mercoledì 21 maggio 2025

Spese pazze per riarmo e Passante, altro consumo di suolo e taglio di alberi: proposte e lotta in Regione!


Il volantino per il presidio di martedì 27 maggio, ore 9.00, sotto la Regione ...















Da tempo la mobilitazione di cittadini, comitati ed associazioni contro guerre, arroganza, violenze, diffuse pratiche di sfruttamento delle risorse naturali ed umane si articola in piccole e originali iniziative. Tutte importanti, per la ricchezza di competenze, sensibilità, volontà di riscatto che manifestano. Ma è anche tempo di lavorare per raccogliere questo patrimonio comune, per produrre sintesi condivise e farle pesare nei conflitti sociali e politici che segnano questa fase. Martedì prossimo, 27 maggio, può essere una buona occasione per fare un passo avanti a Bologna e in Emilia Romagna. Tutti, insieme.

Una parte rilevante delle forze (non tutte) in campo per conquistare risultati concreti nella conversione ecologica e pacifica delle produzioni e delle comunità, per conseguire giustizia sociale, per compiere passi avanti nella democrazia del Paese e nella partecipazione alla vita istituzionale locale e regionale, ha deciso di promuovere un presidio sotto i Palazzi della Regione, in viale Aldo Moro. Con l'intento di rilanciare proposte e obiettivi da tempo indicati (come scritto nel volantino, sotto), alcuni dei quali nelle ultime settimane hanno assunto ulteriore centralità e rilievo.

In particolare.

Per il disarmo. I propositi e gli impegni di crescita delle spese militari si susseguono. Nonostante sia sempre più evidente la "pazzia" di alzare la sfida nucleare e in armi convenzionali in Europa e nel mondo. Per sostenere la quale le autorità UE e di importanti Stati stanno volentieri rinunciando agli obiettivi di Next Generation EU e di de-carbonizzazione fissati per il 2030 - 2050. Un colpo grave al contrastato processo di eco-compatibilità e di rallentamento nel riscaldamento climatico globale. Dunque la scelta di premere, ora, su partiti e rappresentanti eletti nelle Assemblee legislative per una svolta radicale negli orientamenti dei gruppi politici che hanno sostenuto Ursula Von der Leyen, Mario Draghi e Giorgia Meloni ha un preciso senso. Proporre la assoluta priorità degli investimenti per la conversione ecologica delle produzioni e dei consumi. Una questione aperta, che riguarda anche attività, industrie e commerci dell'Emilia Romagna.

Per fermare la costruzione del Passante di Mezzo, la realizzazione di 18 corsie per il trasporto su gomma attraverso la Città e ulteriori investimenti in A1, A13, A14 ... Cioè spesa pubblica e privata ancora e sempre nel trasporto più inquinante, anziché nella mobilità razionale e pulita. Dopo Bonaccini, anche la Giunta De Pascale pressa dal suo insediamento il Governo Meloni per sbloccare i 3,5 miliardi previsti per potenziare A14 e Tangenziale bolognese. E nei giorni scorsi il neo Presidente della Regione anziché rispondere alle richieste di cittadini, associazioni ambientaliste e sociali, liberi professionisti competenti ed informati sui fatti e sulle esigenze strategiche dei territori, ha apprezzato l'impegno del Ministro Salvini a fissare un incontro romano trilaterale con ASPI per passare "finalmente" dai Lotti 0 aperti da inizio 2023 (con gravi danni per l'ambiente e il verde pubblico in decine di parchi e giardini) all'apertura dei veri e propri cantieri di realizzazione dell'infrastruttura (che dureranno almeno 5 anni). Con relative conseguenze nella vita dell'intera area urbana e regionale: abbattimento di piante e vegetazione, movimentazione materiali, asfaltature e cementificazione di suolo vergine.

In attesa di questa "Salviniana" convocazione, l'Assessora a Programmazione territoriale, Ambiente, Mobilità, Trasporti, Infrastrutture, Irene Priolo, la scorsa settimana ha tenuto una conferenza stampa sui cantieri della linea ferroviaria Bologna - Portomaggiore oggetto, da oltre due anni, di lavori di interramento. Normale aggiornamento in occasione della riapertura di via Libia, senza più lo storico passaggio a livello? Non solo. Di fatto anche l'occasione, non dichiarata, per spostare in avanti la data annunciata di fine lavori: non più giugno 2025, come inizialmente previsto, dichiarato e scritto sui cartelloni (vedi sotto), ma almeno un anno e mezzo dopo: "entro fine 2026", così riportano i nuovi cartelli affissi. Dunque, la conferma di un dato oggetto della giusta protesta dei pendolari: il Sistema Ferroviario Metropolitano bolognese resta compromesso nella sua forza di "rete competitiva" della mobilità regionale. Per le autorità competenti, ancora una volta, le ferrovie possono aspettare. Nessuna denuncia, nessuna pressione sul Governo nazionale: semplicemente gli utenti si regolino, portino pazienza (si abituino ad estenuanti viaggi) o si convertano all'auto (nell'illusione di sentirsi "più liberi"). Ecco un ulteriore motivo per protestare, per rivendicare un deciso cambio di rotta nelle priorità delle Amministrazioni locali e del Governo nazionale: decisa priorità di risorse pubbliche e private per potenziare e integrare i servizi di trasporto collettivi e non inquinanti locali comunali e regionali. Quelli che possono davvero incentivare decine di migliaia di persone a cambiare abitudini consolidate e dipendenze di fatto. Mentre Lorsignori pare abbiano in testa esclusivamente "grandi opere" del TAV (che ora si concentrano sulla tratta Bologna - Castelbolognese). 

Per interrompere la catena, continua ed infinita, di consumo di suolo. Gli "interstizi", i "cunei" verdi o agricoli, le aree ex demaniali e dismesse di caserme ed industrie sono regolarmente oggetto di interventi edificatori. Gli appetiti degli speculatori privati non si arrestano, come quelli dei centri di potere pubblici, misti pubblico - privati e "cooperativi" - sociali. Dai Prati di Caprara alle aree Bertalia - Lazzaretto, al Pilastro - San Donato, dai Colli al Savena, al Navile, dalla ex caserma Sani alla ex Caserma Perotti, alla ex Stamoto sono in ballo propositi di imponenti edificazioni, nuovi parcheggi, altri centri commerciali ... Le scelte (quasi sempre "bipartisan") restano quasi sempre riservate, mai ragionate collettivamente su scala cittadina e metropolitana analizzando e confrontando dati e tendenze demografiche, di sostenibilità sociale ed ambientale. Per fissare democraticamente, in termini progettuali e di prospettiva, una Città che accresce sostanzialmente il suo patrimonio naturalistico e di verde urbano, come richiesto dalla cultura scientifica più avanzata a livello europeo e planetario (e a volte anche dai Programmi elettorali). L'esperienza concreta è opposta: gli alberi e gli arbusti si riducono, come massa vegetale complessiva. Vuoi per malattie che non si curano ("mancano le risorse" per le manutenzioni, si giustificano), vuoi per l'esigenza di adeguare le speci alle modifiche climatiche in corso, vuoi perché "il tram", le "ciclabili", i corsi d'acqua e l'urgenza di "vasche di laminazione", le "scuole" sono beni comuni da assicurare o da rinnovare. Un gioco folle a contrapporre priorità che debbono essere garantite e rispettate contemporaneamente. Mai che Amministrazioni autonome e consapevoli delle sfide aperte decidano con atti concreti di privilegiare natura e cultura, alberi e biodiversità, nell'interesse per la salute, il benessere e la ricchezza delle intere comunità dei viventi. Così restano incerte sfide dirimenti per partiti e rappresentanti istituzionali: la riapertura pubblica e la valorizzazione delle decine di parchi e giardini sacrificati per "fare il Passante di Mezzo", compresa la Fascia Boscata Chico Mendes (stoltamente rinominata Virginia Wolf, da Amministrator3 senza memoria); le piantumazioni tante volte promesse al Parco Nord (e solo dal 2016 condizionate al Si ad Autostrade per l'Italia, per compensare ulteriori gettate di asfalto e cemento); la recente idea delle Foreste delle ecologie urbane, con focus sull'ex Ippodromo Arcoveggio.

Ecco ragioni e proposte che arricchiscono ulteriormente il patrimonio consolidato che i tanti e vari soggetti aggregati attorno ad AMAS-ER (l'Assemblea dei Movimenti Ambientalisti e Sociali dell'Emilia Romagna) hanno elaborato nel tempo e vogliono riproporre ora alla Regione Emilia Romagna, per un Governo di svolta e di qualità.

Martedì mattina, può essere una tappa importante di un percorso da costruire insieme, con determinazione e intelligenza. Allargando ulteriormente i soggetti sociali, culturali e politici in lotta.


Maggio 2025, Ferrara, Liceo Guercino. Costituzione italiana e Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU ispirano iniziative di alto valore etico e culturale ... (20 maggio 2025)



#InsegnantiperGaza #StopGenocide of Palestinians ...











Mercoledì 14 maggio 2025, Palazzo d'Accursio. La giornata dedicata al futuro delle ecologie urbane organizzata da Bologna for Climate Justice ...
 







Alcune attiviste introducono l'iniziativa ... (vedi qui)








L'urgenza di valorizzare ed accrescere il Verde ... accomuna













Lo storico cortile del Municipio, rinverdito con aiuole di piante ed arbusti, accoglie attivisti, passanti e turisti ...













"Riprendiamoci la Città: la Foresta delle ecologie urbane" ragiona su l'ex Ippodromo, in Bolognina ...









Argomenta Marco Palma ...








Si espongono vari cartelli della mostra La Foresta delle ecologie urbane ... Qui Le pratiche.








Il momento di presentare il libro L'Italia senza casa (Laterza), con l'autrice Sarah Gainsforth ...








Cresce la partecipazione ...








Dalle spalle di Sarah e  ...








Il cartello "La transizione dall'alto ha fallito" e ... un intervento dal pubblico
 













Viene presentato un altro cartello: Le nostre ecologie ...














Dallo scalone di Palazzo d'Accursio ... a conclusione della iniziativa (14 maggio 2025) 
Vedi qui l'iniziativa su BfCJ ...















Dal "verde impiantato" a Palazzo d'Accursio a quello abbattuto nelle periferie ... Un saldo negativo! L'ironia amara in una efficace vignetta.




















In Marcia nei campi, con alberi e verde, compresi tra l'uscita Fiera della A14 e via Zambeccari ... (agosto 2022) Ovvero, come era ...





... e come è, oggi (maggio 2025)
Quando fervono i lavori di ASPI per il Passante di Mezzo, mentre ancora si attende il Progetto Esecutivo dell'Opera ...
















Come era ... (nell'agosto 2022)
Vissuto da natura e persone!








... e come è, oggi (maggio 2025)
Ruspe, mezzi per rimuovere terra e costruire il Campo Base per il Passante di Mezzo (che, forse, verrà)
















"Salvini ci convocherà" annuncia Michele De Pascale "a breve ci vedremo anche con il nuovo AD di ASPI. Basta polemiche, vogliamo sbloccare l'opera" ... (Il Resto del Carlino, 7 maggio 2025)
















"Il cantiere ex Veneta vede la luce" titola Carlino Bologna in occasione della riapertura di via Libia: "lavori avanti come da programma" ... (14 maggio 2025)
Bugia! Basta una piccola memoria e onestà intellettuale ... Assente in troppi interessati Amministratori e comunicatori!














Le prove? Ecco un cartello della "Bologna C.le - Portomaggiore" di inizio lavori appeso da FER alla Stazione Rimesse: con l'annuncio di fine lavori il 30 giugno 2025.  




















E qui alla Stazione Roveri: "i lavori si concluderanno il 30 giugno 2025" scrivono FER e le Amministrazioni locali ... Con scritte a mano anonime "2030 + probabile" ...














Questi, invece i nuovi cartelli FER, Comune e Regione affissi in via Libia "il cantiere in Cirenaica": prudenza sul "fine lavori" ... (18 maggio 2025)
  



... e "L'intervento in via Larga" (18 maggio 2025)




















Appesa la "Planimetria del Cantiere" ...














La motivazione dell'investimento "di 76 milioni per una città più vivibile"? Chiaro per quesi Amministratori: "senza passaggi a livello"!
Chi si aspettava anche potenziamento della ferrovia deve prenderne atto.
 



















Altre motivazioni scritte da FER, Comune e Regione: "1. Miglioramento della linea ferroviaria in termini di eliminazione del rischio di incidenti ai passaggi a livello e di regolarità del servizio. 2. Fluidità e sicurezza del traffico veicolare. 3. Risoluzione dell'inquinamento atmosferico legato alle auto in attesa ai passaggi a livello" (18 maggio 2025)
Un progetto più ambizioso? Forse con altri Amministratori ... 






Appuntamenti a Bologna: oggi, al Centro sociale della Pace di Via del Pratello 53 Come se non ci fosse un domani. A seguire dibattito con Ultima Generazione Bologna
  




















Il 22 maggio in Sala Tassinari (Palazzo d'Accursio) "Economia circolare" con la Scuola di Formazione di Legambiente ...




















Il 23 maggio a Corticella, Circolo ARCI Brecht, La valle ferita con Legambiente ...



















Sabato 24 maggio 2025, escursione L'acqua: dove nasce l'oro blu con Legambiente ...




















Sabato 24 maggio 2025, Scopri gli eventi BenEssere in Natura: Oasi di Montovolo, con il WWF ...









Martedì 27 maggio, ore 9.00 Presidio sotto la Regione Emilia Romagna: Per l'ambiente e per il rispetto dei processi democratici ...





















La piattaforma politico - programmatica elaborata per l'occasione dall'Assemblea Movimenti Ambientalisti e Sociali dell'Emilia Romagna Un'altra storia è possibile, partecipi RECA E.R., Legambiente, Comitato Besta, COBAS, USI, Un altro Appennino è possibile, Comitato contro tutte le Autonomie Differenziate dell'Emilia Romagna





6 commenti:

  1. Tanti validi argomenti e molte belle iniziative. Invidio un poco i pensionati.
    s.

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    1. Si, vedo che sabato prossimo sono in contemporanea WWF e Legambiente. Sarebbe meglio evitare, me voglio considerare l'evento come segno di vitalità.
      Quanto ai problemi segnalo il caos del traffico, i ritardi nei trasporti pubblici e il crescente pericolo per i ciclisti. La soluzione mista in via Ugo Bassi è indecente e va superata.
      Vorrei un primo bilancio di Lepore sugli impegni verso il 2030.
      BiBi

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  2. Le alternative non mancano.
    Riarmo o disarmo.
    Autostrade o ferrovie regionali.
    Consumo di suolo o recupero del costruito.
    Deforestazione o forestazione.
    Boschi verticali o orizzontali.
    Proporrei consultazioni e dibattiti documentati.
    Ale


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  3. Hai ragione. Sul giornale di oggi Lepore insiste sul fare il Passante "o il Pilastro perde il tram". Un modo davvero incredibile per giustificare una scelta dannosa come le 18 corsie attraverso la città. Quasi che la linea a nord di San Donato - San Donnino debba essere condizionata alla realizzazione di una super arteria autostradale.
    L'impressione è che effettivamente il tram sia stato costruito con tantissima approssimazione e zero consultazioni e condizioni. Mi riferisco al taglio di alberature lungo la via Emilia e in viale Aldo Moro e alle "soluzioni" miste che si prospettano per via Ugo Bassi e non solo, pericolose per chi va in bici e problematiche per il rispetto dei tempi del tram. Spesso la smania del fare porta problemi.
    Ciao!

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  4. Mi permetto di dire che occorre allargare il fronte includendo tutte e tutti più qualità. L'8 e il 9 giugno si votano 5 referendum, c'è convergenza? Diritti del lavoro, diritti di cittadinanza e diritti alla salute sono parte della stessa lotta?
    Credo di sì, ma non pare una acquisizione scontata.
    Vale

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  5. Grazie per la pubblicazione delle foto. E soprattutto per questo tuo blog. Pasquale.

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