Il Resto del Carlino (come gli altri quotidiani) scrive pagine sulla fine di Manutencoop ... |
La cosa che ancora una volta colpisce nello scambio di "tesi" degli ultimi giorni tra il Presidente della storica Manutencoop che ha cambiato "natura" e il Presidente nazionale di Legacoop che sostiene che "le coop funzionano al meglio" è l'assenza totale di riferimenti a persone, comunità, problemi della vita quotidiana e prospettive per i decenni a venire. Il primo, 72enne, da 36 anni alla guida di una delle più importanti Cooperative bolognesi e nazionali nel settore dei servizi, esplicita che "le finalità di una cooperativa non sono le medesime dell'investitore di capitali, che vuole ottenere profitto" ma non ci dice nulla sugli "effetti" che questo approccio ha sui lavoratori e sui soci, sulle politiche di bilancio e degli investimenti, sulle strategie del Gruppo e sulla responsabilità sociale delle imprese che operano nei diversi paesi d'Europa e di altri continenti.
Il secondo, incurante della crisi e dei rovesci subiti (innanzitutto nelle cooperative di costruzione, ma non solo) espone i presunti "gioielli di famiglia", tace sulle acute contraddizioni presenti in quasi tutte le realtà evocate (da Granarolo a Coop Alleanza 3.0) e rinuncia a ragionare sul futuro e sulle sfide alte che una rinnovata cooperazione potrebbe indicare e praticare per promuovere un protagonismo consapevole dei lavoratori e dei cittadini associati al fine di favorire la conversione ecologica della società ed una nuova economia basata sul rispetto dei diritti e dei doveri universali delle persone e delle comunità.Insomma, nulla di veramente nuovo ed auspicabile.
Semmai la protervia di uomini e di gruppi dirigenti che acquisiti meriti innegabili sul campo nel secolo scorso, si sono mostrati più legati al potere ed alle esperienze maturate che dotati di volontà di ascolto, di confronto pubblico e di perseguimento dei valori più intimi ed attuali della cooperazione, dei principi e degli indirizzi della Costituzione italiana, dei bisogni e delle domande delle giovani generazioni.
Vale la pena rileggere considerazioni critiche e costruttive fatte diversi anni fa, quando forse ancora si sarebbe potuto riflettere ed agire partendo dalle esperienze che maturavano per cambiare il corso degli eventi ... nel mondo cooperativo ed imprenditoriale, nella vita di Bologna e dell'Italia.
Quattro scritti su tutti, con i relativi commenti.
Il primo, Manutencoop, del 13 dicembre 2013. Che parte da una inchiesta di Report di Milena Gabanelli sugli appalti CONSIP e ragiona sulla democrazia cooperativa.
Il secondo: Manutencoop e Legacoop. Le sfide, del 19 maggio 2014. Che parte da indagini di Magistrati milanesi e propone riflessioni e cambiamenti nel modo di operare delle cooperative.
Il terzo: Manutencoop e Legacoop 2.0, del 13 dicembre 2014. Che alla luce di "Mafia Capitale" propone le autocritiche di dirigenti cooperativi e la necessità di combattere un "sistema di potere" ed affermare legalità.
Il quarto: Lusetti, i Magistrati e la cooperazione, del 7 dicembre 2015. Dove nelle critica alle incoerenze tra parole e fatti, tornano temi di attualità come il People Mover (allora ancora solo un progetto!) ...
Naturalmente considerazioni soggettive, occasioni di dibattito, tra altre ... Non troppe, per la verità. Sicuramente parziali e non esaurienti, forse inadeguate. Oggi molti processi si sono compiuti ...
Ma vale la pena non rinunciare ad un confronto aperto, argomentato e di merito. Altri fatti incalzano e misurarsi su strategie ed azioni è quanto mai utile, decisivo. Per muoversi con lungimiranza e "profitto" nell'interesse comune.
Le tesi del Presidente Claudio Levorato a sostegno del passaggio da Manutencoop a MSC Spa nell'intervista a il Resto del Carlino di giovedì scorso (3 febbraio 2022) |
Il titolo, la foto e l'articolo di Repubblica Bologna sulla prima pagina del giornale di Maurizio Molinari edito da Exor e famiglia Agnelli (3 febbraio 2022) |
L'annuncio sul Corriere della Sera: Manutencoop "ribattezzata" MSC "diventa società per azioni" (3 febbraio 2022) |
Il Presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, intervistato da Repubblica Bologna, replica a Claudio Levorato ... (4 febbraio 2022) |
Coop sei tu. Non più!
RispondiEliminas.
Spesso conservatori e capitalisti agiscono insieme. Il caso in questione fa eccezione?
RispondiEliminaLeggendo i vecchi post non si direbbe. A parte bla, bla di circostanza. Del resto cosa differenzia grosse imprese cooperative da altre private? Industriali, dei servizi, della distribuzione, della logistica.
Dove si praticano alternative?
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Ma Levorato solo pochi anni fa non ha avuto il riconoscimento di Cooperatore dell'anno?
RispondiEliminaRaffa
Il bla, bla, bla..... non si addice a imprese o cooperazione. Qui però delle tante parole spese da soci/e e lavoratrici/ori non hanno corrisposto fatti ed azioni positive. Così alle tante donne che hanno fatto la storia di Manutencoop ora non resta che affidarsi ad un presidente sulla via del tramonto e ad una multinazionale dei servizi privata.
RispondiEliminaAnna