venerdì 20 novembre 2015

Pace, giustizia, democrazia. A Roma con FIOM e Unions!

Un segnale. Un impegno. Una opportunità.
Da cogliere.
Lo meritano i metalmeccanici italiani, la FIOM e Maurizio Landini.
Per quello che hanno fatto e che propongono.
Unire le forze per un'Italia, una Europa ed un mondo diversi, migliori.
Poi, discutiamo.



















Discutiamo, in particolare, di disarmo e di conversione pacifica ed ecologica della economia e delle industrie belliche.

Si può fare, si deve fare, tutti, di più.
Insieme.
A livello nazionale ed internazionale.
Per ottenere risultati concreti. Anche parziali.
Per dare fiducia a chi l'ha persa.
Per conquistare chi è scettico.
Per dimostrare che alternative di società e di lavoro esistono e vanno costruite.

Decisivi sono la partecipazione, il confronto, la solidarietà e la cooperazione.




4 commenti:

  1. La Fiom e unions? I contratti di lavoro e la pace? Dai, torniamo al secolo scorso.
    Domani c'è ben altro. Con Not in my name scopriremo da che parte stanno gli islamici: quanti si dissociano dal terrorismo dell'IS e quanti no.
    Dunque, telecamere puntate li.
    Mario C.

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    1. Mario C., è abbastanza facile essere profeti seguendo i "professionisti" della comunicazione (privata e pubblica) di questo sventurato paese ...
      Comunque, complimenti.
      Gianni

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  2. Io vedo i sindacati come organizzazioni di conservazione.
    Difendono i lavoratori per quel che fanno in questa società.
    Producono armi?
    Producono auto?
    Producono acciaio?
    Meglio che disoccupati.
    Si contratta e basta.
    E allora che serve di tanto in tanto manifestare?
    Max

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  3. Max c'è del vero in quel che dici.
    Ma c'è anche altro nella storia e nella cultura dei lavoratori e del sindacato italiano.
    Sicuramente da conoscere, recuperare e riproporre.
    E' certo che per ottenere risultati di miglioramento della qualità di vita e di lavoro delle persone, oggi, occorre cambiare e non conservare il sistema economico e sociale.
    Proviamoci.
    Gianni

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