Vita quotidiana (Bologna, 1998) |
Bologna è un nodo strategico regionale e nazionale per la mobilità delle persone e delle merci.
Il capoluogo emiliano incrocia gli spostamenti nord -sud ed est ovest.
Cinquant'anni fa venne realizzato (1964-1967) un grande asse viario di 19 km. per collegare direttamente l'autostrada A1, Milano - Roma, alla A14, Bologna - Taranto e per collegare le periferie nord della città, da Casalecchio a San Lazzaro. Con i successivi parziali adeguamenti siamo a due corsie autostradali (ed una d'emergenza) più due corsie (ed una d'emergenza) per la viabilità locale, per senso di marcia. In totale 12 corsie parallele, suddivise da tre barriere new jersey lungo tutto il percorso.
Ogni giorno, decine di migliaia di auto ed autocarri la percorrono.
Soprattutto al mattino ed alla sera le colonne di mezzi procedono lentamente e la congestione è fonte di stress per chi deve muoversi e recarsi al lavoro, di inquinamento atmosferico ed acustico per tutti.
In particolare per i residenti di Borgo Panigale, Navile, San Donato e San Vitale.
Per due decenni le istituzioni hanno ipotizzato, studiato, progettato, sostenuto nuovi tracciati autostradali, il cosiddetto Passante Nord, una quarantina di km nel territorio della provincia. Tutte ipotesi a fortissimo impatto ambientale. Giustamente discusse e contrastate.
A fine anno, il Sindaco di Bologna e della nuova Città Metropolitana, ha cambiato repentinamente idea (sostenuta fino al 23 ottobre: "accordo vicino") e ha virato sul "Passante di Mezzo", un semplice allargamento del vecchio asse autostradale - tangenziale. Virginio Merola ora vorrebbe tre più tre corsie (e una di emergenza) per senso di marcia. Compensate da ulteriori interventi di mitigazione dell'impatto.
E "la cura del ferro"? La realizzazione del Servizio Ferroviario Metropolitano, annunciato e ribadito da alcuni decenni è ancora sostanzialmente al palo. Per mancanza di significativi investimenti locali e nazionali, si giustificano gli amministratori. Ma, nel frattempo, ingenti risorse sono andate alle linee ed ai Treni ad Alta Velocità.
Per i pendolari, per le città e la mobilità meno inquinante e più sicura, poca roba. Tagli alle risorse, mezzi obsoleti e spesso in ritardo (a volte soppressi) e solo qualche nuova stazione con pochissimi treni e utenti.
Ecco perché, se vogliamo un ambiente più sano ed una città più vivibile, oggi la assoluta priorità è il trasporto pubblico. Per strade ed autostrade solo progetti di manutenzione e di riduzione dell'inquinamento.
Semmai, come suggerisce la foto, razionalizzazione nell'uso delle corsie esistenti. Che quasi sempre alternano la congestione e le code.
Razionalizzare è possibile, con le moderne tecnologie. Basta volerlo e studiare.
Manifestazione di Legambiente (Bologna, 1998) |
Non siamo in ora di punta!
RispondiEliminas.
Una mattina d'autunno.
EliminaGianni
Si, si possono razionalizzare le corsie.
RispondiEliminaUn progetto poco costoso. E investire nei treni.
Ciao!
Si, meno dipendenza dai mezzi privati e maggiori investimenti per mezzi collettivi. Più sicuri e sostenibili, meno inquinanti.
EliminaGianni