lunedì 11 luglio 2022

2020: 201; 2021: 1.053; 2022: 95.804. Se contano i fatti ...

Un grafico che propone gli incrementi giornalieri e settimanali di 2 anni e 1/2 di CoronaVirus ...










Sono molti (e autorevoli) quelli che, in queste settimane, criticano "la fuga nelle complessità" per leggere fatti e vicende della vita considerati "semplici". E allora proviamo a proporre dati incontrovertibili. Nella convinzione che questa volta saranno gli stessi (molti e autorevoli) a suggerire cautele e riflessioni più ponderate. Che sono sicuramente opportune. Come sempre.

A nessuno può sfuggire il ritorno prepotente della pandemia.

Nella prima settimana di luglio la media giornaliera di incremento dei casi accertati di Covid è stato di 95.804 infezioni. Nella stessa settimana di luglio dello scorso anno (2021) erano di 1.053. Due anni indietro (luglio 2020) 201. 

Certo, allora si usciva dal lockdown. E lo scorso anno le cautele erano ancora forti. Ma il dato è notevole.

Dunque, pare difficile eludere il nodo posto dal professor Nino Cartabellotta, studioso, Presidente della Fondazione Gimbe: "si è preferito non rovinare la road map riaperture"

E ancora: "sincronizzare una scadenza burocratica con uno scenario desiderato, circolazione endemica del virus, o addirittura fine pandemia, è stato un gravissimo errore".

L'intervista di ieri a Nino Cartabellotta su il Fatto Quotidiano ... (10 luglio 2022)






















Forse ha ragione Daniela Ranieri che scrive sullo stesso Fatto Quotidiano "Che seccatura: Draghi perde la scommessa contro il Covid". La giornalista scrive: "Cosa è successo? Semplice: per onorare il dio del Pil , il governo tecnico (dunque razionale, netto, pragmatico) ha diffuso per un anno via propaganda e via decreti una sorta di pensiero magico secondo il quale il Coronavirus che provoca il Covid avrebbe prima o poi capito con chi aveva a che fare e si sarebbe estinto da solo".

Purtroppo non sempre i Migliori si confermano tali. 

E Daniela Ranieri "ricava un insegnamento prezioso: il virus non scompare. Tutt'altro: si adatta alla nostra stupidità".

Almeno fino a prova contraria. Diamoci da fare.


L'articolo di Daniela Ranieri su il Fatto Quotidiano di sabato (9 luglio 2022)

9 commenti:

  1. Ma i fatti contano relativamente. Soprattutto quando si accumulano meriti speciali e poteri elevati.
    Basta guardarsi attorno.
    s.

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    1. gtugnoli16@libero.it16 luglio 2022 alle ore 15:37

      Dunque, per chi non ha "poteri elevati" né "meriti speciali" debbono contare innanzitutto "i fatti".
      Gianni

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  2. Fatti e dati alla mano, non si può ridurre la spesa per la sanità pubblica. Piuttosto è urgente investire sul personale, formarlo e retribuirlo più adeguatamente. Semmai si può risparmiare sugli sprechi e potenziare la medicina di base, nel territorio e per le donne.
    I maggiori costi? Ridurre le spese militari o per opere inutili.
    Anna

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    2. gtugnoli16@libero.it16 luglio 2022 alle ore 15:50

      Si. Sarebbe imperdonabile continuare in spese per il riarmo o per infrastrutture che contraddicono la conversione ecologica delle produzioni e dei territori.
      Gianni

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  3. Ultimo dato giornaliero 144.058 nuovi casi e 157 decessi. Non addebiterei la responsabilità a Draghi e Speranza o ai No vax. Eppure loro raccolgono le spinte a non considerare la realtà, se questa impone cambiamenti di organizzazione, di abitudini, di potere.
    m.m.

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    1. gtugnoli16@libero it16 luglio 2022 alle ore 16:17

      Considero più prudente ed affidabile la media giornaliera della settimana: 103.777 nuovi contagi e 109 decessi (al 15 luglio).
      Draghi e il suo Governo al momento dell'insediamento avevano 2 obiettivi su tutti: contrastare la pandemia e qualificare gli investimenti di Next Generation EU e PNRR. I risultati realizzati non mi sembrano positivi (su entrambi i fronti, anche se oggi abbiamo diversi elementi per analisi e riflessioni). La crisi di consensi attuale credo nasca soprattutto da qui. Anche se uomini di Governo, partiti e media preferiscono parlare d'altro.
      Gianni

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  4. Se contano i fatti, le dimissioni di Draghi non sono un problema per chi chiede di combattere più efficacemente la pandemia.
    In questi mesi l'abbiamo sottovalutata riaprendo tutto e abbandonando ogni precauzione. L'importante era rilanciare l'economia e i commerci. Senza cautele.
    BiBi

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    1. gtugnoli16@libero.it16 luglio 2022 alle ore 16:30

      Considerazioni obiettive.
      Che si riscontrano nell'approccio quotidiano nelle classi dirigenti (o, meglio, dominanti) del nostro Paese.
      Pensiamo alle irrisolte sottovalutazioni dell'emergenza climatica ed ecologica, causa di gravi malattie, di vittime e morti premature, di danni continui alle comunità ed al Patrimonio collettivo dell'umanità.
      Ecco perché questo è il tempo di cambiare visione, priorità, abitudini. Si può, si deve. Ora!
      Gianni

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