domenica 16 ottobre 2022

Un negoziato credibile per fermare la guerra


Il popolo della pace torna nelle piazze d'Italia e della capitale il 5 novembre: cessate il fuoco!  










La minaccia di un’apocalisse nucleare non è una novità. L’atomica è già stata usata. Non è impossibile che si ripeta. È caso ampiamente contemplato nei manuali di strategia. Di fronte a questa minaccia l’opinione pubblica sembra pericolosamente assuefatta. Nessuna forte reazione popolare, nessuna convinta e razionale volontà di impedirla. Si diffonde una pericolosa sensazione di inevitabilità e di rassegnazione, o, peggio, l’idea che solo una “resa dei conti” possa far nascere un nuovo e stabile ordine mondiale. Ma oggi nessuna guerra può imporre un ordine sotto le cui macerie non restino il pianeta, i popoli, l’umanità tutta. Non ci si può rassegnare.

Ma ad una volontà razionale di pace bisogna offrire uno scenario credibile per chiudere questo conflitto, divampato con l’aggressione russa al di là delle gravissime tensioni nel Donbass. Un conflitto che non può avere la vittoria tutta da una parte e la sconfitta tutta dall’altra, secondo una concezione manichea del mondo e della storia. Tutti gli attori in conflitto, quelli che stanno sul teatro di guerra e quelli che l’alimentano o non lo impediscono, ne devono essere consapevoli. Bisogna fermare l’escalation e impedire la catastrofe del sonnambulismo. In quest’ottica riteniamo che i governi responsabili debbano muoversi su queste linee:

1 • Neutralità di un’Ucraina che entri nell’Unione Europea, ma non nella NATO, secondo l’impegno riconosciuto, anche se solo verbale, degli Stati Uniti alla Russia di Gorbaciov dopo la caduta del muro e lo scioglimento unilaterale del Patto di Varsavia.

2 • Concordato riconoscimento dello status de facto della Crimea, tradizionalmente russa e illegalmente “donata” da Kruscev alla Repubblica Sovietica Ucraina.

3 • Autonomia delle regioni russofone di Lugansk e Donetsk entro l’Ucraina secondo i Trattati di Minsk, con reali garanzie europee o in alternativa referendum popolari sotto la supervisione dell’ONU.

4 • Definizione dello status amministrativo degli altri territori contesi del Donbass per gestire il melting pot russo-ucraino che nella storia di quelle regioni si è dato ed eventualmente con la creazione di un ente paritario russo-ucraino che gestisca le ricchezze minerarie di quelle zone nel loro reciproco interesse.

5 • Simmetrica descalation delle sanzioni europee e internazionali e dell’impegno militare russo nella regione.

6 • Piano internazionale di ricostruzione dell’Ucraina.

A nostro avviso questi possono essere i punti di partenza realistici e credibili per un cessate il fuoco. In una direzione simile va da ultimo la proposta di Elon Musk, e da tempo le sollecitazioni di Henry Kissinger ad una soluzione che nel rispetto delle ragioni dell’Ucraina offra insieme una via d’uscita al fallimento militare di Putin sul terreno. Fondamentalmente sono le linee più credibili di un negoziato possibile e necessario, anche per l’unica Agenzia mondiale all’opera davvero per la pace, la Chiesa di Roma. Questa soluzione conviene a tutti, anche all’Occidente e in particolare ai paesi dell’Unione Europea, i più minacciati dall’ipotesi di un disperato attacco nucleare russo. E all’Ucraina stessa, se non vorrà essere la nuova Corea nel cuore dell’Europa per i prossimi 50 anni.

Liberiamo la ragione e la politica dalle pastoie dell’odio, e forse troveremo anche il cuore e l’intelligenza per mettere fine a questo macello. È un invito rivolto a tutti, a quanti ascoltandolo vorranno rilanciarlo e farsene carico.

Antonio Baldassarre, Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Cacciari, Franco Cardini, Agostino Carrino, Francesca Izzo, Mauro Magatti, Eugenio Mazzarella, Giuseppe Vacca, Marcello Veneziani, Stefano Zamagni


Con Europe for Peace da Bologna (qui lo scorso 22 luglio) a Roma (il prossimo 5 novembre) per mettere al bando le armi nucleari, per fermare la guerra in Ucraina, per trattare il disarmo, per costruire pace ...


5 commenti:

  1. Interessante. Con professori e personalità di sinistra e destra.
    s.

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    1. gtugnoli16@libero.it18 ottobre 2022 alle ore 11:09

      Si, mi pare un buon contributo per un confronto di merito che dovrebbe impegnare cittadini, associazioni, partiti ed istituzioni.
      Gianni

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  2. A Bologna, piazza del Nettuno venerdì 21.
    M.

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    1. gtugnoli16@libero.it18 ottobre 2022 alle ore 11:36

      Si, a Bologna in Piazza del Nettuno, venerdì 21 ottobre, ore 18.30.
      Gianni

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  3. Ora ci pensano Giorgia Meloni e Crosetto a costruire percorsi di pace. Con la consulenza di Silvio Berlusconi e l'attività diplomatica di Tajani.
    Sic

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