mercoledì 10 ottobre 2018

Senza Progetto, senza coraggio, senza futuro


Il RdC del 1 ottobre scorso. 10 giorni dopo pare che le lancette siano tornate indietro di 6 mesi ...
Era un pesce d'aprile ?!


















Questa volta la Regione Emilia Romagna aveva anticipato tutti. A settembre ha annunciato per il primo giorno di ottobre il blocco degli automezzi diesel euro 4. Nessun altro lo aveva deciso, in Pianura Padana (l'area più critica per smog) e in Italia.
Finalmente una sana (auto)critica di pubblici amministratori del PD nei confronti delle politiche nazionali di incentivi alla rottamazione di auto senza qualità (e senza controlli affidabili!) perseguita per anni a favore delle grandi industrie automobilistiche?!
Chiunque si batte per praticare politiche concrete e coerenti di governo tese a migliorare la qualità dell'aria e della vita delle persone non poteva che apprezzare.
Tra questi anche il WWF e Legambiente Emilia Romagna che hanno chiesto di sostenere l'iniziativa e di collocarla entro un progetto nuovo di sostenibilità della mobilità.

La sfida della conversione ecologica dello sviluppo è quanto mai attuale e necessaria.
Intervistato da il Resto del Carlino, lo ha ribadito anche il Ministro all'Ambiente, Sergio Costa: "secondo l'Agenzia europea per l'ambiente più di 80 mila morti premature l'anno, in Italia, sono dovute allo smog ... Ottantamila. L'attuale modello di mobilità è inadeguato alla conformazione delle città, determina problemi ambientali e di salute ed è anche del tutto inefficiente. Cambiare è doveroso".
Pareva aprirsi un terreno di confronto interessante tra mondi, sensibilità, interessi e culture diverse.
Perché è evidente che riconoscere la necessità di agire - qui ed ora - contro lo smog bloccando alcune centinaia di migliaia di automezzi (nella sola Regione Emilia Romagna) vuole dire dare la giusta rilevanza ad una questione che moltissime persone sentono e pongono da tempo all'attenzione delle autorità competenti. E, al tempo stesso, significa aprire una breccia rispetto a politiche subalterne alla "crescita infelice": prodotti, investimenti e sviluppo in contraddizione con una visione lungimirante della società e con un governo democratico e partecipato. Basta pensare a PUMS solo propagandati e non praticati; infrastrutture integrate di trasporto pubblico e non inquinante lasciate senza risorse e manutenzioni adeguate; industrie storiche del settore ferroviario o bus abbandonate a interessi privati; multinazionali dell'auto prive di seri controlli pubblici; consumo del territorio pesantemente condizionato da potentati economici e finanziari che, di volta in volta, vedono protagoniste ASPI o società concessionarie delle autostrade, multinazionali del petrolio, grandi gruppi della distribuzione o dell'edilizia.
Insomma, è evidente che non si può contemporaneamente "stoppare diesel euro 4" acquistati dai residenti e investire la maggior parte delle risorse limitate di cui disponiamo in nuove strade ed autostrade urbane in cui questi stessi mezzi inquinanti possono tranquillamente continuare a circolare; non si può dare priorità a provvedimenti draconiani No smog e continuare ad autorizzare l'insediamento di nuovi impianti di distribuzione di benzine, a fronte di pochissime colonnine per fornire elettricità a mezzi di ultima generazione; né si possono autorizzare nuovi super o ipermercati funzionali ad una organizzazione della vita delle persone tutta incentrata su modelli consumistici e sulla mobilità a quattro ruote.

Naturalmente "cambiare" progetti, correggere le priorità negli investimenti, promuovere una innovazione tecnologica socialmente ed ambientalmente utile non significa fare annunci (da primi della classe) e ritrarsi di fronte alle prime (anche comprensibili) obiezioni (prontamente manifestate) da sindaci, amministratori locali, imprenditori, commercianti, lavoratori rimasti spiazzati e in difficoltà di fronte a decisioni che segnano netta discontinuità con il passato.
Al contrario, esige sia affrontato il doveroso e duro confronto che si apre con i "potenti mondi" colpiti dalla conversione ecologica dello sviluppo con argomenti solidi, ulteriori proposte, altre correzioni: unendo determinazione e intransigenza su fini strategici qualificanti e condivisi e massima correttezza e coerenza nella programmazione di tempi e tappe necessari e ragionevoli.

Per questo la delusione per la retromarcia di Stefano Bonaccini e della sua maggioranza politica se non può sorprendere chi da tempo critica le politiche regionali di "crescita infelice", delude profondamente tutti coloro che auspicano - al di là di logiche di parte - l'inizio di un ripensamento vero, sincero, profondo di Amministrazioni e politici.
Dopo il summit di lunedì con i Sindaci il passo indietro della Regione Emilia Romagna è netto e non lascia margini di interpretazione.
Si continua nella vecchia logica.
Con "le certezze" di sempre, che i fatti ed i ripetuti insuccessi ambientali, sociali, politici ed elettorali degli ultimi tempi non hanno scalfito e non scalfiscono.
Avanti tutta!
Con il Passante di Mezzo, con l'autostrada Cispadana, con la bretella stradale Campogalliano - Sassuolo; con le nuove edificazioni, gli immobili residenziali, gli iper ed i supermercati; con i nuovi distributori di benzine; con le ulteriori violazioni di suolo vergine, con l'abbattimento di alberi, di vegetazione, di verde pubblico.
Anche le "domeniche ecologiche" annunciate a Bologna da Virginio Merola ed Irene Priolo vengono congelate.

Il titolo del Resto del Carlino del 10 ottobre

















... e quello de la Repubblica Bologna (10 ottobre)

























Anziché indicare ed adottare misure di prevenzione (prima di giungere al superamento di livelli accettabili di PM10, PM2,5, Ozono ed altri inquinanti) si sceglie di attendere più giorni di "mal'aria" (non 4 ma solo 3, si promette) prima di intervenire ed adottare misure tampone di difficile efficacia.
Dunque, dovremo continuare a sopportare smog e rumore. Si, rumore: che nessuna autorità controlla e impone di ricondurre entro limiti indicati da una legge mai attuata e rispettata.
Del resto ci aveva raccontato, per anni, il vecchio Ministro all'Ambiente dei Governi Renzi e Gentiloni, Gianluca Galletti, "mica abbiamo la bacchetta magica, noi".
Nessuno ha la bacchetta magica.
Ma tanti (tantissimi) hanno idee e progetti, speranze e soluzioni per governare in modo diverso: condividendo altre priorità; scegliendo investimenti, infrastrutture, organizzazione della vita alternativi e sostenibili.
Arrendersi a quello che altri "non vogliono" e "non fanno" non ci pare responsabile.
O dobbiamo adeguarci al passo delle Giunte regionali di Attilio Fontana, Luca Zaia e del Centrodestra della Lombardia e del Veneto?
No, grazie!
Per costruire un futuro migliore non servono annunci, né boschi urbani solo virtuali, che si rimuovono dopo pochi giorni.
Sono necessari Progetti chiari e condivisi. Coraggiosi e sostenuti dal consenso popolare frutto di analisi fondate e di processi partecipati veri.

Bologna virtuale. Il "bosco in Città" di piazza Santo Stefano ... (settembre 2018)




... tra le colonne del porticato, la storia e la vita ...






































... gli alberi allo specchio ...



... l'evento passa. La Piazza resta nel suo intatto splendore (9 ottobre 2018)

















Bologna reale. Il Bosco spontaneo dei Prati di Caprara (inverno 2018)

















Quel che è rimasto, oggi, del Bosco ai Prati di Caprara (10 ottobre 2018)

Il Comitato Rigenerazione No Speculazione propone un nuovo appuntamento. Da non perdere!


















AbbracciAMO il BOSCO!
Perché "pensare alla salute e all'ambiente" è il primo dovere di ogni persona e di ogni Comunità 

15 commenti:

  1. Vicende sconcertanti.
    Prima la Regione ferma i mezzi diesel, poi li autorizza a circolare.
    Prima il Comune ordina le domeniche super ecologiche, poi le congela.
    Perché? Chi decide?
    Il PD o il PCC, cioè il partito di commercianti e costruttori?
    Mario C.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente alcune lobby politiche organizzate di "commercianti e costruttori" hanno una notevole influenza nella vita delle città.
      L'hanno sempre avuta. Anche a Bologna. Basti ricordare il post Referendum del 1984 "per liberare il centro storico delle auto".
      Agiscono trasversalmente. Non sono un Partito ma condizionano le politiche di quasi tutti i partiti, i sindacati e i centri di potere.
      Tuttavia anche tra commercianti e lavoratori cresce la consapevolezza che continuare a contrapporre lavoro ed economia a salute ed ambiente è un grave errore di prospettiva.
      Ogni attività umana deve avere come principale riferimento la qualità dell'ambiente e la salute delle persone. E' possibile, è necessario per il comune futuro.
      Basta riflettere e approfondire, con l'esperienza e con lo studio.
      Con il dialogo, la determinazione e la proposta costruttiva.
      Gianni

      Elimina
  2. "Non è stato un errore dell'Emilia Romagna, ma un errore dei sindaci che hanno pensato di privilegiare il tema della salute e dell'ambiente su tutto il resto. Prendetevela con noi sindaci" sono le parole di Virginio Merola pubblicate oggi su Carlino Bologna. Per opportuna conoscenza.
    M.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che prima o poi anche il nostro Sindaco capirà che "pensare alla salute ed all'ambiente è la priorità per ogni persona ed ogni Comunità".
      Sostenere che non si può pensare "solo" alla salute, vuol dire di fatto pensare essenzialmente ad altro e non pensare in termini di sostenibilità e di eco-compatibilità.
      Un gravissimo errore culturale e politico.
      Credo che chi lo sostiene, più prima che poi, pagherà a caro prezzo.
      Un ultimo appunto. Siamo sicuri che i sindaci Lo Conte e Sermenghi che sono stati i primi ribelli contro le pur discutibili misure No Smog della Regione, al Referendum sulla unificazione di domenica scorsa non abbiano perso voti anche per questa loro evidente insensibilità? C'è una marcata differenza con lo stesso negativo risultato dei loro colleghi di Baricella e Malalbergo. E' casuale?
      Gianni

      PS. La pronta e mattutina segnalazione è stata utile per inserire una aggiunta fotografica ed una didascalia al post. Grazie!

      Elimina
  3. Si, si avanti tutta.
    Bonaccini e Merola contro certi sindaci che pensano solo alla salute.
    Loro invece a che pensano?
    Quali bisogni ritengono più importanti e meritevoli di iniziative?
    VR

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buona domanda!
      Anche perché i livelli di smog sono tornati oltre le soglie di allarme a Bologna, Piacenza, Parma, Reggio, Modena e Forlì - Cesena.
      Gianni

      Elimina
  4. Una domanda a tutti voi.
    Se bloccare le auto che inquinano è una misura tanto motivata e di interesse generale, perché non intervengono il Governo e il Parlamento?
    Lo smog non interessa solo una regione e non mi pare abbia senso impedire di usarla ai bolognesi o ai modenesi per poi lasciare passare sulla A1 tutte quelle che provengono dalla Lombardia o dalla Campania ......
    PD-mda

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La questione inquinamento è sicuramente nazionale, come l'obiettivo della conversione ecologica.
      E' giusto chiedere politiche ed indirizzi da parte del Parlamento e provvedimenti esecutivi da parte del Governo.
      In questo i Comuni e le Regioni possono essere parte attiva e propositiva, partendo dall'urgenza avvertita e dalla accresciuta sensibilità delle comunità locali.
      Naturalmente se si pensa che "privilegiare la salute e l'ambiente" è un dovere e non è solo una delle tante questioni di cui i governi locali, regionali e nazionali debbono occuparsi.
      Gianni

      Elimina
  5. La mia interpretazione è questa (e credo non si discosti molto dalla tua): vari segnali dicono che gli emiliano romagnoli si sono stancati di parole che contraddicono la realtà, di finzioni che contrastano le azioni, di falsi presupposti.
    Le immagini che pubblichi illustrano il "verde virtuale" che irrompe nel più bel salotto di Bologna e l'amara realtà che nel più grande bosco della città usano le ruspe (alla Salvini!) per abbattere la vegetazione spontanea e costruire una scuola e un nuovo quartiere.
    Un fatto che esemplifica come la distanza tra parole o promesse e fatti sia attuale: il consumo zero di suolo varrà in un futuro ancora lontano e alquanto incerto.
    Ma possiamo ragionare anche sul trasporto pubblico. La lentezza ormai storica dei finanziamenti prosegue e intanto vogliono immettere altri miliardi per finanziare la mobilità insostenibile. Insostenibile per l'ambiente e per le classi sociali popolari: lo smog e il rumore sono fuori controllo e le risorse familiari che ci chiedono di destinare agli investimenti per la rottamazione di auto e autocarri diesel euro 3 e 4 (oppure a benzina) non sono nella disponibilità di molte famiglie e di molte aziende. Così, sotto la legittima pressione di tanti, rinunciano ai provvedimenti appena disposti. Per altro insistono con un governo chiaramente riluttante sul Passante di Mezzo mentre non ingaggiano con Conte-Salvini-Di Maio-Toninelli la sfida per completare il SFM, rinnovare il parco bus e fare le 3 linee di tram (che restano nel libro dei sogni).
    Ecco, allora, che i rovesci elettorali piovono copiosi e se non si cambiano radicalmente i progetti rinunciando alla arroganza indisponente che caratterizza da troppo tempo questi amministratori, il terremoto politico non si arresterà.
    Del resto, che senso ha dividersi o aggregarsi su dirigenti nazionali che hanno fatto già un lungo percorso, si chiamino Zingaretti o Minniti o Richetti, e su personaggi locali che sono cresciuti all'ombra di uomini incolore, si chiamino Tosiani o Maccagnani? Chi vuole provare a ricostruire una sinistra democratica competitiva si caratterizzi su politiche nuove e con personalità affidabili e non compromesse con il passato.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credi bene. C'è convergenza di analisi e di opinioni.
      Aggiungo dunque una considerazione.
      Non è tempo che una sinistra o un centro sinistra di proposta e di governo, capace di misurarsi in prima persona con le contraddizioni sociali ed i conflitti reali del nostro tempo sfidi apertamente il M5S a confrontarsi e costruire - insieme - un progetto di cambiamento per una Europa più rappresentativa, democratica, giusta e sostenibile?
      È ragionevole che le uniche alternative realistiche (ed esplicitate) per il superamento del Governo giallo-verde debbano e possano essere una nuova edizione del Centrodestra (probabilmente a guida Lega) o una riedizione del Centrosinistra a vocazione maggioritaria (che oggi appare non lontana, ma lontanissima)?
      Gianni

      Elimina
  6. Bene, bravo, 7+.
    L'assenza di "Progetto", la mancanza di "coraggio", l'incertezza nel "futuro" è il tratto caratteristico delle classi dirigenti italiane degli ultimi decenni e di chi ancora amministra Bologna, l'Emilia e tanta parte del nord (per il sud il discorso è ancora più complesso).
    Voglio però proporre un elemento che non riduce le responsabilità dei protagonisti politici (di sinistra, di destra e di centro). Semmai fa intendere meglio la portata dell'impegno che ci attende (tutti).
    Guai concentrarsi solo sul nostro piccolo orticello (locale o nazionale).
    Ieri si è votato in Baviera, cuore dell'Europa. Regione tedesca ricca, produttiva, benestante.
    I popolari hanno perso tanto e non potranno più governare da soli.
    I socialdemocratici vanno addirittura sotto il 10%. Superati anche dalla destra estrema (che però non dilaga, come qualcuno avrebbe voluto).
    I verdi (europeisti, accoglienti, ambientalisti, radicali) si affermano come soggetto nuovo e seconda forza.
    La sintesi? La "crescita" economica non è sufficiente. Si cerca "qualità" e sicurezza comune (non banalizzate e semplificate).
    Sarebbe bene trarne tutti utili insegnamenti!
    pl

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non posso certo limitarmi ad un 7+. Questo è un 9 pieno.
      Gianni

      Elimina
  7. Chi sa spiegare perché nei giorni immediatamente seguenti il primo generalizzato sforamento dei livelle di soglia di PM10 molti dati risultano non pervenuti?
    s.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Onestamente credo si sia trattato solo di un ritardo di trasmissione dei dati. Anche a me, lunedì, di fronte a numerosi dati Non Pervenuti erano sorti interrogativi. Ora però disponiamo di tutti i dati. Purtroppo fortemente negativi.
      Reggio Emilia supera per 7 giorni su 8 i limiti di legge e Modena 6 su 8.
      Bologna negli ultimi 2 giorni è a quota 57 e 53 (a fronte di un valore soglia fissato a 50).
      E ritorno su un punto: gli impianti di riscaldamento sono ancora spenti.
      Urgono politiche attive di prevenzione!
      "Ambiente e salute" sono una priorità assoluta.
      Per Bologna, per l'Emilia, per l'Italia, per l'Europa.
      O vogliamo sostenere che ci occupiamo del futuro e della eredità che lasciamo alle generazioni che verranno solo quando esigiamo un debito pubblico meno gravoso di quello maturato negli ultimi decenni?
      Gianni

      Elimina
  8. "Sono impressionato dalla scomparsa dell'ecologia dal dibattito pubblico. Pensi a quanto lavoro vero darebbe la riconversione ecologica dell'economia. Formazione, ambiente, sicurezza sociale: ecco le cose" ...
    Sono affermazioni di Walter Veltroni. In una intervista pubblicata oggi da il Corriere della Sera.
    Sempre, per opportuna conoscenza.
    M.

    RispondiElimina