sabato 30 agosto 2014

Bus

Chissà se Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, TPER ed i rispettivi uffici legali hanno adeguatamente esaminato e riflettuto sulla vicenda della vidimazione obbligatoria del titolo di viaggio annuale per gli abbonati del trasporto pubblico locale.
La vicenda sarebbe interessante e da approfondire considerando la determinazione con cui si sta rispondendo alle molte proteste degli interessati.
Appare infatti discutibile e al limite del lecito offrire e vendere ai cittadini "un contratto" economico (300 euro per viaggiare senza limiti sui bus urbani) e modificarlo in corso d'opera, mettendo ed applicando sanzioni (6 euro) per chi non rispetta le nuove, diverse "regole" (obbligo di vidimazione) non presenti al momento della sottoscrizione (meno di un anno fa).
In ogni caso, al di là dell'aspetto legale e di diritto (pure importante!) resta un pesante interrogativo sulla opportunità politica ed economica della scelta compiuta. Ed è su questo che è giusto riflettere.
Perché assumere una decisione unilaterale e vincolante (obbligatoria, come detto, a rischio multa) per coloro che hanno scelto di acquistare un abbonamento annuale ai mezzi pubblici cittadini?
Perché sottoporre proprio gli utenti più fedeli di bus e suburbane al rischio di sanzioni?
Così si scaricano solo le incapacità di una classe dirigente politica, amministrativa e tecnica di affrontare e risolvere i problemi di governo e di gestione del trasporto pubblico.
Negli ultimi tempi (anche) in questo settore di servizi si sono investite meno risorse pubbliche; sono aumentati i problemi e le insoddisfazioni. Per gli utenti ed i lavoratori.
Presumibilmente sono aumentati gli evasori, coloro che viaggiano senza alcun titolo di viaggio. Incidono, qui, la crisi e, soprattutto, il malcostume e la mancanza di responsabilità individuale. Anche sull'onda di pessimi esempi nazionali.
In questa situazione sarebbero da adottare precise strategie.
1. Una riorganizzazione complessiva del sistema della mobilità che privilegi quello meno inquinante e costoso, più in grado di migliorare l'ambiente e la qualità della vita delle persone. Meno auto e moto nelle aree urbane, più mezzi collettivi rapidi, comodi ed efficienti. Soprattutto nelle città e nelle grandi aree urbane, per i lavoratori, gli studenti, i pendolari. Con l'obiettivo di spostare quote dalla mobilità da mezzi individuali a mezzi collettivi, valorizzando e premiando chi contribuisce (con scelte individuali) ad andare in questa direzione.
"Orientando" la domanda. Discutendo forme utili, adeguate e bilanciate di defiscalizzazione, premi e incentivi.
"Orientando" l'offerta. Contrattando con le grandi industrie nazionali e multinazionali del settore una conversione delle produzioni. È comprensibile e accettabile, nel contesto urbano di congestione del traffico e di inquinamento ambientale, che chiudano progressivamente le aziende che costruiscono bus, treni, traghetti?
Qui, e' aperta una prima sfida, forte e comprensibile, a Cambiare Verso!
2. Una lotta vera agli "evasori" ed ai "privilegiati" del trasporto pubblico.
I primi pare siano in aumento. Come si possono ridurre drasticamente e in breve tempo? Intensificando i controlli e rendendoli più stringenti e produttivi. Oppure e meglio (come in altri paesi civili, serve fare esempi?) organizzando il servizio in modo che salgano sui mezzi solo quelli che pagano e che sono autorizzati.
Servirebbe in questo caso personale in più o meglio qualificato e retribuito? Siamo sicuri non verrebbe tranquillamente pagato dai maggiori incassi di TPER? Discutiamone e proviamo a trovare risposte comuni.
I secondi (i "privilegiati") in tempi di crisi, forse, vanno meglio individuati; ad esempio valutando insieme alla età i redditi personali o familiari. Perché, ad esempio, esentare anziani ad altissimo reddito o figli di manager e dirigenti di alto profilo?
Almeno parliamone e capiamoci meglio.
Anche qui ci sono scelte possibili ed urgenti da praticare per Cambiare Verso (ed un andazzo deprimente e scoraggiante, che determina protesta e sfiducia).
Ma invece di imboccare con decisione e partecipazione degli utenti, dei lavoratori e dei cittadini queste strade maestre i "nostri" dirigenti, politici ed amministratori fanno appello ad un falso "controllo sociale"; alimentano assurde discussioni e "contrapposizioni" tra utenti e lavoratori TPER e scaricano sui più affezzionati contribuenti (gli abbonati) le contraddizioni di un presunto sistema insostenibile e immodificabile.
Così un abbonato deve vidimare obbligatoriamente ogni volta il titolo di viaggio e se dimentica o, pressato, dalla ressa di utenti delle ore di maggior traffico, o dalla paura di ladri di portafogli (diffusi) non lo fa, viene punito. Mentre, è possibile, che "l'abusivo" che continua a non fare il biglietto e, se scoperto dal raro personale di controllo, riceve la contravvenzione, sullo stesso bus getta la multa appena ricevuta in gesto di scherno per il lavoro e la responsabilità altrui ...
Si, e' tempo di Cambiare Verso!
Nelle politiche, negli atti di governo, negli uomini.
Intanto, come suggerisce uno stesso controllore TPER organizzando Comitati e lotte.

8 commenti:

  1. La logica è sempre quella. Ieri come oggi. Merola come Monti. Fare cassa spremendo sempre gli stessi, i contribuenti in regola e che pagano. Lavoratori verso la pensione o utenti quotidiani del trasporto pubblico.
    T per chi?
    L.

    RispondiElimina
  2. Ma come.
    Quale preoccupazione?
    Un utile contributo a rendere più efficiente il servizio.
    Con le elaborazioni dei flussi si potrà migliorare i collegamenti.
    Dunque, grazie!
    Mario Cinico

    RispondiElimina
  3. Mario Cinico, sei o lo fai?
    L'obbligo della obliterazione degli abbonamenti per studiare un migliore servizio?
    Ma va!
    Fiorella

    RispondiElimina
  4. Suggerisco questo spassoso scritto di Buttura, pubblicato su il Corriere di Bologna. Forte, forte, forte!
    M.


    Tper, le opzioni
    dell’operazione timbratura
    La recente decisione di Tper, che impone ai passeggeri provvisti di regolare abbonamento la timbratura del medesimo a ogni corsa, ha diviso i cittadini: secondo una buona metà, si tratta di un provvedimento inutile contro l’evasione, perché colpisce chi il biglietto ce l’ha già e lo espone a inutili disagi (senza nemmeno sfiorare gli abusivi). Per l’altra metà, invece, è proprio una boiata spaziale, e chi l’ha pensata dovrebbe essere condannato alla peggiore delle pene: prendere un bus Tper nelle ore di punta. Come spesso accade, però, si tratta di una banale questione di comunicazione. La città mormora perché ancora non conosce le prossime ed efficaci mosse per scoraggiare definitivamente il mancato acquisto dei biglietti. Ne sono entrato in possesso grazie a un amico che lavora in loco (è quello che ha proposto di mettere i cartelli con scritto: «Non parlate al conducente mentre guida, sta telefonando») e ho il piacere di condividerlo coi lettori.

    Opzione salita/discesa - I possessori di abbonamento dovranno identificarsi salendo dalla porta posteriore con il biglietto tra i denti e scendere ESCLUSIVAMENTE dalla porta anteriore, salutando l’autista con una strizzata d’occhio. Nel caso l’autista stia messaggiando su Whatsapp, è sufficiente che attendano il termine della conversazione. È loro facoltà chiedere all’autista il numero di c e l lul a re in modo che in un’eventuale corsa successiva possano sveltire i tempi mandandogli il messaggio «A sàn qué, imbezèl».

    Opzione salita/discesa oraria - Come l’opzione precedente, ma a fasce. Tra le 8 e le 10 e tra le 16 e le 18 resta in vigore il per corso salita posteriore/discesa anteriore. Negli altri orari, il percorso diventa: salita anteriore ma senza salutare il conducente, discesa posteriore con obbligo di tornare davanti al bus per mostrare il biglietto timbrato. Chi, invece, riuscisse a scendere dalle porte centrali senza essere investito da quelli che salgono senza biglietto avrà diritto a un bonus orario di tre minuti da richiedere con un fax allo 051610610. Entro il 2028 verrà attivata anche una mail: boccaloni@tper.it.

    Opzione cineteca - Appartenere a una comunità significa condividerne tutte le iniziative. Per questo, dalla prossima estate, gli abbonati Tper dovranno dimostrare di essere tali completando, su invito dell’autista, la frase di uno dei grandi film proiettati in piazza Maggiore. Esempio: se l’autista dice «Francamente… », il passeggero risponderà «… me ne infischio». In caso di film muto, l’utente potrà scegliere se mimare una scena significativa o fischiettare un bra no della colonna sonora. In questo caso, per giudicare la rispondenza dell’esecuzione al brano originario, verrà nominata una commissione fischiettatori composta da due del Pd, uno di Sel, uno dell’opposizione, all’esterno della quale sarà presente Bugani che suonerà “Romagna Mia” con le ascelle rallentando le operazioni.

    Opzione notaio - Chi non desiderasse timbrare il proprio abbonamento può comodamente farlo vidimare da un notaio convenzionato con Tper al costo di 670 euro più Iva. Una volta ottenuta la certificazione notarile di possesso dell’abbonamento, sarà sufficiente timbrare quella. Tutte le volte.

    Opzione civis - Chi riuscirà a dimostrare che l’abbonamento è troppo grande per essere timbrato, dovrà comunicarlo a Virginio Merola che lo sostituirà a sue spese con un abbonamento di dimensioni ridotte ma dal costo superiore. Per ottenere il nuovo titolo di viaggio, sarà comunque necessario chiudere Strada Maggiore sei mesi.

    Opzione in standby - Far emettere i biglietti all’autista come accade in tutto il mondo, introdurre l’obbligo di salita dalla porta anteriore e farlo rispettare attraverso l’assunzione, anche a tempo determinato, di qualche decina di controllori. Ma questa appare, ovviamente, l’opzione più complicata.

    RispondiElimina
  5. Concordo. Soluzioni innovative, semplici, ragionevoli e partecipate possono essere trovate.
    Basta volerlo e credere nel bisogno di investire nel trasporto pubblico.
    Ma è proprio questo che non si vuole. Il modello è un altro.

    RispondiElimina
  6. Anche a me pare ragionevole pagare tutti: mostrare l'abbonamento al conducente, obliterare il city pass o acquistare il biglietto sul bus dall'autista. Basta andare a cento chilometri e fanno così.
    Franca

    RispondiElimina
  7. Sull'argomento scrive il Corriere di Bologna.
    M.


    BOLOGNA - Un mese di tempo per studiare una nuova tecnologia, analoga allo skipass, che riduca i disagi degli anziani bolognesi in difficoltà per l’obbligo di validazione di ogni tipo di biglietto bus, abbonamento compreso. Di questa soluzione hanno discusso ieri Tper e i sindacati confederali dei pensionati. Si tratta di una card con microchip che, passando davanti ad un apposito lettore (proprio come avviene per gli impianti di risalita nelle stazioni sciistiche), certifichi che il passeggero è in regola. E questo non solo per i titolari di abbonamento.
    Un’altra delle soluzioni discusse ieri valuta il sistema delle carte prepagate e ricaricabili per gli altri tipi di biglietti. «Il disagio degli anziani che spesso sono coloro che segnalano chi fa il furbo sull’autobus — spiega Valentino Minarelli, segretario dello Spi-Cgil — c’è eccome: lo abbiamo detto chiaramente a Tper». Esclusa invece la possibilità dell’esenzione per gli anziani dell’obbligo di esibire abbonamento o biglietto al momento della salita sul bus. Insomma, quella delle deroghe, in Tper «è una porta che non si vorrebbe aprire, ma al tempo stesso c’è la disponibilità a lavorare per trovare tecnologie e strumenti che aiutino chi è messo in difficoltà dalle nuove regole e per favorire l’accesso ai mezzi. L’idea dello «skipass» trova favorevole il sindacato dei pensionati: «Può funzionare. Una signora potrebbe avvicinare la borsetta al lettore senza dover cercare biglietto o abbonamento da esibire al conducente», conclude Minarelli. Favorevole anche la Cisl che però chiarisce: «O si trovano davvero nuovi sistemi o esigeremo l’esenzione dei 70enni da questa norma che aumenta il rischio di infortuni e scippi a loro danno», dice Sergio Palmieri, segretario della Fnp- Cisl.

    06 settembre 2014
    © RIPRODUZIONE RISERVATA
    Redazione

    RispondiElimina
  8. Invito tutti gli anziani e invalidi con abbonamento annuale a ricordarsi di questa legge regionale ingiusta e forse illegale che li espone a rischi di caduta e borsggi nel momento che andrannoa votare a novembre.NON VOTATE PD !!! RICORDATEVI del tradimento e di chi non vuole bene agli anziani!!!

    RispondiElimina