giovedì 29 marzo 2018

Bologna e l'Emilia, una bussola da riorientare

La Repubblica sulle iniziative parlamentali per fermare il Passante (29 marzo 2018)

















Non è un caso se il voto degli italiani, dei bolognesi e degli emiliano romagnoli ha premiato M5S e Lega.
Sono, questi, soggetti politici alternativi tra loro.
Matteo Salvini, collocato decisamente a destra e alleato di Berlusconi, con scelte nazionaliste ("prima gli italiani") e sociali (no alla "riforma" pensionistica Monti - Fornero) ha ribaltato progressivamente i rapporti di forza nel Centrodestra. 
Luigi Di Maio, nuova espressione e sintesi del Movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, è cresciuto grazie alla critica radicale verso le politiche di Centrodestra, di Centrosinistra e delle "Larghe intese" e con il progetto di un Governo tutto nuovo per affermare un cambiamento radicale rispetto al vecchio sistema di potere.
Tuttavia M5S e Lega hanno in comune il carattere popolare, la capacità di leggere e rappresentare problemi emergenti, il coraggio di confrontarsi e di assumere iniziative. Il che ha accresciuto congiuntamente il radicamento sociale ed i consensi occasionali.
A differenza dal PD, sempre più arroccato nelle Istituzioni e nella gestione di piccoli e grandi centri di potere, incapace di leggere le principali contraddizioni del nostro tempo e di governare i processi di cambiamento necessari per migliorare la qualità delle comunità.
A conferma di questa tesi si può ragionare su vari esempi emblematici: dalla crisi del sistema delle banche e dei risparmi dei cittadini (che tanto hanno inciso nel voto in Toscana e nelle Marche, in Veneto e a Ferrara), alla questione del lavoro: ancora un miraggio per tantissimi giovani (in tutto il Sud e in Sardegna) mentre, per gli occupati, sempre più dipendente, precario, sfruttato, privo di sicurezza e di diritti elementari (dalla Puglia, al Piemonte, passando per l'Emilia Romagna, con le morti bianche delle ultime ore sulla A14 e sulla linea ferroviaria).
In queste settimane è tornato di attualità il tema delle Grandi Opere nazionali.
In campagna elettorale ci si è ancora divisi sul Ponte dello Stretto di Messina e, dopo il voto, sulla nuova Linea di Alta Velocità Torino - Lione, per la quale uno studio della stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha evidenziato l'assurdità del progetto (e dei suoi costi!) rispetto ai flussi di traffico passeggeri e merci non ha fatto cambiare idea a Renzi, Gentiloni, Delrio e Chiamparino.
Tra queste, il Passante di Bologna.
Secondo Renzi, Delrio, Bonaccini e Merola "l'intervento caratterizzante del mandato amministrativo 2016-2021 e dei decenni a venire". Volendo, insieme a F.I.CO. (realizzato senza previsioni di trasporto pubblico) ed al mega progetto per la ristrutturazione dello Stadio (con aree strategiche, supermercati ed outlet connessi in un'area vitale della Città).
Una scelta semplicemente antistorica.
Perché in tutta Europa e nei maggiori consessi internazionali l'impegno è diretto a sostenere prioritariamente la mobilità sostenibile, in grado di frenare i preoccupanti mutamenti climatici in corso: dunque ferrovie, tram, trasporto collettivo, bici.
Ma a Bologna e in Emilia Romagna ci si muove in controtendenza (da alcuni decenni).
Il Sistema Ferroviario Regionale ed il Servizio Ferroviario Metropolitano sono al palo da oltre vent'anni. 
Sono stati realizzati solo interventi parziali. Che non hanno completato i progetti e gli impegni degli anni '80 e '90 del secolo scorso. E così la mobilità meno o non inquinante manca di competitività rispetto all'auto e agli autocarri.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Con un traffico congestionato e un inquinamento atmosferico ed acustico costantemente oltre i livelli di accettabilità.

L'artico de la Repubblica che riferisce sullo studio dell'AUSL di Bologna (25 marzo 2018)

















Lo sostiene uno studio recente dell'AUSL di Bologna: lo smog uccide e crea vittime ogni anno; solo le polveri sottili hanno causato nel 2016 in provincia di Bologna 108 decessi prematuri e 306 ricoveri. 
In questo contesto le distinti iniziative parlamentari degli eletti di M5S e della Lega per fermare il Passante costituiscono un impegno ed una volontà positiva ed apprezzabile.
Recepiscono una pressante richiesta dei Comitati di cittadini associati in A.MO e di un ben più vasto popolo inquinato che non sopporta più pratiche ipocrite che ripetono stancamente di "non avere bacchette magiche" per fronteggiare lo smog. Salvo, poi, investire sempre la gran parte delle risorse in asfalto e cemento.
Già Greenpeace, nei giorni scorsi per bocca del responsabile nazionale della campagna No2, Andrea Boraschi, era intervenuta per ribadire l'impegno dell'organizzazione internazionale a cambiare le priorità dei piani dei trasporti nazionali e delle industrie automobilistiche.
Al contrario, il Sindaco Merola ed i deputati PD. 
Alle molteplici richieste di fermare il Passante replicano con argomenti risibili ed inconsistenti: "difendere un importante investimento di almeno 700 milioni di euro per il territorio". 
Come se il problema posto dalla maggioranza dei cittadini, delle associazioni e delle forze politiche in opposizione al potenziamento di strade ed autostrade fosse semplicemente quello di "non fare". 
Sindaco e Presidente di Regione sanno bene che, da anni, la richiesta diffusa è di "fare altro" con una bussola chiaramente orientata verso la conversione ecologica della società (solo ad esempio, si può leggere a fondo post quanto sosteneva Legambiente Bologna nel 2001 e 2002). 
Dunque, "fare meglio". Si può e si deve.
Bologna come l'Emilia Romagna non debbono assolutamente rinunciare a milioni di investimento. Piuttosto, pretendono che il nuovo Governo stabilisca "diverse priorità": investendo ed orientando tutti i milioni di euro oggi disponibili in ferrovie, tram, trasporto pubblico e bici.
Togliendo di mezzo, quanto prima, la farsa di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile tutto incentrato su tram e bici e aperto ad una consultazione vasta dei cittadini sul futuro percorso, nel centro storico, del tram in presenza dell'apertura dei cantieri per un'Opera di impatto negativo e di portata storica come il Passante di Mezzo, per il quale Merola e Bonaccini non hanno voluto mai discutere "se" ma solo "come" realizzare la inappellabile decisione assunta da Loro e da Autostrade SpA. 
Fra un anno in Emilia Romagna si tornerà al voto. 
Se anche a sinistra qualcuno pensa di ricostruire una presenza ed una nuova storia provi a misurarsi, ora e non domani, con le scelte alternative che ora si impongono per migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone. 

Bologna, via Rivani. A fianco della Tangenziale si ristruttura e si vendono "villette" ... (febbraio 2018)
















Ancora via Rivani, un altro cantiere: "vendesi appartamenti". Prima del Passante di Mezzo?
















Sempre via Rivani. Una gru per una nuova costruzione. Tutte concessioni antecedenti il Passante? 



















Via Larga, il nuovo grande supermercato Trony, edificato su suolo vergine. L'azienda è in crisi ...

Sopra, Legambiente News del marzo 2001. Con una visione critica e propositiva di Bologna.
Sotto, la pagina di ZIC del 25 ottobre 2002. Un "Accordo pessimo ..." con le ragioni e le proposte alternative di Legambiente





16 commenti:

  1. Intanto, nella consapevolezza che un nuovo governo potrebbe creare difficoltà, subito dopo l' esito elettorale i ministri dell ambiente e dei beni culturali si sono affrettati a firmare i rispettivi decreti di VIA per il Passante.
    Il loro intendimento è "di fare i giochi" prima del varo di un nuovo esecutivo.
    Quindi qui è una gara contro il tempo, in cui chi rischia di perdere sono sempre i cittadini.
    Ryan

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    1. A conferma che "l'efficienza" non è un dato neutro e che il PD ed il Governo continuano a fare scelte di parte. Altro che "opposizione": continuità e conservazione.
      Gianni

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  2. Giusto. Procedono su progetti antistorici.
    Ma errare è umano, perseverare è diabolico come dicevano i nonni.
    Se ne sono convinti e sereni, procedano pure.
    I danni ricadranno su di noi tutti, senza trasporti pubblici, dipendenti da autoveicoli a motore a scoppio e oppressi dallo smog.
    A subirne saranno i nostri nipoti.
    Non contino però che molti se ne dimenticheranno.
    VR

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    1. La memoria mi pare l'obiettivo minimo.
      Credo però sia ancora possibile puntare più in alto.
      Gianni

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  3. Nel caso del passante di mezzo, perfino non far niente sarebbe preferibile al fare minchiate pensate da un casellante e vidimate da un commercialista. Bisognerebbe dire una volta per tutte che allargare un'autostrada urbana che già oggi sfiora le case di migliaia di cittadini è una cagata pazzesca. Punto. Non ci sono valutazioni di impatto ambientale che possano smentire questa semplicissima verità.

    Il PUMS è interamente fondato su quella cagata pazzesca, che lo connota irrimediabilmente come farsa. Non si può vedere un piano che con una mano prevede di trasferire il 20% degli spostamenti dalla mobilità privata al trasporto pubblico, mentre con l'altra prevede di incrementare del 20% il traffico in tangenziale.

    Un livello di schizofrenia come questo richiederebbe davvero una valutazione di impatto sanitario, ma non tanto sull'opera in sé, quanto sul cervello di chi sostiene obbiettivi così divergenti senza avvertire la contraddizione.

    Contro la schizofrenia non c'è discussione che tenga. Serve una terapia d'urto. La prima dose l'abbiamo somministrata il 4 marzo. La prossima arriverà con le elezioni regionali.

    Pace e bene.

    Luca

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    1. In effetti, la determinazione dell'Assessore Donini non lascia margini.
      Al pari di quella di Merola, Galletti, Franceschini e Delrio.
      Ai parenti vari non resta che prendere atto.
      Gianni

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  4. Condivido la sollecitazione a riorientare la bussola dei governi.
    Hanno ragione gli amici che escludono la possibilità di allargare ulteriormente il corridoio urbano Casalecchio - San Lazzaro.
    La questione, mi si consenta però di precisare, non è solo il rispetto per decine di migliaia di persone che vivono li. Né per gli inconsapevoli o coraggiosi proprietari che acquistano villette o appartamenti in via Rivani o in altri edifici in costruzione in zona tangenziale.
    Il problema è che tutta la pianura padana soffoca di inquinamento e il nodo di Bologna è davvero strategico in un percorso di conversione ecologica nazionale.
    Valeva ad inizio degli anni duemila come sostenuto da Legambiente.
    Vale maggiormente oggi. Nella consapevolezza che abbiamo già perso 15-20 anni e che le urgenze del pianeta Terra si sono accresciute di molto.
    Sta a noi intervenire con il cambiamento che deve rompere con una classe politica di spregiudicati affaristi che continuano a non considerare la differenza tra investimenti qualitativi e speculativi.
    Titti

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    1. Osservazioni assolutamente condivisibili.
      La questione Passante è un simbolo del "non governo" dei problemi del nostro tempo.
      Investire prioritariamente su strade ed autostrade alimenta complessivamente il traffico e l'inquinamento, non fluidifica e velocizza i movimenti quotidiani.
      Lo dimostrano i dati su polveri, ozono e rumore; lo confermano le previsioni regionali, al 2025, a supporto della scelta irresponsabile del Passante: + 10% nel traffico veicolare, + 18% in quello commerciale.
      Non è questa una prospettiva di mobilità sostenibile per l'Italia e per l'Europa (che richiede più opportunità e spostamenti su un trasporto collettivo efficiente o individuale non inquinante).
      E non meno risibili sono le tesi di Bonaccini, Merola, Priolo e Galletti secondo cui chi si oppone al Passante è un "fronte del No". Bugie!
      Loro ed i Loro Governi (locali e nazionali) hanno fallito: hanno promesso che con il TAV sarebbero arrivati il SFM e un trasporto pubblico efficiente e moderno. Non è stato così. I treni e i bus per pendolari, sempre più affollati, sono quelli di venti anni fa.
      Centrosinistra e Centrodestra (per le rispettive responsabilità) non hanno mantenuto gli impegni e le promesse fatte. Hanno perseguito e praticato uno sviluppo insostenibile.
      Per questo occorre, oggi, cambiare politiche e classi dirigenti.
      Con chi capisce che la priorità è migliorare la qualità della vita delle persone e l'ambiente. Altro che investire altri miliardi in asfalto, cemento ed opere sbagliate!
      Gianni

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  5. Il fatto è che il PD esprime interessi di ceti medio alti che antepongono lo sviluppo quantitativo alla qualità della vita di chi sta nei quartieri popolari.
    Purtroppo i partiti alternativi non sono compatibili e vivremo un lungo periodo senza governo ........ Il PD che ha ancora Gentiloni a palazzo Chigi può permettersi anche questo.
    Nik

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    1. In effetti è una situazione paradossale: chi ha perso consensi e si dichiara "all'opposizione" ... sta ancora al Governo!
      Gianni

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  6. Di orientare la bussola verso una società sostenibile non c'è traccia. In Emilia e in Toscana si sono contate nuove vittime sul lavoro. Nessuna voce si è alzata. Nessun impegno per aumentare la sicurezza, la formazione e i controlli.
    Unica preoccupazione ripetuta alla noia pare essere quella di fare quadrato a difesa dei fortini, senza idee e risorse nuove.
    E di fronte alla crescita di Cinque Stelle e Lega sperano nell'insuccesso altrui ...
    L.

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    1. Si.
      E' una evidente contraddizione sostenere che un Governo M5S - Lega sarebbe un disastro per il Paese e non fare nulla per costruire una alternativa "al peggio".
      Non credo possa pagare.
      Gianni

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  7. Governare non è cosa semplice con la penuria di risorse a disposizione degli enti locali. E tuttavia lascia esterrefatti l'approssimazione con cui si è proceduto a scegliere un progetto come il passante di mezzo. Uno studio ambientale serio lo avrebbe bocciato, come in passato. Per l'impatto con interi quartieri residenziali ma anche perché contraddice i progetti di sostenibilità per cui le Amministrazioni sono impegnate, vedi i PUMS.
    E l'intento del sindaco di ricucitura urbanistica con risorse di ASPI pare più che insignificante dopo l'esperienza di via Agucchi.
    Come dar torto a chi propone di sospendere l'apertura dei cantieri per allargare A14 e tangenziale.
    D.

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    1. Infatti. Gli obiettivi dovrebbero essere:
      1. Stop al Passante di Mezzo, alle terze e quarte corsie autostradali su A13 e A14 e alla Cispadana.
      2. Si al SFM, Si a investimenti su ferrovie regionali e sul trasporto collettivo e non inquinante.
      3. Opere di verde urbano e di risanamento ambientale delle città e del territorio. Promesse da decenni e mai realizzate.
      4. Maggiori risorse per le Autonomie Locali e per progetti diretti a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Valorizzando progetti partecipati e scelti democraticamente (non scelti nottetempo tra pochi, come avvenuto nel passaggio dal Passante Nord a quello di Mezzo).
      Gianni

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  8. Io sto con Bignami, Borgonzoni, Bugani, Fratoianni e c. sul passante di mezzo.
    L'isolamento di Merola, Priolo, Galletti e c. non li induce a prudenza. Non sarà che pensano già al loro personale futuro? Avessero in mente quello dei loro concittadini non avrebbero mai fatto una scelta così devastante.
    Quello che più mi sorprende è comunque il silenzio di tanti attivisti delle sezioni di partito.
    Mancano proprio di una bussola.
    Carlo

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    1. Si, anch'io sto con l'ampio fronte che chiede lo stop al Passante ed alle altre opere stradali ed autostradali collegate.
      Sono per una Mobilità Sostenibile. Discutiamone in occasione dei PUMS, senza avere pre deciso e determinato scelte condizionanti come il Passante di Mezzo, a Nord o a Sud ...
      E, se non emergessero scelte condivise da una chiara maggioranza, misurare le diverse opzioni propositive attraverso una concordata consultazione popolare. Perché no?

      Sezioni? Circoli?
      Quelli del PD voci sempre più deboli e attive in occasione di congressi o elezioni ... Purtroppo. Un "silenzio" preoccupante, non solo per quel Partito, ma per l'intera democrazia italiana.
      C'è grande bisogno di protagonismo sociale e politico.
      Guai delegare le speranze di cambiamento a qualche leader o capo bastone.
      Gianni

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