mercoledì 4 giugno 2014

Renzi, Merkel e Christine Lagarde

In una intervista post voto europeo a più giornali europei, Matteo Renzi ha manifestato stima per Angela Merkel e ha detto che "la Germania è un modello".
Per molti versi ha ragione: converrebbe studiare e capire come l'esperienza tedesca può aiutarci a rendere migliore, più apprezzato e più giusto il nostro paese.

E non solo per ciò che riguarda il mercato del lavoro e la struttura pubblica, come riporta la Stampa.
Sarebbe bene riflettere di più sulle scelte di Berlino in politica internazionale, ad esempio, dove hanno evitato di impegnarsi in fallimentari e costose missioni militari di guerra.
Oppure, in politica economica, industriale ed ambientale, dove gli amici d'oltralpe hanno privilegiato l'innovazione tecnologica e di prodotto rispetto alla flessibilità ed al contenimento del costo del lavoro, allo sfruttamento delle risorse umane ed all'inquinamento ambientale.
Ancora, l'impegno programmatico della nuova maggioranza CDU-CSU e SPD a ridurre l'età pensionabile dei lavoratori.
E, ultimo esempio, il sistema istituzionale ed elettorale tedesco, fondato su un sistema proporzionale rappresentativo e su criteri di moralità che impongono l'abbandono di responsabilità istituzionali al solo sospetto di illegalità.
No. Nulla di tutto questo.
Il Governo Renzi - Renzi procede sulla strada delle riforme scaturite dalla "profonda sintonia" con il condannato Silvio Berlusconi (per un sistema elettorale autoritario ed un Senato non elettivo); mantiene al loro posto personaggi inquisiti e ne propone altri in importanti cariche istituzionali; conferma, nonostante il livello massimo di disoccupazione giovanile (che ora raggiunge il 42%), la irresponsabile legge pensionistica Monti - Fornero; procede nella istituzionalizzazione del lavoro precario; prende tempo sulle spese militari e di riarmo offensivo (tipo F35), tace su urgenti interventi di riconversione industriale e messa in sicurezza di impianti nocivi per la salute e l'ambiente.
Dunque?
Che "modello Germania" ha in mente Matteo Renzi?
Non sarà che il nostro veloce Presidente del Consiglio, conoscendo già le intenzioni della Merkel, intendeva apprezzare e sottoscrivere la proposta per la Presidenza della Commissione europea alla francese Christine Lagarde, oggi a capo del Fondo Monetario Internazionale?
Una scelta che sicuramente confermerebbe la valorizzazione di genere (femminile) ad importanti cariche pubbliche (tanto cara al Segretario - Presidente) ma, soprattutto, che ribadirebbe la pesante subalternità della politica al potere della grande finanza ed agli indirizzi di austerità della Troika europea. No?

5 commenti:

  1. Come sempre si cura l'immagine ed il consenso (ora internazionale) piuttosto che la sostanza e i contenuti!
    Il PD-R ci ha proposto Schultz. Raccolti i voti, sta trattando con il PPE.
    Lagarde?
    Tous c'est possible!
    Anne

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  2. La Lagarde Presidente della Commissione Europea , sarebbe una ulteriore scelta miope di questa povera classe Politica.
    Il Prossimo Presidente deve essere scelto tra uno dei cinque Candidati a cui erano legati i vari schieramenti , così si raccontava in campagna elettorale , qualsiasi altra scelta sarebbe miope e ottusa.
    In Germania se solo vi fosse la volontà politica della SPD , si potrebbe avere una maggioranza di Verdi /Sinistra, il non volerla attuare è quindi il frutto di una precisa scelta politica della SPD , che sceglie volutamente una alleanza di centrodestra .
    Renzi è il segno di questa Italia , che poi è la solita Italia , quella che in momenti di svolta ha bisogno del Leader , non di Buona Politica .
    G.

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  3. Ma quale Lagarde.
    Hollande e il PSE non possono suicidarsi e sosterranno Schultz.
    Vedremo che faranno la sinistra di Tsipras, i Verdi e il Movimento 5 Stelle.
    Antonio

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  4. Io invece scommetto che PPE e PSE troveranno un accordo.
    Carlo

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  5. Intanto Christine Lagarde si è chiamata fuori. Almeno sembra.
    La partita è aperta.
    Sui nomi, non sugli indirizzi. Le volontà dei Governi forti è chiara da tempo e perseguita con determinazione. Possono discutersi varianti minime alla direzione principale.
    M.

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