domenica 29 giugno 2014

Il giorno di SKY

Giovedì 26 giugno. Di ritorno da alcuni giorni fuori Bologna, ripristino i collegamenti TV, disattivati cautelativamente. Il decoder SKY non risponde ai comandi. Provo e riprovo. Nulla.
Alle 18 sono in programma due "decisive" partite dei mondiali di calcio e non posso perderle.
Recupero il numero verde "sempre attivo 24 ore su 24" che è indicato sull'ultima bolletta SKY mensile di 73,60 euro e chiamo. È disattivato.
Verifico su Internet. Trovo un altro numero per l'assistenza clienti. Risponde un call center dall'Albania. Una gentile interlocutrice ascolta, suggerisce e infine mi indica la soluzione: "deve cambiare il decoder; il suo, tra l'altro, è un vecchio modello del 2006. A Bologna, può rivolgersi al centro assistenza di via Stalingrado 103, aperto fino alle 18,30. Penso io ad avvisarli, in tempo reale".
Sono passate le 17. Il tempo stringe. Mi organizzo e verso le 17,35 sono li, località Dozza di Corticella. All'entrata un cartello "oggi, il negozio è chiuso".
Sulla strada del ritorno mi fermo in un centro commerciale dove almeno dieci televisori sono sintonizzati su Germania - USA. Così, in piedi, non mi perdo l'ennesimo gol di Thomas Muller.
Venerdì 27. La mattina ho già diversi impegni. Tuttavia voglio risolvere anche la vicenda SKY. Sabato, per l'inizio "degli ottavi", ho la visita di amici appassionati di calcio che, da alcuni mesi, hanno rinunciato alla TV a pagamento per una assurda vicenda legata al rinnovo del contratto.
Cosi, alle 12.30 in punto, sono nuovamente al 103 di Stalingrado.
Dalla vetrata vedo persone al banco e dietro che dialogano, ma la porta è chiusa. Non si entra. Controllo meglio. In effetti, l'orario prevede l'apertura fino alle 12,30 e dalle 14,30.
Decido di aspettare qualche minuto. Penso che, forse, all'uscita dei clienti, spiegando al personale il giro a vuoto del giorno precedente, evito un terzo ritorno.
Il signore che alle 12,38 fa uscire i clienti, invece, è inflessibile. Non sente ragioni: "chiudiamo alle 12,30". Non resta che prendere atto.
Alle 14,31 scendo dal bus 25. Due passi e sono davanti al negozio. E' ancora chiuso. Comincio a riflettere sul significato diverso che diamo ai termini: "24 ore su 24", servizio, assistenza, clienti, ...
Mi siedo su una panchina. Pochi minuti e arriva un furgone SKY. Alle 14,41 il negozio apre. Il tempo di "servire" il cliente che aspettava in macchina e che era arrivato prima di me ed è il mio turno. Finalmente.
Spiego il problema. Il signore della mattina ascolta e mi chiede il vecchio decoder SKY, che (naturalmente) non ho portato (per la terza volta).
Sbotto: "noooh" ... Provo a interloquire: "da SKY mi hanno semplicemente detto di passare a ritirare  un nuovo decoder ... è il terzo giro che faccio ... lunedì mi impegno a riconsegnare il vecchio" ...
La risposta è decisa e ripetuta: "le procedure non consentono di dare senza constatare e ritirare. Lei ha un contratto di affitto con SKY. Non può ricevere senza dare!"
Non resta che andare, imprecare e continuare a riflettere.
Intrecciando e sovrapponendo pensieri: sulle rispettive ragioni, sulle loro mancate informazioni e rigidità, sulle mie superficialità e ingenuità, sugli interessi a confronto, sulle nostre (legittime e folli) passioni, sul potere delle grandi imprese multinazionali, sui diritti fondamentali ed universali delle persone, sul verso del cambiamento necessario, sull'Europa da costruire ...
Intanto, esce la notizia che SKY ha ri-acquisito i diritti per il campionato italiano di calcio, con molte partite in esclusiva. Ha trovato un accordo con Lega Calcio e Mediaset (che all'annuncio, vola in borsa). Girano milioni di euro ... Chi paga?
Sono tornato al negozio, ho scambiato il decoder.
Potevo perdermi le grandi emozioni di Brasile - Cile e i grandi gol di James Rodriguez in Colombia - Uruguay?
Poi, a settimane, ricominceranno campionati nazionali ed europei ...

6 commenti:

  1. Conosco le traversie che si hanno con sky, con cui tutto funziona benissimo fino al primo intoppo. Esistono forum dedicati sulle querelle fra i clienti e l'assistenza sky.
    La frase "Lei ha un contratto di affitto con SKY. Non può ricevere senza dare!" mi sembra riassuma perfettamente tutta la questione nonché la politica di sky (e di quasi chiunque ti dia qualcosa, sob), che sarebbe anche lecita, se paritaria.
    Piccola chiosa sui tuoi discutibili amici che prima escono da sky e poi lo scroccano da te: ti richiamo alla saggezza popolare del "Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io" ;)

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  2. Vuoi vedere l'Italia e il Brasile? La Juve e il Real? Allora paga e ringrazia.
    Sai quanto risparmi? Migliaia e migliaia di euro. Sai quanto costa un viaggio a Torino e un volo a Lisbona, per non parlare di Rio o Manaus ... Se poi pretendi la TV pubblica, allora ci sarebbe da rivalutare il canone!
    Insomma lo spettacolo costa.
    E ringrazia chi ha avuto le idee!
    Aldo

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  3. Io li avrei mandati a quel paese.
    Il problema è il monopolio privato!
    Se bel capisco, anche qui, c'è una esclusiva. Vuoi vedere il calcio. Passi da SKY. Vuoi assistenza? Passi da un solo concessionario (a Bologna, Stalingrado 103). Chiuso, ripassa. Non porti il ferro vecchio, ripassa. O così, o niente calcio. Le condizioni le dettano loro! I cittadini si adeguano.
    Anche qui sarebbe bene cambiare Verso.
    Ma servirebbero diverse alleanze. Fin quando Renzi e il PD governano con Berlusconi e il Niovo o vecchio Centro Destra ... Speranza zero!
    Anna

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  4. Uno dei motivi per cui ho mollato sky , oltre al costo , sta proprio nella loro sufficienza ,il fatto di essere, di fatto, monopolisti di un evento li rende superiori a qualsiasi concetto di soddisfazione del cliente .
    Inoltre sono convinto che se nessuno si abbonasse più a SKY o a qualsiasi altro canale a pagamento , i costi del calcio e i compensi dei calciatori calerebbero e non di poco .
    Ciao
    G.

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  5. Ma a che serve uno Stato?
    Dovrebbe o no stabilire regole e norme per il rispetto dei diritti e dei doveri.
    A che servono le Autority?
    Secondo me è il caso di non rinunciare, carissimi Aldo o Signor G.
    Non si può solo ringraziare chi scopre e organizza spettacoli ed attività ... o abbandonare gli interessi per la forza e l'arroganza dei potenti.
    I cittadini debbono costruire una diversa organizzazione della società dove diritti e iniziativa remunerata siano contemplati e con un equilibrio accettabile da tutti o quasi.
    L.

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    1. Caro L. , E' quel quasi con ,cui termini il commento, che lascia aperte molte , troppe, strade incerte .
      Ciao
      G.

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