giovedì 21 agosto 2014

Fermare la Terza Guerra Mondiale

Tira una brutta aria.
Di fronte alla Grande Crisi, parte consistente delle classi dirigenti "occidentali" pare abbiano scelto o accettato la strada della Guerra.
O, almeno, ci provano ... Come successo molte altre volte nella storia, antica e moderna.
Non a caso il Papa ha parlato di "terza guerra mondiale". Ed ha ammonito di fronte a fatti e tensioni crescenti: "occorre fermare i violenti", sottolineando più volte "fermare" e "non bombardare".
Purtroppo il Governo Renzi, l'Europa e gli USA progettano (e votano) altro.
Come altro hanno fatto in questi decenni.
In Afganistan, in Iraq, in Libia, in Siria.
Ogni volta Americani, NATO ed alleati "occidentali" hanno bombardato e "fatto la guerra" a quelli che, prima, avevano irresponsabilmente armato: i talebani (contro i sovietici), l'esercito di Saddam Hussein (contro l'Iran degli ayatollah) ...
Ora e' la volta delle tribù (islamiche) ribellatesi (e "usate") contro Gheddafi e delle milizie (islamiche) anti Assad che hanno costituito l'ISIS, del Califfo Al Baghdadi.
Basta!
Occorre rompere la spirale perversa di morte, ricatti, paura e terrore che colpisce il mondo e alimenta ingiustizie.
Produrre, vendere o fornire armi, "bombardare" e fare la guerra ai nuovi "terroristi" non solo non rende giustizia ai fotoreporter, ai giornalisti, ai lavoratori, ai volontari "occidentali" massacrati lontano da casa. Non aiuta neppure le minoranze etniche, religiose o politiche perseguitate e colpite in Medio Oriente, in Asia o in Africa. Non costruisce un mondo migliore e più sicuro. Al contrario, accresce i conflitti, le vittime, l'odio e le sofferenze per milioni e milioni di persone. Ci fa sentire tutti più indifesi ed esposti.
Certo. Può anche essere che nel breve o medio periodo alcuni paesi ricchi e industriali risolvano qualche problema: la crescita del PIL ed una generica "ripresa" produttiva e degli affari nei settori economici tradizionali o un parziale consolidamento politico di governi nazionali deboli, ancorché sorretti da "larghe intese" o discutibili sistemi maggioritari. Ma e' sicuro che si alimenta uno "sviluppo incivile e insostenibile", che privilegia investimenti e produzioni distruttive (che accrescono i costi ed i debiti pubblici) e non orientati a soddisfare i bisogni ed i diritti fondamentali dei popoli, la sicurezza dell'ecosistema ed il benessere delle persone.
I "violenti" e i "terroristi", viceversa, vanno "fermati" accelerando processi internazionali democratici, di rappresentanza reale dei popoli, di affermazione dei diritti universali delle persone oltre i limiti attuali, di sviluppo sostenibile e compatibile con l'ambiente naturale, di cooperazione internazionale nella lotta alla fame ed alla povertà.
A decidere interventi umanitari e/o azioni di dissuasione nel mondo nei confronti di soggetti violenti, non debbono più essere gli Stati più forti o aggressivi (del momento), ma un organismo politico internazionale rappresentativo, rispettato, autorevole (l'ONU riformata o una sua condivisa evoluzione), dotato di forze armate internazionali.
Le armi leggere e pesanti, convenzionali e nucleari vanno progressivamente ridotte, controllate, usate con assoluta misura e da autorità riconosciute dalla maggioranza dei paesi. Le industrie di armi vanno limitate e convertite a produzioni civili utili a migliorare la vita dei popoli.
Gli eserciti nazionali vanno progressivamente superati. Lo stesso Matteo Renzi aveva avanzato questa proposta da candidato segretario del PD, per dare forza e credibilità ad un progetto di "Europa unita", pacifica e di progresso.
Il Medio Oriente ed il Mediterraneo hanno bisogno di incontri di pace e di missioni umanitarie in varie aree, di alimenti, di medicine, di servizi essenziali e civili ... della mobilitazione e della presenza di donne e uomini cresciuti alla scuola del Presidente Sandro Pertini che ripeteva "svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai".
Ecco alcune idee che potrebbero davvero e finalmente Cambiare Verso e vincere le resistenze alla conservazione e al già triste visto e vissuto.
Invece, il Parlamento italiano ha votato a maggioranza (PD, Nuovo Centro Destra, Forza Italia, Centristi di Casini e di Monti) per inviare armi (altre armi!) ad un esercito nemmeno riconosciuto, di uno Stato che "non esiste".
Da decenni i kurdi non sono considerati dalla comunità internazionale. Turchia, Iraq, Siria e i loro potenti "amici" li considerano un popolo senza diritti e senza patria. Storici e rappresentativi partiti impegnati a vedere riconosciuta la loro cultura, la loro identità e la loro società sono stati considerati, in Europa ed oltre oceano, "terroristi". Per questo i loro dirigenti e militanti sono stati (e restano) perseguitati e incarcerati. Lo furono anche nell'Italia governata da Massimo D'Alema.
Ora "servono" e vengono (irresponsabilmente) armati ed "usati".
Domani, si vedrà. E' un altro giorno.
No, Renzi. Per evitare "altri genocidi", "altre Srebrenica" ci vogliono altre idee, progetti,  coraggio e coerenze.
Idee, progetti, coraggio e coerenze che il nostro Presidente del Consiglio, il suo Governo, il suo partito e questa Europa non stanno dimostrando di fronte ai fatti di questi mesi: crisi economica e finanziaria, Ucraina, Gaza e, ora, Iraq.
Sicuramente le intese e "la profonda sintonia" ricercate e (non casualmente) trovate con Silvio Berlusconi non aiutano.
Ma da chi vorrebbe Cambiare Verso e rappresentare un popolo Democratico sarebbe lecito aspettarsi di più.
Nelle prossime ore, nei prossimi giorni proviamo a farglielo capire.
Nei tanti modi e con le molte idee che riusciremo a mettere in campo: dalle bandiere arcobaleno alle finestre, alle e-mail ai Ministeri, dagli sms, agli incontri nelle feste de l'Unita', alle discussioni sui blog ...


9 commenti:

  1. Timori legittimi. Cavalcare da parte di governanti (Obama, Renzi, Hollande ...) e di mezzi di comunicazione l'orribile esecuzione di un giornalista americano ed assistere silenziosi alla distruzione di Gaza e al genocidio dei palestinesi da parte di Israele e' indice di una logica di parte e faziosa. Non parlo di fatti collegati. Nessuno li rapporta. Ma non capire che i pesi dei fatti vanno misurati con lo stesso metro evidenzia strumentalità e propaganda di tempi bui, di pensiero unico e acritico.
    Io riprendo ad esporre l'arcobaleno alla terrazza.
    Non cambierà il mondo, ma e' una testimonianza. Come quella di inviare un contributo a medici senza frontiere.
    Ciao!

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  2. Le industrie che producono armi non hanno il compito di valutare il loro utilizzo. Né possono fare l'esame del sangue ai clienti, ai rivenditori o agli intermediari ...
    Da tempo si parla di responsabilità sociale d'impresa. Ma il conflitto tra questa e fatturato / utile delle aziende è risolvibile nel contesto attuale?
    Altra considerazione.
    L'Italia è tra i primi produttori di armi al mondo. Bisogna sapere che se si chiudono fabbriche restano a casa altri lavoratori ... Da decenni si parla di riconversioni produttive, ma senza risultati apprezzabili.
    Siamo disposti a perdere produzioni qui, senza accordi internazionali che impediscano il semplice trasferimento delle stesse oltre i confini nazionali?
    Alessandra

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  3. La tesi e' ardita. Terza guerra mondiale?
    Da una parte gli Occidentali (USA, Europa ed Israele) dall'altra gli "Orientali" (islamisti e russi)? O che altro?
    Ho più di un dubbio.
    Gli interessi si intrecciano e confondono. Credo invece a Guerre locali "infinite", nel senso che si susseguono e cambiano di area in una Guerra infinita al "terrorismo" alimentata anche come sfogo alla crisi produttiva ed economica delle grandi multinazionali e dei settori militari avanzati della ricerca (che non vogliono certo ridurre le risorse a loro disposizione).
    Ma sono Guerre "controllate" e governate.
    TiM.

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  4. si. basta armi. sparano.
    meglio investire in agricoltura no ogm. si mangia sano.
    così ci si può salvare.
    r.

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  5. Viva il Papa.
    Quanto a noi laici e di sinistra, buoni e zitti.
    Forse combiniamo meno danni.
    Fra

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  6. Io penso siano in atto giochi sporchi. Dalla Libia alla Siria, all'Iraq ... Servizi segreti, milizie ed eserciti irregolari organizzati e finanziati da ricchi arabi e da poteri multinazionali con sedi in occidente.
    Il Papa ha ragione. Ma mettere ordine e pace sarà difficile.
    La volontà di pace dei cittadini fatica ad organizzarsi ed incidere.
    Non esistono reti internazionali. Come crearle?
    L.

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  7. Non avete la sensazione di essere nelle mani di una manica di matti?
    Un anno fa volevamo bombardare Assad ed il suo regime. Ora vogliamo bombardare quelli che lo combattono. Abbiamo festeggiato le primavere arabe ed il crollo del regime di Mubarak, poi abbiamo riconosciuto il Generale Al Sisi che ha deposto il Governo uscito vincitore dalle elezioni.. Prima abbiamo bombardato Gheddafi e sostenuto i ribelli che lo combattevano. Ora incontriamo il capo dell'esercito egiziano che bombarda i libici che hanno vinto e ucciso Gheddafi.
    Ma, in fin dei conti, è tutto semplice.
    Noi italiani ed occidentali fabbrichiamo ed esportiamo armi. Se gli altri si fanno la guerra noi facciamo PIL, profitti e la Borsa vola!
    Mario C.

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  8. L'impressione è che la politica non abbia l'autorevolezza e la forza per vincere gli interessi economici finanziari industriali militari ...
    Purtroppo manca la grande potenza del pacifismo internazionale.
    Cittadini di tutto il mondo, uniamoci!
    Paola Adriana Carla Erica

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  9. Se anche la Repubblica mette l'elmetto ... Tempi duri, rischi veri.
    Carlo

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