martedì 28 gennaio 2014

"Profonda sintonia". 2. Oltre il compromesso storico ...

Nessuno può dubitare della cura riservata da Matteo Renzi (e dal suo staff) alla comunicazione.
Per l'incontro con Berlusconi ha scelto il modo più clamoroso, simbolico e mediatico.
Una regia studiata.
Come la conferenza stampa che ha concluso la giornata.
Con quelle due parole più volte ripetute: "profonda sintonia".
Ed altre tre che creano ancor più problemi politici: "prendere o lasciare".
Riflettiamo.

"Profonda sintonia" è molto di più di "accordo utile" o di "compromesso storico".
Va oltre la sfera politica, un sano e necessario realismo, magari considerato "utile" al paese.
Indica un comune sentire, una condivisione di approccio, di "cultura politica".
Per molti non è una novità.
Ma, fino ad ora, si trattava di sensazioni, impressioni, interpretazioni, "cattiverie" o "speranze".
Ascoltare direttamente quelle due parole da Matteo Renzi, nuovo segretario del PD, è stato un passaggio forte, per alcuni fortissimo.
Anche perché oggetto dell'incontro non era l'Associazione Calcio Milan, ma il sistema elettorale, le istituzioni, la Costituzione, la democrazia.
E l'interlocutore, il leader politico combattivo di un mondo reale ma, da qualche mese, anche un potente imprenditore condannato con sentenza definitiva per frode fiscale ai danni del paese.
Dunque, sicuramente un personaggio rappresentativo e controverso ma con idee ed obiettivi politici chiari e dichiarati: "ho sempre dovuto difendermi dai complotti della Magistratura", "contro di me una sentenza politica", "non ho avuto mai la possibilità di fare ciò che volevo quando sono stato al governo! Prima Bossi, poi Casini, quindi Fini me lo hanno impedito".
Un ritornello, una goccia: i "vincoli" e gli equilibri "fastidiosi" della democrazia costituzionale; una presunta "impossibilità di fare" del Capo, del Leader votato dal popolo; la richiesta di maggiori poteri e di libertà assoluta di agire, al di sopra dei controlli e delle leggi.
Per questo esprimere "profonda sintonia" con Silvio Berlusconi espone il Segretario Sindaco ad inevitabili critiche e duri contrasti con chi è convinto che "questo mondo reale e ingiusto" è frutto della mancata realizzazione (o, peggio, del tradimento da parte delle classi dirigenti) dei principi e degli indirizzi della Carta fondamentale della nostra Repubblica e, semmai, di un suo adeguamento in direzione di uno sviluppo eco-compatibile e, all'opposto, registra consensi ed apprezzamenti in chi vuole uscire da quel Grande Progetto, aumentando deleghe, poteri centrali e logiche autoritarie proprie del neoliberismo e del finanz-capitalismo (di cui ha scritto con competenza Luciano Gallino).
Tutto questo Matteo Renzi lo ha messo in conto!
Così il "prendere o lasciare".
Lui è (soprattutto, deve apparire, per consolidarsi) solido, deciso, forte.
"Non subalterno", "condizionato dalle iniziative e dalle posizioni altrui" come gli altri, quelli "da rottamare", come ha sottolineato alla Direzione del PD.
Lui rappresenta, vede e provvede. E' stato "investito" dal voto popolare delle primarie. "Quel consenso" gli consente "questo accordo". Non ha bisogno di discuterne ancora con nessuno "dei suoi". Chi esprime riserve e non approva è "contro quei milioni di cittadini" (sempre alla Direzione del PD).
Gli alleati?
"Chi?" Si debbono adeguare! Del resto, Monti si è dimesso. Gli altri sono divisi. Alfano e i suoi debbono ancora prendere i voti e già perdono Ministri.
L'opposizione?
Grillo e il Movimento 5 Stelle vanno solo sfidati (come fece Bersani). Sono più nuovi, più determinati e più coerenti: non erano ancora nati quando Lui già presiedeva la Provincia di Firenze (e forse si occupava di TAV a Firenze), vorrebbero includere anche Lui tra coloro da "rottamare", hanno già restituito volontariamente parte dei soldi ancora riservati alla politica. Sono la vera opposizione "al sistema" e la più consistente (si, a febbraio 2013, hanno preso più voti del PdL unito).
Resta, dunque, il Cavaliere (che resta Cavaliere, nonostante l'interdizione), che è sempre disponibile (ad Arcore, al Quirinale o al Nazareno) e che ha bisogno di ritornare al centro dell'attenzione anche come leader politico. Se poi è sul viale del tramonto, e senza avere lasciato eredi, meglio ancora.
Una intesa può avvantaggiare.
Se poi si riscontra "profonda sintonia" nel merito, agli altri non resta che "prendere o lasciare"!
La risposta non può mancare.

5 commenti:

  1. Già il compromesso storico del vecchio PCI era insopportabile, figuriamoci la profonda sintonia di oggi. Allora Berlinguer vi rinunciò dopo tre anni e l'assassinio di Moro, ora è auspicabile che il PD la smetta prima della fine del Grande Corruttore, a cui auguro molti anni di vita tra servizi sociali, nipotini e centri anziani (sempre pieni di arzille e tirate ragazze di una volta).
    Anna

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  2. Nel merito si può e si deve discutere. Non è una riforma secondaria.
    Però io non avverto profonda sintonia con Silvio Berlusconi e trovo incomprensibile la affermazione di Matteo Renzi.
    In pochi giorni ho perso le speranze che qualcosa cambiasse ...
    Alessia P.

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  3. Be' io la vedo così.
    Presto Renzi farà il Presidente del Consiglio di un Governo in cui rientra FI e Letta farà il Ministro degli Esteri.
    Fantapolitica?
    Nik

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  4. Qui si continua a menare il can per l'aia ...
    Tutti a discutere di % di soglia per avere i premi di maggioranza (35, no 40, meglio 38, anzi 37 ...) o le soglie per entrare (12, 8, 5 oppure 10, 5, 2 ma forse 4 ...) intanto Elettrolux mina i contratti nazionali di lavoro, Ilva continua a produrre acciaio ed inquinamento, la monnezza finisce in discariche incontrollate ed inceneritori insicuri, noi paghiamo la mini IMU e le Banche incassano regali di Stato, il Governo latita ...
    Poi un parlamentare usa una parola (inopportuna) contro il Capo dello Stato (anche se il boia è un lavoratore che eseguiva sentenze decise da altri e non un delinquente) e per 24 ore si parla di quello su TV, radio e giornali ...
    Intanto qualcuno fa affari, altri decidono, molti soffrono.
    Ricordiamoci Berlusconi: se il Governo non c'è sono tranquillo, io vivo lo stesso ...
    Fiorella

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  5. Secondo Renzi la Profonda Sintonia per la Riforma Elettorale e Costituzionale fatta con Berlusconi serve per non governare più con Lui.
    Intanto continuano a stare al Governo insieme, a votare provvedimenti a favore dei soliti noti, ad assistere in silenzio alle scelte dei grandi gruppi multinazionali ...
    Crozza for President!
    S.D.

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