venerdì 25 febbraio 2022

Si fronteggiano potenze nucleari, salviamo la pace con la pace ...

In piazza per la pace e il disarmo a Bologna. Cresce la mobilitazione popolare










È buio e sono ore drammatiche. Sempre e solo guerra: quando è che l’uomo rinuncerà alla follia della guerra? Stiamo giocando con il fuoco, quello nucleare che ci condurrà dritti all’ «inverno nucleare». Questo è un momento di estrema gravità in cui si scontrano due potenze nucleari, Russia e Usa/Nato. È follia l’attacco di Putin contro l’Ucraina, ma altrettanto folle la politica della Nato nell’inclusione dei paesi dell’ex-Patto di Varsavia. La Nato, sorta come alleanza militare dell’Occidente contro i paesi comunisti, non sarebbe dovuta scomparire con la caduta del muro di Berlino?

Come mai la NATO ha continuato ad armarsi fino ai denti, fino a spendere oltre mille miliardi di dollari all’anno? Sia ben chiaro che siamo contro l’imperialismo russo come anche quello occidentale, ma Putin, dal suo punto di vista, non si sta espandendo, ma si sta difendendo. E non era nostro compito bloccare questo accerchiamento della Russia molto tempo fa? Ci siamo dimenticati che gli Usa nel 1961 hanno reagito allo stesso modo, quando i russi volevano mettere i missili a Cuba? Già allora abbiamo evitato una guerra nucleare. Non abbiamo imparato nulla dalla storia? Continuiamo nel nostro delirio di onnipotenza? Non è forse perché noi occidentali come gli Stati uniti – che vantiamo più civiltà – siamo prigionieri del «complesso militar-industriale» a cui è assoggettato tutto questo pazzo mondo?

Abbiamo militarizzato il cielo che è diventato anch’esso teatro di scontro. Elon Musk vi ha già inviato 1.900 satelliti e vuole inviarne altri 42.000. La Cina lo sta già accusando di spionaggio a favore degli Usa e ha tentato il suo missile ipersonico che elude ogni difesa. Siamo ormai alle ‘star wars’ come le chiamava Reagan. Ma non contenti stiamo supermilitarizzando la Terra che è diventata una discarica di armi. Lo scorso anno la spesa militare mondiale si è aggirata sui duemila miliardi di dollari. E questo riarmo è contagioso. La pesante militarizzazione della Cina sta spingendo ora le nazioni del Pacifico a fare altrettanto: Giappone, Corea del Sud, Malesia e Taiwan. Nel 2020 perfino l’Africa ha già superato i 43 miliardi di dollari in armi. Ma ancora più agghiacciante è la corsa al riarmo nucleare da parte delle grandi potenze, soprattutto Usa, Russia e Cina. L’amministrazione Obama già aveva stanziato mille miliardi di dollari per modernizzare il suo armamentario atomico.

E così abbiamo le nuove e più micidiali bombe atomiche, le B61-12 che arriveranno presto anche in Italia per rimpiazzare una settantina di vecchie B61. La Cina, che ha oggi un arsenale di 200 testate atomiche vuole arrivare entro il 2030 ad averne almeno un migliaio. Gli Stati Uniti ne hanno già pronte al lancio oltre tremila. La Russia ne ha altrettante. Il nuovo accordo militare tra Usa, Gran Bretagna e Australia (Aukus) per la difesa della zona del Pacifico, incrementerà questa corsa al riarmo nucleare. Gli Usa hanno già venduto all’Australia i sottomarini atomici. È per questo che gli scienziati hanno già posto le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse «a 100 secondi dall’inverno nucleare». Infatti basta un «incidente di percorso» come quello dell’Ucraina – o su Taiwan – per farci precipitare nel baratro. È mai possibile che sia solo papa Francesco a dirci ripetutamente: «Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche. Saremo giudicati per questo» ...

In questo momento così difficile dobbiamo unitariamente chiedere al governo italiano non solo la condanna dell’invasione, ma una neutralità attiva nel dialogo con la Russia per il ritiro delle sue truppe dall’Ucraina, nonché per la revoca del riconoscimento della indipendenza delle repubbliche del Donbass. Inoltre, se non è troppo tardi, deve chiedere all’Ucraina altresì che riconosca l’autonomia del Donbass come previsto dagli accordi di Minsk. Per questo c’è bisogno che il governo italiano si adoperi a convocare una conferenza internazionale per avviare queste trattative e ripristinare la pace in Ucraina.

Dobbiamo tutti impegnarci a fondo per salvare la pace che è il supremo bene in questo momento storico: pace fra gli uomini, pace fra le nazioni, pace con il Pianeta Terra. Solo così potremo evitare sia l’ «inverno nucleare» come l’ «estate incandescente» per la crisi climatica. Queste minacce alla sopravvivenza umana sul Pianeta Terra sono intrecciate tra di loro.

«Tutto è connesso» su questa Terra, ci ha ricordato papa Francesco nella Luadato Si’. Non dimentichiamoci che le armi e la guerra pesano sul Pianeta tanto quanto lo stile di vita del 10% ricco del mondo. Per questo è fondamentale l’impegno di tutti , soprattutto dei pacifisti per la Pace, osando anche gesti coraggiosi come quelli attuati da don Tonino Bello e Beati i Costruttori di Pace quando sono entrati pacificamente in piena guerra a Sarajevo. Dobbiamo realizzare quello che l’amico Gino Strada ha affermato con tanto coraggio: «Come l’umanità è stata capace di rendere l’incesto un tabù, altrettando deve farlo con la guerra».

E come dice papa Francesco in Fratelli Tutti: «Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”. Mai più la guerra!».

Alex Zanotelli, il manifesto, 25 febbraio

"E se il pericolo non stesse tanto nel suo riflettere una forza crescente delle due ex superpotenze ma, piuttosto, nel provarne l'incapacità di accettare di non esserlo più"? ... La forza delle riflessioni di Slavoj Zizek in un articolo su il Fatto Quotidiano (25 febbraio 2022)











La locandina cella Rete delle Lotte Ambientali bolognesi che promuove la Grande sfilata di Carnevale! per domenica 27 febbraio ...




























IL CARNEVALE DELLA RIVOLUZIONE AMBIENTALE è UN CARNEVALE CONTRO LA GUERRA

In queste ore assistiamo, senza parole, all’ennesimo conflitto armato: missili e bombe colpiscono le città costringendo bambini, donne e uomini nei rifugi, e provocando morte e distruzione. In un’epoca nella quale l’umanità dovrebbe affrontare la minaccia più grande alla sua sopravvivenza - il cambiamento climatico - i governi non trovano di meglio che scatenare l’ennesima guerra. 

La Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi organizza per domenica 27 febbraio 2022 il ‘Carnevale della Rivoluzione Ambientale’: di fronte alle conseguenze del riscaldamento globale, vogliamo promuovere un cambiamento radicale capace di costruire giustizia climatica e benessere collettivo.

Ancora una volta, assistiamo a conflitti nei quali l’energia e gli interessi economici prevaricano l’interesse collettivo e il diritto alla vita e a pagarne le conseguenze, come per i cambiamenti climatici, sono le popolazioni. Noi ci battiamo, nella nostra città, per difendere la Terra e la vita, in modo da garantire un futuro degno alle prossime generazioni. Ma i nostri occhi guardano il Pianeta, e non possiamo non vedere che la guerra non ha nulla a che fare con la giustizia climatica, ma provoca morti e feriti, crea sofferenze e devasta i territori. 

Siamo impegnate/i per costruire l’alternativa a un sistema che uccide e ammala: la guerra non fa parte della nostra alternativa. Per questo, di fronte a quanto sta avvenendo in Ucraina in queste ore, il ‘Carnevale della rivoluzione ambientale’ sarà anche uno spazio di rifiuto della guerra. 

Questa terra è la nostra Terra: fermiamo la guerra.

Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi



Sulla pagina dei Commenti di la Repubblica la vignetta di Biani ... e le interessanti riflessioni di Alberto Melloni



Il giorno della aggressione militare di Putin all'Ucraina, la mobilitazione di centri sociali, collettivi, sindacati di base, partiti di sinistra nel centro storico di Bologna  ... (24 febbraio 2022)










In Piazza del Nettuno soprattutto ragazze e giovani ... 
 

Sotto Palazzo Re Enzo si alternano interventi e testimonianze ...


Davanti al sacrario dei caduti partigiani della lotta di Liberazione e sotto le finestre di Palazzo d'Accursio ...
 

Un cartello con l'Ukraine nel cuore 


Bandiere rosse di organizzazioni sindacali e bandiere della pace ...


Bandiere e militanti dei circoli anarchici ...


Si forma e parte il corteo ...


Da Piazza Nettuno si attraversa l'asse via Rizzoli - via Ugo Bassi ... 



Lungo via dell'Indipendenza ...


Il" No alla guerra" ... "Né con Putin, né con la NATO" di giovani studentesse ...


La manifestazione dal Pincio ...


Davanti al distributore di carburanti ENI sui viali ...


La scritta "Stop War" e "Guerra alla Guerra" contro l'ENI shop ...


Lungo via Mascarella, dalle finestre si associano residenti ...


Una sosta davanti a Unicredit di via Irnerio prima di dirigersi nel cuore della zona universitaria dove il corteo si scioglie ... (24 febbraio 2022)




Repubblica Bologna presenta così le iniziative bolognesi ... (25 febbraio 2022)


E il Carlino Bologna ... (25 febbraio 2022)

1 commento:

  1. Grazie. Molto forte lo scritto di Zizek. Oltre all'infaticabile Zanotelli.
    Ora aspetto anche la cronaca di Piazza Maggiore.

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