domenica 18 marzo 2018

Aria nuova, in Parlamento e al Governo!

Il grande asse viario A14-Tangenziale che attraversa Bologna. Il Passante, un progetto antistorico!

















Onore alla coerenza e alle personalità che perseguono senza incertezze i loro obiettivi.
Silvio Berlusconi dalla "discesa in campo" nel 1994 ad oggi ha curato bene interessi e mondi a lui affini senza mai derogare. Continua a farlo dopo il voto del 4 marzo: "i 5Stelle vanno cacciati" dice agli eletti di FI, poi aggiunge "dobbiamo impedire il ritorno alle urne e cercare l'intesa col PD".
Matteo Renzi, da "semplice" ma ancora (molto) influente senatore, intervistato dal Corriere della Sera indica: "mai con gli estremisti" e promette "arriverà la rivincita".
Insomma, i due grandi sconfitti non demordono.
Seguono i loro (distinti) percorsi. Dopo l'incontro del Nazareno, dopo anni di politiche di Governo concordate esplicitamente o tramite Alfano, Verdini ed amici comuni del mondo istituzionale, economico e finanziario (non solo italiano), hanno riprovato - con la legge elettorale del 2017 - a conquistare i numeri parlamentari necessari per impedire un qualsiasi cambiamento di politiche e di classi dirigenti e per raccogliere una maggioranza in continuità con le "riforme" neo liberiste portate avanti negli ultimi dieci anni.
Il loro progetto ha subito un durissimo colpo: il PD di Renzi non ha raggiunto il 19% dei consensi e Forza Italia si è fermata al 14% dei votanti, perdendo la sfida di coalizione con la Lega "nazionale" di Salvini.
Sia annotato per inciso. Da soli "gli estremisti" che hanno preferito il M5S superano la somma (ovviamente impropria e innaturale) di elettori che hanno puntato ancora su Berlusconi o sul PD di Renzi.
"Questo voto è una rivolta contro la politica oligarchica" ha argomentato in modo convincente Gustavo Zagrebelsky, intervistato da il Fatto Quotidiano.

La pagina de Il Fatto Quotidiano con l'intervista a Zagrebelsky

























Bene. Come è possibile fare fruttare, ora, questo voto? Nell'interesse del Paese e di una larga maggioranza di cittadini colpiti e impoveriti dalla crisi e dalle scelte dissennate che hanno accresciuto la precarietà e peggiorato la qualità della vita complessiva di intere comunità?
Soprattutto se si è convinti che la richiesta di "discontinuità" politica con i Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non hanno affatto determinato una nuova maggioranza sociale, culturale e politica?
Conviene procedere per piccoli passi.
Primo, occorre prendere atto delle indicazioni dell'elettorato.
Non sfidarlo ripetutamente, come avvenuto nella primavera del 2013 (con l'elezione bis di Giorgio Napolitano e con l'accordo di governo PD-PdL).
Le Istituzioni sono e debbono continuare ad essere un patrimonio comune dei cittadini. Di tutti i cittadini.
Dunque, la via maestra nella scelta delle cariche più rappresentative del Paese è quella di affiancare alla Presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella, due qualificate personalità che possono esprimere al meglio le forze politiche "in crescita": il Movimento 5 Stelle e la Lega per la Coalizione di Centrodestra.
Una scelta di rappresentanza del popolo italiano e di reciproco rispetto e riconoscimento.

Secondo, cosa completamente distinta, la ricerca di punti programmatici e di "cose da fare" subito per raccogliere i bisogni sociali ed ambientali emergenti e ancora senza risposte.
Possibile, partendo da anni di duri conflitti? Con toni che ripetutamente sono stati sopra le righe e reciprocamente irrispettosi di tanti onesti militanti ed elettori?
Necessario, nella situazione post voto.
Soprattutto se si parte da alcune opportune premesse.
1. In un sistema Parlamentare e proporzionale a tutti compete la responsabilità di concorrere al confronto, libero e responsabile. Nessuno può sottrarsi. I cittadini hanno votato le liste che più li rappresentavano, non hanno scelto "chi deve governare" e chi deve stare "all'opposizione". Altri (non sempre invidiabili) sono i sistemi istituzionali ed elettorali che determinano, con il voto, direttamente il Governo.
2. Occorre decisamente contrastare la pratica ripetuta e inaccettabile, individuale o di gruppo, del trasformismo e dei cambi ripetuti di casacca di (dis)onorevoli deputati e senatori. Tuttavia, nessun Gruppo parlamentare deve sentirsi meccanicamente vincolato ad un impegno assunto prima del voto. In particolare, se le condizioni concrete, prodotte dalle elezioni, richiedono opportune riflessioni e nuove elaborazioni. Salvo naturalmente l'esigenza politica di motivare e argomentare pubblicamente ogni scelta. Un Parlamento rappresentativo non può essere un puro esecutore di annunci e di orientamenti presi. Deve, piuttosto, fronteggiare i problemi, le evoluzione dei processi e delle esigenze che maturano. Le verifiche e i giudizi su come si opera e si sceglie non sono mancati (il 4 marzo) e non mancheranno (prossimamente).

Proviamo allora a delineare alcuni possibili obiettivi di un nuovo Governo.
Sul piano internazionale.
1. Si potrebbe perseguire e praticare un "europeismo costituzionale"?
Uscendo da una lunga e improduttiva diatriba "Europa (ed euro) Si o No". E concordando "il primato della nostra Costituzione sui trattati europei". Una scelta tutt'altro che irrazionale o estremista, che vige in Germania. Un passaggio utile per ribadire la "sovranità dei popoli" e, insieme, il valore strategico della Comunità e di una cooperazione tra Stati, per affermare - ovunque - i diritti ed i doveri universali dei cittadini. Ne ha parlato in un recente interessante articolo Stefano Fassina.
2. Si potrebbero verificare e selezionare le missioni militari all'estero?
Confermando gli impegni rispetto a quelle concordate in sede ONU e condivise dalle parti in conflitto (Libano) e rientrando rispetto a quelle decise unilateralmente, senza mandato delle Nazioni Unite e in conflitto con i principi fondamentali della Costituzione italiana (Afganistan, Iraq, Libia, Niger).

Sul piano nazionale.
3. Si potrebbero riconsiderare tutte le Grandi Opere e dare priorità esclusivamente a quelle condivise?
Concentrando gli investimenti: nei territori terremotati o a rischio sismico; là dove in gioco sono la sicurezza e la salute delle persone o di patrimoni comuni a causa dell'impoverimento o dell'abbandono di territori, di processi diffusi di dissesto idrogeologico, della presenza di industrie, di attività o di commerci inquinanti. Puntando decisamente su infrastrutture di carattere strategico, ambientale e sociale, progettate da anni e mai realizzate (come l'ammodernamento delle ferrovie nazionali, regionali e locali).
Rinunciando, invece, a procedere nella realizzazione di Grandi Opere prive di un effettivo carattere strategico e di pubblica utilità, oppure in conflitto con una profonda conversione ecologica della società, necessaria per fermare i preoccupanti cambiamenti climatici in atto. Tra queste il Ponte sullo Stretto di Messina e numerose strade ed autostrade: in Emilia Romagna, ad esempio, la Cispadana, il Passante di Bologna, il potenziamento delle corsie su A13 e A14. Oppure, come ha recentemente confermato uno studio della stessa presidenza del Consiglio dei Ministri, la illogica e costosissima linea TAV Torino - Lione.
Cambiare le priorità consentirebbe importanti risparmi di bilancio e convogliare risorse, competenze, professionalità e manodopera locale, nazionale ed internazionale verso produzioni ed attività socialmente qualificate e condivise. Il recupero e la ri-popolazione strategica di aree di montagna e di pianura possono determinare nuovo sviluppo in aree depresse, accrescere occupazione e prospettare futuro per centinaia di migliaia di giovani italiani e di altre nazionalità, compresi migranti in cerca di una nuova patria. Una ricchezza umana importante per un Paese, come il nostro, in costante calo demografico.
4. Si potrebbero assumere provvedimenti di più equa divisione del lavoro, della ricchezza prodotta e dei tempi di vita?
Negli anni sono cresciute enormemente le disuguaglianze, la precarietà, il lavoro nero, l'elusione e l'evasione fiscale. Sono urgenti provvedimenti per garantire a tutte le persone un reddito di cittadinanza (semplice, riconosciuto a tutti i cittadini privi di reddito minimo e che si confermano impegnati a contribuire al benessere sociale e alla qualificazione personale e collettiva); un lavoro dignitoso, stabile e remunerato secondo contratti collettivi paritari, che coprano anche livelli essenziali di assistenza sanitaria e di pensione, da conseguire dopo 41 anni di disponibilità lavorativa o quota 100 nella somma tra età e anni di lavoro (superando, così, la Legge Monti - Fornero).
Nel rispetto del patto costituzionale e nel cuore di un secolo che introduce tecnologie e processi produttivi sempre più avanzati, il tema della riduzione degli orari settimanali è da affrontare. Lo hanno fatto i tedeschi. Dobbiamo occuparcene anche noi, che contiamo ben più alti livelli di disoccupazione, soprattutto giovanile.
Per supportare queste politiche si debbono combattere privilegi ingiustificati e redditi o pensioni d'oro, cumuli di reddito e incarichi professionali insostenibili. Si deve procedere ad una aggiornata mappa del catasto; utile fonte di lavoro utile ed anche condizione per reperire risorse nazionali da imposte più eque e realmente progressive su patrimoni immobiliari plurimi o di elevato valore.
Da Nord a Sud debbono essere combattute con misure efficaci e personale adeguato le sacche di sfruttamento di manodopera irregolare e di lavoro sottopagato e senza diritti; la corruzione e le mafie.
5. Si potrebbero avviare e sperimentare esperienze di democrazia partecipata?
All'accentramento ed alla pratica delle decisioni assunte tra pochi, spesso nominati tra cerchie ristrette di partito o di "cordate di potere", sistematicamente prive del consenso popolare (e di verifiche democratiche) indispensabile per procedere velocemente alla loro attuazione, è preferibile sostituire solidi percorsi informativi, formativi e decisionali partecipati che valorizzino le conoscenze, le alternative possibili e la responsabilizzazione delle comunità e delle persone.
I diritti e i doveri dei cittadini possono essere valorizzati da scelte Istituzionali trasparenti e maturate in Assemblee elettive ed Autonomie locali libere da ipoteche di uomini soli al comando e condizionate dalla mancanza di adeguate risorse (che costringono Sindaci e amministratori a rivolgersi ed accettare le volontà di grandi gruppi economici e finanziari).
A questo fine va ripensato e semplificato l'intero assetto istituzionale dello Stato, manomesso e diversificato, negli anni, con un eccesso di volontarismo e di Enti di secondo grado, fonte di clientele e di inefficienze insostenibili.

Di tutto ciò (e sicuramente di altro) si dovrebbe discutere per stabilire soggetti e forze politiche di maggioranza e di governo nel nuovo Parlamento, rimuovendo preclusioni e pregiudizi, privilegiando priorità e scelte condivise.
Verrà, poi, anche il tempo delle donne e degli uomini che possono garantire e sostenere il necessario cambio di passo e di politiche.
La vicenda tedesca recente (come metodo) può essere un riferimento.
Settimane (mesi) di serrato confronto tra tutti i protagonisti.
Agende di temi e di scadenze, una base programmatica e di Governo possibile e sottoposta a verifica (anche referendum) tra i diversi interessati e contraenti. Con più passaggi. Dando nulla per scontato e rimuovendo ostacoli (anche di forti personalità) apparentemente e originariamente impensabili (si pensi al leader SPD, Schultz).
Anche in Italia non mancano, all'interno di ogni forza politica e fuori di esse, idee, risorse intellettuali e morali che possono essere utili a produrre prime sintesi complesse (magari, oggi, non ipotizzabili) e ad avviare un cammino di cambiamento che dia (davvero) speranza ai giovani e all'Italia, in una Europa solidale e in un Mediterraneo di pace e di cooperazione: saggi professori come Gustavo Zagrebelsky o Domenico De Masi, donne di impegno e d'ingegno come Barbara Spinelli e Milena Gabanelli, critici dell'arte e dei costumi come Tomaso Montanari o giudici riconosciuti per la rettitudine e per le iniziative contro le cattive pratiche come Raffaele Guariniello o Raffaele Cantone, giovani intellettuali e simboli di riscossa come Roberto Saviano, climatologi e scienziati come Mario Tozzi e Luca Mercalli, mamme coraggio e di cultura come Anna Maria Iavarone.

C'è bisogno di aria nuova, in Parlamento e al Governo!

L'intervista di Barbara Spinelli su il FQ

























L'intervista di Tomaso Montanari su il FQ

























L'intervista di Matteo Renzi, su il Corriere della Sera

















49 commenti:

  1. Aria nuova anche a San Donnino per favore!
    E nelle tante periferie che non a caso hanno votato per cambiare.
    Non qualche ministro, ma il governo nel suo insieme.

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    1. Coraggio!
      Forse qualcosa si muove.
      Dopo il voto, esponenti del M5S e del Centrodestra tornano sul Passante di Mezzo. Dicono No. Propongono alternative.
      La questione resta aperta.
      Anche perché il Sindaco Merola insiste: "600 milioni arriveranno a Bologna".
      Ma, dopo questo risultato elettorale, può il PD continuare a prescindere dalla qualità degli investimenti? Quale prezzo pagherebbe?
      Gianni

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  2. Un dato è evidente. Se tutti confermassero gli impegni assunti in campagna elettorale si tornerebbe a votare: nessuna delle 3 forze principali voleva allearsi alle altre due (salvo chi indicava nei populisti e negli estremisti gli avversari principali). Quindi il PD non può tirarsi fuori e dire che noi elettori abbiamo indicato un'altra maggioranza. Questo non è vero. Perché i grillini (che volevano il Governo Di Maio a 5 stelle) sono solo al 33% e il centrodestra (che prevedeva un governo alla forza tra loro prevalente) solo al 37 con la somma Lega e Berlusconi (dunque Salvini Premier).
    Ecco perché è giusto sostenere che tutti debbono tornare a ragionare sulle cose da fare e sui possibili nuovi alleati. In questo parlamento si può lavorare solo se si modificano le posizioni precedenti.
    L.

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  3. Lo sforzo di trovare soluzioni di governo ragionevoli per programmi e ministri mi pare meritevole. Vorrei tornarci su disponendo di più tempo.
    Per il momento confesso la preoccupazione di vivere in un mondo in cui la Russia incorona Putin fino al 2024 e la Cina indica in Xi il suo nuovo imperatore. Mentre l'Europa vive di Juncker, dell'asse franco - tedesco, del gruppo di Viscegrad e delle crisi politiche in Spagna e Italia.
    Antonio

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    1. Preoccupazioni condivisibili. Senza Istituzioni autorevoli e governi rappresentativi l'Europa rischia una crisi irreversibile.
      Occorre muoversi con progetti di valore locale e comunitario.
      Gianni

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  4. Per anni tutti contro i governi a guida Pd ed ora ... gli oppositori di allora che chiedono di governare insieme. Per fare cosa?
    Ciò che qui si propone possono certo essere approfondite ma dubito che possano tenere insieme una nuova maggioranza. Mentre le singole personalità indicate mi sembrano autorevoli quanto espressione di culture specifiche che sommate non costituiscono una sintesi adeguata ai tempi.
    PD-mda

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    1. Per la verità credo che anche chi ha registrato un successo (non sono tra questi) non vorrebbe bussare alla porta dei vinti. Ma il fatto è che, obiettivamente, un governo non c'è. La distanza sociale e politica, ovvero geografica e generazionale, tra chi ha votato M5s e Destre-centro è palese. E non spetta comunque ai vinti stabilire che una intesa s'ha da fare. Quindi il Pd a cosa si oppone se manca un Salvini - DiMaio o un DiMaio - Salvini?
      Semmai un Sinistra - centro serio (Bersani, Cuperlo, Civati, Grasso, Boldrini, Pisapia, Orlando, Martina, Vendola, ecc) dovrebbero interrogarsi sulle ragioni che lo hanno portato a perdere (divisi e insieme).
      Anche Zingaretti che pure ha prevalso grazie alle divisioni altrui, non è certo un esempio.
      La dinastia De Luca non è il prodotto dell'ultima generazione Pd.
      Oppure i Fassino, i Penati e gli Orsoni (ricordiamoci) hanno storie e disavventure mai affrontate.
      Quindi servirebbero analisi e pensieri più lunghi. E molta più modestia. Calandosi nei pensieri e nei problemi di chi vive male e pensa diversamente da chi ha a lungo rappresentato la sinistra formalmente.
      Titti

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    2. Si. Il voto ci consegna un Paese diviso, privo di una maggioranza sociale, politica e culturale (chi lo dice, bara). Occorre costruire progetti ed alleanze nuove, attraverso il confronto e la partecipazione democratica. E' il fascino di una situazione politica aperta, che va vissuta e non solo osservata o commentata a distanza.
      Partendo da analisi concrete della realtà; misurando visioni per il futuro; scegliendo cose utili, da fare subito, nell'interesse comune e abbandonando pratiche, progetti e realizzazioni sbagliate (perché nell'interesse di pochi).
      Non è tempo di deleghe a uomini "soli al comando", sono necessari impegno, idee, corresponsabilità di tanti.
      Gianni

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  5. Sul Governo torneremo. Solo un cenno che va incontro al punto 3: deputati di centrodestra e consiglieri m5s bolognesi si sono impegnati contro il Passante di Bologna.
    Intanto, le prime scelte. Quelle della settimana.
    Ma davvero per la presidenza del Senato si dovrà scegliere tra Calderoli e Romani? Non c'è di meglio?
    Anna

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    1. Calderoli o Romani? Anch'io andrei oltre.
      Penso ci sia bisogno di personalità nuove e rappresentative. Espressione delle forze emergenti e, possibilmente, rispettate e riconosciute anche da avversari politici.
      Nell'interesse di una nuova e più qualificata dialettica parlamentare.
      Gianni

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    2. La Casellati non mi pare meglio di Romani o Calderoli. È intervenuta ripetutamente per difendere l'indifendibile Capo. Francamente inaccettabile da un avvocato matrimonialista informata dei fatti. Un elemento positivo? Ha ricordato l'impegno delle donne e le vittime del fascismo.
      Mentre Fico ha fatto un bellissimo discorso di insediamento. Dal ricordo della lotta di liberazione alla difesa dei beni comuni. E soprattutto la centralità dell'assemblea parlamentare e l'attenzione rivolta al paese e ai cittadini. Ricordando il valore delle leggi di iniziativa popolare. Un buon inizio. Ora la sfida è a mantenere fede agli impegni. A partire dal governo.
      Anna

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  6. Aggiungo alle cose dette questa mattina un solo argomento affrontato questa sera da Report.
    Ma un nuovo Governo non dovrebbe anche scegliere la mobilità elettrica?
    Bene il trasporto pubblico, ma le auto? Meno ma elettriche.
    L.

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    1. Influenzato, ho visto anch'io Report.
      Impressiona ascoltare che in una capitale del Nord Europa ci siano oltre 2 mila colonnine per il rifornimento di auto elettriche contro le 60 di una città molto più grande come Milano e le 2 sul percorso Milano - Roma.
      Si, anche questa è una priorità per il futuro. Ciò che era fuori dalla portata del Ministro dell'Ambiente uscente, ma che dovrebbe qualificare il nuovo Governo. Fermo restando la priorità per il trasporto collettivo, per ferrovie regionali e locali.
      Gianni

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  7. In Italia e in Europa la democrazia arranca. Le istituzioni rappresentative sono in crisi di fronte a potentati economici e finanziari sovranazionali.
    La ricerca di un nuovo "blocco" egemone è oggettivamente difficile per la liquidità sociale e la estrema competizione.
    Ripartire da una visione di lungo termine e da priorità di investimento molto radicali (possono essere di segno sociale opposto, neoliberista o eco-keynesiano) mi sembra l'unico modo per dare senso e forza alla politica.
    In questo senso vedo alternativi i due soggetti politici emergenti Lega e Cinque Stelle.
    V58

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    1. Quando la politica si risolve nell'esercizio e nella gestione di potere per conto dei gruppi economici e finanziari dominanti gli spazi di democrazia e di riscatto per il popolo si riducono.
      Nel voto del 4 marzo si esprime una "rivolta" contro l'establishment e i partiti che hanno mal governato. Un cambiamento profondo nell'interesse generale non è per nulla scontato e va costruito mantenendo alta la partecipazione e la capacità critica - propositiva. I progetti di M5S e Lega sono sicuramente alternativi, nei contenuti e per le alleanze praticate o avversate. Almeno fin qui. Difficili intese di governo.
      Anche per questo è impensabile per chiunque:
      a) considerare le politiche ancorate rigidamente ai programmi elettorali pre voto;
      b) ritenere pregiudizialmente 1/4 del Paese (sinistra e centrosinistra) "all'opposizione".
      Gianni

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  8. Mi ero perso le interviste di Renzi e Berlusconi. Una formidabile prova di arroganza. Il dato incoraggiante del voto è la loro comune perdita di milioni di voti. Tutto il resto non è scontato.
    Per la seconda e la terza carica istituzionale ci vogliono rappresentatività, esperienza e modestia. Possibilmente superiore anche a quella dei predecessori che, come si è visto non ne avevano moltissima.
    Mi pare giusto rivalutare le assemblee elettive. A tutti i livelli, da Camera e Senato ai livelli locali, come mai in passato irrilevanti. Tutto arriva dopo. Tutto passa dai Sindaci e pochissimo anche dalle Giunte. Almeno a quanto mi risulta.
    SB.

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    1. Renzi e Berlusconi, pure ridimensionati, sono attivi e in cerca di rivincite.
      Occhio alla elezione dei Presidenti di Camera e Senato, potrebbe essere una prima occasione.
      Guai sottovalutarli e pensare di stringere patti. Hanno entrambi più volte dimostrato spregiudicatezza e inaffidabilità.
      Se li si vuole relegare al giusto posto, dove la storia e il voto degli italiani li hanno relegati, occorre elevare decisamente il confronto sul futuro del Paese e dell'Europa e, insieme, la qualità delle scelte strategiche. Tra queste, sicuramente, il livello della Democrazia diretta e partecipata, delle Autonomie Locali e delle Assemblee elettive.
      Gianni

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  9. 1. "Pensione, da conseguire dopo 41 anni di disponibilità lavorativa o quota 100 nella somma tra età e anni di lavoro": su questo punto, i preogrammi di lega e M5stelle possono convergere facilmente, e se qualcuno non sa trovare subito come compensare la spesa, si può valutare l'aumento dell'IVA, il cui congelamento costerà oltre 60 miliardi di euro in 3 anni.

    2. Lo sbocco governativo del Rosatellum è complicato, ma il tempo gioca contro ogni ipotesi di accordo Pd-Fi. Purtroppo, la capacità tattica del M5stelle non mi sembra all'altezza di questo passaggio, e già con l'elezione dei vertici di Camera e Senato potremmo avere delle sorprese...

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    1. Sul punto 1. mi pare necessario un serio approfondimento. Partendo da un ribaltamento di approccio: quali diritti e doveri debbono avere i cittadini nella società degli anni 2020-2050?
      Se la priorità è riconoscere il diritto al lavoro (socialmente utile, dignitoso, stabile) per i giovani, è giusto "svecchiare" la forza lavoro e immettere nuove energie e qualità, riconoscendo una equa ed onesta "pensione a chi ha già lavorato per 41 anni o raggiunto quota 100". Così come mi pare corretto riconoscere un reddito (minimo) di cittadinanza per coloro a cui la società non riesce ad offrire e garantire un lavoro (art.1 e 4 della Costituzione).
      Per soddisfare questi principi fondamentali (costituzionali) quante e quali risorse servono? Dove possiamo reperirle? IVA, lotta alla elusione ed alla evasione fiscale, risparmi negli sprechi delle pubbliche amministrazioni, rientro dai privilegi e dai redditi, retribuzioni o pensioni d'oro? Inoltre, superamento dei doppi o tripli lavori e incarichi, controlli seri sul lavoro irregolare e nero.
      Parliamone, scegliamo, interveniamo. Ora.
      Insomma, non si può continuare a ragionare partendo dalle "risorse disponibili" e da una quadratura di bilanci senza valutarli nel loro complesso e senza avere a disposizione tutte le voci di entrata ed uscita.

      Sul punto 2. L'elezione combinata di Casellati e Fico potrà essere sicuramente meglio valutata nel tempo. A caldo mi pare sia stato un 4 marzo bis. Con due forze emergenti e due "seguenti". Avendo ascoltato i primi interventi dei neo Presidenti, mi pare si possa dire che le due nuove cariche istituzionali propongono un Parlamento più aperto alla società ed ai conflitti sociali presenti. Con tutti i problemi e le contraddizioni in essere.
      Personalità diverse e alternative, per cultura, generazione, esperienze e provenienza sociale e geografica. Direi opposte e inconciliabili per governare il Paese. Ma, in qualche modo, mondi autentici. E giustamente accomunati in Istituzioni rappresentative.
      Ora si apre la partita del Governo. Distinta. Per cui servono altri passi e progetti. E possibilmente anche forze che, fin qui, hanno assistito passive e imbarazzate alle iniziative altrui.
      Gianni

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    2. Mondi autentici? Non voglio nascondere che la Casellati esprima bene quello di Berlusconi e dei Forzisti Italiani. Tuttavia li trovo insostenibili. Non avrei votato la Casellati, pure essendo donna. Su questioni importanti per le donne è stata ambigua e assolutamente reticente. Salvo poi ricordarsene nel discorso di insediamento. Poco. Troppo poco per riscattarsi.
      Conto comunque che l'intesa Di Maio - Salvini si sia chiusa sabato e non riguardi il futuro governo. Sarebbe una iattura.
      Anna

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  10. Pacatamente, mi pare giunto il tempo di rivolgere un appello agli amici e compagni del Pd.
    Predeterminare l'opposizione per il secondo partito del parlamento significa accrescere a dismisura il potere altrui e mettere il paese nelle mani di altri.
    Così ora, nonostante il pesante arretramento (14% di voti), Berlusconi torna ad assumere un ruolo centrale. Un suo uomo viene candidato alla seconda carica della Repubblica: Romani. Poi si vedrà. Per il governo.
    Tutto bene?
    Non è il caso di tornare in campo? Ed avanzare una proposta forte e matura? Oppure si preferisce restare nella penombra e .... campo libero al Cavaliere e a Salvini! In attesa di una rivincita che mai verrà.
    Non è necessario porre le condizioni a Di Maio e 5Stelle per una possibile diversa soluzione? Tutta da trattare?
    Il popolo di centrosinistra può assistere indifferente al ritorno della destra?
    Non è il caso di porre condizioni?
    Ora , non domani.
    Ciao!

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    1. Due considerazioni.
      1. Si, "predeterminare l'opposizione" da parte del "secondo partito" tra gli elettori del 4 marzo accresce il "potere altrui". Un errore grave. Forse comprensibile, dopo la sconfitta ... ma (anche) propedeutico a nuovi rovesci. Evitabili solo attraverso una seria e rapida riflessione sul passato e sul futuro. Per le forze di sinistra e di centrosinistra sono comunque chiuse alcune "illusioni" prive di basi solide e concrete. E sono ipotizzabili sbocchi diversi. Conciliabili? Non pare. Per contenuti, radicamento e potenziali alleanze.
      2. Berlusconi conquista sicuramente alla presidenza del Senato una donna a lui (storicamente) vicina. E tuttavia esce ancora smentito (in poche ore!) e ridimensionato. Non si vive di solo potere. Salvini ha forse perso una carica istituzionale, ma ha acquisito indubbiamente in prestigio e influenza.
      Gianni

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  11. Aria nuova? Per il momento lo smog resta alto.
    Si inizia con "bianca", "bianca", "bianca" ......................
    Invece la candidatura di Paolo Romani, unica all'orizzonte con probabilità di essere vincente, è quella di un uomo legatissimo al sempre eterno condannato Silvio Berlusconi, ed esprime bene la quarta forza politica nel Paese. Non so quanto quella della Lega Nord-Centro-Sud.
    Sarebbe un deciso passo verso la volontà popolare, no?
    Sic

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    1. No, quella di Romani sarebbe stata un vero passo indietro.
      Paradossalmente, a caldo, non appare così per quella della sen. Casellati, di Forza Italia dal 1994, più volte sottosegretaria nei Governi Berlusconi. Per il modo come è emersa. Con la sfida a Destra e l'ulteriore ridimensionamento dell'ex Cavaliere e del suo entourage.
      Gianni

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  12. I presidenti che vorrei?
    Bonino e Fico.
    *****

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    1. Capisco.
      Probabilmente molti avrebbero preferito Bonino a Casellati.
      Forse la differenza l'hanno fatta i voti degli italiani e le posizioni dei partiti e delle coalizioni.
      C'è di che riflettere, per tutti.
      Gianni

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  13. Annoto che se il centrodestra si spacca il PD diviene la seconda forza.
    Mentre se il centrodestra si ricompone su un terzo nome sono Berlusconi e Renzi i rottamati.
    Sicuramente in parlamento c'è aria nuova. In giornata scopriremo quanto polveri in meno.
    Sic

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    Risposte
    1. Forse le polveri nel Palazzo si sono diradate.
      Sicuramente quelle sulle città, meno virtuali e più cancerogene, non ancora.
      Attendono politiche di conversione ecologica degli investimenti da parte del Governo (che ancora non c'è) ed atti concreti di Camera e Sanato.
      E' auspicabile che tutti riflettano su opere programmate e sbagliate, su promesse fatte e mai mantenute.
      E' tempo di verifiche e cambiamenti.
      Gianni

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  14. Sulla esigenza di Aria nuova, in parlamento ed al governo del paese e delle amministrazioni locali e regionali (attenti, presto li si vota di nuovo) non ci piove. Le tendenze del voto non lasciano dubbi.
    Siamo ad una svolta, anche generazionale. L'energia dei 30-40 anni (e dei loro saggi consiglieri) sta surclassando quella dei 60-80 (del vecchio PD e dei Berlusconiani).
    La giornata romana di ieri è stata significativa.
    Ma queste ore non debbono ingannare.
    L'immagine (anche graffitara) dell'amore Di Maio - Salvini è utile per assestare un colpo ai vecchi partiti. Eppure non sarà la prospettiva. Perché M5s e Lega sono le nuove forze alternative e in conflitto.
    Se è così, agli altri (ancora un 30% dell'elettorato e forse più, considerando il voto "utile" di molti, soprattutto verso Di Maio) competono scelte. Immediate, prima di essere smembrate dai competitori principali.
    Insomma il PD, LEU, etc. debbono riprendersi rapidamente.
    Senza paura di fare politica. Di sostenere proposte e battaglie nella società e in parlamento.
    Il problema è che ovunque ci sono orientamenti molto diversi sui conflitti.
    E non solo tra "renziani" ed "emiliani".
    Vedi ILVA e TAP per esempio. O Jobs Act e scuola. O pensioni e reddito di cittadinanza (inclusione?). O missioni militari ed alleanze internazionali.
    I 5 punti del post entrano nel merito.
    Sveglia! Almeno discutiamo.
    pl

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    1. Si. Penso anch'io che occorra fare politica e sviluppare protagonismo.
      L'impressione è che la fase che si apre per il Governo del Paese e della società è nuova, aperta, interessante.
      Le sconfitte dei Partiti che hanno costituito la spina dorsale dell'establishment c'è stata nel voto popolare.
      Una alternativa politica, sociale, culturale, di governo, invece, ancora non c'è.
      Va conquistata. Dalle persone interessate a cambiare davvero le priorità e la qualità degli investimenti e della società.
      I "nodi" sono molti. Ci sono progetti impegnativi, contrastanti, alternativi. Confrontiamoci.
      Il "bello" comincia ora.
      Gianni

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  15. Ma Casellati e Fico sono aria nuova? Un po' si è un po' no?
    E la sinistra?
    s.

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    1. Risposta secca?
      L'una no (ha responsabilità politiche ed istituzionali in Forza Italia dal 1994), l'altro si (viene da mobilitazioni sui "beni comuni" ed è parlamentare dal 2013).
      Sono espressione di "mondi" diversi e contrapposti.
      Ma questa è l'Italia oggi.
      Le Istituzioni debbono essere comuni, non la maggioranza politica e le politiche di Governo.
      La questione è aperta.
      Più che in passato.
      Gianni

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  16. Aria nuova ? Dove .
    A Bologna chi è Lega Forza Italia , il Centro destra nel suo insieme è si contro il passante di mezzo ,peccato propongano come soluzione il Passante Sud , soluzione peggiore del male ,meglio ricordarle queste cose altrimenti la logica rimane quella di " Non nel mio Giardino " , gli unici che propongono percorsi alternativi , Tram ed SFM sono Il M5S e Coalizione Civica si perchè in Consiglio Comunale , ma non per i Media , si vede , esiste anche una rappresentanza di CC .
    In Parlamento Aria Nuova sinceramente ne vedo poca , siamo ancora fermi a 5 anni fa e nessuna delle forze presenti è " Antisistema " anzi aspettiamoci meravigliose giravolte , son pronto a scommeterci .
    Fico e la Casellati sono frutto di un accordo POLITICO che rinvigorisce Berlusconi , la Casellati, fedelissima di B , è ben peggio di Romani , come storia politica , Fico è il Biscottino per il M5S , e Salvini ,il vero vincitore , si prepara a governare .
    E questa non è la Lega del 94 ma una Lega Razzista ed in odor di Fascismo , attenti a non scherzare con il fuoco .
    Il Popolo ha sempre ragione ,ma a volte sbaglia bersaglio .
    Ciao
    G.

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    1. Non fare il cieco. Hai sicuramente più vista di me.
      Alcune considerazioni.
      1. Nel voto sono avanzati soggetti politici (variamente) critici con l'establishment e con le scelte politiche e di governo degli ultimi decenni (che hanno alternato Centrodestra, Centrosinistra, "Tecnici" e "Larghe intese"). Chi altro l'ha fatto con analoga coerenza e determinazione di Lega e M5S? Se vuoi, possiamo dire: purtroppo (fino ad ora) è andata così.
      2. Se si vuole cambiare lo sviluppo e il sistema di potere nell'interesse dei più e contro il finanz-capitalismo imperante occorre scegliere e battersi con coerenza: contenuti ed alleanze, nazionali, internazionali e locali. Non te lo insegno io: pensare globale e agire locale, pensare localmente ed agire globalmente.
      Chi lo fa? La sfida è aperta, ovunque.
      3. Giravolte? Possibili. Ci mancherebbe. La garanzia è nella capacità critica e propositiva, nella partecipazione consapevole ed attiva. Di persone, culture, movimenti, idee, forze sociali e politiche. Confrontiamoci sul merito e proviamoci. Secondo coscienza. Il tempo è ora.
      4. L'accordo politico (istituzionale?) Salvino - Di Maio (Lega "nazionale" e M5S?) ha rafforzato Berlusconi? Non è la mia percezione. C'è una svolta politica e generazionale evidente. Negativa? Direi inevitabile e non scontata nell'esito. Prospettiva "razzista" e "fascista". Da combattere. Penso dipenda da tutti. Da "loro" ed anche da "noi" tutti. Anche da chi vuole continuare a stare "a sinistra" o in un "altro centrosinistra". Con quali proposte, progetti e alleanze?
      Parliamone.
      Tu fai riferimento a Bologna e al Passante.
      Sul tema, a Bologna è come hai detto.
      In Regione? In Parlamento? Che iniziative si assumono domani mattina, la prossima settimana? Con coerenza e determinazione. Senza ambiguità e, appunto, "giravolte".
      (PS. In Emilia Romagna si vota tra un anno)
      Gianni

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  17. Berlusconi un grande incassatore. Nel giro di poche ore ha lanciato accuse infamanti a Salvini. Poi lo ha ricevuto a casa e detto che di lui si fida. Ma almeno qualche Brunetta resterà sul campo di battaglia?
    Salvini un abile doppiogiochista. Ha spiazzato l'alleato di Forza Italia che voleva Romani con i 57 voti alla Bernini. Poi ha concordato per l'avvocatessa Casellati, da sempre al fianco dell'uomo di Arcore, per mantenere l'intesa con Di Maio.
    Di Maio un indubbio formalista. Non ha sostenuto Romani che ha fatto usare al figlio un telefonino pagato dal Comune in cui lui faceva il consigliere. Poi ha votato la Casellati la cui figlia ha trovato lavoro al Ministero in cui la mamma faceva la sottosegretaria.
    Mario C.

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    1. Lettura intrigante con evidenti elementi di realtà.
      Naturalmente non la sola lettura possibile.
      Salvini e Di Maio hanno fortemente accresciuto i consensi, non "hanno vinto" e ora fanno politica.
      Per avviare i lavori di Camera e Senato e per dare un Governo all'Italia.
      Operiamo tutti perché non siano i soli ad occuparsene. In Parlamento e nella società.
      Purtroppo, chi ha perso voti e consensi (PD e FI) si lecca le ferite. E' comprensibile, ma è anche ragionevole reagisca, capisca, rifletta e faccia pesare nel confronto interessi e volontà dei soggetti che rappresenta e che vuole conquistare.
      Ora non fra mesi o anni, al ritorno da "vacanze" fuori stagione.
      Gianni

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  18. Invidio quelli che hanno certezze e vi assicuro che ne ho incontrati e sentiti tanti. Io non ne ho.
    Per esempio:
    A. Non ho capito ancora se qualcuno ha realmente vinto le elezioni del 4 marzo. Temo si ragioni come se il mondo e il sistema elettorale fosse lo stesso del passato. Vinsero B. e Prodi, che conquistarono la maggioranza del Parlamento in un sistema sostanzialmente bipolare o maggioritario. Ma qui? Nessuno ha conquistato da solo il controllo di una Camera. Poi è vero che due forze sono avanzate prepotentemente e due sono arretrate clamorosamente. E con ciò occorre fare i conti.
    B. Non ho capito perché chi ha raccolto il 32% o il 17+4+14 deve governare e chi ne ha il 19+2+0,.... no. In un sistema parlamentare e proporzionale tutti hanno raccolto voti per governare e possono risultare decisivi per fare il governo e per orientare la società. Come è successo in Germania, dove la signora Merkel ha discusso per mesi con Verdi e Liberali sul programma per poi prenderà atto che non concordavano e dunque è entrata nuovamente in campo con successo la Socialdemocrazia. Cioè primo e secondo partito hanno discusso e approvato le cose da fare. Consultando anche gli iscritti su un programma preciso. Si farà anche in Italia? O noi preferiamo decidere senza verificare quali possono essere gli impegni che accomunano forze diverse, ma comunque rappresentative?
    C. Non ha capito se l'intesa Di Maio - Salvini / Meloni / B. è stata fatta su un tema specifico come le Presidenze delle Camere ovvero contemplano anche il Governo. Perché tutti negano questa seconda interpretazione, ma molti la considerano scontata. Se lo fosse non capirei molto di politica, ma ci sta. Non sarei neppure l'unico. Se invece non è così e ora si apre una fase nuova, guai dichiararsi fuori. Perché non si rispetterebbe neppure il mandato degli elettori che hanno votato un partito e che evidentemente vorrebbero che il prossimo governo facesse le cose per cui si è votato. Magari non tutte siccome non si è raggiunta la maggioranza, ma una parte. Allora si vuole provare a intavolare discussioni più serie, su programmi e cose da fare? Per rispettare il nostro voto? Qualunque esso sia stato?
    Bri.1981

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    1. Non ho certezze da vendere ma impressioni da proporre.
      Quella che più mi interessa è relativa a ciò che succederà ora con il governo.
      Ascoltando i vari esponenti mi sono convinto che l'unica via d'uscita in questa legislatura è un governo sostenuto da centrodestra - m5s.
      Inutile dire che non sarebbe la mia preferenza: tifo un m5s con il "sinistracentro" come qualcuno ha descritto un pd de renziano, ripulito dai vari De Luca ed aperto ai vari leu, pap o radicali, comunisti, verdi e socialisti.
      Ma oggi mi pare obiettivamente la soluzione unica per evitare nuove elezioni.
      Il pd non vuole saperne. In coerenza con una politica di più anni e non ancora modificata contro "gli estremisti" - prima ancora di grillini e leghisti, la fiom di Landini o gli insegnanti dei sindacati di base e della cgil - e per "riforme" liberiste - jobs act, scuola, non meno le relazioni amichevoli con Marchionne, Farinetti e l'imprenditoria nazionale -. Martina stesso parla di lavorare con i giovani delle periferie, ma respinge ogni dialogo costruttivo con il m5s (e la lega) che quei giovani hanno votato. Semmai lascia intendere, come avvenuto nel corso degli ultimi anni, un possibile incontro con il centrodestra ad egemonia Berlusconi, come hanno ripetuto Verdini o, su tutt'altro fronte, Scalfari (che però il voto ha reso impossibile).
      Non si può più prescindere da questa posizione politica del secondo partito. Come forzarlo?
      Del resto Salvini non può prescindere da fdi di Meloni e da fi di Toti, Bernini e non più solo del cavaliere.
      E Di Maio? Può permettersi di non fare fruttare tanti consensi ricevuti? Mi pare difficile. Perché tornare preso al voto, non consentirà comunque di raggiungere quota autosufficienza.
      Quindi la politica realistica spinge nelle direzione di un accordo Di Maio - Salvini o viceversa.
      Per fare che? Modificare almeno parzialmente la legge pensionistica Fornero, riconoscere un salario minimo, abbassare di poco le aliquote delle tasse, ridurre i costi della politica (non della democrazia come dice Fico) e per l'assistenza verso i migranti non voluti ..... (sono solo qualcosa di ciò che indica il post).
      Qui vedo possibilità di intesa.
      Sufficiente? Accettabile? Non so. Anzi, non credo.
      Anche per l'Europa.
      Ma altro mi pare lunare.
      A meno che. A meno che il presidente Mattarella non giochi di concerto con altri poteri, per un governo del Presidente che rimetta tutti in gioco. Tutti o quasi.
      anonimum

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    2. "Certezze"?
      Non è tempo. E, quando si hanno, è sempre utile verificare non siano "sogni".
      Serve altro.
      Analisi, comprensione dei processi in corso, confronto sulle soluzioni difficili ma auspicabili e possibili che ci attendono per costruire un Paese ed un mondo migliori.
      Non so davvero se siamo al punto in cui un Governo tra M5S e Lega (con al seguito tutto il Centrodestra) sia l'unica soluzione per evitare un nuovo voto e realizzare decentemente alcuni progetti.
      L'ipotesi mi pare forte (se penso alle grandi questioni internazionali, alle missioni militari italiane, alle politiche per fronteggiare i processi migratori, alla urgenza di politiche di conversione ecologica e di giustizia sociale) e indice di un vuoto pericoloso di altri possibili ed auspicabili interlocutori e protagonisti.
      Ma, oggi, la politica vede una sinistra (non a caso) ridotta ai minimi termini e silente, un PD più interessato alla rivincita che a misurarsi con un reale progetto di cambiamento della società e del suo modo di essere.
      Dunque sarà interessante capire i punti qualificanti e la direzione di marcia di un eventuale Governo sostenuto da M5S e Lega (con il sostegno di Berlusconi).
      Mi pare tutt'altro che scontato e comunque un incontro destinato a vita breve. Mi sbaglierò. Ma vedo questi soggetti emergenti socialmente, culturalmente e politicamente in conflitto strategico. Qualcuno (con tutte le differenze del caso) potrebbe dire: come DC e PCI nel dopoguerra, eppure ...
      Si, appunto.
      I periodi di "emergenza", di "ricostruzione" e di "unità nazionale" sono passaggi a volte necessari ed anche utili e produttivi, ma restano passaggi temporanei.
      Gianni

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  19. Si parla di chi può governare insieme in Italia e allora vorrei sapere cosa farebbero Salvini o Di Maio, Martina o Grasso per l'Europa: su ambiente , tasse , autonomia regionali , migranti , dazi di Trump , Libia , Siria , Russia , Turchia , Iran , Corea ...........
    Non si può scegliere un Governo al buio, senza impegni precisi almeno sui problemi che si conoscono.
    s.

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    1. Si. Sono questioni assai rilevanti. Come altre.
      Occorrerebbe un confronto rigoroso, di merito e partecipato.
      Gianni

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  20. Provo ad argomentare meglio il pensiero scritto precedentemente e a rispondere , Aria Nuova? Dove .

    Forze Politiche Antisistema :
    1) Siamo veramente sicuri che siano “Antisistema” Lega e M5S ; o meglio contro quale sistema si battono e vogliono cambiare ?
    Non vi è in nessuna delle due forze politiche citate nulla di antistemico, semplicemente perché mai si sono poste per un cambiamento, reale, Politico Sociale ed in una logica Antiliberista e tanto meno Anticapitalista , non hanno nel loro DNA queste cellule non danno conseguentemente nessuna preoccupazione ,vera , a chi tira i fili del potere politico/economico ,forse solo qualche grattacapo nel seguirne le evoluzioni per cercare di assobirle , non vi è miglior assorbente del Libero Mercato . Come sappiamo . Per cui parliamo di nulla , altrimenti dovremmo catalogare tra gli antisistema pure Trump ,lo so è un paragone azzardato ma ormai ci sta tutto in questa “Politica”.
    Se invece per Antisistema si intende il modificare l’insieme di regole e componenti Sociali che muovono la complessa struttura di una qualsiasi forma di Democrazia ,dalla più semplice alla più matura, ecco lì ,in quella direzione , ho visto e vedo , il tentativo di destrutturazione democratica , la banalizzazione della Politica, la delegittimazione di qualsiasi forma organizzata . L’attacco alla Forma Partito ed alle forme di intermediazione sociale ,Sindacati e/o altre associazioni , e ne pongono in discussione la matrice di origine , gli interessi diversi e di classe che rappresentano, che in una qualsiasi società esistono e sempre esisteranno, negandone di fatto l’esistenza e negando di fatto la nascita di qualsiasi forma di Conflitto Sociale e , fondamentale , senza Conflitto non può esistere Demos.
    Di fatto passare da una Società che riconosce le differenze di Classe e che riconosce le diversità e le organizza ad una Società che nega le Classi nega le diversità Sociali, che tutto scioglie in una Democrazia Liquida, una società dove Padroni e Lavoratori sono uguali e dove tutto deve essere pacificato e risolto con un Click ,ecco , questo è per me Antisistemico perché porta ad una concezione della società plebiscitaria e completamente priva di conflitti .
    Quale miglior regalo al Sistema , all’esthablisment ?

    2) Contenuti ed Alleanze :

    Che fare , non semplice il quesito io vedo la necessità di una profonda modifica di questa Europa , come fare ?
    Mi pare chiaro che nessun paese da solo ce la può fare , la Grecia e lì a testimoniarlo , i problemi vanno affrontati globalmente ed insieme , occorrerebbe costruire una rete intereuropea solidale che si muova con un obbiettivo comune , DIEM 25 si muove in questa direzione , tra un anno si vota se si vuol sconfiggere la grande Finanza Mondiale bisogna unire le forze , che si fa , ci si prova ?
    Vedremo .

    3 Condivido .

    4 ) L’accordo Politico ,perchè di tale si tratta , Salvini Di Maio ,per come si è svolto e per il suo esito ha a mio parere Rinvigorito , dato una aspirina ad un Berlusconi morente non lo ha rinforzato , un B. che è per ora un semplice figurante .
    Il vincitore è Sicuramente Salvini e Di Maio si è dimostrato un abile manovratore Politico .
    Vedremo L’evolversi degli eventi , ma l’orrizzonte mi pare denso di nubi :
    Ciao

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    1. 1. Non incartiamoci con parole forse troppo impegnative: “anti-sistema”, “anti-liberista”, “anti-capitalista”.
      Io, più realisticamente, parlerei di “soggetti politici (variamente) critici con l’establishment e con le scelte politiche e di governo”.
      Mi pare necessario ricordare che la Lega è stata la più consistente forza di opposizione a Monti ed ha raccolto le firme per un referendum sulla legge Fornero.
      E il M5S si è affermato nel 2013 anche perché allora Bersani (e con lui Italia Bene Comune) voleva comunque (e a prescindere dal risultato elettorale) governare con Monti.
      Dunque queste forze hanno rappresentato, nel tempo, una sponda sociale e politica alle politiche praticate dai Governi di "larghe intese". A differenza della sinistra “istituzionale” che ha continuato ad amministrare quasi sempre con il PD e comunque ha impostato su di esso la propria politica (con la lodevole eccezione di coraggiose - e spesso identitarie - frange politiche, sindacali e sociali: Rivoluzione Civile, Rifondazione Comunista, USB, Giorgio Cremaschi e c., tanti comitati di scopo …).
      Possiamo concordare su questo?
      Per il resto vedo contrastanti le due forze emergenti: la Lega ha una impronta politica nettamente di destra, ancorché popolare, e pratica una presenza nei luoghi di conflitto che è comunque riconosciuta e anche apprezzata; il M5S all’opposto si è qualificata come forza che pratica con coerenza una critica “Costituzionale” - vedi l’intervento di Fico alla Camera e prima il No al Referendum del 4 dicembre - al malgoverno delle classi dirigenti e che opera in difesa dei cittadini precari, impoveriti e senza futuro di fronte alle grandi contraddizioni sistemiche del finanz-capitalismo (di questo Grillo parla da oltre un decennio, nei sui seguitissimi spettacoli).
      Nulla più e nulla meno. Ma - purtroppo - la sinistra tutta (nazionale ed internazionale) non si è maggiormente qualificata da qualche decennio. Per idee, progetti e pratiche.
      O no?

      
2. Concordo. Il problema Europa esiste. La vicenda greca insegna. La sinistra “istituzionale” non lo ha affrontato: tra PSE e GUE poca roba, gli uni compromessi con Juncker e popolari, gli altri “deboli” ed irrilevanti. La Lega risponde con la “sovranità popolare" e il “nazionalismo”, problema reale e risposta illusoria. Il M5S non ha una idea precisa ed è fenomeno prevalentemente nazionale.
      DIEM 25? Interessante ma mi pare ancora un fenomeno di nicchia, scollegato dalle Periferie d'Europa.



      4. Da tempo penso anch'io che la sinistra deve porsi il problema di una “strategia” di trasformazione sociale? Da un lato, più radicale e legata ai conflitti in corso (esempio Passante o TAV o ILVA) e dall’altro di incontro ed alleanze con mondi politici in movimento, come il M5S. Per incalzarlo, considerarlo, farlo maturare nel confronto critico. Ne abbiamo discusso altre volte. Anni fa sostenevo che il M5S si sarebbe evoluto (ricordi il paragone con PCI, da Bordiga a Gramsci …), sarebbe cresciuto, maturato … E’ questione ancora aperta. Dopo Grillo - Casaleggio, abbiamo assistito alla campagna elettorale di Di Maio - Di Battista, poi al "Governo Di Maio" ... Domani?
      Purtroppo anche dopo il voto prevalgono a sinistra (ho seguito alcuni recenti e affollati dibattiti) analisi, considerazioni … e zero proposte, iniziative, progetti, visioni.
      A livello nazionale silenzio. Vuoto. Un errore grave!
      Perché loro devono gestire un risultato. Farlo pesare. Dal governo o dalla opposizione.
      Ma bisogna esserci. Altrimenti “l’orizzonte” sarà “denso di nubi” o peggio ancora. Eppure sento
      Bonaccini fare quadrato in Emilia sulle politiche fatte e rivendicare l’alleanza “a sinistra” per il prossimo voto … e a sinistra (LeU, Art.1, SI, l’Altra Emilia) silenzio. Possibile? Utile? Con quali prospettive per lavoratori e precari, giovani e donne?
      Parliamone.
      Gianni

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  21. Aria nuova? Non certo nel centrosinistra.
    Mentre uno sconsolato Bersani già ministro dei trasporti e segretario pd rileva l'inconsistenza di leu e l'impossibilità di costituirsi in gruppo autonomo, i parlamentari del pd scelgono come presidenti dei gruppi di camera e senato l'ex ministro alle infrastrutture e ai trasporti Del Rio (quello del Passante di Bologna) e un oscuro senatore toscano (Giglio Magico) su proposta del reggente Martina, senza discussione e voto .... per acclamazione.
    Quindi direi ..... aria pesa.
    Si, Aria Pesa più che Aria nuova.
    Come fossero finiti improvvisamente a Croce Coperta o San Donnino, con le finestre sulla tangenziale!
    Sic

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    1. Si. E nonostante tutto ... continuano a sostenere il Passante di Bologna.
      Ci sono davvero progetti che dividono.
      Gianni

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  22. Sul punto 4 si gioca una parte importante del futuro delle comunità.
    In una società solidale è tempo di lavorare meno per lavorare tutti, di pensionamento dopo 4 decenni di attività per favorire il ricambio generazionale, di regolarizzare ogni lavoro per maturare diritti assistenziali e pensionistici che oggi non sono garantiti. Basta girare quotidianamente nelle fabbriche, negli ospedali, nei cantieri, nelle scuole, in agricoltura o nelle attività della logistica.
    BiBi

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    1. In troppi non "girano" quotidianamente. Almeno questa è l'impressione che danno.
      Gianni

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  23. A metà del percorso si può dire che la strada non solo è ancora lunga, ma pure in salita.
    Sono stati eletti i presidenti di Camera e Senato. Omo e femmena. Antisistema lui, establishment lei. Rappresentano gli opposti, che si sono riconosciuti e reciprocamente votati. Un passo avanti o una contraddizione?
    Iniziano le consultazioni al Quirinale per il governo.
    I 5s. sono fermi al Di Maio presidente del consiglio dei ministri di un governo con il PD senza Renzi o con la Lega senza Berlusconi e i suoi.
    Pare impossibile.
    Il centrodestra va diviso per sostenere unito: Salvini candidato di tutta la coalizione. Ma lui ha detto d'essere pronto a un passo di lato, nel caso servisse.
    Molto originale.
    Il PD prende atto che il voto lo colloca all'opposizione. Impossibile mediare programmi con 5s. e Centrodestra a trazione Lega. Dunque una conferma che avesse prevalso Forza Italia si sarebbe potuta costituire una intesa.
    Istruttivo.
    Non sarà facile per Mattarella e, soprattutto, per noi.
    Manca una politica che parte dai problemi. Ovvero li nasconde ed agita simboli: Berlusconi il male, Renzi il bullo, Salvini la ruspa, Di Maio il ragazzo che non rispetta ma esige rispetto.
    Boh?
    Per respirare a pieni polmoni suggerirei di attendere.
    Robby

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    1. "Attendere" a volte è inevitabile ... Mai una soluzione.
      Credo sia sempre opportuno analizzare e riflettere, dire e fare, confrontarsi e costruire, dividersi e unirsi ... Il mondo (piccolo o grande) si muove e chi si ferma ...
      Gianni

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