martedì 23 agosto 2022

Se "il mondo brucia" ... (8 domande ai candidati)

Un murales dipinto su una scuola di Bologna ricorda l'art.11 della Costituzione. Come rispettarlo? 










Forse è arrivato il tempo di fare un passo avanti. Presentate le liste dei candidati, ci si confronti con i grandi temi che sono davanti a noi e su cui abbiamo opinioni e convinzioni diverse. Uno si questi (il primo?) è quello della situazione internazionale, delle relazioni esistenti e da costruire tra gli Stati e i popoli del mondo. I conflitti armati ed economici interessano gran parte del Pianeta. Che fare? Il Governo di Mario Draghi si è unito su "europeismo" ed "atlantismo", per poi scontrarsi su riarmo accelerato o programmato ...

Ha praticato scelte politiche ai limiti della Costituzione e, per molti, oltre: come il "ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" e la fornitura di armi a Stati, eserciti, milizie di Paesi in guerra. Nei giorni scorsi Gad Lerner ha avanzato alcune domande a leader politici, partiti e coalizioni, candidati dei diversi schieramenti in competizione: "dalle spese militari all'embargo", denunciando "il patto del silenzio" che fino ad ora è prevalso su questo tra le principali forze politiche. E in effetti dopo i primi mesi di "maratone" giornalistiche in diretta dall'Ucraina, con servizi quotidiani continui di inviati, fotoreporter e commentatori più o meno informati su fatti e protagonisti, da settimane sul conflitto "nel cuore del Vecchio Continente" si tace, o quasi. Ovvio il tentativo di evitare le opportune verifiche sulle rispettive posizioni, sulle tesi a confronto, sulle conseguenze delle scelte operate. Resta il fatto che tutto ci dice che, invece, è bene ragionare e discutere su quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina, tra Cina e USA, in Estremo e Medio Oriente, nel mondo. Perché, volenti o nolenti, siamo tutti coinvolti: dall'aumento dei prezzi al ridursi del potere d'acquisto di salari, stipendi e pensioni, dai rischi di escalation militare alla crisi ecologica che incombe per l'uso di armi chimiche e la presenza di centrali nucleari nelle aree di guerra.


"Prima di scegliere per chi votare" ... Gli 8 "dilemmi spinosi" di Gad Lerner  per i leader, i candidati, le coalizioni che si candidano a governare e rappresentare l'Italia (il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2022)





















Un cartello alla Marcia della pace Perugia - Assisi ... (24 aprile 2022)


Una manifestazione di Europe for Peace in Piazza del Nettuno a Bologna ... (22 luglio 2022)


5 commenti:

  1. 8 risposte.
    1, alcuni imperi mettono in conto un confronto militare per ridisegnare i confini del mondo
    2, la Crimea è entrata nel conflitto e il rischio nucleare è nel conto. Noi siamo irrilevanti
    3, noi militarmente dipendiamo dagli Usa e i Russi in Adriatico ci sono per fare presente che nelle dispute Serbia - Kosovo hanno voce
    4, Erdogan "è un dittatore di cui abbiamo bisogno" dixit Draghi
    5, al governo israeliano non rispondiamo, troppo rilevante è la comunità ebraica in Italia
    6, i paesi Nato vanno difesi e saranno i comandi della Alleanza a decidere la composizione delle truppe
    7, il governo italiano seguirà le decisioni Nato
    8, sulle spese militari è già intervenuto il governo Draghi, se in deficit o no si vedrà
    (un non candidato)

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  2. Vero. Ancora una volta "siamo tutti coinvolti". Ma c'è un diffuso senso di impotenza.
    s.

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  3. Sei mesi fa le armate di Putin entravano in Ucraina, poi i dollari di Biden hanno rifornito gli eserciti anti-russi, ora Zelensky vuole la vittoria e il ritorno ai confini del 1991...... Questa guerra era nelle cose da tempo e si trascinerà a lungo. E noi? Le domande di Gad sono più che legittime.
    DG

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  4. Questa guerra va fermata prima che si estenda irrimediabilmente. Abbiamo già sottovalutato abbastanza i rischi dei nazionalismi e le logiche di potenza. La tesi che l'Ucraina e la NATO possano sconfiggere con la guerra la Russia è irresponsabile. Putin dopo 6 mesi di aggressione e di sanzioni si è rafforzato o indebolito? E noi che vogliamo pace e sicurezza? Penso che a noi donne, che soffriamo spesso le sfide e le violenze maschili, spetti un compito essenziale nel ritorno al dialogo.
    A settembre non voterò candidati e partiti che sostengono il riarmo e l'invio di armi a stati in guerra. Vorrei anche che questo impegno non venisse lasciato ai singoli e divenisse collettivo: di sindacati e partiti.
    Anna

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  5. Ci vogliono tanti pompieri e molta acqua per spegnere gli incendi.....
    Eppure qualche irresponsabile continua a soffiare......
    V.

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