Scegliamo insieme le priorità per il futuro

Da tempo si viene chiamati a scegliere (con rarissime eccezioni) uomini.
Bersani, Renzi, Vendola o Tabacci (autunno 2012).
Bersani, Berlusconi, Monti o Grillo (inverno 2013).
Prima ancora, Veltroni, Rosi Bindi o Letta (autunno 2007). Poi Veltroni, Casini o Berlusconi (primavera 2008).
Iniziammo con Prodi, Bertinotti, Mastella, Di Pietro, Pecoraro Scanio, Scalfarotto o Simona Panzino (autunno 2005). Poi Prodi o Berlusconi (primavera 2006).
Per non parlare di Silvia Bartolini, Cevenini, Celli o Paruolo (Bologna, autunno 1998). Poi Bartolini o Guazzaloca (primavera 1999). Quindi Guazzaloca o Cofferrati (primavera 2004). Poi Delbono, Cevenini o Merola (autunno 2008). E Delbono, Cazzola, Guazzaloca o Favia (primavera 2009). Infine Merola, Amelia Frascaroli o Zacchiroli (autunno 2010). E Merola, Bernardini, Bugani, Aldrovandi o Corticelli (primavera 2011).
Ora è tempo di Renzi, Cuperlo, Civati o Pittella. E già si parla di Renzi o Letta. Per finire con Renzi (o Letta), Berlusconi (Marina, Piersilvio o Barbara, deciderà Silvio) o Grillo. 

Con tutto il rispetto per chi ancora si appassiona, non se ne può più!
Anche perché, dopo tutte queste opzioni e scelte, magari si governa insieme o non si colgono grandi differenze nel governo concreto del paese e delle città (nell'alternanza tra Centrodestra e Centrosinistra). 
Per la verità qualche rara occasione di discutere di grandi temi politici l'abbiamo avuta, per iniziativa di cittadini, associazioni e partiti minori: i referendum nazionali su nucleare, acqua pubblica e finanziamento ai partiti ... Oppure, a livello locale, sulla scuola pubblica o privata. 
Con risposte sempre importanti di partecipazione. 
Sappiamo, però, come ne hanno tenuto conto Berlusconi, Monti, Letta, le loro maggioranze politiche e tanti altri Amministratori pubblici ... 
Ed anche Merola, Sindaco di Bologna.
Loro, forse, possono fare orecchie da mercante.
Noi però faremmo bene a insistere!
Per spostare il terreno del confronto. Per parlare dei grandi problemi del mondo di oggi. Per andare oltre gli interessi individuali, piccoli o di parrocchia. Per tentare di guardare al comune futuro, alla società da costruire oggi, per le generazioni di domani. 
Con questo intento e con tutta la modestia del caso, pienamente consapevole della pura provocazione ho dunque pensato di sottoporre a compagni, amici e lettori, qui a fianco, una opportunità di esprimersi su indirizzi e scelte di governo, per uscire, quanto prima, dalla crisi economica, finanziaria, politica e morale in cui versiamo. Ogni giorno un tema, una alternativa. Cominciamo con il finanziamento della missione militare in Afghanistan e con l'introduzione di una patrimoniale sugli immobili. Sono graditi suggerimenti.
Spero di attivare una partecipazione maggiore (molto semplice, spero non troppo banale) su questo piccolo (piccolissimo) strumento di confronto. 
Conto su iniziative di soggetti ben più autorevoli e importanti.
Se condividete, partecipate!