sabato 22 settembre 2018

Più verde e manutenzioni, meno traffico: possibile?

























L'ultima uscita di Virginio Merola esprime il punto di caduta di una Amministrazione che pare sempre più indifendibile.
A distanza di una settimana dall'annuncio di un impegno diretto del Comune nel restyling dello Stadio Renato Dall'Ara per 30 (TRENTA) milioni e dalla rassicurazione che questo impegno non toglierà risorse ad altri investimenti importanti o servizi di importanza strategica, il Sindaco dice alla Città che "se salta il Passante (di Mezzo) addio bosco".
Il riferimento è a quello che Lui stesso aveva promesso: "4 mila alberi su un'area di 13 ettari" a Parco Nord.
Eravamo "nell'aprile del 2016" in piena campagna elettorale per il rinnovo del mandato, come bene ricorda il Corriere della Sera.
Allora, probabilmente, parlare di "verde" e "ossigeno" poteva essere utile, per conquistare consenso e voti ... E, dunque, poteva starci "Un bosco per la città" per un impegno complessivo di 2 (DUE) milioni di euro.
Ora non più.
O meglio, per assicurare quel "polmone" (del costo di DUE milioni), occorre accettare cemento e asfalto per 750-800 milioni, forse più, dell'accordo Merola - Bonaccini - Renzi - Castellucci (amministratore delegato di ASPI) dell'aprile 2016. Due corsie autostradali in più, due o quattro corsie in più per la Tangenziale urbana che attraversano i quartieri Borgo Panigale, Navile, San Donato e San Vitale fino a San Lazzaro di Savena, poi la quarta corsia in A14, la complanare nord, l'intermedia di pianura ... (mentre c'è stato anche il via per la terza corsia in A13) con il portato che ne consegue: altro spazio per la mobilità insostenibile, un ovvio incentivo ai privati (cittadini e aziende) ad investire ancora e sempre in auto, TIR e trasporto merci su gomma; altro inquinamento atmosferico ed acustico in Città, nelle città e tra le città emiliane e padane.
La denuncia e le penali nei confronti di numerose grandi marche automobilistiche europee (tedesche e non solo) per le bugie raccontate sulle analisi degli scarichi di mezzi diesel e a benzina evidenziano il cammino ancora necessario per ridurre le emissioni nocive alla salute e procedere nella conversione ecologica delle industrie automobilistiche.
Dunque, Merola e Bonaccini, che si affidano a dati e progetti dei monopolisti privati del settore, ripropongono la logica subalterna della "compensazione". Solo uno "sviluppo" produttivo ed economico che colpisce l'ambiente e la sicurezza dei cittadini, può comportare investimenti di verde urbano atti ad una parziale mitigazione.

Come se Bologna, questa Bologna, non meritasse già ora "Un bosco" ed una maggiore dotazione di verde.
A prescindere dalle scelte sul Passante di Mezzo. Considerando lo smog che ogni anno porta nuove vittime e sofferenze tra adulti e bambini. E, insieme ai gravi danni alla salute delle persone, anche procedure di infrazione e sanzioni economiche perché il nostro Paese contravviene alle normative ed agli impegni per l'ambiente dell'Unione Europea.

In effetti, Amministratori locali e uomini di Governo (di Centrosinistra e di Centrodestra) ci avevano già dimostrato la loro insensibilità ambientale.
Lasciando inattuato l'impegno solenne assunto dal Consiglio Comunale di Bologna verso l'intera Comunità cittadina con il PRG degli anni '80 che vincolava 211 ettari alla realizzazione di una Fascia Boscata lungo tutto l'asse viario della A14 - Tangenziale (che ancora non includeva il potenziamento di inizio terzo millennio).

Un foglio informativo del Comune di Bologna (1989): propone l'intero progetto di Fascia Boscata ...
e la prima realizzazione tra via Arcoveggio e il Canale Navile (2,6 ettari sui complessivi 211)


Il primo tratto di Fascia Boscata "Chico Mendes", come si presenta oggi ... (settembre 2018) 

































Un Legambiente News (del dicembre 1997) incalza l'Amministrazione Comunale a procedere ...
Senza risultati apprezzabili.

Da ribadire che sarebbero bastati pochi milioni l'anno per avere oggi completata una difesa naturale vegetale da affiancare alle barriere fonoassorbenti, come quelle realizzate nel 1989 (2,6 ettari al Navile) e successivamente a San Donnino e Lame (per ulteriori 5 ettari).
Poi ammettendo, senza vergogna, come più volte ha fatto il Ministro all'Ambiente dei Governi Renzi e Gentiloni, il bolognese Gianluca Galletti, "di non avere bacchette magiche" per contrastare le annuali "emergenze smog", ovvero idee e progetti da perseguire.
E ancora, di recente, quando hanno pensato di intervenire ai Prati di Caprara per radere al suolo la vegetazione spontanea cresciuta per decenni, allo scopo di concretizzare la decisione di costruire prima una scuola (in presenza di un andamento demografico che conferma il calo delle nascite), poi un nuovo quartiere con oltre mille appartamenti, negozi e strade.

Insomma, nessuna vera e seria riflessione su Periferie e Conversione Ecologica delle città.
Al di là delle chiacchiere proposte in occasione della settimana sulla mobilità sostenibile, di una discussione preliminare sul PUMS che verrà, di alcuni positivi investimenti sulle bici condivise.
Così gli investimenti programmati in infrastrutture confermano la sproporzionata prevalenza di progetti e finanziamenti per strade ed autostrade su ferrovie e trasporti collettivi o individuali non inquinanti: in Emilia Romagna 7,7 miliardi contro 1.732 milioni.
Intanto si sono ridotte tutte le manutenzioni e a farne le spese sono le persone, soprattutto ciclisti e pedoni, che si muovono quotidianamente lungo vie dissestate, con piccole e grandi buche, spesso rappezzate in malo modo.
E il traffico veicolare settembrino continua a ingolfare sempre più le strade urbane.

Bologna, periferia Est, via Massarenti. In coda per il traffico di settembre
(prima della riapertura delle scuole)
















Via Massarenti, la coda verso il centro parte già dall'uscita della Tangenziale (14 settembre 2018)


















Quartiere San Vitale, le strade minori sono un unico grande parcheggio per residenti e pendolari.
Mentre i ciclisti chiedono spazio ... (primavera 2018)
















Quartiere Borgo Panigale, via Emilia Ponente angolo via Triumvirato.
Nel traffico una autocisterna di carburante ... (18 settembre 2018)


Bologna. In centro, all'incrocio tra via San Felice, via Marconi ...
si mischiano bus, auto, furgoni, moto e bici.
















Per i ciclisti le strade dissestate e le buche sono un pericolo costante ...
(via Scandellara, Quartiere San Donato - San Vitale, settembre 2018)


















Dalle manutenzioni stradali a quelle per le frane urbane ...
Quella di via del Chiù è ancora lì dall'autunno scorso

















La gelateria di via Massarenti, distrutta dalla caduta di un albero (22 settembre 2018)
Si previene migliorando la manutenzione del verde urbano ed agendo per rallentare i cambiamenti climatici. 


Mobike, una scelta positiva, un investimento che non può risultare isolato ...   
Prati di Caprara Est.
Cittadini si mobilitano (ieri, oggi e domani) per l'ambiente e la conversione ecologica ... 



































Cambiare è possibile!
Invertendo le priorità che fin qui sono perseguite dai Governi locali e nazionali.
Progetti e volontà non mancano.
Serve la Politica (una politica finalmente con la P maiuscola) ed un rinnovato impegno sociale e culturale di tutti i cittadini, che ci proietti verso le migliori esperienze europee ed internazionali!

14 commenti:

  1. Giusto Gianni: la mitica fascia boscata.....
    Rudy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, un impegno formalizzato dal Comune di Bologna con il PRG degli anni '80.
      Un consapevole lungimirante obiettivo di conversione ecologica di una Città che richiedeva, già allora, una migliore qualità della vita.
      Il fatto che in 30 anni dei 211 ettari previsti e vincolati a CVT non ne sono stati realizzati neppure 10 ettari evidenzia la inadeguatezza e la irresponsabilità delle Amministrazioni.
      Mi pare un simbolo della crisi di credibilità della sinistra italiana.
      Gianni

      Elimina
  2. Condivido in pieno il contenuto del blog! Purtroppo il problema è che il verde ha un costo e non produce ricchezza (sul momento) mentre l’industria del turismo e del mangificio di cui Bologna si sta riempiendo porta un bel po’ di reddito nelle tasche degli addetti a questi settori e nelle casse comunali. Visto che oggi, più che mai, i valori in voga sono la ricchezza e la produttività a qualsiasi costo, chi propone una economia sostenibile viene tacciato di essere “gufetto rancoroso”.
    Pasquina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vogliamo dire che è urgente un riequilibrio tra la Bologna "grassa" e la Bologna "dotta"?
      Ebbene, Si.
      Se non ora, quando?
      Gianni

      Elimina
  3. Ma quale politica? O come tu dici Politica.
    Qui abbiamo a che fare con arroganti imbroglioni.
    Un sindaco che si rivolge alla sua città con un esplicito ricatto.
    Un ex ministro (ed ex assessore) che ha sempre ammesso la sua impotenza.
    Ministri che hanno idee diversissime sulle risposte ai problemi e ciononostante governano insieme ..........
    Vedo buio. Non mi faccio più illusioni.
    s.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eppure è questo il momento dell'impegno civile e Politico.
      Una sfida difficilissima per costruire un mondo più sicuro e vivibile per tutti.
      Gianni

      Elimina
  4. Se non vogliamo consegnare ai nostri eredi questa situazione (http://www.today.it/salute/inquinamento-tumori-infantili.html#_ga=2.170250150.708276734.1537497850-370859144.1534037303) più che possibile è necessario!
    O no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, è "necessario" ed urgente fare scelte concrete e coerenti di conversione ecologica per noi tutti e, soprattutto, per le generazioni future.
      Sono andato a leggere questi data sui tumori infantili ... (anche se il link non funziona)
      Gianni

      Elimina
  5. Questa sera parlando con una amica ci chiedevamo se nella cena di venerdì sera a Borgo Panigale il sindaco e i suoi collaboratori si sono mischiati con la gente comune ed hanno avuto modo di discutere dei problemi e delle preoccupazioni quotidiane di chi lavora e vive nei quartieri.
    Ci dicevamo che avrebbe capito e corretto il tiro rispetto alla inqualificabile affermazione di inizio settimana.
    La richiesta di alberi, verde e ambiente è molto sentita a Bologna e il fatto che lui la condizioni ad altro è un gravissimo errore.
    Le mamme e le persone che gli vogliono bene siamo certe che lo avrebbero affrontato con parole rispettose quanto nette.
    Anna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anna, la speranza non deve mai venire meno.
      Naturalmente, non basta.
      Gianni

      Elimina
    2. Venerdì sera al Borgo molti non avevano tempo di parlare di cose minori, sono in ballo questioni grosse: l'onorevole - segretario del PD bolognese può reggere entrambe le cariche?
      Mario C.

      Elimina
  6. Alberi solo se si potrà asfaltare terreni ora verdi? Fantastico.
    Questo PD,dopo averla criticata, pratica su di se la decrescita felice!
    Sic

    RispondiElimina
  7. Segnalo tre passaggi interessanti, anche se simbolici della realtà bolognese.
    1. Gli alberi piazzati, temporaneamente, in piazza Santo Stefano.
    2. Le sei giornate, festive, antismog programmate per l'autunno inverno 2018-2019 riservate alle auto elettriche. Con divieti per i mezzi diesel e a benzina.
    3. Il debutto del Car Sharing con cento auto.
    Coraggio, forse le battaglie per la vivibilità delle città hanno aperto una breccia anche in questi amministratori ...
    Mi pare il segno di una cultura ambientale che si fa strada.
    Antonio

    RispondiElimina
  8. - perchè l' esperimento del bosco temporaneo non viene concepito nelle zone degradate delle periferie, una per tutte l' area abitata limitrofa all' asse A14-Tangenziale, orfana di una fascia verde promessa da trent' anni e mai realizzata?
    - perchè le iniziative "green" e i blocchi della circolazione riguardano sempre strade urbane, escludendo ipocritamente l' asse A14- Tangenziale, sul quale si può continuare ad inquinare 24 ore al giorno per 365 giorni all' anno?
    - perchè si "fuma" negli occhi lanciando iniziative ecosostenibili mentre si lavora per un potenziamento dell' asse A14-Tangenziale con lo scopo di incentivare il traffico su gomma, vanificando così quelle che rischiano di rivelarsi operazioni di distrazione di massa?

    Tutti indicatori del fatto che negli amministratori la insensibilità a una vera svolta ecologica e per la tutela della salute pubblica si perpetua nelle generazioni.

    Ryan

    RispondiElimina