giovedì 31 marzo 2022

"Natasa se n'è andata" ... Uno scritto di Paolo Rumiz

Particolare della prima pagina dell'inserto settimanale Robinson di la Repubblica ... 










"Parlo spesso con le badanti. Succede da prima della sollevazione in Piazza Majdan a Kiev. Sono donne che non guardano al grande gioco dei potenti o all'illusionismo propagandistico delle parate militari, ma vanno al sodo: alla povertà, alla corruzione, ai taglieggianti delle mafie. Ai traffici di armi e di organi. Sanno che gli oligarchi non spadroneggiano solo a Mosca ma anche a Kiev, da dove, alla vigilia della guerra, sono scappati in massa per rifugiarsi a Vienna in alberghi di lusso.

Sono le badanti che, per anni, ad ogni ritorno a casa col loro mazzetto di euro, sono state taglieggiate da maschi che riscuotevano tangenti in nome della patria. Cinquecento euro a persona più duemila per il pullman" ...

Il "viaggio" che lo scrittore, giornalista e viaggiatore triestino dedica alle "donne ucraine e russe" è di grande interesse. Un concentrato di realtà, di umanità e di cultura. Imperdibile per chiunque voglia approfondire, riflettere e capire di più ... E' stato pubblicato sull'inserto Robinson, "l'isola che c'è"  (anche) a la Repubblica, di sabato 26 marzo. 

Forte la conclusione. "Se avessimo dei leader capaci di intendere questa fratellanza e se l'Unione stellata avesse un soprassalto identitario all'altezza dei padri fondatori, capiremmo che è proprio questa l'ultima occasione per incontrare - in attesa del dopo Putin - la parte migliore di uno smisurato paese che ha sofferto come pochi e oggi rischia di ricadere nel gelo stalinista, infliggendo sofferenza ai fratelli slavi e al mondo intero. Che l'Europa sia consapevole delle proprie origini, e si comporti come tale. Nel nome di Ljudmila, Nadezda e le altre". 


"La prima vittima della guerra è la verità. La seconda sono le donne. Ucraine e russe.  Questo viaggio è dedicato a loro" è il sottotitolo della pagina di Robinson "l'isola che c'è" ... anche a la Repubblica.
(26 marzo 2022)
 

"Sono un viaggiatore di periferie, e nelle profonde campagne dell'ex impero sovietico ho trovato personaggi femminili eterni, alla Tolstoj" ... scrive Rumiz 


"Un mondo nuovo e sterminato si è aperto all'Occidente nel 1989 , ma noi abbiamo perso quella grande occasione per sommario calcolo politico, pigrizia mentale, ignoranza, grettezza economica o stupido senso di superiorità sull'anima di un grande popolo" ... continua Rumiz


"Il maschio che cavalca a torso nudo, nuota nei fiumi siberiani, mescola come Costantino la Croce e la bandiera e si inchina davanti al suo patriarca in una nube di incenso, rischia di portare il suo paese alla rovina finale con una guerra che non gli ridarà affatto Kiev" ...

































 

P.S. Un ringraziamento particolare va a Nino che, segnalando lo scritto di Paolo Rumiz ad amici e conoscenti, ha consentito al vecchio accumulatore di giornali di recuperare queste pagine e di non perdersi solo sulle quotidiane dispute senza arte né parte.

3 commenti:

  1. Il viaggiatore Rumiz evidenzia tutt'altra cultura rispetto a quanti impostano il confronto con la Russia in termini di conflitto di civiltà.
    L.

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  2. Rumiz ci fa riflettere su due punti. Il primo: l'Ucraina è un paese con oligarchi, povertà, corruzione, emigrazione. Come la Russia. Come tanti altri paesi. La differenza forse sta nella struttura statale più o meno consolidata.
    Il secondo: la Russia è un paese con storia europea. Perché rigettarla a oriente? Esasperando ogni contraddizione?
    Conclusione. Non delegare a Usa e Turchia o Israele una questione continentale.
    Draghi, la sua debolezza politica sta emergendo sempre più. La distanza con il paese cresce ogni giorno e.... occhio all'inflazione e alla crisi economica.
    Ciao!

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  3. Il fatto è che sono in rotta di collisione logiche imperiali che con Natascia, Ludmilla, Irina... non c'entrano nulla. Ed i nazionalismi ucraini o polacchi o ungheresi vengono solo utilizzati da potenze lontane al pari di quelli venezuelani o nicaraguegni che non rispettano Dolores, Maria, Veronica....

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