martedì 25 gennaio 2022

Cambiare aria, per respirare e vivere ...


L'Emilia Romagna è tutta sotto smog, la risposta può essere il rilancio del vecchio modello? 











Dal Parlamento alle nostre Città. Non è tempo di conservazione (aria pesa o cariche istituzionali giunte a naturale scadenza) né di concentrare aspettative salvifiche e poteri di decisione su uomini della "provvidenza" (magari già a capo di Ministeri, Banca d'Italia, BCE ed ora Presidente del Consiglio dei Ministri o politici di lunghissimo corso ed altissime responsabilità del secolo scorso).

A tutti noi a Bologna, in Italia e sul Pianeta serve "aria" nuova e "fresca". Non ricette "vecchie" che hanno fallito. Con buona pace delle élite politiche e finanziarie internazionali o delle grandi potenze, dei ricchi del mondo e dei Gruppi Multinazionali; ovvero di Confindustria e di Legacoop, dei partiti tradizionali e recenti.

Aria nuova. La pace e la sicurezza in Europa e nel mondo è garantita dall'avanzare del dialogo, del rispetto reciproco, di atti di distensione e di cooperazione internazionale per risolvere povertà, disuguaglianze, ignoranza, sfruttamento di risorse umane e naturali. Non servono più armi, più militari, più servizi segreti, più propaganda nazionalistica o filo NATO (il Patto di Varsavia è stato sciolto il 1° luglio 1991). In Occidente come a Oriente. Nel Regno Unito e negli USA come in Ucraina e Russia. Basta riflettere sulle esperienze (Afganistan o Iraq e Siria) ed agire nel rispetto dei Trattati.

Aria nuova. La salute ed il benessere di fronte all'emergenza pandemia e virus sta nel garantire in tutto il mondo vaccini sicuri e gratuiti e, insieme da subito, più prevenzione primaria: cioè produzioni, economie, organizzazioni sociali in armonia con la natura, orientate alla giustizia e all'uguaglianza, compatibili con gli habitat e rispettose della biodiversità che garantisce l'umanità.  

Aria nuova. Il primo compito di chi assume responsabilità Istituzionali e di Governo in Italia è muoversi davvero, con coerenza e determinazione nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite e della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, della Costituzione Italiana e delle leggi dello Stato.

Nell'Ordinamento della Repubblica italiana, il Presidente della Repubblica è una carica regolata da 9 articoli. Mai è stato eletto un Presidente del Consiglio dei Ministri in carica e mai il confronto politico per per la scelta più opportuna del nuovo Capo dello Stato è stata oggetto di trattative più complessive su alleanze, composizioni e programmi del Governo. Con il primo inquilino di Palazzo Chigi impegnato direttamente in incontri con i leader di partito, che dichiara in conferenza stampa (a dicembre) sostanzialmente "completato" il suo mandato. No, questa non è aria fresca, pura. 

Al contrario. E' opportuno affrontare separatamente le questioni del Presidente della Repubblica e del Governo: rispettando rigorosamente le Regole democratiche definite dai Costituenti, salvo voler trasformare una Repubblica democratica fondata su un equilibrio di poteri, in una Repubblica Presidenziale e autoritaria ovvero in Monarchia di fatto, che si affida ad un illusorio ed inesistente "Salvatore della Patria". 

Proprio il dovuto rispetto e la considerazione per Mario Draghi dovrebbe consigliare amici e politici del 75enne economista, banchiere e dirigente pubblico a procedere nella consapevolezza che solo uno sviluppo della democrazia partecipata può divenire elemento forte, caratterizzante e di egemonia politica e culturale dell'Italia nel mondo. Tali e tanti sono i problemi sociali ed ambientali aperti. Come evidenziato dalle contraddizioni in essere sul Pianeta, dal venir meno delle certezze economiche consolidate (che portarono nell'autunno scorso lo stesso Presidente del Consiglio italiano a chiedere a Greta Thunberg "proposte per i cambiamenti climatici") e dalle mobilitazioni internazionali delle generazioni nate nel nuovo millennio. I nodi della crisi si affrontano con un nuovo protagonismo dei cittadini e dei popoli.

La questione climatica ed ecologica in testa. Anche nei punti diffusamente considerati d'avanguardia dell'Occidente "sviluppato", moderno, "di ultima generazione" tecnologica e culturale: come la Val Padana, la Lombardia e l'Emilia Romagna. Serve aria nuova: politiche radicali di conversione. Lo dicono i dati.

Qui da inizio anno (e da molti anni) i livelli di inquinamento sono gravi: i terreni sono contaminati, le acque sono sporche, l'aria è pesa per biossidi di azoto, ozono, polveri fini cancerogene (PM10 e PM2,5). Così i loro valori superiori ai limiti di sicurezza incidono, insieme alla pandemia, sulle malattie ai polmoni e sulla mortalità prematura che colpisce tante donne e uomini, anche in giovane e giovanissima età.

Serve aria nuova.

A Bonaccini, Corsini, Donini, Priolo, Schlein ... la domanda è diretta e non più rinviabile: a chi compete agire? Pensate di potere continuare con un PAIR inefficace, con Patti e Piani smentiti da quotidiane scelte politiche, infrastrutturali ed urbanistiche in chiara contraddizione?

A Lepore, Boni, Clancy, Orioli ... è inevitabile sollecitare una sveglia! Credete di poter procedere ancora con un Passante di Mezzo inviso a gran parte della cultura scientifica e del popolo inquinato, che condizionerà inevitabilmente i prossimi 30 - 40 anni di vita delle persone e delle comunità?


La prima pagina di Repubblica Bologna di oggi (25 gennaio 2022)
Al di là dei bla, bla, bla ... la pandemia (sommata allo smog insostenibile) causa nuove vittime e morte.
Mentre infrastrutture "creative" e costose imposte senza lungimiranza e pianificazione strategica provocano  sprechi di risorse e inchieste ...


Ancora una pagina di Repubblica Bologna richiama la sofferenza sanitaria di una organizzazione basata su "eccellenze" specialistiche che, causa i tagli di decenni di cultura liberista, hanno sacrificato la medicina di base e sul territorio nonché, soprattutto, la prevenzione primaria: innanzitutto "non inquinare" e investire su produzioni e tecnologie eco-compatibili ...
   

La pagina di oggi del Corriere della Sera, con i suoi discutibili equilibri ... (25 gennaio 2022)
Dopo l'insostenibile People Mover preferito a suo tempo al Servizio Ferroviario Metropolitano si vuole ora procedere con il Passante di Mezzo e con le nuove corsie di asfalto e cemento in A1, A13 ed A14? Poi con linee di tram che ancora prescindono da quelle ferrate regionali? 


La notizia di "fondo pagina" esplosa! Rivalutata.
L'impatto dello smog e delle polveri su tutta la Regione e la Val Padana dovrebbe richiamare la mobilitazione generale di cittadini e Amministrazioni rappresentative. Nonché investimenti prioritari diversi, capaci di determinare aria nuova e più sana.




5 commenti:

  1. Stimolante.
    1. La tensione in Ucraina e in Europa è alimentata da Capi in crisi di consensi (Biden e Johnson). La stessa Kiev ha negato rischi di imminenti aggressioni russe.
    2. La "minaccia di guerra" è utilizzata anche in Italia da chi vorrebbe esiti veloci e predeterminati nella elezione del Presidente della Repubblica. La mia impressione è che si sta facendo pantomima e che si ricadrà su Draghi.Ma ovviamente al 4° scrutinio, prima mancherebbero i voti. L'uomo di Palazzo Chigi rappresenta poteri forti e capaci di esercitare pressioni decisive.
    3. Un voto alternativo, frutto della ribellione dei "peones" nei gruppi parlamentari, farebbe crollare la situazione e forse lo stesso Governo Draghi. Non credo accadrà e purtroppo non per amore dell'Italia.
    4. Quell'amore che dovrebbe portare la politica ad occuparsi per davvero dei problemi della vita dei cittadini: smog e virus in primis.
    Invece tu devi rivolgere domande retoriche: perché non vi occupate di settimane di superamento dei limiti di Pm10 e di 470 morti di Covid in un solo giorno? Perché non vi svegliate?
    5. Per svegliarsi debbono sentire maggiore fiato sul collo. Dipende da noi farlo crescere.
    Ciao!

    RispondiElimina
  2. Una sveglia inutile.
    Ai nostri amministratori non frega nulla delle polveri. Da anni ci sono e mai è stato fatto nulla.
    Forse ci vuole davvero aria nuova per avere aria pulita.
    s.

    RispondiElimina
  3. Vorrei che si operasse ovunque per ridurre pandemia, inquinamento e riscaldamento del pianeta.
    Vorrei atti conseguenti.
    Quindi ridurre i conflitti, gli armamenti e le produzioni nocive alla salute.
    Più sanità e ricerca.
    Valore alle produzioni e al lavoro locali.
    Cooperazione equosolidale internazionale.
    Lo si può chiedere ai politici in carica sperando nell'ascolto? E in conseguenze ragionevoli e logiche? Bene. Altrimenti, a ognuno le sue conclusioni.
    Tt

    RispondiElimina
  4. Grave è il silenzio della quasi totalità delle forze politiche sulla questione Ucraina , grave il silenzio e la quasi totale aquescienza della Europa .
    Un atlantismo sciocco e subalterno agli interessi USA è ormai usuale in una Europa che pare aver rinunciato ad un ruolo autonomo e regolatore tra le due Grandi Potenze per antonomasia .
    Ancora una volta si antepongono gli interessi USA agli interessi dei cittadini Europei , la crisi Ucraina la stiamo già pagando in termini economici ,pesantemente .
    Un eventuale conflitto armato nel cuore dell'Europa potrebbe avere conseguenze imprevedibili .
    Che senso ha oggi restare nella NATO ?.
    Sulla elezione del PDR è evidente il vulnus democratico e lo stravolgimento costituzionale che l'eventuale elezione di Draghi a PDR comporterebbe .
    Non abbiamo bisogno di salvatori della Patria o di uomini forti , abbiamo bisogno di una DEmocrazia che funzioni .
    Ciao

    RispondiElimina
  5. Tanto sull'Emilia Romagna quanto sull'Italia mi sa che continuino ad esserci nubi scure, nebbie fitte, polveri nere, aria pesa.
    Risanare l'è opera titanica. Per partigiani del terzo millennio, pronti al sacrificio e non propensi alle poltroncine.
    ☆☆☆

    RispondiElimina