venerdì 14 settembre 2018

30, 18, 400-500, 2019: il nesso, oltre i numeri

Virginio Merola dopo la cena con Joey Saputo (il Carlino Bologna, 11 settembre)

















La tesi di uno dei fondatori del PD, Gad Lerner ("La sinistra da anni subalterna ai grandi capitalisti. Il Partito riparta senza di noi, amici dei potenti") pare inascoltata. Almeno a Bologna e in Emilia Romagna.
Il Resto del Carlino di martedì propone due pagine, una a fronte dell'altra, che parlando di fatti (e numeri), evidenzia sufficientemente questo dato.
Da un lato, a pagina 7, è riportata la notizia di una cena (venerdì scorso, dopo Italia - Polonia) del Sindaco, Virginio Merola, con l'imprenditore (italo) canadese proprietario del Bologna Calcio. Il Primo Cittadino (e dirigente di primo piano del PD) sostiene: sullo Stadio "anche Joey Saputo è d'accordo con noi". Insomma, il proprietario dell'industria multinazionale dei latticini entrato da qualche anno anche nel business del calcio ritiene l'impegno diretto del Comune di Bologna nel restyling del Dall'Ara per la considerevole cifra di 30 milioni "l'idea giusta", che serve "ad accelerare l'opera di restyling".
Intendiamoci. E' sicuramente un passo avanti l'annuncio della rinuncia alla Cittadella della Moda prevista ai Prati di Caprara Ovest, come parziale "compensazione" per l'investimento allo Stadio.
Tuttavia, resterebbero ancora gli interventi immobiliari speculativi (e per nulla rigenerativi) al Cierrebi (con un nuovo supermercato) ed ai Prati di Caprara Est (con mille nuovi appartamenti su 27 ettari di terreno oggi bosco a libera evoluzione).
E, soprattutto, quei 30 milioni che inizialmente dovevano arrivare dalla multinazionale tedesca ECE, ora sarebbero direttamente sul groppone della Comunità.
Ovvio che, per Saputo e C. i conti e gli affari di Famiglia continuano a tornare!
A differenza di Bologna che si troverà con un impegno economico-finanziario nuovo, fin qui imprevisto e - parliamone! - secondario (se non terziario) rispetto ad altri, a ben più forte contenuto sociale e/o ambientale.
Insomma minori risorse da investire in altre opere o servizi: scuole, trasporti, salute pubblica.  Oppure, ulteriori operazioni di speculazione immobiliare in altri punti del territorio metropolitano (per ora riservate) che prima o poi emergeranno.

Dall'altro lato, a pagina 6, il Carlino Bologna dà conto di 3 fatti.
La partecipazione dello stesso Virginio Merola al Summit romano tra ANCI e Governo sul contenzioso apertosi dopo il voto unanime (M5S, PD, Lega, Forza Italia) del Senato che ha azzerato i Fondi nazionali destinati "alle periferie" di alcune centinaia di Comuni (precedentemente decisi dal Governo Gentiloni). Per Bologna si tratta, complessivamente, di 18 milioni che avrebbero portato alla realizzazione di alcuni specifici interventi.
I due più importanti:
1. l'archivio della Cineteca in un edificio ristrutturato al posto dello storico e abbandonato grande parcheggio di via Giuriolo, a testimonianza dell'abbandono definitivo di questa Giunta del progetto di Città pensato dalle Amministrazioni Zangheri e Imbeni negli anni '80 del secolo scorso (limitazione progressiva del traffico privato entro la Tangenziale, priorità ai trasporti pubblici, parcheggi nei pressi della tangenziale);
2. una nuova caserma dei carabinieri al Pilastro.
Tema, questo, su cui il quotidiano titola l'articolo che riassume il messaggio lanciato dalla Festa provinciale dell'Unità, lunedì sera, dall'ex Ministro dell'Interno Marco Minniti: "tagliare i fondi alle periferie è un attentato alla sicurezza". A ribadire, ancora una volta, l'approccio con cui negli ultimi anni i Ministri ed i dirigenti del PD hanno affrontato (e perso)( la sfida nelle più importanti aree urbane delle città: sostituendo (o quantomeno privilegiando) interventi di ordine pubblico a politiche sociali, ambientali e culturali (a sostegno dei ceti popolari).

Una domanda sorge spontanea: i frutti di tutto ciò (un Sindaco che impegna 30 milioni di risorse pubbliche per "accelerare" l'accordo con Saputo sul restyling del Dall'Ara e contemporaneamente lancia "ultimatum" e "ricorsi" contro il Governo "social-nativista" per 18 milioni di opere discutibili; ex Ministri e dirigenti che antepongono la "difesa" dell'esistente al "cambio" di condizioni ambientali e di rapporti sociali) possono non ripercuotersi in perdita di sintonia e di rapporto del "Partitone" con le nuove generazioni e con "il popolo della sinistra" che per decenni l'ha apprezzato, sostenuto, seguito (anche per correggerlo)?
Infatti: "sotto di 400mila euro", titola un terzo articolo del Carlino Bologna. Sintetizza il primo sommario rendiconto (già mercoledì si è scritto di 500mila euro) reso pubblico dagli organizzatori della nuova Festa dell'Unità conclusasi in settimana alla Fiera (dopo 44 anni al Parco Nord).
Conferma (comunque siano i numeri finali di fatturato, utili o perdite che verranno ...) la progressiva caduta di partecipazione, di volontariato e di risultati politici, economici ed elettorali.
Per fronteggiare questa tendenza con qualche speranza gli amministratori, i dirigenti, i militanti, gli iscritti al PD pensano davvero sufficienti gli aggiustamenti organizzativi annunciati dopo "il rodaggio dell'anno zero" nella nuova location della Fiera?
Oppure è il caso, come suggerisce anche la Repubblica Bologna in un commento impietoso di Giovanni Egidio, pensare più a fondo: magari con un trasferimento l'anno prossimo in Montagnola e "se non proprio una cacciata dei mercanti dal tempio, quasi"?
Meditate gente, meditate.
Il 2019 si avvicina.
E' il caso partire dai numeri, ma di cogliere il nesso che li unisce indissolubilmente e rielaborare più a fondo ruolo sociale, funzione culturale e strategie politiche.

"Le spine del PD" secondo il Carlino Bologna (11 settembre)

























Il commento di la Repubblica Bologna sulla Festa del PD (11 settembre)

16 commenti:

  1. Suggerimenti per risparmiare.
    Uno. Stadio. Prima di impegnare il Comune di Bologna, vendere quei brocchi che perdono da Spal e pareggiano col Frosinone.
    Due. Periferie. Anziché spendere nella nuova Cineteca, incassare soldi da un rilancio del P di via Giuriolo (+ Bus per 3€ giorno) con divieto di accesso lungo via di Corticella e via Matteotti (salvo residenti).
    Tre. Festa Democratica. Spegnere il condizionatore di aria fresca all'interno dei padiglioni della Fiera.
    2019. Elezioni. Tornare al 2014. Risparmiando 5 anni e guadagnando 23-24 punti in percentuale (41% anziché i 17-18 attuali).
    Sic

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    1. Sic, quando si dice: scindere il sacro dal profano ...
      Gianni

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  2. Credo che prima o poi i bolognesi riconosceranno il grande merito del PD a scaricare le contraddizioni create dai suoi amministratori sui bolognesi.
    Per collegare Stazione FS ed Aeroporto? People Mover!
    Per evitare il Passante Nord? Il Passante di Mezzo!
    Per accelerare il restiling dello Stadio? 30 milioni dalle risorse del Comune!
    Per risolvere il consumo di suolo? Una nuova legge che consente solo un +3%.
    ..................................
    Si un nesso c'è.
    Come dicono Lerner ed Egidio, fuori i mercanti dal tempio!
    L.

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    1. Capisco, anche se naturalmente non sono sufficienti eccessive semplificazioni.
      Gianni

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  3. Si può essere critici sulle scelte fatte per le periferie. A Bologna, Genova, Venezia o Livorno ...
    Ma ciò che trovo inaccettabile è che lo debbano decidere altri soggetti istituzionali. No, la competenza è e deve restare del Comune o, secondo i temi, della Città Metropolitana.
    Il rispetto delle Autonomie Locali non può essere "secondo i casi e gli interessi".
    La democrazia prevede un rispetto delle istituzioni. Poi se gli amministratori fanno sciocchezze, li si cambia. Se il tema è specifico, si può chiedere un referendum. E gli amministratori debbono rispettare l'esito.
    PS. Perché il nuovo Governo non mantiene un impegno preso nel Contratto sulla partecipazione dei cittadini? Sarebbe apprezzato.
    Antonio

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    1. Giusto Antonio!
      Qui a decidere debbono essere i nostri amministratori, scelti democraticamente nel 2016.
      Il problema è che il Governo Salvini vuole penalizzare Bologna e l'Emilia in previsione delle elezioni regionali 2019......
      Contro le destre è iniziata una nuova Resistenza.
      PD-mda

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    2. Non sono convinto di una impostazione dei conflitti aperti sulla qualità dello sviluppo in termini squisitamente di schieramento, partiti e coalizioni. Tipo il Governo Conte dice No a Passante e Cispadana per penalizzare le realizzazione dei Governi locali e della Regione governata dal Centrosinistra.
      No, c'è anche il merito.
      Che produzioni, infrastrutture, organizzazione della vita privilegiamo per i prossimi 10-20 anni?
      Ci sono numerosi segnali che dicono che le differenze culturali e progettuali sono trasversali, tanto all'interno delle maggioranze che amministrano in prevalenza in Emilia Romagna, quanto della "strana maggioranza" al governo del Paese dopo il 4 marzo 2018.
      Parliamo di questo. Mi pare molto più interessante e utile.
      Gianni

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    3. NB. Ragionando sui problemi concreti, non sempre la sinistra (almeno "questa" sinistra) esprime politiche migliori di quelle di altri (ad esempio del M5S, ma non solo): in Europa come a livello locale, in Emilia Romagna. Vogliamo riflettere su Politiche produttive ed industriali (dalla Bredamenarini alla Philips Morris) o infrastrutturali (investimenti su ferro o strade, per il SFM o per i vari Passanti) e commerciali (grande distribuzione o valorizzazione delle attività di prossimità). Giusto per capirci.
      Gianni

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  4. A me sembra che gli elettori che votano a Bologna hanno scelto nel 2016 come nel 2018. Una volta gli amministratori locali, l'altra le forze politiche per governare l'Italia. Ognuno ha il suo ruolo e il dovere di rappresentare al meglio i propri elettori.
    Ad esempio il Passante. Si deve fare come dice il Sindaco rieletto in presenza del progetto di allargamento?
    Oppure come avevano promesso le forze politiche premiate il 4 marzo: priorità al ferro (5stelle) ovvero Passante sud (lega, FI e FdI), comunque no a quello di mezzo?
    Non so se mi spiego, Antonio e PD-mda ........
    Quanto alla sinistra. Verrebbe da piangere. Dove è finita? Che pensa? Che dice? Collettivamente intendo. Associazioni, sindacati, partiti e partitini.
    Mi sembrano sordi e muti. Qualcuno in attesa di un mondo migliore (chi lo edificherà?) altri di una poltroncina (sempre più immeritata).
    Intanto mi ha colpito quella che dovrebbe essere la voce critica della maggioranza a Palazzo d'Accursio. Nella pagina 7 del Carlino, Amelia Frascaroli dice "vada per i 30 milioni allo stadio, ma almeno vogliamo proporci una azione educativa rivolta al tifo"?
    Insomma, quando si dice essere sui problemi, avere una visione del mondo e dei rapporti comunitari........
    Zorro

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    1. Questa sera voglio anch'io giocare un po' coi numeri.
      Il Bologna ha fatto fin qui 1 punto (a Frosinone) e 0 gol in 4 partite, perdendone 3 (2 in casa con Spal e Inter, 1 a Genova).
      Non sarà che i proprietari prima di pensare al restyling dello stadio debbono pensare a quello della squadra?
      Perché di questo passo si va in B e li gli spettatori li (in B) sarebbero prevedibilmente assai meno.
      Quale serio imprenditore investirebbe risorse con questi chiari di luna?
      Ancor più, un Sindaco. Che impegnerebbe 30 milioni non suoi ma della collettività che rappresenta ...
      Ma lo stesso discorso dovrebbe valere per altri progetti. Ancora più grossi.
      A Bologna (se non sbaglio) l'anagrafe parla di un calo delle nascite, mitigato dalla natalità delle donne immigrate.
      Ora se le politiche nazionali di Minniti o Salvini vanno a bloccare i flussi, i residenti si ridurranno ...
      Se oggi se ne contano 390.192 quanti saranno tra 10-20 anni?
      Ci sono previsioni?
      Con quali conseguenze?
      Dai potenziali tifosi rossoblu, ai cittadini consumatori o automobilisti o utenti dei servizi ...
      Anche qui c'è un nesso.
      Merola dovrebbe saperlo o informarsi presso persone competenti, che a Bologna non mancano. In Comune come in Università.
      Ciao!

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    2. In effetti la questione delle tendenze demografiche è questione di primaria rilevanza per chi vuole progettare il futuro. Ma purtroppo siamo di fronte ad una politica di corto respiro e ad una imprenditoria che privilegia la speculazione finanziaria e gli "affari" a profitto immediato.
      Avanti così, non reggeremo alle sfide.
      C'è da auspicare uno scatto di realismo (capacità di leggere le contraddizioni) e di utopia (voglia di privilegiare i valori più alti dell'umanesimo e della solidarietà rispetto al denaro e allo sfruttamento indiscriminato delle persone e delle risorse naturali).
      Un nesso che continua a sfuggire anche ad una parte importante della sinistra (politica, sindacale e sociale).
      Un esempio concreto? Sulle "grandi opere" nazionali non si selezionano quelle socialmente ed ecologicamente necessarie e sostenibili (e quelle che non lo sono o che sono in totale contrasto). Così anche in questi giorni CGIL e Legacoop dell'Emilia Romagna hanno sostenuto il Passante di Bologna, la nuova Autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano - Sassuolo. In barba ad ogni progetto di conversione ecologica.
      Naturalmente ciò accresce il sorgere e il diffondersi di esperienze nuove di protagonismo culturale, sociale e politico: associazioni e comitati locali, sindacalismo di base ...
      Il confronto ed i conflitti sono destinati a proseguire!
      Gianni

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  5. Per Bologna è tutto chiaro.
    Senza il Passante non ci saranno il bosco in città al parco Nord + il completamento di strade e piste ciclabili cittadine.
    Senza i 30 milioni del Comune + i mille appartamenti ai Prati di Caprara + il supermercato all'ex Cierrebi non ci saranno la ristrutturazione dello stadio + il Bologna in serie A.
    Insomma per dare opere e servizi migliori o soddisfazioni per molti occorre mettere soldi e produrre ricchezza per pochi. Così da distribuire quota parte della torta a chi chiede protezione e un po' di spettacolo.
    Prendere o lasciare.
    O vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca?
    Mario C.

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    1. Finirà che non avremo nulla.
      Né lo stadio nuovo, né il parco, né le case popolari. Non il passante, né il bosco e le piste ciclabili, né il tram o i treni.
      L'andazzo è quello dei veti incrociati. Già conosciuto in passato. Infruttifero.
      Auguri!

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  6. Vorrei fare notare un punto che non mi pare adeguatamente valutato: lo stadio Renato Dall'Ara è un patrimonio pubblico, tutelato dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali ed Artistici. Non è proprietà privata, del Bologna FC 1909.
    Dunque, di per se, impegnare nel suo rifacimento 30 milioni non è assolutamente un regalo ai Saputo & C.
    Trattasi semmai di una manutenzione straordinaria di un Bene Comune.
    Che è naturalmente da valutare in questo ambito.
    pl

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    1. Per la sola manutenzione straordinaria non sarebbe obbligatorio fare la copertura, rifare le tribune, ecc.
      Basterebbe adeguarlo alla normativa antisismica e poco altro. Tutto il resto (cioè la sua trasformazione in un'arena calcistica) è un vero e proprio regalo al canadese. Fatto con soldi pubblici.
      E a proposito del canadese, lo vogliamo dire che tra i suoi prodotti ci sono il famigerato Parmesan e la Mozzarina? Dove sono i fenomeni che tutelano il Made in Italy? Hanno la sciarpa rossoblù davanti agli occhi?
      mc

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  7. Sul 30: anche Malagò ed il CONI plaudono Merola.
    Sul 18: il vero cambio di strategia è avvenuto da tempo, quando sono stati costruiti i grandi P interrati sotto piazza VIII agosto e la ex Manifattura Tabacchi di via Azzogardino.
    Sui 4-500: fatti del PD.
    Sul 2019: fatti nostri: quale Parlamento europeo, quali Amministrazioni comunali, quale governatore in Regione preferiamo?

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