giovedì 7 novembre 2013

Cancellieri conferma

Annamaria Cancellieri ha informato il Parlamento. PD, PdL, UdC e Scelta Civica hanno preso atto.
Un segno di crisi.
Quando ancora le ambizioni di LettAlfano erano maggiori, per un fatto di abuso ed evasione (rapportato ad altri "di modeste dimensioni") la Ministra Josefa Idem si è dimessa.
Ora, invece, non possono permettersi di cambiare il Ministro di Giustizia. Si metterebbe in discussione un difficile equilibrio di potere e, con tutte le questioni aperte, il rischio è perdere il controllo e non riuscire più a ricostruire una maggioranza, anche di "piccole intese".
Il prezzo è, comunque, alto. La credibilità della Maggioranza di "larghe intese" esce ulteriormente indebolita. Anche tra settori di opinione pubblica che hanno creduto che l'esperienza avviata con LettAlfano potesse essere una occasione per fare (qualcosa), innovare (almeno le facce) e dare stabilità (per un po').
La vicenda Cancellieri mette in evidenza le relazioni (decennali, economiche, amicali) del Ministro di Giustizia con una potente famiglia (i Ligresti) di personaggi condannati, inquisiti, responsabili di malaffare e della rovina di molti risparmiatori e assicurati nelle proprie aziende, gestite nell'interesse esclusivo dei proprietari e di pochi ingordi manager (tra cui il figlio del Ministro).
Altro che la "sensibilità" e l'attenzione per una persona malata incarcerata ed in pericolo di vita. Ci mancherebbe.
Sarebbe ora che, insieme a Giulia Ligresti, tutti i cittadini in carcere avessero riconosciuti diritti, salute, dignità! 
Magari, su questo, sarebbe il caso che la Ministra ed il Governo raccontassero progetti, riforme e provvedimenti per accelerare i processi, per depenalizzare reati assurdi o irrilevanti, per ammodernare i carceri. Oppure continuano a informarsi e a segnalare in modo mirato e personale? Con sobrietà e discrezione, si intende.
Il problema, invece, è che nel giorno dell'arresto dei Ligresti la Ministra decide di telefonare alla "amica" della famiglia e dice parole gravi ("non così", "a disposizione")!
Questo non va.
Su questo, aspettavamo spiegazioni.
Le doveva al paese, all'Europa ed al Parlamento (anche se, nella sua maggioranza, non le chiedeva, forse perché già avvezza a relazioni inconfessabili, ambigue e pericolose)!
Questo dovrebbe fare. Per non trascinare le Istituzioni ancora più in basso.



5 commenti:

  1. Sei partito male.
    Fossi in te, avrei scritto "informato". Quella sarebbe informazione?
    Poi, "presa d'atto"? Purtroppo è stata accolta da una ovazione. Tutti soddisfatti!
    Ci vuole un terremoto elettorale e un Governo a 5 Stelle!
    Fiorella

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  2. Meglio la conclusione. Si deve dimettere. La Giustizia è cosa troppo seria per restare nelle mani di una Signora che telefona a casa Ligresti per esprimere "vicinanza". E, dopo avere fatto il Ministro degli Interni, qualcuno la voleva Presidente della Repubblica!
    Fiorella

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  3. Una tesi analoga è stata espressa ieri sera da Matteo Renzi a Servizio Pubblico. Purtroppo questa non è la posizione di tutto il PD. Ma fra un mese, se vince Lui, la Cancellieri come la mette? Sempre che Letta non cada prima ...
    L.F.

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  4. Io voglio un Governo a tre Forchette . Voglio andare sulla guida Michelin.

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  5. La ministra si doveva dimettere , nessun dubbio , ma le sue non dimissioni o se " le avesse date le dimissioni , non hanno certo modificato la credibilità di questa attuale maggioranza che è pari a zero.
    La posizione del Pd ? ma quale PD ne esistono tre o quattro per ora . Occorre andare al voto il prima possibile , ma certamente non con questa legge elettorale.
    Ciao Gianni.

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