giovedì 17 aprile 2025

Né liberismo, né protezionismo. Conversione ecologica, giustizia sociale, democrazia!

A Ravenna e a Bologna in tant3 per "uscire dalla camera a gas" e respirare aria sana ...


















"Moriremo liberisti o protezionisti? Stando all'agenda politica sono queste le uniche corde alle quali possiamo oggi scegliere di impiccarci. Dilemma lugubre quanto beffardo: liberismo e protezionismo sono infatti due estremi del medesimo laccio capitalista, inestricabilmente legati l'uno all'altro". Analogamente a questa tesi di Emiliano Brancaccio (domenica su il manifesto, vedi sotto) si può ragionare su scelte politiche e di governo che riguardano Bologna, l'Emilia Romagna e l'intero Paese. Nei giorni scorsi Matteo Lepore ha affrontato l'ultimo incidente mortale sul lavoro per sollecitare il Passante di Mezzo. Operazione indecente.

Primo. Perché elude un tema enorme, di stringente attualità: come il declassamento della sicurezza del lavoro da parte del sistema politico - imprenditoriale neo liberista dominante. Le morti di operai si ripetono (dalla tragedia di Suviana allo scoppio alla Toyota di Borgo Panigale) anche nel capoluogo emiliano per le logiche del massimo profitto e/o degli appalti e dei subappalti infiniti, che occorre contrastare e superare con battaglie mirate e argomentate, con politiche di prevenzione. Il riferimento ai referendum per la dignità del lavoro dell'8 e 9 giugno prossimo è un primo e concreto esempio a cui il Sindaco di Bologna avrebbe dovuto fare riferimento. Invece, ha perso una occasione (un'altra!) per stare dalla parte giusta.

Secondo. Perché persevera nel proporre il potenziamento delle infrastrutture stradali come antidoto all'inquinamento della Città e non come causa permanente di danni ambientali ed alla salute delle persone. Mentre in tutto il mondo è documentato (da decenni!) che per vivere meglio e sano si deve ridurre la dipendenza dai veicoli privati, investendo su sistemi alternativi di organizzazione del territorio e su interconnessioni razionali ed efficienti di trasporto pubblico e collettivo per le persone e per le merci. 
Dunque, la priorità per una realtà come quella bolognese, che registra ancora i più alti livelli di motorizzazione del mondo, è quella di dedicare intelligenze, risorse e mezzi verso opere infrastrutturali alternative. Ferrovie, tram, bus elettrici, reti ciclabili protette diffuse sono da preferire e integrare. Non nuove corsie di asfalto e cemento in aree abitate. Questo entro progetti urbanistici lungimiranti e fondati sul recupero naturalistico di zone già edificate ed antropizzate, sulla s-materializzazione, sulla de-sigillazione, sulla de-pavimentazione del suolo per rigenerare natura e biodiversità. Purtroppo verifichiamo, giorno dopo giorno, che questo non è ancora l'indirizzo prevalente delle Amministrazioni, più propense a seguire gli interessi economici e finanziari dominanti.

E' bene, oggi, che il Sindaco di Bologna dica che "si devono dare risposte ai cittadini sul traffico dell'attuale Passante", cioè dell'Asse A14-Tangenziale a 12 corsie. E' male quando lascia intendere che altri non lo fanno (o non lo hanno fatto in passato) e molto male (!) quando sostiene che la soluzione è il Passante di Mezzo a 18 corsie progettato da Autostrade per l'Italia di Giovanni Castellucci, di Roberto Tomasi e della famiglia Benetton, con l'appoggio dei grandi Gruppi privati che producono automezzi, carburanti fossili e relative filiere.

Vale ripetere. Lo stesso Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna molto prima della "svolta del 2016 pro Passante di Mezzo" in piena epoca Renzi (Stefano Bonaccini Presidente e Virginio Merola Sindaco), avevano proposto progetti di ben altro segno: come il Servizio Ferroviario Metropolitano bolognese (degli anni '90) e la Fascia Boscata urbana (di 211 ettari a "difesa naturale della salute dei cittadini" dal passante dell'epoca, ancora a 10 corsie). Due scelte mai realizzate! Per responsabilità da ricercare tanto nelle politiche neoliberiste dei Governi nazionali, quanto in quelle revisioniste ed "omologanti" delle Giunte locali e regionali succedutesi nel nuovo millennio.

Inoltre, ragionando sull'Asse A14-Tangenziale, oltre al Progetto di cingerlo con una Fascia Boscata alberata si è ripetutamente indicata la cosiddetta "banalizzazione", ovvero il superamento del tratto autostradale della A14 che attraversa la Città: consentirebbe la razionalizzazione dell'uso delle attuali 12 corsie, con 6 corsie per senso di marcia e possibilità di utilizzare le corsie esistenti a seconda dei flussi da nord-ovest a sud-est o viceversa, governando la circolazione con le più moderne tecnologie. 

Ma a questo PD l'uso contenuto, logico e innovativo delle strade pare indigesto. E preferisce ancora chiedere che "il governo agisca" per finanziare il Passante di Mezzo (lievitato in pochi anni a 3,5 miliardi di euro) "o ci tuteleremo". 
Una "minaccia" improbabile.
C'è chi pensa che questa mossa voglia in qualche misura anticipare una legittima preoccupazione che alberga in casa di amministratori PD. 
Quella di ricevere Loro stessi una denuncia. 
Dai cittadini bolognesi che vivono da tempo la contraddizione che proprio Lepore, Bonaccini e C. hanno creato, consentendo ad Autostrade per l'Italia nel 2022-23, ancora in assenza del Progetto Esecutivo del Passante  di Mezzo (!) di aprire i "lotti 0" dei cantieri, di chiudere con le reti arancioni una trentina di aree pubbliche, tra cui importanti parchi e giardini comunali, di tagliare centinaia di alberi e migliaia di arbusti che svolgevano una funzione naturale essenziale per la qualità dell'aria nei quartieri popolari e nell'intera città
Una scelta gravemente nociva per la salute pubblica e per l'ambiente. Abbiamo infatti già passato oltre due estati e due anni con molto meno verde ossigenante e rinfrescante. E, di questo, mancano totalmente bilanci ambientali e sanitari da parte delle autorità competenti: nessun amministratore si è posto problemi. Mentre si avvicina il 2030 e appare sempre più evidente che gli ambiziosi e positivi obiettivi di de-carbonizzazione (pure annunciati a livello nazionale ed internazionale) non saranno rispettati. Così i nuovi limiti restrittivi stabiliti dalle autorità europee e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità sugli inquinanti più pericolosi come le polveri fini (PM10 e PM2,5), il Biossido di Azoto (NOx) e l'Ozono (O).
Un problema penale? Sicuramente un problema politico.

E c'è anche di peggio. In quest'ultimo anno, anche a fronte di Giudici di Tribunali che hanno riconosciuto le "ragioni sociali" di azioni di protesta e di disobbedienza civile di giovan3, lavorator3 e pensionat3, il Comune e la Città Metropolitana di Bologna hanno richiesto repressione del dissenso e decine di migliaia di euro per "costi legali" di ricorsi.

Nell'80esimo anniversario della vittoria dei partigiani e del fronte antifascista che ha portato alla Costituzione repubblicana sarebbe bene riflettere sullo stato reale della nostra democrazia, della partecipazione e dei canali istituzionali che possono alimentare il protagonismo delle persone al governo delle comunità
.
Alle ultime elezioni il Sindaco di Bologna è stato votato dal 30.9% degli aventi diritto. Cioè scelto per governare da meno di 1/3 dei potenziali elettori.
Sarebbe il caso ne tenesse conto, lui per primo. Abbandonando atteggiamenti di autosufficienza ed arroganza che si presentano non solo come caratteristica personale, bensì tratto politico di larghissima parte del gruppo dirigente del PD emiliano romagnolo.
Avanti così? Oppure è arrivato il momento nel partito e ancor più nella coalizione politica, tra gli alleati di trarre bilanci e cambiare rotta? 

La questione della conversione ecologica del territorio, delle sue produzioni, dei consumi è questione aperta e irrisolta. 
Per le contraddizioni presenti, frutto di scelte "neo-liberiste" e di "protezionismo" sbagliato: da F.I.CO. a Grand Tour Italia, dai poli della logistica a quelli della grande distribuzione, dal sostegno incondizionato delle industrie della Motor Walley e del Packaging a quelle della Philip Morris, dalle edificazioni di nuove case a prezzi inaccessibili per tant3 giovani alla non cura degli sfitti, dal "caro affitti" per lavoratori agli "affitti brevi" per turismo "mordi e fuggi", dalla crescita senza limiti dell'Aeroporto al People Mover ...
Se sono cresciuti comitati e movimenti di lotta, di protesta e di proposta che si battono per avere più natura, più cultura, più socialità non è davvero un caso. 

Le manifestazioni che si susseguono in varie città della regione e culminate sabato scorso negli appuntamenti partecipati di Bologna e di Ravenna sono un monito dei problemi e delle potenzialità esistenti.

Meglio considerarli per il contenuto di idee, di creatività e di proposte che indicano. Su cui è bene ragionare e misurarsi. 
Le alternative al liberismo ed al protezionismo ci sono. Vanno colte e costruite con volontà politica, impegno e determinazione.



Né con il liberismo né col protezionismo: un "social standard" di Emiliano Brancaccio


Moriremo liberisti o protezionisti? Stando all’agenda politica, sono queste le uniche corde alle quali possiamo oggi scegliere di impiccarci. Dilemma lugubre quanto beffardo: liberismo e protezionismo sono infatti due estremi del medesimo laccio capitalista, inestricabilmente annodati l’uno all’altro.

Le recenti mosse di Donald Trump lo dimostrano. Il presidente americano agita l’arma dei dazi, poi la rimette in tasca, quindi la punta di nuovo sul mondo. E in questa giostra di annunci e smentite, al limite dell’aggiotaggio, offre magnifiche occasioni di guadagno per i suoi grandi elettori, gli speculatori di Wall Street, che in pochi giorni hanno potuto comprare a poco e vendere a tanto.

Barriere sempre più alte all’esterno e mercato di liberi filibustieri all’interno: due espressioni della medesima frenesia capitalista.

Ma anche dalle nostre parti non mancano prove di un analogo intreccio. Basti notare il modo in cui il governo sta preparando la visita di Giorgia Meloni a Washington. A quanto pare, la premier si presenterà al tavolo trumpiano con due punti in agenda. Da un lato, plaudire ai dazi americani contro il comune nemico cinese. Dall’altro lato, convincere l’Unione europea a rinunciare alle già risibili tasse pagate dalle multinazionali Usa nel continente, e a cancellare le norme che frenano l’importazione di merci americane di scarsa qualità, spesso dannose per la salute e per l’ambiente.

Protezionismo e liberismo, ancora una volta annodati nel medesimo fazzoletto.

Ma il modo più chiaro per comprendere che la disputa tra protezionismo e liberismo è fuorviante, consiste nel notare che in realtà l’uno è storicamente concatenato all’altro. Il globalismo senza regole degli anni passati ha generato enormi squilibri commerciali, che sono oggi ben visibili nel debito record degli Stati uniti verso il resto del mondo.

La svolta protezionista dell’America non è altro che l’estremo tentativo di rimediare a questa sua crisi debitoria. L’implicazione è chiara: il liberismo non può essere la soluzione contro il protezionismo poiché è parte del problema che lo ha generato.

Diventa a questo punto evidente l’inconsistenza del dibattito tra alfieri delle barriere agli scambi e paladini della libertà dei commerci. Protezionismo e liberismo sono solo due facce del capitale, disperate e feroci, alle prese con la grande crisi dell’ordine mondiale a guida americana.

Per chi intenda rappresentare le istanze del lavoro, dell’ambiente e della salute collettiva, il problema che allora si pone è cercare una bussola alternativa di navigazione nella tremenda tempesta globale in atto.

Una possibile soluzione consiste nel rilancio del cosiddetto social standard per la regolazione dei movimenti internazionali di merci e di capitali. L’idea non è nuova. Si tratta di una sintesi aggiornata di proposte avanzate dall’Ilo (l’agenzia dell’Onu per lavoro e politiche sociali), regole presenti nei Trattati Ue e clausole contenute nello statuto del Fondo monetario internazionale, che già in passato ha ricevuto l’attenzione del parlamento europeo.

Il nucleo dello standard consiste in una limitazione dei commerci con quei paesi che attuino politiche di competizione al ribasso sui salari, sulle condizioni di lavoro, sui regimi di tutela ambientale e sanitaria, rispetto a un comune obiettivo di riferimento e alla posizione da cui partono. Così congegnato, il meccanismo può sanzionare non solo la Cina che reprime i sindacati indipendenti o la Romania che taglia il welfare per sussidiare gli investimenti delle multinazionali, ma anche la Germania che comprime il salario per unità prodotta, gli Stati uniti che abbattono i vincoli ambientali alla produzione o l’Italia che demolisce il diritto del lavoro.

A ben vedere, il social standard rappresenta una soluzione esattamente opposta all’agenda con cui Meloni e gli altri esponenti delle destre di governo in Europa vorrebbero inaugurare la trattativa con Trump. Per questi, lo squilibrio internazionale va affrontato con una sciagurata miscela di protezionismo liberista: un dumping a tutto campo che non risolverà la crisi mondiale e aggraverà le condizioni del lavoro, della salute e dell’ambiente.

Il mix Trump-Meloni è già sul tavolo. Sarebbe ora di unire le forze intorno a una proposta alternativa.

(il manifesto, 13 aprile 2025) 


Bologna, il primo giorno di primavera ricorre il primo anniversario dell'inizio del disboscamento del Parco Don Bosco (vedi qui). Per l'occasione "giovani credenti" promuovono una "processione popolare" ...
 










In via Matteotti si forma la colorata, creativa processione: aprono tamburi ...






Un volantino in distribuzione ...








Due "officianti" ...








La "liturgia della processione" ...










Una mega "donazione" ...





Attraverso la Bolognina, verso Piazza dell'Unità ...














Un atto d'amore ...




















Viene portato un grande biglietto Tper a "tariffa 0.00 euro" ...
 







Viene appeso uno striscione "Bologna, città 2,30" ...














Lungo via Ferrarese, dove venti storici alberi hanno avuto la grazia ...














Partecipazione popolare ... ai balconi




















Una sosta ed una affissione in zona "ex Caserma Sani" ...














Partecipazione popolare ... ai balconi ed alle finestre




















Un momento di raccoglimento e di partecipazione popolare, ultima tappa prima del Don Bosco ...














Bologna, 29 marzo, Parco Louis Brille, zona Bertalia Lazzaretto, Quartiere Navile: mobilitazione "No al cemento, No alla speculazione edilizia"! 



















Dallo studio, dalla creatività e dalla manualità di attivisti del nascente Comitato Bertalia - Lazzaretto viene prodotto "il plastico" del territorio interessato: "Come è" ...














"Come potrebbe essere" ...














Nella zona si sta già costruendo ...
















Palazzi finiti e gru attive ...
 















Una, due, tre, quattro gru si alzano per edificare un vasto terreno vergine ... (sullo sfondo San Luca)
















Sotto "la Pagoda" i cittadini mostrano grande partecipazione alla produzione degli attivisti del Comitato Bertalia Lazzaretto ...














L'incontro si trasforma in Assemblea ...













Grande interesse ...














SAd un tavolino si raccolgono informazioni, pareri, disponibilità ...














Un confronto partecipato e ricco di competenze professionali ...
















... di rappresentanze di cittadini e di associazioni

















Ravenna, 12 aprile 2025. Reti, associazioni, comitati ambientalisti e cittadini manifestano insieme contro il Rigassificatore e l'energia "dal fossile", per le rinnovabili e la conversione ecologica di prodotti e consumi ...








Ogni riferimento a ENI è voluto ...







Ravenna e l'Italia vivono quotidianamente la crisi climatica ...







Uno slogan che si rinnova di stagione in stagione ...


Anche gli ombrelli parlano ...














"Il bene comune prima del profitto" ...














Una attivista eco-femminista ...




















"Difendiamo la nostra Terra" ...
















Una delegazione dalle Marche ...














Per la salute, dovremo dotarci di maschere antigas?
 















Da Caorso (Piacenza, Emilia): è ancora irrisolta la questione delle scorie nucleari della centrale costruita nel secolo scorso ...














Evitare di andare "a tutto gas, ma nella direzione sbagliata"!














Un arzillo portabandiera ...






















In difesa del patrimonio naturale esistente ...














"L'Emilia Romagna cambi politiche e modello produttivo"!
















Attivisti di Greenpeace ...














Dal Comitato Besta di Bologna: "Più alberi e parchi, meno cemento e asfalto" ...
















"Per l'unità della Repubblica, per la rimozione delle diseguaglianze, per il ritiro di qualunque autonomia differenziata" ... 














"Dalla Romagna alla Val Susa la lotta non si arresta, la terra non si abusa" ...















"No al Rigassificatore: veleno per l'ambiente, carburante per la guerra" ...














"No al Rigassificatore, No al riarmo europeo. Stesso avversario, stessa lotta" ...














Da Reggio Emilia: "Il bosco Ospizio è vita" ...
















La dimostrazione pratica di un pensiero globale e di una azione locale ...














"Riprendiamo la narrativa di Orwell" ...




















"Giustizia climatica adesso" ...














Militanti anarchici ...














Bandiere rosse ...













Verdi del Sole che ride ...














Un Assessore della Regione dell'Alleanza Verdi e Sinistra ...
 













Dalla Casa delle Donne di Ravenna: "Fare pace con la Terra" ...









"Stop violenza su donne e natura" ...














Il corteo in piazza Garibaldi ...














Manifestanti e striscioni in Piazza del Popolo ...














Davanti alla Prefettura ...




















Due donne alzano un Progetto ...














Tre volontari di Legambiente ...

































Il cartello di Valentina ...




















Pippo Tadolini ...




















Un attivista "contro la linea Adriatica del gas" ...





Un attivista del movimento toscano in lotta contro la base militare all'interno del Parco di San Rossore ...















Un attivista dal Veneto in lotta contro l'uso di sostanze chimiche nocive in agricoltura ...





















Attivisti e bandiere di Extinction Rebellion ...














Attivista per una diversa società ...







Dal Comitato Besta alla Assemblea dei Movimenti per l'Ambiente dell'Emilia Romagna ...














Una studentessa ...




















"Prendi il tuo impegno, non lasciare che gli altri decidano per te" ...







Le ragioni di una lotta comune "per l'ambiente, per il lavoro e per cambiare la società" nelle parole di una sindacalista ...

















Conflitti locali ricondotti a battaglie nazionali e planetarie a conclusione della manifestazione ...




















La notizia nell'articolo di Linda Maggiori su il manifesto ...















Sul "quotidiano comunista" la protesta di Ravenna nel contesto nazionale e mondiale ...
 



















Dalla manifestazione di Ravenna al Climate Pride di Bologna (vedi qui). La notizia e le proposte fatte su la Repubblica ... (13 aprile 2025)















La lotta "per la transizione dal basso" e "per riprenderci le città" su Carlino Bologna ...
  



















La realtà emiliano romagnola e gli affetti delle azioni dell'uomo sulla natura ... sulla prima pagina di la Repubblica Bologna: "l'effetto subsidenza aumenta" ... (15 aprile 2025)
















"In cento anni Città sprofondata di oltre 3 metri" scrive il Resto del Carlino ... (15 aprile 2025)






















































Fatti, iniziative, notizie non cambiano le priorità del Sindaco di Bologna. Così a fronte de "l'ultima vittima sul lavoro"  (un operaio "interinale di 60 anni" impegnato in un cantiere sulla tangenziale, travolto da un automezzo in corsa) Matteo Lepore scrive al Ministro Matteo Salvini: "contiamo i morti" ... (la Repubblica Bologna 12 aprile 2025) 














"Passante, basta ritardi" azzarda Matteo Lepore (la Repubblica Bologna, 12 aprile 2025)
Così, concentra l'attenzione sui mancati finanziamenti per l'infrastruttura e sulla assenza di Progetto Esecutivo per l'opera da 3,5 miliardi ... Un grave "infortunio" politico! Così finisce per "dimenticare" tanto il sistema neo-liberista di appalti e subappalti, quanto la mancanza di controlli che generano insicurezza diffusa e morte sui luoghi di lavoro! 




















Carlino Bologna, in prima pagina, ripropone la tesi di Lepore: "Passante, ci tuteleremo se il governo non agisce" per rispettare "accordi chiari" ... (13 aprile 2025)














Carlino Bologna dedica due pagine a "Passante e sicurezza" e titola: l'"opera va realizzata". Ma "i veri problemi restano" ... (13 aprile 2025)




















"L'insostenibile leggerezza" delle dichiarazioni di Matteo Lepore, attuale Sindaco di Bologna (13 aprile 2025)




















"L'af/fondo di Lepore" ... su il Corriere di Bologna ... (13 aprile 2025)
















































L'insostenibile attività in corso in via Zambeccari per il Passante ... Chi ha autorizzato? Chi paga lavori in assenza di documentazione essenziale? (5 aprile 2025)
















La vasta area compresa tra Fiera e Tangenziale, tra svincolo della Tangenziale e via Zambeccari: ovvero gettate di asfalto e cemento su un terreno vergine a libera evoluzione fino al 2023 ... (5 aprile 2025)













Lavori continui ... dietro alle reti arancioni (5 aprile 2025)
Chi ha autorizzato? Chi paga?
















Uno sguardo oltre le reti arancioni: quello che era un terreno vergine, con alberi e vegetazione spontanea è già tato trasformato in campo base ... (5 aprile 2025)
Chi ha autorizzato? Chi paga?
















Procedure non trasparenti nella Bologna di Matteo Lepore. Dalla Periferia nord alla Città, Quartiere Santo Stefano, viale Oriani: una strada residenziale a 6 corsie, 3 per senso di marcia. Due dedicate a parcheggio auto ed una alla circolazione: ecco una bici ed una moto in fase di sorpasso ... (16 aprile 2025)














Ai lati della strada marciapiedi e in mezzo vecchie aiuole asfaltate fino a ridosso degli alberi ... (16 aprile 2025)














Il viale direzione sud: ancora due corsie per parcheggio auto ed una per la circolazione ... (16 aprile 2025)














Dopo lavori di "manutenzione" e di risistemazione di servizi e la caduta di due alberi (mesi fa), il Comune di Bologna sostiene "l'abbattimento di 5 pini" di alto fusto per mancanza di "garanzie di stabilità" degli esemplari ... (16 aprile 2025)
 






Ecco uno dei pini indicato tra i cinque da abbattere ... (16 aprile 2025)





















I camion della Azienda pronta all'intervento di taglio ... (16 aprile 2025)




















La mobilitazione di associazioni e cittadini che chiedono trasparenza negli atti amministrativi ... (16 aprile 2025)
















La protesta e la richiesta di documentazione ferma il lavoro de l'Operosa ... (16 aprile 2025)














Il pino indicato con n.4487 ... (16 aprile 2025)














Il cronista di una tv locale intervista la rappresentante del Comitato Tutela Alberi di Bologna ... (16 aprile 2025)














Dopo ore di confronto, in viale Oriani arrivano l'Assessore Borsari, dirigenti e funzionari del Comune ...
(16 aprile 2025)














Si discute: ascolto, risposte e repliche ... Poi l'Assessore annuncia "una sospensione dell'abbattimento per consentire un confronto di merito e metodo nell'ambito della Consulta del Verde" ... (16 aprile 2025)














"La semplice partecipazione ad una manifestazione di protesta ... non è ragione sufficiente per giustificare dei fogli di via obbligatori": motiva così il TAR "l'annullamento dei provvedimenti di divieto di dimora a una dozzina di attivisti di Extinction Rebellion" protagonisti di una protesta in occasione del G7 scienza e tecnologia" a Bologna, il 9 luglio 2024 ... (la Repubblica, 17 aprile 2025)
Il ripristino dei primari principi della Costituzione Italiana nata dalla lotta di Liberazione nazionale propone i termini di una Democrazia che vive e si alimenta di capacità critiche, dissensi e conflitti, progetti alternativi e nuove sintesi ... 
















4 commenti:

  1. Grazie! Molte iniziative a me sconosciute. Una ricchezza tenuta nascosta ma preziosa per chi vuole capire.
    s.

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  2. La rassegna proposta a me pare registri soprattutto le inadeguatezze del momento.
    Uno. Cittadini passivi. Il sindaco scelto da meno di un elettore su tre. Manifestazioni di alcune migliaia di persone, e già sono considerate riuscite. Dov'è la massa critica?
    Due. Partiti arroganti. L'importante è solo prevalere sui competitori. Poi chiedono delega assoluta senza dare ascolto e dimostrare coerenza. Dove sono ideali, principi, grandi progetti?
    Tre. Gli oppositori sono privi di alternative compiute e si muovono divisi. Chi si sente solidale con gli ucraini, non si muove per curdi o palestinesi e viceversa. C'è chi vuole Bo30 a costo zero e dimentica i miliardi che si vorrebbero impegnare sul Passante - Gassante. Chi manifesta per un bosco all'ippodromo e chi si incatena a 5 alberi. Siamo sicuri che procedere divisi moltiplica le forze e paga?
    MC

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  3. Ancora una volta sento parlare questi amministratori del Comune di Bologna di finanziamento del Passante autostradale "per la tutela degli interessi dei bolognesi". Non li capisco davvero! Quale interesse avrebbero i bolognesi nel vedere aumentare l'inquinamento della città per via del passaggio di migliaia di mezzi pesanti in più che percorrono l'A14 e la tangenziale? E per quali ragioni il sindaco e gli assessori non considerano mai nei loro bilanci i maggiori costi ambientali e sanitari che si determinerebbero con l'incremento dei traffici nazionali nord -sud di cui parlano le relazioni pro 16/18 corsie di attraversamento urbano?
    L.

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  4. Dalla fine.
    I pini in tutta Emilia Romagna sono considerati un pericolo alla pubblica incolumità.
    Sul Passante dal sindaco mi aspetto ora una lettera a Salvini per considerare la realizzazione dell'opera (alla stregua del Ponte sullo Stretto) strategica per la sicurezza militare.
    Verso l'8 giugno conviene a tutti cogliere l'occasione per mandare un messaggio né liberismo, né protezionismo, ecc. ecc.
    Ciao!

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