lunedì 29 agosto 2022

In Marcia, per cambiare prospettiva ... (capitolo uno)

Dalla "bassa" all'Appennino passando per Bologna e lungo il Passante di Mezzo ...















La Regione Emilia Romagna ha stanziato 5,8 milioni di euro per il progetto di un nuovo impianto di risalita al Corno alle Scale. Il progetto prevede lo smantellamento della seggiovia esistente e il suo prolungamento di circa 200 metri su un tratto di montagna ripido e battuto da forti venti.

Siamo contrari a questa nuova opera, e tali restiamo anche di fronte alle immaginarie “varianti” che talvolta vengono proposte.

Ci sono evidenti motivi di tutela della montagna a giustificare la nostra contrarietà, ma anche considerazioni ambientali di ordine più generale. A causa dei cambiamenti climatici la neve naturale non è sufficiente a garantire piste innevate sotto i 2000 metri, e quindi deve essere “sparata” una quantità esorbitante di neve artificiale, che ha costi energetici elevatissimi e comporta il prelievo e la contaminazione delle acque. Il principale promotore dal lato imprenditoriale della nuova opera, Marco Palmieri (Piquadro), secondo “Un’idea di Appennino” (Maggio 2022) si dice soddisfatto dalla stagione sciistica al Corno, ma, scrive il mensile, “la siccità […] ha obbligato ad un massiccio impiego di neve artificiale” e dunque “c’è bisogno delle conferme dei denari pubblici nonché di ulteriori misure, magari per quanto riguarda le bollette dei consumi energetici, cresciute oltremodo negli ultimi mesi.” Nel pieno della crisi climatica, e con costi dell’energia sempre in crescita, mettere soldi pubblici (cioè nostri) su operazioni di questo tipo ci sembra sconsiderato.

Perché la risaia (e perché il Passante)

La Marcia è la modalità di lotta che abbiamo deciso di intraprendere. Una Marcia lenta, sentendo la terra sotto i piedi, attraverserà la provincia bolognese da Ponticelli di Malalbergo fino al Corno alle Scale. Il punto di partenza non è casuale, ma si ricollega a una battaglia vinta da attivisti/e e militanti della pianura raccolti nella Rete NO HUB, che ha impedito la cementificazione di un’antica risaia che stava per essere sacrificata sull’altare della logistica. Altro progetto “simbolico” che incontreremo lungo il cammino è quello del Passante di Bologna, ovvero l’allargamento del sistema Autostrade/Tangenziale fino a 16/18 corsie. Il progetto è voluto da governo nazionale, Regione, Città Metropolitana e Comune capoluogo ed è ampiamente riverniciato di “green” e “partecipazione”. Tuttavia, le istituzioni che lo propongono non hanno neppure risposto alla richiesta di sottoporlo a una Valutazione di Impatto Sanitario. Al servizio degli attesi 65 milioni di veicoli/anno saranno costruiti 8 nuovi distributori di benzina, gran parte dei quali su terreno agricolo.

Logistica e cemento contro l’agricoltura

Colto o incolto che sia, un terreno cementificato è perso per sempre. La terra ci nutre, trattiene l’acqua, immagazzina il carbonio. Un quarto della biodiversità del pianeta si trova nel suolo. Non possiamo restare insensibili! Fra il 2019 e il 2020 il suolo consumato in Italia è aumentato di 56,7 chilometri quadrati, ovvero un equivalente di circa oltre venti campi di calcio al giorno (fonte Sole 24Ore, 2/12/2021). A ondate successive, le costruzioni industriali, residenziali e ultimamente per la logistica hanno proseguito l’opera di distruzione (e la logistica, come le vicende dell’ Interporto dimostrano, ha spinto in avanti anche le dinamiche di sfruttamento della manodopera). Nulla di concreto viene fatto per recuperare le aree dismesse, e si preferisce, per avidità, cementificare aree verdi. Avremmo invece bisogno di agricoltura di prossimità per poter mangiare cibo sano e locale, non dipendente da catene di fornitura lunghe, inquinanti, costose e fragili. La cementificazione conviene solo agli speculatori immobiliari, alle multinazionali dell’agroalimentare, alle catene dei supermercati e alle potentissime aziende della logistica.

Terra sprecata, soldi buttati

Le promesse degli amministratori quando promuovono opere inutili e nuovi scatoloni per la logistica sono sempre due: crescita economica del territorio e lavoro. Sono promesse false. Molti di più sarebbero i posti di lavoro e il benessere sociale promuovendo e finanziando sanità pubblica, cultura e lavori sostenibili e utili. Dopo decenni in cui ci hanno detto che “i soldi non ci sono”, ora è evidente che mentivano. Il nuovo modo per nasconderli è vincolarli a una destinazione. Così succede per il Passante, così per il PNRR, e così per i 5,8 milioni destinati al nuovo impianto di risalita. Che dovrebbero trovare destinazioni assai migliori. Sta all’intelligenza sociale individuarle e imporle.

Non ci aspettiamo più nulla dai governanti che hanno accelerato il disastro. Nessuno può ignorare la catastrofe che ne consegue. Si tratta ancora una volta di riprendere in mano il nostro destino e di organizzarsi per passare all’azione.

L’assemblea promotrice, 5 giugno 2022.

(uno, continua)


Venerdì prossimo, 2 settembre 2022, ore 8.30, la prima tappa della Marcia: dalla risaia di Ponticelli a San Marino di Bentivoglio ... (per informazioni qui)
 

Sabato 3, la seconda tappa: con arrivo a Bologna ... Qui, nel pomeriggio, l'incontro con i partecipanti al percorso urbano "narrante" che alle 14.30 partirà dalla piazzetta della Croce del Biacco per verificare insieme almeno una parte delle contraddizioni del Passante di Mezzo ... (apri qui, il video prodotto da Bologna for Climate Justice)


La partenza della Marcia dalla Risaia di Ponticelli per marcare la battaglia condotta e vinta (almeno per ora!) dal movimento NO HUB della Pianura bolognese che si è opposto al proposito di un grande polo della logistica nel territorio di Malalbergo ...


Un momento della mobilitazione ecologista davanti alla Casa del Popolo la Casona di Ponticelli ... (6 febbraio 2021)


In prima fila, sul luogo del conflitto, le donne di Malalbergo e di Bentivoglio ... (6 febbraio 2021)


... e l'ultimissima generazione (6 febbraio 2021)


Dalla pianura al Corno alle Scale, attraverso Bologna. Da battaglie vinte a conflitti aperti. Nel capoluogo emiliano partiti di Governo, Regione e Città Metropolitana vorrebbero costruire: nuove seggiovie, campi da sci, nuove corsie stradali. Nei prossimi 5 anni il Passante di Mezzo (una spesa annunciata di oltre 2 miliardi) prevede di potenziare fino a 18 corsie l'Asse A14-Tangenziale ... (foto scattata il 6 agosto 2022)


... una "grande" opera infrastrutturale. Irresponsabile: perché vecchia, costosa e inquinante per la Città, per la Regione, per il Paese. Negli anni dell'emergenza climatica ed ecologica in cui occorre ridurre la dipendenza dagli autocarri e dai carburanti fossili altre dovrebbero essere le priorità: un uso più razionale delle corsie esistenti, interventi di tutela della salute delle comunità, risparmio energetico, potenziamento di ferrovie, mobilità meno e non inquinante ...  (foto scattata il 2 luglio 2022)


Le ferrovie italiane per pendolari e vacanzieri sono fortemente inadeguate ... (16 luglio 2022)
Ma qui mancano gli investimenti, nonostante gli impegni presi da partiti e governi ...


Si moltiplicano le esperienze di treni soppressi e di ritardi ... (Stazione centrale di Bologna, 16 luglio 2022) 


Le Ferrovie regionali (ecco la Bologna - Portomaggiore) restano ad un solo binario, in estate di frequente fuori uso ... (25 agosto 2022)
E gli investimenti promessi riguardano l'interramento urbano del binario "per fluidificare il traffico veicolare", non per migliorare il servizio di trasporto pubblico
 

La FER Bologna - Budrio - Portomaggiore dal ponte di via Bentivogli: sempre più spazio alle auto che ai treni ...
E della Stazione del SFM promessa in passato per servire l'Ospedale Sant'Orsola - Malpighi e la zona Cirenaica nessuno parla più ... (25 agosto 2022)


Anzi ... Per il Servizio Ferroviario Metropolitano neppure briciole. I treni alla Stazione San Vitale si riducono e, dopo anni, ancora nessuna biglietteria automatica ... (29 agosto 2022)
Le "entrate" pare non interessino ... 
 

Dai pendolari del trasporto pubblico ai ciclisti urbani ... non va meglio.
Da oltre dieci anni su via Massarenti la ciclabile si interrompe oltre via Palagi ... (25 agosto 2022)
 

Al Pilastro le "ciclabili" sono un quotidiano parcheggio auto ... (22 agosto 2022)


A volte "selvaggio", altre no ... pare "istituzionalizzato" (22 agosto 2022)











Per la sicurezza dei ciclisti (come dei pedoni) c'è ancora tantissimo da fare ... Qui il ricordo di una vittima alla rotonda di via di Corticella (foto scattata il 2 luglio 2022)
Come noto anche a Bologna, altre sono le preoccupazioni e le priorità negli investimenti pubblici ...


Dalla cocciuta volontà di realizzare il People Mover (luglio 2022) ... a F.I.CO.
Lo sperpero di risorse della comunità sono state denunciate in tempi utili da associazioni ambientaliste e comitati di cittadini ... Tutto inutile. E questo sarebbe "buon governo"?


Nel territorio del Comune di Bologna 8 nuovi distributori di carburanti fossili (là dove c'erano terreni coltivati) ... Qui al confine con Castenaso (29 agosto 2022)


"Enercoop" è un nuovo impianto per motori a "benzina", "diesel", "GPL", "metano" ... (29 agosto 2022)
Naturalmente di colonnine pro mezzi elettrici mancano tracce ... E la "transizione ecologica"?


A fianco della Stazione Enercoop (sullo sfondo) ... "lavori in corso" per un altro analogo impianto (29 agosto 2022)


Passato il confine del Comune di Bologna, a Villanova, oltre il grande Centro Commerciale Coop, si costruisce ... Svettano nuovi palazzi e diverse gru: Legambiente Emilia Romagna denuncia il "consumo di suolo" oltre i limiti fissati dalle stesse istituzioni locali, vedi sotto (29 agosto 2022) 


A Bologna, in via Scandellara, al posto di terreni coltivati ed alberi (abbattuti) crescono torri di 10 piani e numerose gru sono all'opera ... (29 agosto 2022)


Ancora nel Quartiere San Donato - San Vitale, in via Rivani, tra palazzi appena terminati e lavori in corso ... (29 agosto 2022)
Fervono le attività prima che sull'altro lato della via si aprano i cantieri per il Passante di Mezzo!
Sono queste politiche di prevenzione?



Comunicato stampa di Legambiente Emilia Romagna - Bologna, 29 agosto 2022 


L'inarrestabile avanzata del cemento: decuplicano gli ettari di consumo di suolo   


Emilia-Romagna capofila con le regioni del nord. “La legge urbanistica regionale non ha funzionato, serve una nuova legge realmente efficace”.  


È allarme in Emilia-Romagna: Ostellato primo comune per consumo di suolo pro capite e Ravenna in testa per incremento assoluto nel 2021. La provincia di Modena è la prima in regione per suolo consumato, più di venti i comuni superano il limite del 3% imposto dalla legge regionale 


L’ultimo rapporto ISPRA sul consumo di suolo sancisce il 2021 come vero e proprio annus horribilis per la nostra penisola. Rispetto agli ultimi dieci anni, infatti, l’incremento di consumo di terreno vergine in Italia ha segnato il record di oltre 2 m2 al secondo, per un totale di quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali.   

Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400 (una fetta di territorio grande quanto la regione Liguria) destinati agli edifici. Un manto di cemento che soffoca la penisola, con gravi conseguenze per la permeabilità del suolo, che invece, di fronte a un quadro di crisi climatica e al conseguente acuirsi dei fenomeni metereologici estremi, è fondamentale per rendere più resiliente il nostro territorio. Si pensi che i danni causati dalla perdita di suolo sono stimati intorno agli 8 miliardi all’anno, una spesa che senz’altro rallenta la ripresa del nostro paese.    

In questo quadro così drammatico, l’Emilia-Romagna è terza sia per incremento di suolo consumato nel periodo 2020-2021 (658 ettari) sia in totale di suolo consumato nel 2021 (oltre 200mila ettari), dopo Lombardia e Veneto.  

Nella classifica nazionale dei comuni peggiori troviamo Ravenna seconda solo a Roma per incremento consumo di suolo nel periodo 2020-2021, con 68,66 ettari di incremento nell'ultimo anno.  

Nella classifica regionale invece, dietro Ravenna troviamo i comuni di Reggio nell’Emilia (35,44 ha) e Ostellato (30,26 ha).   

Se guardiamo invece al consumo di suolo pro capite, l’indice in rapporto alla densità abitativa, troviamo Ostellato (FE) in cima alla lista dei comuni in Emilia-Romagna, con un consumo di suolo annuo di 52,5 m2 per ciascun abitante. Subito dopo si piazzano Polesine Zibello (PR) e Besenzone (PC), che hanno perso rispettivamente 25,5 m2/ab 16,4 m2/ab.  

Ben 13 comuni hanno superato i 10 m2/ab di consumo pro capite nel 2021: erano 8 nel 2020 e 10 nel 2019.  

  

Dati allarmanti e senza precedenti, risultato di un ritmo insostenibile di nuove costruzioni dovuto in parte alle forti pressioni del settore della logistica e dall’altra all’assenza di interventi normativi efficaci per ridurre il consumo di nuovo suolo.  

I dati del rapporto ISPRA confermano anche l’inadeguatezza della legge urbanistica regionale sulla tutela e l’uso del territorio: il corretto recepimento della legge a livello comunale attraverso la stesura e approvazione dei PUG (Piano Urbanistico Generale) imporrebbe la soglia di consumo pari al 3% della superficie consumata al 2017. Rielaborando i dati ISPRA, si trova che tale soglia è già stata ampiamente superata da 21 comuni che hanno prorogato più volte l’approvazione del PUG. “Con questo trend allo scattare del limite del 3% rischieremo paradossalmente di non avere più suolo consumabile” – commenta Legambiente. “Questa è la prova ulteriore di come la legge 24/2017, così come è stata progettata, non ha posto un freno al consumo di suolo”.  

Oltre ai consueti nuovi insediamenti abitativi, preoccupa l’avanzata del settore commerciale, in particolare del comparto della logistica, che in assenza di un quadro normativo più stringente e vincolante rischia di esaurire le scorte di suolo consumabile sottolineate in precedenza.   

A tal proposito, il tanto enfatizzato Accordo territoriale tra Città metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna approvato lo scorso mese, pur chiudendo in modo definitivo il capitolo relativo al polo logistico di Altedo (BO), non pone infatti uno stop a nuovi insediamenti logistici ed al consumo di suolo. Rispetto alle proposte complessive di logistica nel territorio della Città Metropolitana pari a circa 460 ettari, si continuano a destinare alla logistica circa 392,5 ettari: in pratica tutto quanto previsto in precedenza tranne il polo di Altedo (BO).  

La pianificazione attuale inoltre non tiene conto della presenza di nodi ferroviari: in questo senso è utile avviare il percorso di reintroduzione della norma prevista nel precedente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che, salvo limitati casi specifici, limitava a 10.000 m2 la superficie degli insediamenti logistici sprovvisti di trasporto merci su ferro, vincolando impianti di dimensioni maggiori alla presenza dell’infrastruttura ferroviaria.  

“La priorità immediata nella pianificazione urbanistica e periurbana dev’essere il riuso e la rigenerazione urbana” - continua Legambiente - “azioni al centro della Legge d’Iniziativa Popolare in materia di suolo, parte delle 4 leggi che verranno presentate a breve in Regione”. In tal senso, servono azioni concrete di censimento del patrimonio edilizio non utilizzato o abbandonato e un sistema di incentivi per il recupero di tale patrimonio.  


ELABORAZIONI LEGAMBIENTE SU DATI ISPRA 2022   

Comuni con aumento pro capite di suolo consumato nel 2021 superiore ai 10 m2/ab (elaborazione su dati ISPRA riferiti all’anno 2021)   

COMUNE   

[m2/ab]   

  

Ostellato (FE)   

52,5  

Polesine Zibello (PR)  

25,48  

Besenzone (PC)   

  16,39   

Castel San Giovanni (PC)   

 15,75  

Montecreto (MO)  

 15,65  

Pievepelago (MO)  

 14,83  

Gossolengo (PC)  

   13,84   

Toano (RE)  

 13,37  

Spilamberto (MO)  

 12,12  

Carpineti (RE)  

    11,013  

Campogalliano (MO)  

    11,005  

Bentivoglio (BO)  

  10,11  

Fiorenzuola d’Arda (PC)  

 10,06  

Primi 10 comuni per l’incremento assoluto di consumo di suolo tra il 2020 ed il 2021 (elaborazione su dati ISPRA riferiti all’anno 2021)   

COMUNE   

Suolo consumato nel 2021  

Suolo consumato al 2021 (ha)   

Ravenna (RA)   

68,66   

7113   

Reggio nell'Emilia (RE)   

35,44   

4886   

Ostellato (FE)   

30,26   

785   

Modena (MO)   

28,04   

4620   

Forlì (FC)   

27,34   

3770   

Castel San Giovanni (PC)   

21,76   

803   

Spilamberto (MO)   

15,57   

527   

Piacenza (PC)   

15,24   

2923   

Fiorenzuola d’Arda (PC)   

15,04   

821   

Cesena (FC)   

13,66   

3563   

 

Classifica frazione del 3% (LR 24/2017) consumato al 2021 calcolato sul suolo consumato nel 2017 [%] (elaborazione su dati ISPRA riferiti all’anno 2021)   

COMUNE   

[%]   

Castel San Giovanni (PC)  

7,571616153   

Gatteo (FC)  

6,918807683   

Ostellato (FE)  

6,88458555   

Gragnano Trebbiense (PC)  

6,363804703   

Torrile (PR)  

6,179632277   

San Giorgio di Piano (BO)   

5,88894522   

Mordano (BO)  

5,619828659   

Bentivoglio (BO)  

5,079447376   

Villanova sull'Arda (PC)  

5,042613636   

Medesano (PR)  

4,330339711   

Granarolo dell'Emilia (BO)  

4,048850686   

Sala Bolognese (BO)  

3,953504722   

Rolo (RE)  

3,918557199   

Ozzano dell'Emilia (BO)  

3,688739244   

Sant'Ilario d'Enza (RE)  

3,662711385   

Spilamberto (MO)  

3,553449225   

Castelfranco Emilia (MO)  

3,436072269   

Calderara di Reno (BO)  

3,406724426   

Rottofreno (PC)  

3,341228547   

Castenaso (BO)  

3,284539191   

Ravenna (RA)  

3,05250606   


Dati per provincia – incremento di consumo di suolo 2020-2021 (elaborazione su dati ISPRA riferiti all’anno 2021)   

PROVINCIA   

Incremento 2020-2021 [consumo di suolo annuale netto in ettari]   

Suolo consumato al 2021 [%]   

Modena   

134,83   

11,0   

Ravenna   

113,95   

10,2   

Piacenza   

102,96   

7,6   

Reggio nell’Emilia   

95,58   

11,1   

Bologna   

63,18   

8,9   

Ferrara   

56,07   

7,1   

Forlì-Cesena   

50,69   

7,3   

Parma   

41,02   

7,6   

Rimini   

2,88   

12,4   

REGIONE ER   

661,16   

   

   









3 commenti:

  1. Tutto molto interessante. La marcia un impegno per atleti o persone super allenate. Impossibile per chi lavora.
    Comunque, piena solidarietà!
    s.

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  2. Il dato che torna è la logica a speculare. Una volta il suolo, un'altra I carburanti. Manca lungimiranza tanto negli imprenditori quanto negli amministratori. E pure il sindacato pare votato a contrattare occupazione o salario piuttosto che qualità di lavoro e della vita.
    Come se il mondo non richiedesse scelte nuove. Appunto di prospettiva.
    L.

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  3. ISPRA, Legambiente, le foto e le esperienze quotidiane ci dicono che la Regione E.R. ha continuato a edificare. Altro che consumo di suolo zero, come promesso. Anche per questo ho pensato a volti nuovi, prima di tutto donne. Per questo non capisco Elly che dopo soli due anni di vicepresidenza lascia il lavoro appena avviato per un seggio in parlamento. Davvero, non capisco. Più utile una su quattrocento deputati che un ruolo di governo in Emilia Romagna? Il Patto per il lavoro e per il clima è una bella sfida. O no? Presidiare le Torri della Fiera o affidarle ad altri è irrilevante?
    Anna

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