Particolare della prima pagina dell'inserto settimanale Robinson di la Repubblica ... |
"Parlo spesso con le badanti. Succede da prima della sollevazione in Piazza Majdan a Kiev. Sono donne che non guardano al grande gioco dei potenti o all'illusionismo propagandistico delle parate militari, ma vanno al sodo: alla povertà, alla corruzione, ai taglieggianti delle mafie. Ai traffici di armi e di organi. Sanno che gli oligarchi non spadroneggiano solo a Mosca ma anche a Kiev, da dove, alla vigilia della guerra, sono scappati in massa per rifugiarsi a Vienna in alberghi di lusso.
Sono le badanti che, per anni, ad ogni ritorno a casa col loro mazzetto di euro, sono state taglieggiate da maschi che riscuotevano tangenti in nome della patria. Cinquecento euro a persona più duemila per il pullman" ...Il "viaggio" che lo scrittore, giornalista e viaggiatore triestino dedica alle "donne ucraine e russe" è di grande interesse. Un concentrato di realtà, di umanità e di cultura. Imperdibile per chiunque voglia approfondire, riflettere e capire di più ... E' stato pubblicato sull'inserto Robinson, "l'isola che c'è" (anche) a la Repubblica, di sabato 26 marzo.
Forte la conclusione. "Se avessimo dei leader capaci di intendere questa fratellanza e se l'Unione stellata avesse un soprassalto identitario all'altezza dei padri fondatori, capiremmo che è proprio questa l'ultima occasione per incontrare - in attesa del dopo Putin - la parte migliore di uno smisurato paese che ha sofferto come pochi e oggi rischia di ricadere nel gelo stalinista, infliggendo sofferenza ai fratelli slavi e al mondo intero. Che l'Europa sia consapevole delle proprie origini, e si comporti come tale. Nel nome di Ljudmila, Nadezda e le altre".
"Sono un viaggiatore di periferie, e nelle profonde campagne dell'ex impero sovietico ho trovato personaggi femminili eterni, alla Tolstoj" ... scrive Rumiz |
P.S. Un ringraziamento particolare va a Nino che, segnalando lo scritto di Paolo Rumiz ad amici e conoscenti, ha consentito al vecchio accumulatore di giornali di recuperare queste pagine e di non perdersi solo sulle quotidiane dispute senza arte né parte.
Il viaggiatore Rumiz evidenzia tutt'altra cultura rispetto a quanti impostano il confronto con la Russia in termini di conflitto di civiltà.
RispondiEliminaL.
Rumiz ci fa riflettere su due punti. Il primo: l'Ucraina è un paese con oligarchi, povertà, corruzione, emigrazione. Come la Russia. Come tanti altri paesi. La differenza forse sta nella struttura statale più o meno consolidata.
RispondiEliminaIl secondo: la Russia è un paese con storia europea. Perché rigettarla a oriente? Esasperando ogni contraddizione?
Conclusione. Non delegare a Usa e Turchia o Israele una questione continentale.
Draghi, la sua debolezza politica sta emergendo sempre più. La distanza con il paese cresce ogni giorno e.... occhio all'inflazione e alla crisi economica.
Ciao!
Il fatto è che sono in rotta di collisione logiche imperiali che con Natascia, Ludmilla, Irina... non c'entrano nulla. Ed i nazionalismi ucraini o polacchi o ungheresi vengono solo utilizzati da potenze lontane al pari di quelli venezuelani o nicaraguegni che non rispettano Dolores, Maria, Veronica....
RispondiElimina