lunedì 19 settembre 2022

In bici, in tanti: per cambiare la Città ed il Paese ... (capitolo sei)

A Bologna in 3mila al Bike Pride 2022: "rispetta il ciclista" e cambia la Città e il Paese ... 

 










L'orgoglio di tanti ciclisti quotidiani si è fatto sentire ancora una volta: in bici è bello, si apprezzano tanti aspetti e problemi che diversamente sfuggono, si fa attività motoria, si risparmiano soldi e tempo, non si inquina e si salvaguardano beni comuni essenziali ... Donne e uomini, nonni e ragazzi, genitori e bambini di ogni classe sociale si sono ritrovati sabato scorso in Piazza Lucio Dalla e hanno sfilato per le vie della Bolognina e del centro, in gran parte mossi da un Progetto diverso di società e di organizzazione del territorio.

Nel traffico caotico delle strade urbane ed extraurbane, per loro, mancano però condizioni essenziali. 

Investire per garantire sicurezza, tutela e sostenibilità è urgente e possibile. Lo ripetono studiosi, esperti, praticanti. Anche eletti e rappresentanti istituzionali: sulle due ruote hanno pedalato Simona Larghetti, per anni attivista ecologista e animatrice dei Bike Pride, da mesi, Consigliera delegata alla Mobilità sostenibile nella Città Metropolitana, Emily Clancy, Vice Sindaca di Bologna, e Valentina Orioli, Assessora della Giunta di Matteo Lepore con deleghe a Nuova mobilità, infrastrutture, vivibilità e cura dello spazio pubblico. 
Eppure i Governi nazionali, regionali e le Amministrazioni locali perseverano in politiche di segno ostinato e contrario, dove prevalgono priorità stradali ed autostradali, consumo di suolo, concessioni edilizie a forte impatto ambientale e consumo irrazionale di carburanti fossili. 

Le svolte attese e da avviare per ottenere risultati verso il 2030-35-40 non arrivano. Anzi. Le opportunità di cambiare molte scelte di governo a partire dalla crisi (pandemia, guerra, clima ed eventi estremi ...) e dalle esperienze obbligate (riorganizzazione del lavoro, riduzione dello smog e del rumore, cura del risparmio, conversione energetica urgente verso fonti rinnovabili) sono eluse, rimosse, negate. Abitudini e poteri conservatori forzano in direzione restaurazione. Vecchie classi dirigenti e "cordate di affari & politica" fanno sentire tutto il loro peso. Particolarmente attive le parti più retrive di Confindustria, Confcommercio e Legacoop ... E "dinosauri" della finanza e dei partiti tradizionali. 

Alle nuove Destre che nel mondo e in Italia "negano bisogni e diritti", parlano a sproposito di nucleare e di "grandi" opere inutili e dannose non si possono contrapporre bandiere dell'establishment responsabile della crisi (come Mario Draghi), vecchi esponenti democristiani e socialdemocratici alla 11esima o alla ottava legislatura (come Pier Ferdinando Casini e Piero Fassino), protagonisti "lib-lab" di accordi e governi "bipartisan" o giovani conservatori adusi a comandare su alleati ed amici ed a condividere e "intendersi" con avversari (come Enrico Letta, Carlo Calenda e Matteo Renzi o Stefano Bonaccini). 

Si aprono una settimana ed una stagione decisive. 

In marcia, per tracciare un percorso di partecipazione e di democrazia, di conversione ecologica e di giustizia sociale, di pace e di solidarietà, di lavoro e di unione del popolo inquinato, sofferente e sfruttato. 


L'appuntamento del Bike Pride in Piazza Lucio Dalla tra il grigio dei palazzi e i colori dei partecipanti ... (17 settembre 2022)
 

Le magliette ufficiali "Bike Pride #Bicipolitana" color fucsia, arancio, azzurro e verde ...
 

Coreografie organizzate e riprese con droni e operatori ...
 

Puntuali si parte ... con amici "fedeli" e critici (tutti utili alla causa comune)


Lungo via Carracci tra "piccole" e "grandi" opere: ciclabili disegnate (a destra) e People Mover (a sinistra) ...
  

All'uscita del nuovo sottopasso stradale che collega Bolognina e centro. Per un giorno aperto alle bici ...


Per qualche ora "la Città dei Bambini" ...


In via Zanardi, verso Porta Lame, simbolo di lotta per la Liberazione ... Il tempo della Resistenza non è finito!


In Piazza dei Martiri ...


Lungo via dell'Indipendenza ... (fin oltre il ponte della Stazione FS)


In piazza XX Settembre ... tra "chiaro e scuro", luce ed ombre.


In via Bassanelli, davanti all'Istituto Aldini ...


Insegnanti, "legambientini" ed Assessora scendono dalla bici. Solo una pausa, prestissimo dovranno rimettersi tutti "a pedalare" ...


La notizia dei "tremila" sulla pagina de il Resto del Carlino ... (18 settembre 2022)


... e quella di Repubblica Bologna (18 settembre 2022)


 






















Dal Bike Pride la sfida: un impegno comune per cambiare lo stato delle cose presenti, a Bologna e nel Paese. 
Partiamo da un Quartiere di periferia: San Donato San Vitale (con foto scattate in agosto e settembre 2022)


La Repubblica, in pagina nazionale, denuncia la mancanza di sicurezza per chi si muove sulle strade italiane (24 agosto 2022) 
"Più percorsi separati per limitare i pericoli. Ma da Genova a Milano i tracciati sono a ostacoli" scrive ... E a Bologna? 





Alla rotonda di Croce Coperta dove si incrociano via di Corticella e via Stendhal il 18 giugno scorso un ciclista viene travolto da un'auto. Ora, una bici bianca ricorda il tragico incidente ... (14 agosto 2022)


"Basta con le piste a bordo strada"?
Lungo via Mattei nel Comune di Bologna, verso Castenaso, da tempo due semplici strisce bianche dividono i potenziali ciclisti quotidiani dagli automezzi ... Un pericolo per tutti! 


Al Pilastro, in via Panzini, sono indicate "Zona 30" e ciclabile: eppure la pista è ostruita da più auto in sosta ...


E, ancora al Pilastro, la ciclabile in via Sighinolfi: si interrompe bruscamente ...
 

Tornando, giorni dopo, in via Panzini, la situazione non cambia: ciclabile occupata da più auto 


Poi, si interrompe ...


In assenza di rastrelliere o di posteggi bici sicuri, le bici vengono legate alle ringhiere ...
 

"Ciclabili" senza manutenzione si interrompono contro i cassonetti per le raccolte differenziate ...


Più avanti, ancora in via Panzini, ciclisti e automezzi debbono convivere ...


Ci sono progetti delle Amministrazioni locali per superare questo stato delle cose? In quali tempi si intende intervenire?


Via del Pilastro incrocia via Larga: qui, la convivenza è tra bici e pedoni ... Ma chi c'è o "arriva" dietro l'angolo?


Da via Larga la ciclabile entra nel nuovo spazio commerciale ... e finisce. Davanti un grande parcheggio per auto, quasi sempre occupato al 20-30% ...
 

Passata l'area commerciale con ampi ed inutilizzati parcheggi auto ... riprende la ciclabile


... che si interrompe bruscamente, dopo pochi metri, su via dell'Industria: una strada percorsa regolarmente ad elevata velocità


Sul lato opposto di via dell'Industria, un marciapiede sconnesso si trasforma in percorsi distinti per pedoni e ciclisti. Dunque, si può procedere anche con "criterio" ... 


Al contrario: qual è la logica in via Ferrari?








Più avanti ... 


In via Innocenti ...


Al Parco Tanara: per i ciclisti crepe pericolose ...


Incrocio tra le vie Beroaldo e Andreini, bivio di "ciclabili" tracciate sul marciapiede ... 


Smaforo verde, procedendo per via Beroaldo si può attraversare ...


... ma oltre l'incrocio, la ciclabile si interrompe.


Sull'altro lato di via Beroaldo: invece, pure ...


... e i ciclisti affrontano il traffico: preferibilmente con il casco.


Sulla trafficatissima via Massarenti, all'incrocio con via Palagi ci sono 50 metri di ciclabile ben protetta e un semaforo ... (qui rosso)


Semaforo giallo, attenzione: dall'altra parte, la ciclabile sparisce ...


... e il ciclista si deve spostare sull'unica corsia dove passano bus, autocarri, veicoli.


Una pista protetta è stata felicemente realizzata in via Azzurra, per un futuro collegamento con la "ciclabile  modello" dedicata a Carlo Piazzi che collega l'Ospedale Maggiore a San Lazzaro. Ma, percorrerla, è problematico per i continui dislivelli ...
  

... le buche e le fessure nell'asfalto larghe come una ruota di city bike.


La "ciclabile" di via Azzurra all'imbocco con via Massarenti (per chi la prende, verso Sud) ...


... e sull'altro lato per chi la lascia: cinque metri di convivenza per ciclisti e pedoni, poi?


Occhio alle auto che arrivano da via Azzurra: il verde è comune ...


Su via Massarenti solo "ciclabili" disegnate per pochi metri ...


Meglio munirsi di casco ...


... e fare grande attenzione a bus 14, 89, 99 ... e veicoli vari ...


... a tombini, a buche ...











... ad avvallamenti e crepe di un asfalto che non regge il peso del grande traffico. 
Prima di pensare a nuovo asfalto e cemento conviene curare quello esistente ... per la sicurezza di tutti! 











4 commenti:

  1. C'è chi in bici ci va un solo giorno all'anno e parla. La verita è bene raccontata nel servizio fotografico. Purtroppo non solo a San Donato.
    BiBi

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  2. Viva il bike pride, in una città dove muoversi in bici ha continue insidie. Ma riuscirà a incidere sulle scelte amministrative?
    Nei giorni scorsi ho letto che la ricetta del Comune per la mobilità sostenibile è: incentivi alle e-bike (un milione di euro) e freno ai monopattini. Mentre si sbloccano i lavori stradali a Rastignano per la strada fondovalle (30 milioni) che attraversa il Parco del Paleotto. Che ne pensate?
    DoG

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  3. Belle iniziative e foto. Meritano risposte.
    s.

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  4. Dura vita per i ciclisti (ed anche per gli automobilisti). Troppo traffico. Urge ridurlo. Non certo con più autostrade e Passanti.
    WM

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