venerdì 26 agosto 2022

Energia: conservatori o innovatori?

BW Singapore: la nave per lo stoccaggio e la rigassificazione recentemente acquistata da Snam 










L’esplosione del prezzo del gas ha messo sulla bocca di tutti la parola rigassificatore, con due amministrazioni regionali – Emilia-Romagna e Toscana – in prima fila per ospitare un impianto. Mercoledì scorso, al Meeting di Comunione e liberazione, a Rimini, il presidente emiliano Stefano Bonaccini ha ribadito la volontà di realizzare l’impianto al largo di Ravenna: «Il rigassificatore lo faremo.

Cgil e Cilsl e Uil e tutte le associazioni imprenditoriali ci dicono di farlo e quindi lo faremo perché serve all’Italia e ci permetterà di dipendere meno». Bonaccini intende dire dall’estero, perché l’Italia con questo impianto e l’altro «gemello» di Piombino andrebbe ad aumentare la propria dipendenza da una fonte fossile, il gas, che come petrolio e carbone deve essere mantenuto sottoterra per sperare di contenere entro 2° l’innalzamento medio delle temperature terrestri (lo ha scritto Nature già nel 2015, ai tempi della Cop di Parigi).

In Italia, però, lo si capisce poco. Anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha comprato lo stesso disco (rotto) di Bonaccini: «Non possiamo fare a meno di procurarci un minor condizionamento dal gas che arriva dalla Russia. Non vedo altra strada che accelerare su quelle soluzioni come il rigassificatore di Piombino che possano dare risposte in tempi brevi». In Emilia-Romagna, Bonaccini è stato nominato da Draghi «Commissario per l’installazione di un rigassificatore galleggiante al largo di Ravenna e del suo collegamento con la rete distributiva nazionale» e a inizio agosto ha convocato la prima conferenza dei servizi. La procedura autorizzativa dovrà concludersi entro 120 giorni, «una velocità inedita e con tempi record» sottolinea un comunicazione di Regione Emilia-Romagna. La conferenza riunisce gli oltre quaranta enti coinvolti nel processo autorizzativo del progetto il cui acronimo è Fsru, che sta per Floating Storage & Regassification Unit. Lo ha presentato a metà luglio Snam: ha una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi. La nave sarà collocata a circa 8,5 km al largo di Ravenna in corrispondenza di una piattaforma esistente. Per convogliare il gas nella rete nazionale dei gasdotti serve però un metanodotto tutto nuovo di 42 km, che a terra abbraccerà la città di Ravenna perché sarà «progettato privilegiando aree non antropizzate», come se fosse un vanto. L’obiettivo è l’entrata in esercizio entro il terzo trimestre 2024: tra due inverni.

Come funziona un "rigassificatore" ... Secondo informazioni ufficiali (fonte SNAM) dicono che i nuovi (Ravenna e Piombino) potrebbero essere operativi dal 2024 ... Tempi utili? E la conversione?  






















«Hanno preso una decisione, ma i nostri governanti ragionano su dati obsoleti, di quando l’energia fossile e quella nucleare erano meno costose. Ormai noi scienziati ci siamo accorti che il mondo “rinnovabile al 100%” è possibile e, chilowattóra per chilowattóra, costa molto meno» dice al manifesto Ugo Bardi, professore di Chimica in pensione dell’Università di Firenze e coautore di Limits and Beyond, che fa il punto sui limiti dello sviluppo a 50 anni dallo storico rapporto del Club di Roma. Impietosa anche l’analisi di Ecco, il think tank italiano per il clima: «Snam ha già comprato due rigassificatori per una spesa di oltre 700 milioni di euro alla quale si dovrà aggiungere il valore del gas per tutta la durata dei contratti sottoscritti con i nuovi fornitori. Eppure, se gli impegni sulla transizione verranno rispettati, le rinnovabili sostituiranno oltre l’80% delle attuali importazioni russe al 2035. Il dibattito “rigassificatori sì o no”, non è politica ma più una conversazione da bar».

Luca Martinelli, il manifesto, 26 agosto


"Non possiamo continuare a raccontarci che tutto va bene" sostiene il Presidente di Confindustria. Per Carlo Bonomi "l'obiettivo di abbattere le emissioni del 55% entro il 2030 ha un costo sociale altissimo ... Sono in gioco il welfare e la coesione sociale del Paese" (il Corriere della Sera, 26 agosto 2022)


Su Avvenire, Quotidiano di ispirazione cattolica, un editoriale di Leonardo Becchetti, economista: "Non serve fantasticare di Price cap. Cosa fare ora per l'energia" ... (26 agosto 2022)


"Un Governo responsabile stabilirebbe che da domani gli edifici pubblici devono mettere su impianti fotovoltaici, incentiverebbe le aziende che intendono autoprodurre energia, darebbe immediato impulso alle comunità energetiche" ... (Avvenire, 26 agosto 2022)


Una manifestazione ambientalista davanti all'impianto SNAM di Minerbio, nella bassa bolognese, per rivendicare una svolta nel risparmio e nella produzione di energia ... (12 febbraio 2022)


Al flash bob in Piazza Maggiore dei Fridays for Future dell'inverno 2021 si chiedeva "rispetto per la vita" e "non fossilizziamoci" ... Eppure con il Governo Draghi, con Bonaccini e Giani restiamo a scelte "fossili e fuori tempo" come quelle dei "rigassificatori" e degli impianti per l'estrazione e il consumo di combustibili  del secolo scorso.  


5 commenti:

  1. Sento che Calenda dice che senza i rigassificatori di Ravenna e di Piombino dovremo razionare l'uso di energia, un clamoroso falso.
    s.

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  2. Certo. La soluzione è il nucleare pulito di ultima generazione.
    Matteo

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  3. Anche in questo caso mi pare che una emergenza venga utilizzata per imporre soluzioni discrezionali.
    Sui due nuovi impianti di rigassificazione che comunque non funzioneranno prima dell'estate 2024 il Governo ha escluso la Valutazione di Impatto Ambientale. Perché???
    Piena solidarietà con chi si oppone a tanta arroganza.
    La questione non riguarda solo Piombino.
    Prima la salute e l'ambiente. Non le opere e l'economia che sono utili in quanto determinano benessere per le comunità, non insicurezza.
    DG

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  4. I signori del governo pare vogliano proporre case meno riscaldate per garantire l'energia necessaria alle industrie. Evviva!
    Come sempre è l'economia a regolare le condizioni di vita delle persone. Non sono i bisogni sociali a indicare le priorità della produzione e dei consumi.
    Possibile che nel nuovo millennio non si riesca ad invertire questa miope cultura?
    Anna

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  5. Sicuramente conservatori.
    Altrimenti perché continuare a candidare dopo dieci legislature dieci un vecchio democristiano per giunta "doroteo" come Pierferdinando Casini (e contemporaneamente archiviare una esponente del cattolicesimo popolare come Rosi Bindi)?
    La mia convinzione è che in assenza di confronto chiaro di contenuti (su energia ed altro) anche i candidati indicano la rotta. E la rotta indicata da Letta e C. non rinnova (nei tempi necessari) questo paese.
    Ciao!

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