venerdì 1 agosto 2014

Cambiare Verso. Quando mai?

Sono passati diversi mesi dalla costituzione del nuovo Governo Renzi.
Ora il nostro paese ha assunto pure la Presidenza di turno della Comunità Europea.
Cosa è cambiato?
Stiamo ai fatti.
Partiamo dai grandi fatti internazionali.
1. Medio Oriente.
I potenti del mondo e i vincitori delle recenti elezioni Europee continuano a consentire al Governo Netanyahu e all'esercito d'Israele una guerra che organismi ONU hanno definito "crimine contro l'umanità" e che sta provocando altre migliaia di morti (in prevalenza civili palestinesi, donne e bambini), tantissime nuove vittime e profughi, ulteriore odio, a solo vantaggio degli organizzatori di violenza nel mondo arabo e nel popolo d'Israele, dei produttori di armi nel mondo e dei fomentatori di conflitti.
Servirebbe, come hanno scritto anche su questo blog amici e "passanti", una missione internazionale, civile e militare, di interposizione e di pacificazione, capace di garantire le parti di un cessate il fuoco effettivo e duraturo, primo passo di una seria e definitiva trattativa di pace.
Ma ciò non risulta tra gli obiettivi dei nostri rappresentanti istituzionali.
Renzi e i suoi Ministri si limitano, come in passato, a improduttivi incontri e telefonate con Capi di Stato spesso illegittimi e, comunque, complici e/o impotenti. Le risoluzioni dell'ONU vengono sempre ignorate e le fragili tregue saltano regolarmente, poche ore dopo essere state dichiarate.
2. Mediterraneo.
Continuiamo a raccogliere morti annegati tra le popolazioni africane e del medio oriente in fuga dalle povertà, dalle guerre e da regimi oppressivi.
Si susseguono appelli umanitari. Ripetuti quelli di Papa Francesco. Senza che Governo ed Istituzioni comunitarie agiscano con interventi e soluzioni durature e di prospettiva: un trasporto organizzato e regolare di persone e merci, gestito con navi e traghetti di aziende pubbliche e/o private; lo stop alla vendita di armi, ancora oggi prodotte, commercializzate e vendute da industrie private e aziende pubbliche (come la "nostra" Finmeccanica) a regimi militari e dittature (ma anche a formazioni mercenarie ed organizzazioni terroristiche); una effettiva cooperazione allo sviluppo civile e democratico dei popoli e degli individui. Emblematica la vicenda libica dove l'intervento militare anglo-francese e NATO nella guerra civile contro Gheddafi, dopo aver determinato lutti e distruzioni, lungi dall'avviare un processo democratico, ha lasciato e alimentato un conflitto infinito tra milizie, gruppi e tribù impegnati a controllare risorse petrolifere e commerci per se e, soprattutto, per conto terzi.
3. Ucraina.
Dopo mesi di scontro politico e di piazza, di duro confronto tra nazionalisti e indipendentisti ucraini e russi, tra fazioni più o meno estreme dei due fronti, la guerra civile e i conflitti interni alle forze in campo, non hanno soluzione.
Ma nessun progetto di tregua, di dialogo politico e di rilancio della convivenza e della cooperazione è stato messo in campo e verificato.
Anzi, le Autorità europee ed occidentali sentenziano la responsabilità diretta del Cremlino per il conflitto. In particolare, per l'abbattimento dell'aereo malese e la strage dei 300 passeggeri civili sui cieli ucraini degli scontri attuali tra governativi di Kiev e milizie ribelli russe.
Scattano nuove sanzioni nei confronti della Russia di Putin. Qualche improvvido e "previdente" Vice Premier giunge e prefigurare il boicottaggio dei Mondiali di Calcio del 2018 in Russia.
Non sfugge, qui, la "efficienza" delle decisioni. Soprattutto se si considerano i decenni di depistaggi e di impunità riservati ai responsabili dell'abbattimento dell'aereo Itavia Bologna - Palermo, sui cieli di Ustica, del giugno 1980 da parte degli stessi vertici politici e militari italiani, della NATO e di paesi europei "amici".
Così come la irrilevanza data, in queste settimane, al fatto che un aereo civile, di una importante Compagnia di bandiera (la stessa dell'aereo scomparso in volo poche settimane fa in Indocina), viaggiasse sul territorio di un paese (l'Ucraina, appunto) in conflitto armato. Forse sarebbe stato necessario e interessante spiegare al mondo le ragioni e le responsabilità (penali e di risarcimento) di una simile sottovalutazione dei rischi per la sicurezza dei passeggeri e le logiche sicuramente tutte economiche e  di risparmio di costi che, ancora una volta, irresponsabilmente hanno prevalso sui principi di cautela e di prevenzione. 
Evidentemente, quello che conta per il nostro Governo, per l'Europa e per il potente alleato Americano (di un Barak Obama sempre più lontano dai grandi progetti e dalle grandi speranze alimentate nelle campagne elettorali) è il bisogno di individuare "colpevoli", di riprendere e fomentare un confronto - scontro "di civiltà" che ben poco si misura con i principi della politica della cooperazione, della reciproca comprensione e sicurezza dei popoli e degli Stati, della giustizia e della universalità dei diritti dei cittadini del mondo.
(1. continua)

6 commenti:

  1. La voce dell'Italia nel mondo è flebile e impercettibile su tutto, ma si alza nelle richieste di ruoli. Ma la Mogherini quali titoli ha per ricoprire l'Alto commissariato per gli esteri?
    Renzi una delusione gigantesca!
    Franca

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  2. E del viaggio di Renzi al Cairo per incontrare il generale Sisi, protagonista del colpo di stato dei militari, che dire?
    Poi Lui si arrabbia se gli si dice che sta manomettendo la Costituzione per instaurare un regime autoritario?
    Suvvia ...
    BiBi

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  3. La posizione del Governo italiano su Gaza e la questione palestinese è istruttiva della reale volontà di Matteo Renzi di "Cambiare verso".
    Come tu dici, non una parola per molti lunghi giorni (1), poi incontra il Generale al Sisi, autore di un sanguinoso colpo di Stato militare contro un Governo eletto dal voto degli egiziani (2), e infine accampa giustificazioni per i bombardamenti israeliani in ragione del "sequestro" di un soldato di Tel Aviv (3).
    Come si può accettare una strage infinita di bambini e di civili (almeno duemila) da parte di un esercito regolare e di uno Stato supportato con armi munizioni e poi chiedere sanzioni contro russi o altri, per fatti più circoscritti, dubbi e controversi?
    Per concludere: questi "politici" non solo non meritano il voto, ma neppure il mio rispetto.
    Anna

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  4. Apprezzo la concretezza del tuo Cambiare Verso.
    1. Una missione internazionale di interposizione a Gaza.
    2. Regolari servizi di linea marittima tra Italia e/o Europa - Africa e/o Medio Oriente contro i traffici clandestini di persone.
    Aggiungerei:
    3. Una Conferenza per una Ucraina libera, autonoma e democratica promossa da Unione Europea ed ONU, con l'accordo di Russia ed Usa.
    Si, potrebbe essere un progetto per caratterizzare la Presidenza italiana dell'Europa e la candidatura della Mogherini ad Alto Commissario per gli Esteri.
    Purtroppo, l'Italia discute poco le grandi questioni internazionali. Siamo terribilmente provinciali, di questi tempi.
    M.

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  5. Ieri sera ho sentito Renzi a In Onda su La7.
    Mi è parso preoccupato della situazione internazionale: Ucraina, Siria, Irak, Libia ... Soprattutto, Libia. Da li prendiamo materie prime fondamentali per l'Italia. Ma nessuna idea su che fare! Nessuna visione del mondo. Europa?
    Silenzio.
    Dopo di ché, è passato alla necessità di pensare alle nostre riforme.
    Insomma lui rivendica ciò che gli spetta (Mogherini) poi delega altri (o nessuno) a fare ... Lui si occupa dei compiti a casa: manomettere la Costituzione, dare più potere a Governo e Partiti, togliere diritti e stabilizzare la precarietà ...
    Ciao!

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  6. Ma come. Il Governo italiano, come gli Usa, ora sembrano decisamente attivi per salvare i profughi minacciati dagli estremisti islamici in Irak.
    Sarà perché sono anche questi il prodotto delle guerre del golfo, perché sono amici di amici, perché si vogliono tutelare interessi ... Tuttavia, ecco un risveglio. Una ripresa di voce. Pare anche un intervento. Obama con i Marines e Renzi - Mogherini - Pinotti con un progetto di ponte aereo ... Chissà se fosse una esperienza modello ...
    Poi magari, ri-proponibile a Gaza o in altre realtà.
    Carlo Irene Angela

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