giovedì 10 marzo 2016

Verso il voto di primavera (3)

Le dinamiche demografiche ed i grandi processi migratori hanno modificato profondamente e continuano a cambiare le nostre città ed i paesi d'Europa.
Possiamo eludere queste questioni?

Vogliamo alimentare conflitti generazionali o erigere nuovi muri ideologici e materiali, come stanno facendo governi, movimenti e forze politiche irresponsabili, privi di memoria storica, di principi e di visione del futuro?
Oppure pensiamo che sicurezza, dignità e libertà, diritti e doveri dei "cittadini del mondo", al tempo di internet e della globalizzazione, sono sempre reciproci, indivisibili ed universali? E, tutti, ci dobbiamo preoccupare di costruire, dove viviamo, società progressivamente più aperte, accoglienti, amiche e solidali. Comunità in grado di riconoscere alle persone bisogni ed aspirazioni legittime e di affermare condizioni e regole di vita comune.
Se questo è l'obiettivo da perseguire per evitare incomprensioni, conflitti e guerre distruttive, sono urgenti nuove politiche sociali, dei servizi e del territorio. In tutto il Paese e in ogni città.

1. Conoscere il mondo in movimento nel terzo millennio.
Per una maggiore comunicazione intergenerazionale e multiculturale vanno verificati ed adeguati i servizi esistenti. Dalle scuole materne ed elementari (dove crescono sopratutto i bambini "stranieri" e di coppie miste tra italiani e stranieri), ai corsi rivolti alla terza e alla quarta età. Dalle biblioteche alle sale lettura, dei centri civici e sociali.
Possono essere predisposti ed organizzati momenti di studio e scambio di esperienze: il dialetto locale, la lingua nazionale e quelle internazionali; la ricchezza delle tradizioni gastronomiche ed alimentari, dell'arte, della musica, della letteratura; i principali diritti e i fondamentali doveri delle persone, dei lavoratori e delle comunità, le leggi e le consuetudini italiane e Comunitarie.
Il personale della pubblica amministrazione, nonché quello delle aziende è adeguato a questa innovazione culturale?
Ecco una prima sfida che esige un confronto creativo e propositivo. Comunicare è vivere. Promuovere la comunicazione aiuta a vivere meglio.

2. La questione abitativa.
Che si misura con l'esigenza comune di non consumare suolo, di mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente, di ridurre le dispersioni di energia, di recuperare aree abbandonate e degradate.
La priorità deve essere rivolta a progetti e processi di ristrutturazione e rimodulazione del patrimonio immobiliare esistente, per adeguarlo a nuclei familiari ristretti (spesso una persona) o molto numerosi (con molti ragazzi); per corrispondere ad una crescente domanda di protezione e assistenza di anziani soli, spesso non autosufficienti e non sempre in condizione di sostenere i costi per le badanti.
Una nuova frontiera a cui destinare nuove risorse intellettuali, lavoro di professionisti e personale qualificato, ingenti investimenti privati e pubblici. Censendo e rendendo noto l'utilizzo (e il ricavo) di tutti gli immobili di proprietà pubblica di uso privato. E approntando progetti per un riutilizzo sociale e solidale di caserme dismesse ed aree demaniali inutilizzate.
Approfondendo ambiti di indirizzo, di intervento e di gestione tra istituzioni pubbliche, volontariato e privato sociale.
Occorre attrezzarsi per prevenire gli sfratti e per governare l'uso ed il passaggio delle persone e delle famiglie da immobili da abbandonare a nuove dimore dignitose.
La sicurezza abitativa è un diritto in un paese civile e coeso.

3. Favorire la tutela della salute e la prevenzione ambientale e sanitaria.
L'innalzamento della speranza di vita, la internazionalizzazione delle origini dei cittadini delle nostre comunità determina nuove problematiche di prevenzione e di sicurezza collettiva.
A queste problematiche possono e debbono essere orientati i centri di ricerca e le strutture sanitarie e sociali.
I livelli preoccupanti e consolidati di inquinamento atmosferico ed idrico del nostro paese come le migrazioni da paesi del sud, orientali o australi esigono una riorganizzazione ed un potenziamento mirato di ambulatori, strutture e personale per la prevenzione e la cura di malattie specifiche, oncologiche ed infettive.
Sono necessari ed utili progetti per diagnosi precoci e cure tempestive che possono ridurre vittime potenziali e costi futuri collettivi.

4. L'ospitalità per fronteggiare l'emergenza profughi e migranti.
E' questione che non può essere delegata ad altri. Ci riguarda tutti. La governiamo insieme o la subiremo.
Si può agire su più versanti.
Quello del censimento dei nuclei famigliari disponibili e quello dell'allestimento di immobili adatti ad accogliere persone e famiglie alla ricerca di una sistemazione transitoria e di medio periodo.
Una gara di solidarietà e di cooperazione è fattore distintivo per comunità che hanno conosciuto negli anni quaranta del secolo scorso anni di guerra, distruzioni, bombardamenti e vittime. Ma, soprattutto, costruisce relazioni e rapporti sociali profondi per un mondo migliore e più sicuro per tutti.


12 commenti:

  1. Belle idee. Interessanti progetti.
    Ma interessano poco Lorsignori e le Cronache locali.
    Meglio parlare di primarie mancate, deludenti o divisive.
    Meglio fatti di cronaca e conflitti esasperati.
    Possibili soluzioni non fanno notizia, non animano bar o salotti bene.
    BiBi

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  2. A Bologna si discute anche di moschea ... Il rispetto delle fedi mi sembra utile in una società che include anche molti mussulmani.
    Anna

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    1. I cittadini di fede islamica hanno sicuramente da fare valere i diritti universali e costituzionali riconosciuti a quelli di fede cristiana e cattolica.
      Dunque, mi pare naturale prevedere a Bologna, come in ogni altra città multietnica e civile, adeguati luoghi di culto.
      Gianni

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  3. Questione abitativa (2)
    Ci sono molte case della ACER vuote. Intanto si potrebbero riempire quelle ... Poi sarebbe interessante verificare chi le abita.
    m.m.

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    1. La gestione del patrimonio pubblico abitativo è un grande problema in tutta Italia ed evidenzia ingiustizie e contraddizioni da sanare al più presto.
      Gianni

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  4. I miei hanno una badante di un paese vicino a Chernobyl.
    Mi dice che una conoscente è morta e una amica è gravemente ammalata e necessità di cure oncologiche.
    Non si potrebbero organizzare visite preventive?
    s.

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    1. Giusto. Tempo fa, a Bologna, anche l'Istituto Ramazzini propose ad associazioni, sindacati ed istituzioni locali un progetto per la prevenzione oncologica rivolta alle molte donne provenienti dalle zone colpite dal disastro nucleare.
      Potrebbe sicuramente essere ripreso e aggiornato.
      Gianni

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  5. Le politiche di accoglienza non pagano molto.
    La signora Merkel nelle Regioni tedesche al voto ha perso di brutto.
    Attenti!
    Il popolo va rispettato. Se no, in democrazia ti punisce.
    Antonio

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    1. Caro Antonio, suggerirei di approfondire.
      Tanto il voto tedesco, quanto le politiche di accoglienza.
      Troppe approssimazioni nei titoli.
      Nel voto in Germania, ad esempio, nel Baden-Wurttemberg (la Regione di Stoccarda) primi sono i Verdi (oltre il 30%, + 6%), che già governavano con la SPD (crollata sotto il 13%, -10%). Mentre la CDU ora è seconda (con il 27%, -12%) davanti all'AFD (al 15%).
      Quanto alle politiche di accoglienza è sicuramente sbagliato improvvisare, sottovalutare i processi o cambiare repentinamente rotta. Facendolo (come è successo alla Merkel) si può pagare dazio. E, forse, è giusto così. Ma peggio ancora è nascondere i problemi o non vedere le grandi contraddizioni dell'Europa e dei suoi Governi nazionali.
      Tutti i Partiti Popolari e Socialisti pagano l'incapacità di indicare risposte adeguate, forti e credibili alla crisi sociale e politica che viviamo.
      E' tempo di scelte nuove e coraggiose, partecipate e democratiche, di pace, di giustizia e di solidarietà.
      Gianni

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    2. Vero. La Merkel ha cambiato improvvisamente posizione.
      Dopo avere a lungo negato l'ineluttabilità dei processi migratori ha aperto a un milione di profughi siriani, senza avere preparato il paese e le città tedesche alla accoglienza, con misure e servizi necessari. Così gli inevitabili problemi hanno spiazzato una parte dei suoi stessi tradizionali sostenitori ... nonché i governanti dei paesi europei coinvolti dall'esodo biblico.
      Ecco perché chi ha a cuore il nostro futuro e quello delle persone in fuga dai loro paesi e in cerca di migliori opportunità deve discutere e predisporre interventi preventivi capaci di limitare gli inevitabili conflitti tra culture diverse e interessi contrastanti ...
      Ciao!

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    3. PS. Senza essere preoccupati dal voto. Gli elettori vanno messi di fronte alla realtà e vanno considerati cittadini in grado di capire e scegliere.
      Ciao!

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