martedì 16 ottobre 2018

L'aria che tira. Quanto dista l'Emilia dalla Baviera?

Il cielo grigio - inquinato sopra Bologna ... (inverno 2018)

















Domenica in Baviera gli elettori hanno interrotto una lunghissima egemonia dei Cristiano Sociali della CSU, versione regionale dei cugini Cristiano Democratici della CDU di Angela Merkel. Per molti decenni avevano governato da soli il Land, una delle terre più ricche e produttive di Germania.
Da oggi, con un pur consistente 37%, saranno costretti a trovare nuovi alleati con cui dividere le responsabilità.
Di questa crisi non ha tratto alcun vantaggio lo storico partito contendente, quello socialdemocratico, da diversi anni alleato di Governo a livello nazionale (con la "Grosse Koalition"). Anzi, per la prima volta nel dopoguerra, a Monaco la SPD non si conferma seconda forza, dimezza i voti e finisce in quinta posizione, ridimensionata al 9,7%.
Al secondo posto si affermano i Verdi, con un 17% che raddoppia i consensi precedenti e che distanzia nettamente l'estrema destra xenofoba dell'AfD e una coalizione civica (entrambe attestate al 10%).
A sentire, oggi, molti interessati commentatori italiani l'avanzata dei "Grunen" è dovuta essenzialmente a due fattori: il loro carattere europeista e la loro apertura ai migranti. Elementi sicuramente presenti e qualificanti. Che tuttavia non spiegano il perché della "frana" politica che scuote i partiti popolari e socialisti nel cuore (ricco) dell'Europa.
In queste interessate letture manca, infatti, l'elemento essenziale che muove e caratterizza quei Verdi, la "ragione sociale" di un movimento politico attivo da decenni: la critica radicale alla qualità delle produzioni e dello sviluppo del Vecchio Continente e dell'intero Occidente; la priorità della questione ambientale e di scelte eco-compatibili, nelle produzioni e nella vita delle comunità.
E' bene ricordarlo: insieme nuovo europeismo, conversione ecologica, cooperazione e solidarietà tra i popoli!

Questioni di estrema attualità.
In questi giorni interessati comunicatori pubblici e privati italiani ci informano con apprezzabile tempestività sui dati dei mercati internazionali, sugli andamenti della Borsa di Milano e di Francoforte, sul rapporto tra rendimento dei titoli italiani e tedeschi.
Il tutto viene collegato alle quotidiane affermazioni di Salvini e Di Maio, al DEF che sta elaborando il Governo Conte, ai richiami ai conti pubblici di Autorità europee e internazionali. Questioni serie, indubbiamente. Non le sole, per il nostro comune futuro. Come continuano a raccomandare report e consessi autorevoli a livello mondiale.
Non altrettanta assidua attenzione è riservata da giornali, radio, tv, Enti pubblici, politici ed amministratori, imprese e banche ad altri dati decisivi per la vita dei cittadini, per la loro salute e per l'ambiente: quelli relativi alla qualità dell'aria che respiriamo e dell'acqua che beviamo, i livelli che quotidianamente sopportiamo di ossidi, polveri, ozono, decibel ... Anche questi intimamente correlati con la nostra vita sociale, con l'economia e con le risorse del Pianeta e delle comunità.
Molte, moltissime persone si misurano quotidianamente con questi problemi: per i malanni che colpiscono familiari e conoscenti, per le morti premature di tanti, per i costi di cure conseguenti le mancate misure di prevenzione.

Lo scarico di una auto A4 in colonna sui viali di Bologna (inverno 2017)

















In Emilia Romagna da anni comitati di cittadini ed associazioni ambientaliste chiedono maggiori monitoraggi, controlli e studi epidemiologici prima di avvallare nuove infrastrutture e investimenti di forte impatto economico ed ambientale.
Senza risposte adeguate da parte di amministratori sempre in altre faccende affaccendati.
In ogni caso anche i rilevamenti fin qui garantiti da ARPAE hanno parlato e parlano chiaro.
Dal 10 di ottobre scorso i dati disponibili per le polveri PM10 indicano valori ovunque molto alti e quotidiani superamenti dei limiti di legge (D.Lgs.155/2010). Tutte le 9 province sono colpite: la peggiore è Reggio Emilia (5 giorni su 6 con le polveri oltre i 50 microgrammi/m3) e la meno grave risulta Bologna (1 giorno su 6). Si noti bene: il tutto a impianti di riscaldamento ancora spenti.
C'è dunque da attendersi un peggioramento generale per le prossime settimane!

Le dichiarazioni del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, sulle misure antismog (il RdC, 11 ottobre)


















Risultano dunque ancor più improvvide ed inaccettabili le affermazioni di Virginio Merola che invita i colleghi amministratori a "non privilegiare solo salute ed ambiente" ed a rinunciare alle pur parzialissime e discutibili misure antismog adottate solo pochi giorni prima dalla Giunta Regionale e dal Comune per le "domeniche ecologiche". Come se non fosse sua precisa istituzionale responsabilità la tutela della salute pubblica della Comunità. Non solo. Sindaco di Bologna e Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insistono nel voler realizzare il Passante di Mezzo (nonostante il diverso parere di tutte le altre forze politiche locali e del Governo nazionale), la nuova Autostrada Cispadana e la bretella Campogalliano - Sassuolo. Investendo, così, ulteriori miliardi in asfalto e cemento destinati ad incrementare la insostenibilità dello sviluppo. In assenza di adeguati finanziamenti per completare e realizzare progetti di verde urbano e ferroviari, meno o non inquinanti già annunciati o previsti nei PUMS.

Una domanda sorge spontanea: cosa dà ad amici e compagni del PD emiliano e nazionale la certezza che la (mal)aria che si respira in regione e l'aria nuova che scuote il cuore (ricco e tedesco) dell'Europa non possano portare anche in Emilia Romagna un vento rinnovatore nel segno di un nuovo europeismo, di una necessaria conversione ecologica e di una cooperazione solidale tra i popoli del mondo?

Il commento critico di Michele Smargiassi alle tesi di Merola ... (13 ottobre)


















N.B.
L'urgenza di serie politiche poliennali di investimento dirette a risanare il Paese, prevenire anziché curare, valorizzare il sano "principio di cautela" ambientale e sanitaria vale (naturalmente) per tutti:
mondo imprenditoriale e sindacale; forze politiche oggi in ascesa e al Governo con il Ministero di Giuseppe Conte. Non risulta, ad esempio, che nel Documento di indirizzo Economico e Finanziario per il 2019 gli investimenti ad oggi definiti siano adeguati. Come nel "Decreto Genova". Non solo verso la conversione ecologica auspicata da molte parti, ma neppure rispetto a quanto scritto sul Contratto di Governo sottoscritto in primavera tra M5S e Lega.
Ovvio che l'esempio positivo del progetto per il rilancio dell'Industria Italiana Bus (già Breda Menarini) non deve restare una risposta isolata e fine a se stessa.

Cittadini uniti e mobilitati per una Città più vivibile (Bologna, 29 settembre 2018)
















Il volantino per il prossimo appuntamento ... sabato 20 ottobre, abbracciAMO il BOSCO

Solo una anticipazione di quel che sarà ...
Qui a conclusione di Puliamo il Mondo (sabato 29 settembre)


15 commenti:

  1. Il blocco delle auto diesel euro 4 rinviato al 1 ottobre 2020!
    Così forse il 2019 può essere ritenuto elettoralmente tranquillo ..... Forse.
    Per esserlo ancor di più e per par condicio suggerirei ai popolari socialdemocratici emiliani di rinviare di due anni anche il Passante di Mezzo!
    Sic

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    1. Non mi risulta ancora questo rinvio. Mentre mi pare di avere capito che le domeniche ecologiche raddoppieranno.
      Resta il fatto che è opportuno assicurare maggiori informazioni ambientali e che sarebbe bene una svolta in senso ambientalista dei governi.
      Quello regionale credo che volente o nolente rinuncerà al Passante di Bologna e farebbe buona cosa si concentrasse sul trasporto pubblico per sfidare su questo investimenti nazionali promessi e che ancora non si vedono. Al di la di alcuni impegni ancora in costruzione, vedi la Breda Menarini e Trenitalia - Alitalia.
      Ai Prati di Caprara bene l'abbraccio di sabato, meglio il bosco. Potrebbe dare una mano, la fuga di Saputo dal calcio?
      Antonio

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    2. La retromarcia della Regione Emilia Romagna sulle misure antismog è (infine) arrivata. Nonostante lo smog sia da giorni oltre i livelli di guardia.
      Bonaccini, Gazzolo e Donini si sono subito adeguati alla tesi di Merola: "non si può privilegiare solo la salute e l'ambiente".
      E così il Centrosinistra ed il PD confermano di non avere né la "bacchetta magica" per contrastare le polveri cancerogene (gli ossidi di azoto o l'ozono, come sosteneva l'ex Ministro all'Ambiente, Gianluca Galletti) né progetti di prevenzione e di conversione ecologica di medio lungo periodo.
      Gli Amministratori di Centrosinistra e del PD si adeguano ai tempi ed alle misure dei colleghi del Centrodestra a guida Lega (Lombardia e Veneto).
      Tanto sui provvedimenti "soft" per limitare i danni della congestione e dell'inquinamento, quanto sugli investimenti strategici.
      Abbinare l'insistenza su Passante di Mezzo, nuova Autostrada Cispadana e bretella Campogalliano - Sassuolo ad altri milioni per la rottamazione dei diesel euro 4 a favore di auto "di ultima generazione" significa concretamente perpetuare il vecchio modello di sviluppo e mettersi ancora e sempre nelle mani delle grandi industrie automobilistiche, petrolifere e dei gruppi imprenditoriali che gestiscono (male, malissimo) le autostrade italiane.
      E' tempo che tutti coloro che pensano diversamente si facciano sentire!
      AbbracciAMO il BOSCO, ai Prati di Caprara è una occasione da non perdere.
      Gianni

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  2. Sul voto in Baviera segnalo un interessante articolo di Tonia Mastrobuoni, inviata a Monaco di Baviera di la Repubblica: Diritti, rifugiati e più Europa la lezione dei Verdi tedeschi.
    M.

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    1. Concordo.
      Infatti propone una lettura corretta dei Grunen tedeschi, che unisce le storiche, concrete, pragmatiche battaglie ambientaliste e per la conversione ecologica dello sviluppo ad un forte impegno europeista per fare avanzare politiche comunitarie sostenibili, accoglienti e di cooperazione con i popoli del sud del mondo.
      Di questo abbiamo tutti bisogno!
      Gianni

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  3. Solo un paio di considerazioni :
    Primo; mi vien spontaneo chiedermi come mai in Italia le politiche ambientali e le forze che le promuovono no sono mai penetrate nel corpo del paese .
    Secondo ; Il cosidetto Governo del Cambiamento dove si distingue su questi temi ?
    Per ora rimangono belle parole scritte nell'accordo di Governo .
    In concreto proseguiranno Tav , Tap , hanno fatto ,nel Decreto Genova ,un bel Condono Edilizio che menco il Berlusca se lo sognava E sempre nel decreto Genova consentono lo smaltimento di Fanghi inquinanti sui terreni agricoli , colpa naturalmente sempre degli altri .
    Dove sta il cambiamento .

    1. Al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione, nelle more di una revisione organica della normativa di settore, continuano a valere, ai fini dell’utilizzo in agricoltura dei fanghi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, i limiti dell’Allegato IB, fatta eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per i quali il limite è: ≤ 1.000 (mg/kg tal quale). Ai fini della presente disposizione, per il parametro idrocarburi C10-C40, il limite di 1000 mg/kg tal quale si intende rispettato se la ricerca dei marker di cancerogenicità fornisce valori inferiori a quelli definiti ai sensi della nota L, contenuta nell'allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 richiamata nella Decisione 955/2014/UE, così come specificato nel parere ISS prot. n. 32074 del 23 giugno 2009

    Ciao
    G.

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    1. Provo a proporti la mia lettura.
      1. I Verdi italiani sono naufragati per le incoerenze di cui hanno dato prova troppi loro esponenti impegnati come Ministri o Assessori in Governi di Centrosinistra che, di fatto, si sono dimostrati subalterni alle classi sociali dominanti ed incapaci di perseguire uno sviluppo sociale eco-compatibile.
      2. Il Governo del cambiamento è, ora, alla prova dei fatti.
      Non condivido i tanti pre-giudizi che animano politici e commentatori interessati. Quelli che prima hanno impedito soluzioni (forse) preferibili, poi si sono messi a sparare sui contraenti del Contratto in modo indifferenziato (anzi, a ben osservare, concentrato preferibilmente sulla parte più sana del nuovo Governo).
      Nel merito dei primi provvedimenti, concordo con te su alcune critiche precise (che tra l'altro contraddicono anche apprezzabili impegni scritti nel Contratto): mi riferisco in particolare ai condoni contenuti tanto nel Decreto Fiscale, quanto nel Decreto Genova e nel DEF. La mobilitazione per modificarli è utile e necessaria (come su altri versanti, già criticati, sui diritti umani, sulla chiusura ai migranti, sulle armi).
      Di più: trovo inadeguati gli investimenti pubblici diretti ad opere sostenibili di conversione ecologica dello sviluppo: per ferrovie e trasporto pubblico locale; per la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici.
      Registro però che le opposizioni di Centrosinistra e di Forza Italia, di industriali e sindacati, di Autorità europee e "tecnici" vari non è su tutto questo: ma essenzialmente sulla necessità di confermare i programmi di infrastrutture già avviati o di perseguire nelle "liberalizzazioni" in corso (strade ed autostrade, TAV Torino - Lione e TAP, Trenitalia - Alitalia ...) e sulle misure di redistribuzione dei redditi che penalizzerebbero i risparmi e la crescita (senza qualità). Così procedendo non si prepara nessuna alternativa democratica.
      Semmai si aiutano le forze della conservazione, del potere economico e finanziario.
      Dunque, come sempre, a ognuno le sue responsabilità. Passate e presenti. Guai mai. Ognuno è padrone del proprio destino.
      Certo è che chi crede che "un altro mondo è possibile" deve lavorare per una alternativa (sociale, culturale, politica ed anche di Governo) fondata sui conflitti reali e su un confronto costruttivo tra forze democratiche e di progresso che oggi sono tanto al Governo che alla opposizione. Forse addirittura in numero maggiore tra chi sostiene il Governo che chi lo avversa. Non credi?
      Gianni

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    2. Occorre una alternativa vera , a questo Governo a questa Europa e alle loro Politiche .
      Chiaramente non possono rappresentare il bisogno di cambiamento le forze che a livello Europeo e Nazionale hanno portato alla situazione attuale .
      In Europa esistono esempi virtuosi e ,per ora vincenti , Portogallo , Spagna per fare due esempi, e oltre che in Baviera importanti risultati da parte della Sinistra e dei Verdi si sono avuti in Belgio e Lussemburgo .
      La voglia di cambiamento esiste ,dunque , e non necessariamente si dirige a Destra .
      L'anomalia è L'Italia , unico paese , in cui non esiste una grande forza di Sinistra e le forze ecologiste sono a zero .Ripartire dai fondamentali dalle forze sociali dai corpi vivi della società che si battono per diritti ,lavoro, dignità , e per un mondo ecologicamente compatibile , non strumentalmente, ma realmente .
      Proviamo a ripartire ,senza compromessi, con un progetto realmente alternativo e resistente a queste politiche regressive e reazionarie sarà un percorso lungo probabilmente , ma vale la pena non arrendersi .
      Certamente esiste una parte di questo governo che non si riconosce nella ottusa stupidità di chi ne ha le redini ora , aspetto però che si manifesti, che batta un colpo .
      Per ora mantengo giudizio fortemente critico, troppe e negative le vicende di queste settimane , vedremo gli sviluppi .
      Ciao
      G

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  4. Il parallelo Baviera / Emilia ha vari motivi di interesse: regioni ricche, produttive, di forte sviluppo, di grande stabilità politica, con un partito da sempre al governo.
    Ma altresì molte differenze: le forze politiche al governo hanno espresso blocchi sociali a lungo antitetici, i contesti nazionali sono imparagonabili.
    Oggi sono entrambe alla fine di un ciclo storico?
    Difficile dirlo.
    Però l'idea di mettere insieme pensieri e soggetti critici verso lo sviluppo capitalistico ed orientati a costruire un mondo più unito, sano e libero mi piace. Anche se qui i Verdi sono naufragati e là non hanno i livelli di illegalità che conosciamo in Italia con mafie, corruzione ed evasione fiscale.
    Nik

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  5. La Baviera potrebbe esserci utile per il 2019.
    Se la base del successo sta nel trinomio Europa, Ecologia, Accoglienza in Italia chi può rappresentarlo meglio?
    Partiti e movimenti sovranisti?
    Maggioranze che stoppano navi e ONG?
    Governi che propongono condoni e bloccano lo sviluppo?
    PD-mda

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    1. Io penso questo.
      Chi crede in una Europa e in un Mondo dei diritti e dei doveri, capace di fare pace, praticare cooperazione e giustizia, rivendicare e riconoscere libertà e protagonismo, deve cambiare le priorità dello sviluppo economico e sociale ed il sistema di potere che ci hanno portato alla situazione attuale.
      1. In tutta Europa (e non solo) i partiti popolari e socialisti hanno concluso la loro esperienza creativa e propositiva.
      Non servono neo nazionalismi chiusi entro gli attuali confini statali, ma ridare voce e sovranità alle persone ed ai popoli è necessario, urgente.
      2. Affrontare la questione ecologica è indispensabile, qui ed ora. Combattendo i condoni e orientando le produzioni, gli investimenti in economia e finanza, modificando l'organizzazione della vita quotidiana. Altro che ripetere "non si deve privilegiare solo la salute e l'ambiente".
      3. Fermare nei porti italiani o libici, o ... le navi, le ONG ed i migranti non va bene. Lo faccia Salvini, Minniti o chiunque altro.
      Occorre piuttosto vedere e provare a risolvere i problemi che inducono tali processi. Qui, dove ci sono offerte di lavoro non soddisfatte e organizzazioni illegali e criminali di sfruttamento del lavoro tutt'ora attive e protagoniste (dal sud al nord del Belpaese). Là, dove oltre alle guerre (fatte con armi che nei nostri paesi produciamo e commerciamo) ci sono processi di desertificazione, di impoverimento e di concentrazione del potere che pochi possono accettare. Anche per le politiche economiche e sociali imposte dai grandi paesi, dalle industrie multinazionali e dai principali centri di potere economico e finanziario mondiali. Serve dunque un nuovo ordine internazionale e il rispetto pieno degli indirizzi proposti nella Costituzione italiana e nella Carta delle Nazioni Unite. Oggi negati.
      Gianni

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  6. Da oggi si torna indietro.
    Il surreale balletto, che ha visto la cancellazione del blocco dei Diesel Euro 4 ha visto ieri il suo epilogo con il voto in assemblea legislativa. Un provvedimento – ricorda Legambiente – inserito nel PAIR già da due anni e che tutti gli enti e associazioni di categoria conoscevano e su cui si erano espressi con osservazioni ufficiali (ma comunicato solo dal primo ottobre 2018 ai cittadini emiliano romagnoli).
    Mentre nelle stanze della politica si lavorava per non “disturbare” la mobilità privata, è passato in secondo piano l’importanza di proteggere la salute dei cittadini, visto il continuo aumento dei giorni di superamento delle polveri sottili nei capoluoghi della nostra regione: 4 giorni consecutivi a Parma a cavallo del fine settimana; 5 giorni consecutivi a Reggio Emilia. Sforamenti anche a Modena, Bologna, Ferrara, e Piacenza. “Il risultato è – sottolinea Legambiente – che per l’ennesimo anno la salute dei cittadini della Pianura Padana passa in secondo piano rispetto alla voglia di mobilità individuale dei cittadini”.

    Siamo inoltre rimasti fino a ieri in un limbo normativo, dove non valevano nè le regole passate ne quelle nuove, che prevedono blocchi dopo tre giorni di superamento. Solo Reggio Emilia ha mostrato coerenza e confermato la posizione già tenuta nelle settimane scorse attivando il blocco.
    Ad ogni modo il futuro non sembra chiarire le cose a nessuno. Il nuovo meccanismo di misure emergenziali, votato ieri in assemblea legislativa, rende infatti ancora più macchinoso il sistema di limitazioni. I blocchi degli euro 4 si attiveranno di frequente ma dovranno essere comunicati di volta in volta con rischi di ulteriore confusione.
    L’associazione ribadisce, ancora una volta, le necessità vere per costruire per un diverso modello di mobilità:

    Rendere il trasporto pubblico più competitivo in termini di velocità di spostamento urbano rispetto all’auto. Con la crescita delle corsie preferenziali e la diffusione di Tram e mezzi a corsia propria
    Sviluppare soluzioni che favoriscano l’efficienza e riducano il costo del trasporto collettivo almeno nel periodo invernale, durante il quale sono in vigore le limitazioni al traffico come sconti sul trasporto pubblico e tariffe uniche per le città capoluogo ed i rispettivi comuni di cintura. Con particolare attenzione alle fasce di reddito più basse.
    Garantire presenza e corretto funzionamento dei parcheggi scambiatori ai margini delle città con un adeguato collegamento di trasporto pubblico, per garantire un facile accesso in città senza utilizzare l’auto privata.
    Impegnare regione e comuni capoluogo a darsi obiettivi misurati di riduzione della mobilità su auto privata
    Tarare gli investimenti regionali in infrastrutture su questi obiettivi.
    Legambiente Emilia Romagna

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    1. Questa volta non sono in accordo con legambiente.
      Da oggi si torna indietro perché si consente alle auto diesel euro 4 di circolare fino all'ottobre 2020?
      Forse sarebbe migliorata la situazione lasciando a piedi decine di migliaia di cittadini e suggerendogli di cambiare auto, con incentivi pubblici?
      Non mi convince proprio questo ambientalismo improvvisato e incompreso di qualche funzionario regionale.
      Prima di una misura così drastica sarebbe stata necessaria una prolungata e corretta informazione. Altrimenti la decisione risulta solo punitiva verso una categoria di automobilisti che non si sa quanto diversa dagli altri.
      Meglio sarebbe occuparsi di misure programmate per tempo e chiare per tutti.
      Bene il 2020 per dismettere mezzi inquinanti. E gli altri?
      Ma poi da quanto tempo si parla di metrò, di tram e di ferrovie efficienti senza che si smuova nulla o quasi?
      Anzi! Chiudere i negozi di vicinato e aprire gli ipermercati o fico incentiva la spesa in suv e diesel.
      Poi ai primi allarmi autunnali per il troppo traffico e lo smog ........................................................
      Siamo seri! Se non gli amministratori almeno noi cittadini che non abbiamo in testa la prossima elezione o il contributo elettorale dei grandi gruppi imprenditoriali.
      R.

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  7. Mi piace essere propositivi e non solo contestatori.
    Perciò oggi sarò ad abbracciamo il bosco. Non si possono autorizzare nuovi insediamenti per aumentare il pil o per avere maggiori risorse a disposizione dei comuni. Meglio preservare o, se si vuole, qualificare il verde. Per i nostri bambini.
    Ristrutturare lo stadio non mi pare urgente per i bolognesi. Quindi i 30 milioni promessi dal sindaco possono essere spesi meglio. ad esempio per migliorare la mobilità delle persone.
    Ecco un'altra proposta. Servono più mezzi pubblici, più frequenti e puntuali. Anche di sera e di notte. Altrimenti si costringono le persone ad utilizzare le auto.
    Ci sono ogni giorno treni locali soppressi e in ritardo che disincentivano anche i più disponibili.
    Anziché le tante rotonde fatte in questi anni e il passante a 16 corsie si dovrebbero sostenere investimenti per migliorare le ferrovie, come in molti paesi del centro e del nord europa.
    ro.mo.

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