lunedì 2 agosto 2021

2 agosto: giustizia! Per il passato, per il futuro

A Draghi e Cartabia spetta il compito di velocizzare i processi, non di interromperli










Ancora una volta Bologna si mobilita e scende in piazza per chiedere verità e giustizia. Ciò che lo Stato non è ancora riuscito ad assicurare alle vittime, ai familiari, ai cittadini. Per i depistaggi, le trame, i segreti di Stato che un sistema di potere e classi dominanti prive di principi e di rispetto per l'umanità hanno tramandato a dispetto della Costituzione italiana, del diritto e dei doveri fondamentali. Quest'anno però alle ragioni storiche ed attuali per essere al fianco dell'Associazione presieduta prima da Torquato Secci e poi da Paolo Bolognesi si aggiunge un motivo in più.

L'annunciata presenza a Bologna della Ministra di Giustizia, Marta Cartabia, avviene infatti nel vivo di un duro confronto politico ed istituzionale. Per la incomprensibile scelta del Governo di affrontare "la ragionevole durata dei processi" attraverso l'imposizione della "improcedibilità dell'iter giudiziario" superati precisi e differenziati "termini di tempo" a seconda dei reati. Nonché della rilevanza che ad essi assegna il potere politico. Un approccio strumentale e gravemente restauratore. 

Per fare giustizia ed ottenere più rapidamente sentenze definitive si deve operare diversamente: sono necessarie più adeguate dotazioni di personale preposto, investendo nelle tecnologie utili e nella formazione permanente delle donne e degli uomini impegnati negli apparati; va praticato il risanamento e la riorganizzazione dei vari corpi di sicurezza, dell'ordine pubblico e della magistratura da personaggi, pratiche ed organizzazioni infedeli o illegali. Altro che la controriforma in discussione e su cui sarà richiesta domani la fiducia.

Le modifiche intervenute nelle trattative degli ultimi giorni tra esponenti del Governo, dei partiti e dei gruppi parlamentari di maggioranza non hanno certamente prodotto risultati soddisfacenti ed adeguati. Come ampiamente motivato da autorevoli personalità dalla vita istituzionale e civile, a partire dai magistrati antimafia o dalle parti offese nelle stragi di Viareggio, Taranto e Genova.

In particolare nell'Italia e nel mondo d'oggi sarebbe sconcertante e colpevole non considerare i gravi reati ambientali. Da ciò l'Appello lanciato a nome di Greenpeace, Legambiente, Libera e WWF da Giuseppe Onufrio, Stefano Ciafani, Luigi Ciotti e Donatella Bianchi.

Eccolo.

“La storia del nostro Paese è segnata da disastri ambientali che soltanto dopo l'introduzione nel Codice penale del delitto 452 quater sono oggi al centro di processi come quello sull'ex Ilva o sulla discarica Resit in Campania, che consentono alle popolazioni colpite di avere fiducia nella giustizia. O ancora, di tanti procedimenti ambientali aperti, a partire da quello sui Pfas in Veneto, ritrovati nel sangue dei bambini che vivono in quei territori. Per queste ragioni e per la complessità delle inchieste necessarie ad accertare la verità, chiediamo al governo Draghi e alle forze politiche che lo sostengono di inserire il disastro ambientale tra i reati per cui non sono previsti termini che ne determinino l'improcedibilità. Sarebbe una scelta di civiltà, fatta con la consapevolezza che ad essere in gioco sono l'ambiente in cui viviamo, la salute delle persone e la credibilità stessa della giustizia”.

Bologna e l'Italia non si fermano: da 40 anni il 2 agosto in piazza per ottenere verità e giustizia. Qui l'ultimo corteo del 2019.


3 commenti:

  1. Pessima la riforma Cartabia. Dispiace sia attribuita ad una donna. Evidentemente insensibile per i danni che provocherà alla giustizia italiana e di conseguenza a tante madri, nonne, figlie. E sicuramente voluta da maschi, avidi di potere. Che l'avevano addirittura pensata senza le modifiche per reati di mafia e di terrorismo, introdotti solo su richiesta di Conte e del M5s.
    Che sarebbe successo altrimenti al processo d'appello sui mandanti della strage del 2 agosto?
    La perfidia del potere non ha limiti.
    E la mia mente è ritornata al Decreto sulle pensioni del 2011 firmato da Elsa Fornero e voluto da Monti e dai suoi tecnici.
    Sarà un caso ma in queste settimane anche lei è tornata a Palazzo Chigi.
    Sarebbe ora che molti di questi tornassero a casa.
    Anna

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    1. Riforma della giustizia?
      Ma quale riforma!

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  2. Avrei due osservazioni.
    1. La pessima "riforma" Draghi - Cartabia riguarda tanto la questione prescrizione, quanto l'indirizzo politico nelle priorità della magistratura.
    2. Come mai Cartabia ed il Governo hanno riscosso tanti apprezzamenti tra i manifestanti di Bologna?
    3. Forse il potente Draghi può dove altri non possono? La desecretazione di documenti riguardanti Logge e servizi può consentire sviluppi attesi da decenni. È un atto importante e forse inatteso.
    Ciao!

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