Vince lo spettacolo.
Una simbologia forte e ricca di effetti.
Come forse meritavano i due indiscussi protagonisti
Per loro vedo solo o innanzitutto vantaggi.
Per Silvio Berlusconi una ennesima clamorosa riabilitazione da quello che è considerato, da molti, come il maggiore e più autorevole competitore.
Tanto più rilevante se si considera che avviene dopo la sua condanna definitiva, la sua decadenza da senatore e la sua interdizione dai pubblici uffici (per frode fiscale ai danni del paese).
Soprattutto se si considera che solo pochi mesi fa il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ed il Segretario PD, Guglielmo Epifani, avevano proposto (in contraddizione con la precedente retorica delle "larghe intese" PD - PdL) il passaggio di Silvio Berlusconi all'opposizione come "una nuova, positiva, fase nella vita politica nazionale", che realizzava "una storica rottura nel Centrodestra italiano" con "l'emancipazione, dalla egemonia di Berlusconi, del gruppo Alfano" e "con l'emarginazione, alla opposizione, dei falchi di Berlusconi".
Per Matteo Renzi, uscito dal recente "trionfo delle primarie" del PD e fresco di attenzioni ed interesse anche nella sinistra (non PD), un accreditamento definitivo come Nuovo Leader nazionale degli italiani, riconosciuto (e riconoscente) anche dal (e al) Vecchio Leader del Centrodestra, che serve nel breve e nel medio periodo tanto per vincere (nel PD) il moderatismo, le diffidenze e le paure degli iper diplomatici al Governo e fuori, quanto per consolidare (nel centro e a destra) i segnali di apprezzamento che già aveva ricevuto ai tempi delle primarie con Bersani e in previsione della progressiva naturale uscita di scena (almeno politica) del Cavaliere.
Una mossa politica spiazzante, per molti. Anche gli accompagnatori meritano riflessione: Gianni Letta e Lorenzo Guerini. Il primo della ampia famiglia del Presidente del Consiglio (da rassicurare, per lui la vita continuerà), il secondo portavoce della nuova segreteria PD (per rendere ancora più chiaro il cambio di potere e di cultura nel segretario PD).
Insomma, un successo per due.
Un incontro che ha già prodotto e che produrrà risultati concreti.
Per i due protagonisti. Ma soprattutto per noi. Per la nostra vita, per la nostra convivenza, per la comune Costituzione.
Forse si è trovato un leader ed un erede forte e condiviso per quello che molti auspicano possa essere il nuovo "ventennio" (versione italiana di passaggi storici, come quello Thatcher - Blair).
Molto più difficile pensare che questo nuovo corso segnerà la svolta necessaria per l'Italia e per l'Europa, quel cambiamento sociale, politico, economico, culturale, di sistema di cui abbiamo urgente bisogno per vivere tutti meglio.
A chi condivide queste considerazioni e questo giudizio critici il compito di costruire una adeguata, convincente ed attrattiva alternativa democratica, di valori e di pratiche.
L'erede di chi?
RispondiEliminaGià discutibile l'idea di incontrarlo.
Indecente farlo in una sede Istituzionale. Di quelle Istituzioni che lo hanno fatto decadere e lo hanno dichiarato interdetto!
Ma farlo nella sede ufficiale del proprio Partito è meglio?
Vuole semplicemente dire che il Partito lo considera un interlocutore affidabile.
Anzi, visto che mi risulta che gli altri incontri si siano svolti tutti altrove, l'Interlocutore!
Così non va ... il 17 gennaio va scritto in agenda per ricordarselo il 24 maggio!
Antonio
Renzi ripercorre strade già battute e perdenti. Almeno per noi.
RispondiEliminaFarlo oggi dopo le esperienze dei precursori ha un solo significato.
Pensare che questo paese sia morto. Accetti tutto.
Berlusconi a febbraio rappresentava meno del 30% degli elettori. Con Monti meno del 40%. Il restante 60% voleva cambiare. Con idee diverse, sicuramente. Senza una comune cultura politica, certo. Ma il dialogo ed il confronto istituzionale andava ricercato innanzitutto tra questi.
Se si vuole invece un accordo con Berlusconi avanti. Ma la faccia sarà la vostra!
Anna
Letta ed una parte del PD stanno con Alfano, Schifani, Cicchitto e Formigoni.
RispondiEliminaRenzi ed una parte del PD vogliono un accordo con Berlusconi (che froda lo Stato e tutti noi) su una riforma della Costituzione e del sistema elettorale (poca cosa?).
Sono e restano Loro. Noi (con tutti i nostri problemi e limiti) siamo ALTRO, Altro, altro, aLTRO, altri, AlTrO, aLtRo ...
Fiorella
Nel senso che il vecchio Berlusconi sarà sostituito dal nuovo Renzi può essere. Anzi, auspicabile ed utile.
RispondiEliminaPer altro sono personalità e mondi diversi.
Anzi. Io prendo sul serio Renzi: "l'accordo anche con Berlusconi sul sistema elettorale è fatto proprio per riconoscere un sistema maggioranza contro opposizione", diverso da tutti maggioranza.
È una sfida tra diversi non un matrimonio.
P.
Tutta scena. Nel teatrino che è diventata la politica attuale Alfano e i suoi restano comunque con Berlusconi e Letta con Renzi.
RispondiEliminaL'accordo per cambiare la Costituzione tra loro è una scelta pensata e ricercata da tempo, non scontata, non obbligata e dunque, grave.
Questa sera si chiude una fase e se ne apre una diversa.
Spazio al nuovo-nuovo e diverso-diverso, fuori dal PD e dalle sue coalizioni.
Carlo
Pare che i due grandi politici abbiano trovato un accordo (Berlusconi) o una intesa (Renzi)
RispondiEliminaPer una riforma elettorale e Costituzionale.
Anche il Governo sarebbe salvo fino al 2015.
Noi speriamo di cavarcela!
Ma sarà dura ...
Ciao
"Profonda sintonia" dice Renzi.
RispondiEliminaNon sul metodo, ma nel merito.
Finalmente qualcuno che parla chiaro ed è conseguente.
Si è d'accordo per riformare la Costituzione ed il sistema elettorale in quella direzione? Che premia la "governabilità" attraverso un bipolarismo forzato?
Bene, se è così, si uniscano quelle forze e si vada allo scontro con chi della democrazia e della società ha un'altra idea e vuole praticare una maggiore partecipazione, una maggiore giustizia, una maggiore responsabilità delle persone e dei soggetti politici rappresentativi.
Renzi con la scelta di incontrare in questo momento e in quel contesto (simbolico) il leader Condannato (che solo qualche settimana fa, prima delle primarie, aveva liquidato come "personaggio a fine corsa") ha mandato un chiaro massaggio.
Sono io il nuovo riferimento politico e sociale per chi vuole perpetuare, con i necessari aggiustamenti, "il sistema" sociale e di potere dominante.
Da nuovo Capo del PD incontro il vecchio, indiscusso e malridotto, Capo del Centrodestra e mi candido ad ereditare anche parte rilevante e significativa del suo popolo e dei suoi interessi.
Un azzardo. Che conta sulle contraddizioni negli schieramenti in campo.
Perché credo che una parte del popolo democratico non gli perdonerà "di avere riabilitato Berlusconi e riportato, di fatto, in maggioranza Forza Italia". Il Segretario Sindaco nega questa realtà e questa volontà. Tuttavia, per tradurre la "profonda sintonia" in risultati occorre dare tempo a questo Governo (indecente e inconcludente) e a questa legislatura (travagliata e discussa). Inoltre, deve dimostrare con atti concreti che le modifiche costituzionali ed istituzionali su cui ha registrato "profonda sintonia" con Silvio Berlusconi non sono connesse ad un progetto di società, ai diritti individuali e collettivi, alla affermazione di valori e al governo dei beni comuni.
Col passare delle ore, anche Enrico Letta ed Angelino Alfano hanno capito che la "profonda sintonia" li garantisce. Forse saranno ridimensionate alcune loro pretese personali di leadership (in fondo si sono trovati li, entrambi, senza essere scelti da cittadini, primarie e gruppi dirigenti) ma il loro ruolo di mediatori, diplomatici, garanti della stabilità, può procedere.
Altri, molti altri, semmai debbono preoccuparsi.
Gianni
Non sono seri.
RispondiEliminaLetta in primavera esalta le larghe intese con le quali faranno uscire il paese dalla crisi, poi in autunno esalta le strette intese perché più omogenee e consentono di procedere più spediti verso gli obiettivi indicati dalle larghe intese.
Renzi alle primarie chiede voti contro i vecchi protagonisti delle inconcludenti intese con Berlusconi ed appena eletto incontra nel suo nuovo ufficio il vecchio leader in attesa di scontare la pena della condanna e si dice in profonda sintonia.
Ma in che mani siamo?
Gente così non ci può rappresentare nel mondo!
Robby
Tra poche ore alla direzione del PD voglio vedere cosa dicono quei dirigenti che hanno presentato come un successo il passaggio alla opposizione di Berlusconi e la rottura del Popolo della Libertà. Epifani, Speranza e compagnia.
RispondiEliminaSpero che Fassina e c. che si vergognano e fanno bene non ci stiano e insistano per un referendum nel partito. Per me non sarebbe scontato l'esito. C'è un bel malcontento.
Antonio
Certo che quando abbiamo votato per ripulire la Casa degli Italiani da un delinquente condannato non pensavamo di trovarcelo improvvisamente in Casa Nostra!
RispondiEliminaUn orfano
A Cofferrati che dice "meglio vederlo al Nazareno che ad Arcore" rispondo che sarebbe meglio vederlo ai servizi sociali ...
RispondiEliminaSic
Bravo Gianni. Questa volta hai colto il punto essenziale. L'incontro di sabato non è una riabilitazione di Berlusconi ma un ponte verso il suo elettorato disorientato, al quale il Cavaliere non potrà più dire che il Centrosinistra è un covo di cospiratori che lo vogliono fare fuori attraverso i Giudici. Si deve o no mettere in movimento l'elettorato di centrodestra?
RispondiEliminaMauro
Caro caro Mauro, nessun problema a confrontarsi.
RispondiEliminaSono tra coloro che pensano che solo il confronto, la critica ed il conflitto producono riflessioni, pensiero, nuove elaborazioni e progetti più maturi.
Dunque, bene rivolgersi a destra, al centro e a sinistra. Solo così si possono fare passi avanti ...
Semmai il limite che rilevo nella politica e nelle iniziative del PD è di confrontarsi, da tempo, sostanzialmente in una sola direzione.
Con interlocutori che esprimono posizioni di conservazione del sistema: da Casini a Monti, a Berlusconi, ad Alfano ... Verso altri, più che confronto si lanciano sfide, anatemi, insulti ... Di frequente, con supponenza, fastidio ed arroganza. È successo in passato con vari interlocutori e continua ora con il M5S (un soggetto che ha raccolto più consensi del PdL e di FI).
Ma il problema è di merito, politico. Io penso che mettere mano alla Costituzione, alle istituzioni, al sistema elettorale non è questione altra rispetto al progetto di società, ai diritti dei cittadini e dei lavoratori, al governo dei grandi problemi economici, ambientali, finanziari ...
Lo sanno anche Renzi e Berlusconi. Non a caso "tutto si tiene" dice ora il Segretario Sindaco, "prendere o lasciare". Perché al di la della costruzione mediatica, dei passaggi (tattici e raccontati) e dello spettacolo (del teatrino) la sostanza è che il progetto include anche Letta, Alfano ed amici. Forze di questa maggioranza di Governo e di quella costitutiva del LettAlfano. Nessuna altra opposizione è stata sostanzialmente coinvolta nell'operazione.
Naturale che il sistema elettorale proposto ne risenta, con una governabilità sostenuta ( non garantita!) da un grosso premio, un bipolarismo forzato, parlamentari nominati ... Un Parlamento che limita fortemente la funzione di rappresentanza, di "specchio della società" nazionale. Prevale l'idea dell'accentramento del potere e della delega rispetto ad una democrazia partecipata e attiva.
Del resto, i due indiscussi protagonisti (Renzi e Berlusconi) sono tristemente simbolici: può nascere una società migliore, giusta, responsabile da un patto stretto tra due Capi assoluti, un noto e sperimentato padre - padrone - condannato e un Segretario - Sindaco che gestisce già con piglio risoluto, sbrigativo, arrogante ed autoritario il "suo" partito?
Capisco l'operazione, l'aspirazione a "ereditare", non mi adeguo!
Gianni
"Renzi va avanti come un treno" dice un conduttore televisivo.
RispondiEliminaOcchio a non restarci sotto!
Sic
Renzi dice diverse verità.
RispondiEliminaProva a fare riforme senza creare paura in chi ha potere.
Non ha una cultura della democrazia di tipo partecipativo e includente, ma rispettosa dei vincenti e delegante.
Nel PD si era intrapresa questa strada con troppe ambiguità.
Ora si rischia grosso tutti.
Ciao!
No. Ho votato per Renzi perché non ne potevo più dei vecchi dirigenti. Da D'Alema a Bassolino, a Violante a Finocchiaro a Marini, a Veltroni, a Penati, a Franceschini, a Fassino, a Rutelli ... Poi i consiglieri regionali del Lazio, del Piemonte, della Sicilia, della Sardegna ...
RispondiEliminaLa legge elettorale non c'entrava niente.
Il superpremio per chi arriva al 37 % che lo porta al 55% dei parlamentari non va.
Se vince Berlusconi o Grillo? Dunque, anche se vinciamo noi ...
Non mi convince.
Renzi 2 milioni meno uno!
Nico
Suggerisco sull'argomento un pezzo scritto da Ida Dominijanni sul suo blog
RispondiEliminahttp://idadominijanni.com/ che mi pare introdurre ulteriori elementi interessanti. Anche discutibili, ma utili a riflettere.
Ciao!
L.
Allora segnalo anch'io Barbara Spinelli su la Repubblica di oggi.
RispondiEliminaFra
Sono anni che si parla a vuoto. Mancano i fatti. Il paese va sempre peggio. L'iniziativa di Renzi muove lo stagno. Va giudicata soprattutto per quanto modificherà. Per ora vedo due rischi. Un si acritico all'accordo tra due Capi - Padroni. Una nuova palude, dove non si arriva a nulla. Possibile una terza via?
RispondiEliminaAnna
Il disegno mi pare chiaro.
RispondiEliminaB. vuole realizzare da protagonista la revisione della Costituzione e un riassetto del sistema politico italiano.
R. vuole sostituirlo come riferimento politico e di potere, conquistando dopo la maggioranza del PD anche una parte significativa di elettori di centrodestra. Faccio notare che presto B. sarà impegnato in servizi sociali e la sua campagna elettorale sarà mutilata. R. sfonderà!
Simonetta
Renzi sfonderà! conclude Simonetta.
RispondiEliminaVedremo. Ma a me non va che lui vinca per una riforma del sistema elettorale che ha concordato solo con Berlusconi e che ora è "prendere o lasciare".
Ehi, ma chi sono questi due da decidere per tutti?
Chi li ha eletti a rappresentanti di una trattativa sulla nostra Costituzione?
L'uno è stato eletto segretario del PD con primarie a cui hanno partecipato tre milioni di persone e rappresenta un partito che ha conquistato il 25% dei voti (meno tre milioni dal 2008) per una politica diversa da quella che poi ha fatto.
L'altro ha raccolto ancora meno (perdendo oltre 6 milioni di voti), prima di essere condannato e quando ancora lo sosteneva una parte che ora lo ha lasciato (Alfano, dcc.)
Dunque, dico NON IN MIO NOME!
BiBi
Le dimissioni di Nunzia De Girolamo sono solo un fatto personale?
RispondiEliminaO una mossa politica? Sono pro o contro Letta e Alfano? Scommetto. È la prima mossa di Berlusconi.
Antonio
Credo che la giornata di ieri ha segnato la fine di Letta. Squinzi, Cuperlo e Renzi hanno cambiato schema. Per me finirà con un voto anticipato e con un accordo per il Renzi (primo) pre o post voto ... Scommettiamo?
RispondiEliminaMario Cinico