venerdì 11 febbraio 2022

Bologna, Italia: i macigni politici da rimuovere (2)

A Bologna una assemblea promossa da Potere al Popolo discute "una questione di democrazia"










Matteo Lepore, concludendo il suo intervento in Consiglio Comunale in occasione della presentazione del Programma di mandato 2021 - 2026 ha affrontato con originalità il tema assai attuale, complesso e strategico della democrazia e della vita amministrativa in Città e nel Paese. Senza riferimento alcuno a "dati, tempi, risultati e persone" sono tornati slogan e propositi già esposti nella lunga campagna elettorale che lo ha visto prevalere prima alle Primarie del Centrosinistra e poi alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre: il "Comune da combattimento", il "Sindaco di strada", il progetto di "andare nei quartieri" con ufficio e staff da Primo Cittadino "almeno una settimana al mese". Una forte connotazione personale. Assente o assai sfuocata nel Documento di Giunta oggetto del confronto.

Dove, comunque, ogni riferimento a democrazia, partecipazione, Assemblee Cittadine ... "riorganizzazione della macchina comunale", governo della Città Metropolitana è costantemente svincolato dai conflitti in corso, dalle priorità da perseguire, dai problemi da risolvere. Eppure sono, anche questi, macigni politici da rimuovere per ridare credibilità e rappresentanza ad un elettorato critico e sempre più distante da partiti e Istituzioni.

ASTENSIONISMO E RAPPRESENTANZA. 

Per Matteo Lepore e la sua Giunta il fatto che oltre il 48% degli aventi diritto non abbia partecipato alle elezioni amministrative pare proprio non sia un problema. Non meriti, oltre ad adeguate riflessioni politiche, azioni e pratiche di governo capaci di includere e responsabilizzare i cittadini che si sono ritratti. Praticamente 1 elettore su 2: una astensione mai verificatasi nella storia politica del Comune di Bologna. Il neo Sindaco ha infatti prevalso sui suoi concorrenti forte del più alto numero di liste e del più basso consenso popolare assoluto: ogni suo predecessore aveva infatti superato, fin qui, la soglia dei 100mila voti; mentre lui, con il "campo largo" che ha raccolto PD, Coalizione Civica, M5S, Verdi, Socialisti, Volt, "renziani", "contiani" e "casiniani" si è fermato sotto quota 95mila. E, nello stesso giorno, gli stessi elettori, hanno ulteriormente penalizzato il Centrosinistra nel voto per i Quartieri. Nei Consigli "circoscrizionali", infatti, le 6 liste caratterizzate dal simbolo storico dell'Ulivo, pure eleggendo tutti e 6 i Presidenti, hanno perso complessivamente ulteriori 15mila voti rispetto a quelli ricevuti da Lepore, fermandosi sotto gli 80mila voti. 

Nel Programma di mandato "La Grande Bologna. Per non lasciare indietro nessuno" non si individuano soluzioni o percorsi mirati per fronteggiare questa forte astensione. 

Ma c'è di peggio. Né il Sindaco, né alcuna forza politica del "campo largo" hanno trovato modo, dopo 4 mesi, di intervenire con atti politici limpidi su un "vulnus" di rappresentanza operato al Consiglio di Quartiere San Donato - San Vitale dove è stata inopinatamente proclamata eletta una consigliera di Forza Italia - UDC (1.235 voti di lista), anziché un consigliere di Potere al Popolo (1.418). A giorni, sulla questione si dovrebbero pronunciare i giudici competenti, chiamati in campo da un ricorso degli esclusi. E tuttavia resta il pesante interrogativo sul come si sia potuto verificare un errore tanto grossolano. Sul come funziona la Pubblica Amministrazione, anche in quella che Matteo Lepore continua a presentare come la "Città più progressista d'Italia". Evidentemente si opera con superficialità, incompetenze, inefficienze e mancanza di controlli ... A tanta inadeguatezza occorre porre rimedi! Perché non si perseveri. Ma il punto è anche perché un silenzio tanto prolungato di Amministratori, partiti e gruppi consiliari. Quasi la composizione di una Assemblea elettiva sia "interesse privato o di una parte" ... E non questione democratica, di tutta una comunità; in particolare, di chiunque vuole Istituzioni realmente rappresentative. Soprattutto mentre la discussione si va sviluppando su scelte sensibili e strategiche quali il Bilancio 2022, il piano poliennale degli investimenti, il Passante di Mezzo ... E quasi non siano da fugare sul nascere interpretazioni e sospetti più gravi che ipotizzano "errori non casuali", "favori tra mondi politici solo in apparenza in conflitto" ... "in realtà interessati ad una gestione delle Istituzioni che coinvolge élite privilegiate e famiglie di potere ben identificate nella storia di Bologna". Del resto - riprendendo notizie fornite da qualche media - presentarsi come consigliere di Quartiere pare completi il Curriculum Vitae di potenziali nuovi/e candidati/e alla "cassaforte della Città": il "parlamentino" della Fondazione CARISBO. Peccato se, intanto, per qualche mese ... qualcuno resta indietro.


Nella pagina di Carlino Bologna che propone "Fondazione Carisbo, ecco i nomi (9) in corsa per (10 posti) del "parlamentino della cassaforte della città" ... spunta "la consigliera abusiva" del Quartiere San Donato - San Vitale Costanza Maria Bendinelli
(8 febbraio 2022)






















Iperbole, il Sito ufficiale del Comune di Bologna, riporta ancora (contemporaneamente) il risultato delle elezioni del 3 e 4 ottobre scorso al Quartiere San Donato - San Vitale (con la lista di PaP a 1.418 voti e quella di FI - UDC a 1.235) e un Consiglio di Quartiere che, impropriamente, vede la presenza "abusiva" di Costanza Maria Bendinelli anziché del consigliere più votato di Potere al Popolo.  


















LA CITTA' METROPOLITANA NELL'ASSETTO ISTITUZIONALE E COSTITUZIONALE

"La Grande Bologna" di Matteo Lepore e C. non affronta con soluzioni di prospettiva i nodi Istituzionali aperti. Quelli di un Sindaco della Città Metropolitana scelto solo dagli elettori del Comune capoluogo (350mila abitanti) e subìto dalla maggioranza degli amministrati (un milione). Quello di un Consiglio eletto indirettamente dai cittadini, cioè attraverso i consiglieri comunali, sulla base di procedure ed accordi interpartitici niente affatto trasparenti e per nulla conseguenti agli orientamenti politico - culturali espressi dagli elettori. Basti ricordare che delle 4 liste (senza Progetti programmatici pubblici) presentate questo inverno per le elezioni del Consiglio Metropolitano si sono scomposte e ricomposte in modo incomprensibile le alleanze e le maggioranze elette nei 54 Comuni della provincia. E, infine, che le deleghe distribuite pochi giorni fa dal neo Sindaco Lepore hanno coinvolto tanto esponenti della sinistra di Coalizione Civica, come la capogruppo bolognese Simona Larghetti, quanto la Sindaca di Monghidoro, Barbara Panzacchi, esponente di Forza Italia - UDC, eletta da una lista civica di Centrodestra contrapposta a quella di Centrosinistra.

Una soluzione "bipartisan" su cui ogni protagonista farebbe bene ad argomentare. Perché le competenze e le politiche di questa Istituzione restano rilevanti nel governo dei processi economici, produttivi e sociali. A quel livello si discutono ed orientano i destini di attività industriali ed agricole, di aree strategiche del territorio, di infrastrutture della mobilità, di manutenzioni, scuole e servizi ... di politiche ambientali (suolo, acqua, rifiuti, energia).

L'impressione è che anziché muoversi con lungimiranza e concretezza Matteo Lepore abbia effettivamente eluso l'indirizzo politico - programmatico da intraprendere per fronteggiare le grandi sfide ambientali e sociali di questo tempo, preferendo navigare a vista. Confermando il profilo "socialdemocratico" e riformista che lo ha portato a costruire una egemonia culturale su parti della sinistra e settori del M5S (dai tempi passati, quando Nicola Zingaretti era ancora segretario PD e Giuseppe Conte a Palazzo Chigi) ma con due occhi di attenzione puntati, ora, sempre più decisamente a consolidare gli equilibri di potere locale, regionale e, soprattutto, nazionale, che vedono il PD costruire buoni e duraturi rapporti con il mondo Confindustriale e con il Centrodestra. 

ISTITUTI DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA E DIRETTA O CARICHE MONOCRATICHE

Molte questioni oggetto del dibattito e dei conflitti di questi mesi nel Programma di mandato 2021 - 2026 non trovano percorsi democratici condivisi tra le parti in causa e in grado di sbloccare lo stallo delle contrapposizioni politiche e di progetto. Anche alcune aperture che hanno preceduto le amministrative su alcuni fronti strategici (Istruttoria Pubblica sui Prati di Caprara e sul Verde urbano, Assemblee Cittadine per maturare adeguate politiche per fronteggiare le emergenze climatiche ed ecologiche, rispetto dei Referendum nazionali sui Beni Comuni e sull'Acqua o su quello cittadino sulla Scuola per privilegiare i finanziamenti alle pubbliche) sembrano perdere agganci e consistenza rispetto ai momenti effettivi delle determinazioni e delle decisioni. Sul Passante di Mezzo - ad esempio - si insiste: "è deciso" per quello "di ultima generazione". Nonostante associazioni nazionali e personalità riconosciute e considerate anche da Sindaco e maggioranza (da Legambiente , a Vincenzo Balzani a Luca Mercalli) hanno smontato le tesi che presentano la scelta fatta come "simbolo della transizione ecologica". Ovvero, che la società Autostrade abbia imposto Fase 1 e Fase 2 (vecchi e tristi ricordi!). E, cocciutamente con protervia, si continua a prescindere e negare dati, rilevamenti, indagini epidemiologiche sulla salute dei cittadini ... Oggi, tanto più motivati e ragionevoli in forza della pandemia e del virus che colpisce i polmoni, già compromessi dalla "mal'aria" che ARPAE rileva quotidianamente in Emilia Romagna. Analogamente, Matteo Lepore interviene a sostegno delle proroghe della Regione rispetto ai contratti di gestione con le Grandi Aziende che gestiscono gli impianti idrici pubblici, fino al 2027.

Resta da capire come il Sindaco possa sostenere che "questo" sarà il "mandato delle realizzazioni" come "quello Merola" è stato il "mandato delle pianificazioni". Senza che questa continuità e linearità di pensieri ed opere sollevi critiche e riserve da chi nel passato mandato era orgogliosamente opposizione. Con la lodevole eccezione di Europa Verde - Verdi dell'Emilia Romagna. Ma il punto che si vuole qui sollevare non è quello di alzare bandierine o distinguo. Bensì di processo democratico nelle scelte di governo.

Chi crede nel principio di responsabilità delle persone e delle comunità deve porsi il problema - qui ed ora - della formazione delle decisioni, dell'accesso diffuso a conoscenze, dati, confronto culturale e politico. Nessuna obiezione sulla opportunità di assicurare staff adeguati e competenti alle Autorità pubbliche che debbono dirigere processi ma, sempre, nella consapevolezza e con l'avvertenza che, nel mondo d'oggi, l'autorevolezza delle decisioni è riconosciuta in base agli argomenti proposti ed ai percorsi seguiti per assumere le decisioni e, spesso, i risultati finali corrispondono al livello della mobilitazione di energie e responsabilità espresse dai cittadini che si sono sentiti protagonisti attivi e consapevoli.


L'incontro al centro sociale Costa promosso da Potere al Popolo su "Questione di democrazia" (3 febbraio 2022)
Una prima interessante occasione di confronto libero e a più voci su fatti, processi, letture, responsabilità nella Città e nel Paese ...


Democrazia è confronto e conflitto per affermare nelle politiche di ogni giorno e di ogni soggetto pubblico o privato i diritti ed i doveri delle persone e delle Comunità sanciti dalla Costituzione ... (3 febbraio 2022)


Gli studenti dell'Istituto Laura Bassi occupano la scuola e discutono ... come fronteggiare la pandemia e le contraddizioni della società, come garantire studi formativi e utili ... (2 febbraio 2022)


... ed esperienze di lavoro sicure. Mentre nelle aziende italiane si continua a morire per la mancanza di formazione e di tutele, per l'avidità di profitto che caratterizza imprenditori inadeguati e senza scrupoli.
Uno striscione ricorda la morte in fabbrica di Lorenzo Perelli, studente di 18 anni ... (2 febbraio 2022) 


"Voglio essere ascoltata e accettata" è il cartello di una giovane donna che manifesta in Piazza Maggiore insieme a decine di studentesse e laureate/i in medicina per il diritto universale alla salute ed alle "cure per tutte/i", per potenziare la sanità di base e per garantire "lo psicologo di base" ... (4 febbraio 2022) 


L'esperienza dello sportello di Labàs e la manifestazione per richiedere a Comune e Regione di occuparsi del disagio, dell'ansia, dei problemi di salute di ragazze/i, giovani e cittadini più fragili ... (4 febbraio 2022)


Quando, molto raramente, "piazza" e pubblicità si incontrano ... "Tutto cambia. Cambia con noi"
(4 febbraio 2022)




3 commenti:

  1. Qual è la distanza tra Bologna e Piacenza?
    Sic

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  2. Molta per chi va a piedi o anche in bici.
    Praticamente nulla considerando Autostrade, annessi e connessi.
    Viviamo tutti l'Italia. E l'Emilia non è un altro mondo, peggiore o migliore.
    Tuttavia non fermiamoci ai problemi. Qui c'è da far tornare la democrazia socialmente utile. E per me chi ne è convinto deve operare oltre le momentanee distanze.
    P.

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  3. Quante chiacchiere sulle istituzioni da semplificare. In realtà da sottrarre anche al minimo vaglio degli amministrati.
    s.

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