venerdì 16 maggio 2025

Bertalia Lazzaretto, "l'Oasi delle Querce da salvare" ...

In tanti, lungo la Ghisilliera, a conoscere il patrimonio naturale ed i propositi di consumo di suolo










Nella periferia nord ovest di Bologna, tra centro storico e aeroporto, dove passa l'inutile monorotaia del People Mover (Marconi Express), la cui fermata intermedia vorrebbe essere un importante fulcro per il progetto di nuovo quartiere voluto da Amministrazione comunale e privati, è presente una zona di 73 ettari (più di tre volte i giardini Margherita incluse serre, impianti, scuole) principalmente verde, delimitata a sud da via del Lazzaretto, a est da via Terracini e via Zanardi, a nord da via di Bertalia, a ovest da via Agucchi.

Per conoscerla, per ragionare insieme sul suo valore e sulla validità o meno dei propositi che sono in campo e che procedono senza adeguate riflessioni e confronto culturale, sociale e politico, un gruppo di persone della zona e del Quartiere Navile hanno costituito il Comitato Bertalia Lazzaretto (per contatti bertalia.laz@esiliati.org) ed hanno promosso una visita guidata che ha riscosso forte attenzione ed interesse. All'appuntamento, fissato all'incrocio tra le vie Agucchi e Bertalia, si sono ritrovati, sabato 10 maggio, in tant3. Residenti e no, giovan3 e pensionat3, lavorator3 e professionist3, famiglie con bambini ...

La fotocronaca della passeggiata e lo scritto che segue - prodotto dagli attivisti che hanno studiato ed organizzato l'iniziativa - è solo un piccolo contributo all'approfondimento, alla considerazione ed allo sviluppo della mobilitazione cittadina ed alle lotte per adeguare le scelte di governo locali e nazionali ai bisogni primari delle persone, delle comunità, delle generazioni future.

"Quest'area ha ospitato campi agricoli, ma soprattutto cave di estrazione di inerti per il settore edilizio ormai dismesse, riempite di materiali di diversa natura, ognuna in periodi diversi, modalità e normative differenti" sostiene il Comitato. E prosegue: "Alcune sono state utilizzate come discariche di rifiuti (inerti per la Cava Pigna1 e della nettezza urbana per la Cava Agucchi) e presentano contaminazioni nel suolo e nelle falde (Cava Bertalia, che corrisponde alle aree in cui si sta costruendo il nuovo polo universitario).

Nonostante ciò, si è spontaneamente ricreata una folta vegetazione che ha dato vita a veri e propri boschetti urbani; già nel 2015 due porzioni compaiono nel "sistema delle aree forestali" come arbusteti e non hanno mai smesso di crescere in densità e altezza. Si tratta quindi di un'area rinaturalizzata e rappresenta per la città un vero e proprio polmone verde che assorbe anidride carbonica e contrasta l'effetto "isola di calore" (nei centri urbani le temperature sono più alte che nei dintorni) tipica delle aree urbanizzate povere di vegetazione.

Il progetto di Comune e investitori prevede l'abbattimento della maggior parte della vegetazione presente nell'area e la costruzione di un nuovo quartiere che favorisce le mire speculative di privati: 158.796 mq di superficie utile per edifici residenziali e un contorno di edifici universitari (25.720 mq), dedicati al commercio / terziario (18.546) e ad usi pubblici (10.251). Inoltre, secondo la variante al Piano Operativo Comunale si prevede che l'attuazione dei vari lotti avvenga per "stralci autonomi e funzionali": in pratica la libertà per ogni intervento privato di realizzarsi in autonomia, con date di inizio e tempistiche flessibili. Questo potrebbe condurre chi già abita la zona, sia negli edifici nuovi, che in quelli precedenti il progetto, ad avere un cantiere sempre aperto vicino a casa, per anni e anni, con ciò che ne deriva in termini di stress causato da inquinamento acustico, dell'aria e dalle vibrazioni.

Già l'aeroporto, l'autostrada e il People Mover rappresentano importanti fonti di inquinamento dell'aria e acustico, in più il progetto che prevede l'abbattimento della vegetazione ridurrebbe ancora di più la capacità di questo habitat di assorbire rumori e gas nocivi per persone ed animali che qui vivono. Sono previsti, infatti, sensibili aumenti dell'inquinamento dovuto al traffico indotto dal nuovo distretto, che si colloca in un contesto già fragile, caratterizzato da lunghi tempi di percorrenza nelle ore di punta ed una situazione di sovrasaturazione nelle strade principali (Terracini, Agucchi, Sabena, Manzi). Se poi pensiamo che nelle mire del comune e di Società Autostrade c'è l'allargamento dell'asse autostrada / tangenziale, ossia il Passante, insieme a numerose opere annesse, come il nuovo svincolo su via Agucchi, lo scenario diventa ancora più critico.

Il distretto Bertalia Lazzaretto è attraversato da sud a nord dalla canaletta Ghisiliera, mentre a sud, oltre la ferrovia, scorre il torrente Ravone, protagonista delle recenti esondazioni, culminate con l'inondazione del tunnel stradale di Viale Sabena. Si è visto come sia vulnerabile questa parte della città e come questo sottopasso stradale abbia funzionato da valvola di sfogo per una piena incontrollabile. Allo stesso modo dal lato opposto del tunnel (quello che porta al compartimento Bertalia Lazzaretto) è difficile pensare che una riduzione da 71 a 31 ettari di superficie verde permeabile possa non rappresentare un fattore di rischio per nuove inondazioni. Al contrario, lo sviluppo di questo bosco urbano, fornirebbe un importante elemento per mitigare questi effetti.

Lə cittadinə della zona, ma non solo, si stanno opponendo a questo progetto miope, drammaticamente fuori tempo, che non tiene in conto dell'epoca in cui ci troviamo e delle sfide ambientali che siamo costretti ad affrontare, e che non farà altro che peggiorare la qualità della vita di chi vive la Pescarola e tutta la città.

E' stata rappresentata la devastazione che provocherebbe questo progetto con due plastici presenti alle uscite pubbliche del comitato Bertalia Lazzaretto. Insieme a ciò, incontri settimanali hanno permesso di confrontare e condividere le esperienze di chi vive in quartiere e di accrescere la consapevolezza nel vicinato e nella città. Continuare insieme questo percorso e ritrovarsi, consentirà di scoprire insieme i tesori che si nascondono dietro questa vegetazione spontanea, che noncurante delle gru, ancora si fa spazio fra i mostri pensati e avviati da uomini privi di responsabilità sociale ed ambientale.

Preserviamo, viviamo e aiutiamo la natura a crescere, così come ha fatto negli ultimi decenni: folta, spontanea, pazza contro l'insostenibile progetto degli speculatori.

L'Oasi delle Querce ci protegge dal caldo, dai rumori, dall'inquinamento e dalle alluvioni che, in assenza di prevenzione e lungimiranza, ci colpiranno con crescente violenza".


La notizia della "passeggiata in Pescarola contro la cementificazione" sul giornale la Repubblica Bologna ... (10 maggio 2025)

In realtà i problemi della Pescarola, del Quartiere Navile e della Città sono all'attenzione di donne e uomini, di "ambientalisti" e personalità della cultura e della comunicazione da sempre: qui, un significativo libro a fumetti (prima edizione agosto 2024) che parla di vicende e protagonisti del territorio ...












L'indice di "Volando basso. Che vita in Pescarola", con prefazione di Giuseppe Palumbo ... 












La pagina del "racconto a fumetti", scritta da Alfredo Pasquali, che descrive il lavoro impegnativo svolto da un collettivo di competenze e soggetti "Volando Basso" e "Sognando Alto" ...










Il primo dei due "plastici" dell'area Bertalia Lazzaretto prodotto dal Comitato impegnato per la salvaguardia de "l'Oasi delle Querce" e contro il consumo di suolo previsto da privati e Amministrazione Lepore ...














Da "com'è" a "come si vorrebbe edificare" ... La presentazione dei "due plastici" è avvenuta in un incontro promosso lo scorso 29 marzo (vedi qui) ...




Bologna, 10 maggio 2025, località Pescarola: in tanti si incontrano all'appuntamento ...








La biologa Licia Podda "guida" la passeggiata ...








Donne e uomini, ragazze e giovani si incamminano ...








Lungo il piccolo tratto percorso in via Agucchi ...














Sullo sfondo, sopraelevata, la triste monorotaia del People Mover ...














Cemento armato, ferro e metalli per una infrastruttura sbagliata, che continua a pesare (ambientalmente ed economicamente) sulla Città ... mentre il progetto di Servizio Ferroviario Metropolitano (che prevedeva una Stazione Aeroporto sulla linea per Verona) è rimasto inattuato. Ora, a sinistra, in lontananza le gru ...
 















Licia mostra e commenta le trasformazioni urbane previste da privati e Amministrazione Lepore ...
 













Sulla testa dei partecipanti decollano ed atterrano aerei (inquinanti) dallo scalo Guglielmo Marconi ...



























Per molte persone una occasione di conoscenza, confronto e verifica dal vivo ...
 













Donne uomini, natura, piccole e "grandi opere" ... Eppure alternative possibili e razionali esistono, basta ricercarle e volerle davvero









Riprende il cammino, passa il "Marconi Express" ...














Come ampiamente previsto: un mezzo costoso e assolutamente inadeguato!
















Lungo la Ghisilliera, prime colate di cemento ... altro cemento




















 La colonna verso L'Oasi delle Querce ...
















Tra la folta vegetazione spontanea ...














Un patrimonio naturale "selvaggio", per molti sconosciuto ...
















... ricco di biodiversità vegetale e animale: un importante "polmone verde" per Bologna!














Un patrimonio per le generazioni di oggi e di domani!
















A destra la "grande Quercia", sopra i suoi estesi rami ...














Avanti, verso via della Volta ...














Oltre l'area naturale selvaggia, i lavori procedono: le nuove costruzioni e le gru in attività ...



























Una bambina sulle spalle della mamma a caccia di farfalle ...














"Le farfalle continueranno a volare"? 
















Una nuova istruttiva e formativa fermata ...














... davanti ad una rosa canina














L'interesse di adulti e la curiosità di bambine e bambini ...
















Si continua a camminare, parlare, discutere ...













Sulla via del ritorno ...













Ai partecipanti una interessante esperienza, una lezione di biologia e ... un volantino




















Con informazioni, dati, argomenti per riflettere e agire ...







Di certo Licia, Dante, Roberto, Antonella, Giacomo, Erika, Federico, Giulia, Sergio, Lolly, Vincenzo, Cinzia, Marta ... compagni ed amiche del Comitato Bertalia Lazzaretto manterranno alti "sogni" e mobilitazione 




















.

4 commenti:

  1. Spesso ci accorgiamo di quanto possediamo collettivamente solo quando lo perdiamo.
    s.

    RispondiElimina
  2. Bravi. La scelta di Lepore e De Pascale, di Salvini e Meloni di continuare nel consumo di suolo e opere sbagliate deve finire. Questo Paese non può continuare a produrre e spendere risorse in produzioni distruttive e nocive.
    Giovedì, a proposito di people mover un nuovo blocco ha provocato ritardi e code. Un servizio assurdo e ormai costantemente affiancato da bus navetta incolonnati nel traffico delle strade.
    Avanti così???
    T&M

    RispondiElimina
  3. In quest'area del Navile mi pare sia in atto un progetto che viene proposto all'interno di una narrazione di "rigenerazione", quando in realtà ha un segno del tutto opposto. Mi spiego. Mentre questo sostantivo dovrebbe indicare la restituzione di ambiente e natura all'universo della vita vegetale ed animale esistente sul Pianeta dove le attività dell'uomo hanno usato a fini privati o collettivi di una sola specie porzioni di Terra, qui si persevera nella arbitraria pratica del dominio e dell'appropriazione dei presunti sapiens - sapiens di mondi e beni comuni (cioè di molte speci di esseri viventi). Errore ed orrore! Perché la storia e la cronaca ci dicono che la comunità degli umani non è e non potrà mai essere padrona assoluta del Mondo, disinteressandosi del contesto in cui opera. Pena cambiamenti e trasformazioni epocali che cambiano le condizioni generali che generano la nostra vita: aria, acqua, terra, biodiversità.....
    Dunque "rigenerare" dovrebbe essere la libera scelta della comunità dei sapiens sapiens di ripristinare o restituire (nei decenni, nel tempo medio lungo) condizioni di vita comune per tutti i viventi: in sostanza togliere o ridurre cemento, asfalto e materiali vari "senza vita" serviti alla sola nostra specie per un determinato periodo di tempo.
    Trovo incoraggiante che tante persone maturino coscienza dei limiti da rispettare per dare un futuro ai nostri figli e ai figli dei nostri figli.
    Grazie.
    Grazia

    RispondiElimina
  4. Ricordo le diffuse promesse di consumo di suolo zero.
    Vedo la realtà.
    Capisco rabbia, proteste e astensionismo.
    L.

    RispondiElimina