sabato 5 settembre 2015

Camminare insieme a donne e uomini scalzi

E' arrivato il momento di decidere da che parte stare.
E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa.
Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi.
Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.
Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
 
La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
E' l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie.
Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.
 
Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.
Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d'Italia e d'Europa.
 
Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti

4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
 
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.


Lucia Annunziata, Don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastrandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini. 

9 commenti:

  1. Ci sono iniziative a Bologna e in Emilia?
    Anna

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  2. Si. Numerose.
    A Bologna venerdì 11, ore 17, piazza Nettuno.
    Per eventuali altre puoi visitare il sito donneuominiscalzi.blogspot.com.
    Gianni

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  3. Perché no.
    Se interessa: http://donneuominiscalzi.blogspot.it.
    M.

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  4. Marciare scalzi? Ok. Può richiamare l'attenzione dei media e incidere sulla politica spettacolo.
    Ma secondo me c'è bisogno di altro per quelle persone: cibo, alloggi, diritti negati.
    Ora, non domani o fra due anni.
    s.

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    1. Sicuramente c'è bisogno di cibo ed alloggi.
      Qualcuno si è mosso per tempo e da risposte concrete: soggetti ed associazioni laiche e religiose.
      Oggi, molti di più potrebbero e dovrebbero farlo per fronteggiare un flusso rilevante e continuo.
      Penso a sindacati, partiti, movimenti, cooperative.
      Una funzione di coordinamento e direzione compete alle Istituzioni rappresentative.
      Come dici tu, s., si tratta anche di "diritti negati" e di doveri.
      Dunque, marciare scalzi (o no) per molti ha voluto significare stare dalla parte dei migranti e sostenere politiche di accoglienza, parte di un diverso sviluppo sociale e civile.
      Tutt'altro rispetto alla politica spettacolo.
      Piuttosto, partecipazione democratica e responsabile.
      Gianni

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  5. Per accogliere persone a chi ci si può rivolgere?
    Anna

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    1. Operano nelle nostre città soggetti ed associazioni laiche e religiose. Spesso sono affidabili.
      Tuttavia, a me pare che dovremmo attivare i nostri Comuni.
      Sono il primo livello istituzionale per assicurare i diritti ed i doveri dei cittadini, i primi essenziali servizi alle persone. Oggi, possono garantire l'incontro tra domanda ed offerta; domani nuovi Progetti per il governo dei territori.
      Il Sito ufficiale del Comune di Bologna non indica strade. Ma sono convinto che la Presidente del Consiglio Comunale e gli Assessori che hanno partecipato alla mobilitazione dell'11 settembre stanno pensando e provvedendo.
      Gianni

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  6. Dall'atteso incontro dei Ministri degli Interni dei Governi Europei per concordare misure di accoglienza dei profughi si è usciti con un generale accordo per fare la guerra agli scafisti.
    Se volevamo un risultato migliore forse dovevamo mandare Angelino Alfano!
    Mario C.

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    1. Scusa Mario ma chi c'era a rappresentare l'Italia?
      Piuttosto sarebbe il caso di riprendere le Marce scalzi (o no)!
      Franca

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