Mentre il Sindaco di Bologna e la politica locale si interrogano (ancora una volta) sulla forza del "modello" emiliano, qualche ora di pioggia provoca la rottura degli argini del Secchia a Modena e nuove frane in Appennino: un disperso, centinaia di evacuati. danni enormi in diversi comuni.
"Calamità naturali"?
Così dicono compiacenti giornalisti del TGR dell'Emilia Romagna dagli argini dei fiumi e dalle zone alluvionate o montane, evidentemente incapaci di svolgere al meglio la impegnativa professionalità che esercitano e che, sicuramente, esigerebbe meno interviste banali, inconsapevoli e spericolate cronache (Antonio Farnè) e più indagini sulle vere cause.
No! Nessun disastro "naturale".
Perché è abbastanza evidente che il nostro territorio, come quello della Sardegna o della Liguria (nuovamente colpito, un altro morto, un treno deragliato, la linea ferroviaria Genova - Ventimiglia - Francia bloccata per almeno 10 giorni), pagano diversi anni di scelte di governo irresponsabili e prive di politiche lungimiranti.
Sappiamo ormai bene che questi disastri, lutti e sofferenze che colpiscono le nostre comunità, sono dovute innanzitutto ai comportamenti dell'uomo:
1. la mancanza di manutenzioni ordinarie e straordinarie dei fiumi, del territorio, delle infrastrutture;
2. il continuo consumo di suolo con edificazioni in aree a rischio, scavi e cementificazioni in superficie e in profondità, disboscamento e mancato rimboschimento.
Una domanda è doverosa e non eludibile.
Quante risorse saranno investite nel 2014? Cosa prevedono i bilanci di Regione, Provincie, Comuni, Enti ed Aziende Consorziali e di secondo grado come le Comunità Montane, le Associazioni e le Unioni Comunali o i Consorzi di bonifica per cui paghiamo anche imposte particolari (e della cui riorganizzazione nessuno parla)?
Sappiamo delle ridicole, offensive somme previste nella Legge di Stabilità recentemente proposta dal Governo ed approvata dalla maggioranza alla Camera ed al Senato.
Quante nuove opere piccole e grandi, edificazioni urbane e non, varianti urbanistiche sono programmate ed autorizzate a Bologna, in Emilia, in Italia?
Un diverso sviluppo lo si costruisce con scelte di prevenzione quotidiane e coerenti.
Sappiamo che anche il prossimo mese pioverà, che forse presto nevicherà, che il freddo invernale provocherà ghiaccio e serviranno sale e mezzi adeguati alla circolazione, che la primavera porterà temporali sempre più intensi ...
Come fronteggeremo questi normali eventi naturali ed eventuali eventi straordinari (ma prevedibili) come i terremoti, per cui tecnici qualificati hanno stilato carte del rischio sempre scarsamente considerate ed utilizzate?
Su questo vi è urgenza!
E' tempo di agire. Di dare risposte. Di investire e creare lavoro e sviluppo.
Vanno trovate le risorse necessarie. Risparmiando su altre voci di spesa. Combattendo l'evasione fiscale. Con contributi straordinari.
Sarebbe una bella notizia se il prossimo fine settimana le attività e gli argomenti delle interviste di Virginio Merola e Vasco Errani, di Stefano Bonaccini e Graziano Delrio, delle dichiarazioni di Corrado Passera e Alessandro Profumo, di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne, di Giorgio Squinzi e Giuliano Poletti, di Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, il lavoro di Fabrizio Saccomanni, Andrea Orlando e Maurizio Lupi ed anche un nuovo incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi con tanto di telefonate di Enrico Letta ed Angelino Alfano portassero "profonde sintonie" e decisioni rapide per un GRANDE PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE E SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO AMBIENTALE, CIVILE ED ECONOMICO NAZIONALE.
Per almeno qualche tempo ci sarebbe un apprezzamento generale.
Profonde sintonie per la prevenzione? Aspetta e spera!
RispondiEliminaL.
Giusta ironia!
RispondiEliminaNon si rendono conto che li aspettiamo su questo.
La loro credibilità non aumenta di nulla se architettano un nuovo sistema elettorale per selezionare una nuova leva di amministratori e politici.
Quello che dovrebbero fare è dare maggiore qualità alla vita delle persone: ambiente, salute, lavoro, reddito, cultura, giustizia, felicità in primis.
Cose semplici per la maggioranza dei cittadini.
Su questo non ci siamo per nulla!
Sara
Modello emiliano?
RispondiEliminaSe muoiono lavoratori sotto i tetti non bullonati dei capannoni per il terremoto.
Se la qualità dell'aria è bassa e l'inquinamento sempre troppo elevato, salvo quando piove.
Se quando piove le colline si sgretolano e franano, i fiumi rompono gli argini e i paesi vanno sott'acqua.
Se le infezioni negli allevamenti animali intensivi si ripetono.
Se le risorse scolastiche calano e non riescono a soddisfare le nuove domande.
Se un Sindaco di Bologna già Vicepresidente della Regione si dimette per spese facili e dopo molti mesi è la volta del capogruppo del PD, se il Sindaco di Parma viene arrestato e vince il candidato dei 5 Stelle.
Se la Commissaria di Governo di Bologna riceve apprezzamenti unanimi, finisce contesa tra gli schieramenti, poi al Governo e risulta amica di una famiglia agli arresti per grandi danni alla collettività.
Se il nuovo Sindaco di Bologna se ne fottere dei referendum dei suoi cittadini.
Vogliamo parlare di modello e dire che si è governato e si governa al meglio?
O che è ora di guardare in faccia alla realtà e indicare mete, scelte e pratiche nuove?
Livio
Hai belle pretese.
RispondiEliminaSe si mettono d'accordo per risolvere davvero i nostri problemi, come fanno a conciliare i loro interessi?
Sugli eventi "naturali" e sulle "emergenze", abbiamo saputo, vivono piccoli e grandi mondi, arrivano soldi, procedure accelerate, corruzione.
Se la piccola talpa scava i grandi argini, qualche affare si porta a casa ...
Andrea Cinico
Magra soddisfazione dire "lo avevamo detto"!
RispondiEliminaMa ci avessero ascoltato Bersani, Errani, gli Assessori e i Consiglieri regionali emiliani ...
uno dei tanti soci di Legambiente Bologna, Medicina e Valle del Reno
Le aree sott'acqua aumentano. Parlano di almeno 10 mila ettari. Fino a Finale Emilia. Con oltre mille sfollati e 2.500 aziende interessate.
RispondiEliminaQuando si dovranno fare i conti della mancata prevenzione, saranno dolori.
Come per il terremoto.
Per me la proposta seppure provocatoria potrebbe essere colta da alcuni soggetti politici e sindacali.
Non la sottovaluterei, buona notte!
Riccardo Sarti
Vi propongo un articolo di una giornalista della Gazzetta di Modena.
RispondiEliminaSolleva una questione: che fanno gli Enti preposti a curare il sistema delle acque?
M.
«Aipo ci spieghi che controlli fa»
La Procura attende la relazione documentata dell’agenzia fluviale.
Comincia a entrare nel vivo l’inchiesta conoscitiva della Procura sulle circostanze del disastro ambientale causato dall’alluvione per la rottura dell’argine vicino a Bastiglia. L’inchiesta è rimasta al procuratore capo Vito Zincani che si è fatto affiancare dal sostituto Pasquale Mazzei. «Per ora - ha ribadito ieri Zincani - è troppo presto per parlare di reati e di indagati. Ripeto: il nostro compito adesso è conoscere cosa è successo e raccogliere documenti e relazioni ufficiali. Poi decideremo cosa fare».
Il “dossier Secchia” è al centro del suo tavolo, accanto a uno dei corposi fascicoli sui crolli del terremoto. All’interno si trova un primo esposto, quello del 2010 dell’ambientalista modenese Emilio Salemme. Presto si aggiungeranno esposti vecchi e nuovi. «Sappiamo che ne arriveranno parecchi - ha detto Zincani - e sappiamo bene anche che ne erano stati presentati parecchi negli anni passati. Ma quanti siano e di chi siano, non lo poso dire su due piedi: alla nostra Procura arrivano circa 38mila segnalazioni all’anno. In ogni caso, tutto questo materiale verrà recuperato e vagliato alla luce di quanto succede». Molti si chiedono quale ruolo abbia avuto Aipo in questa vicenda. Risponde Zincani: «Da Aipo aspettiamo una relazione, così come da tutti gli enti di bacino e dai Comuni. Aipo dovrà comunque dare spiegazioni precise sui controlli e gli interventi svolti lungo l’argine, soprattutto in quel tratto».
Una volta raccolto il primo materiale, soprattutto le relazioni ufficiali, la Procura valuterà se incaricare dei consulenti per perizie.
Carlo Gregori
Ora il Presidente Errani propone di non pagare imposte (per le famiglie e le aziende colpite), di usare la cassa integrazione (per chi è rimasto senza lavoro) ... Risposte fondamentali per chi è vittima del disastro. E' chiaro.
RispondiEliminaMa anche il frutto del malgoverno della Regione e degli Enti Locali (da sempre PD) che non hanno prevenuto (con la manutenzione, sprecando soldi altrove). Dobbiamo dirlo o no? E dire che ad essere colpite finiscono per essere le casse pubbliche comuni. Come la sanità (ospedali e servizi tagliati) e l'INPS, che dovrebbe essere il soggetto che amministra le pensioni. Tagliamo ancora? Facciamo altri esodati?
Ma su questo non ci sono mai le sintonie, che trovano per dividersi il potere.
Che stanchezza!
Roberta
Valutiamo a freddo. Piogge stagionali nella norma. Piena del fiume ordinaria. Cedimento dell'argine in un tratto diritto. Alluvione disastrosa: un morto e danni enormi per tante famiglie ed una intera comunità. Stato d'emergenza.
RispondiEliminaIl Presidente Vasco Errani denuncia le responsabilità della Agenzia per il Po. Tutto li?
L.