis. Ma perché quel rapporto mostra la siderale distanza culturale tra i sentimenti e le aspettative delle persone e le priorità espresse da dirigenti di partito. Per questi pare che l'unica cosa che conti è occupare le istituzioni, locali o nazionali che siano. Non governare i processi sociali e fronteggiare crisi, guerre, problemi sociali o climatici.
    Così tutti a destra e a sinistra perdono nella rappresentanza sociale. Altra cosa apprezzabile che tu fai notare (da vecchio analista del PCI di Enrico Berlinguer).
    Due osservazioni.
    Qui "la marea" non è solo di persone nelle piazze, ma anche di foto. Allora - dico io - o le selezioni e le riduci o le proponi più tempestivamente (settimana per settimana). Così non si valorizzano, per quanto belle e commentate con criterio.
    Infine. Le foto del 22/9 e del 3/10 si fermano in via Stalingrado e non comprendono l'intero percorso, con tanto di tangenziale. E' una rimozione discutibile. Anche quella è realtà e metro per valutare i fatti politici. Non credi? Perché questa scelta?
    Ciao!

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  2. In effetti è un mensile con tanto di editoriale, dati elaborati con sapienza, rassegna stampa di articoli di firme illustri, foto e didascalie originali, commenti sagaci. Prometto che lo riprenderò in mano nel fine settimana con il tempo che ora non posso dedicargli. Mi pare meriti.
    Quanto alle foto rendono bene l'idea della ricchissima partecipazione. Anche se non mi sono ritrovata.
    L.

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