martedì 23 novembre 2021

Prevenzione e sanità pubblica (dopo 20 mesi)

Venerdì 19/11 tutti in coda e in piedi a Bologna nel Centro Vaccini di San Lazzaro di Savena ... 











Tra le "funzioni" riconosciute ai pensionati Umarell c'è quella di osservare con capacità critica i "cantieri" e i servizi pubblici. Quelli della sanità non sono certamente secondari. E' dunque comprensibile che, chi non ha ancora definitivamente perso la memoria, provi a proporre alcune esperienze e considerazioni ... Perché, anche in questo ambito, la denuncia della "nipotina" Greta Thunberg pare motivata: c'è troppo bla, bla, bla ...

Capitolo primo. Venerdì 19 novembre. Centro vaccini di San Lazzaro di Savena ore 14,50. Là dove il pensionato, ad inizio settimana, telefonando all'800.884.888, ha prenotato l'appuntamento per il richiamo (seconda dose per chi è guarito da Covid-19). Dopo alcuni comprensibili minuti di attesa all'esterno, il personale addetto al controllo, chiama i vari scaglioni di "prime" e "terze" dosi". L'orario è sostanzialmente rispettato. Una lunga fila è però all'interno. Prima l'accoglienza con la distribuzione dei moduli da compilare e sottoscrivere e senza alcun controllo della temperatura corporea, come invece avvenuto il 15 maggio scorso all'efficientissimo Centro Congressi della Fiera. Poi la coda, in piedi e a passo lentissimo, che porta al colloquio con il medico. Un'ora a passo di lumaca, in cui si fa conoscenza con gli altri "sventurati" che, memori della buona esperienza di primavera si erano illusi di "liberarsi" velocemente dalla nuova incombenza. C'è l'amica del Quartiere Porto - Saragozza di Bologna che è venuta con due bus, c'è la compagna di Ozzano "che ha fatto la mono dose del Johnson e Johnson, c'è la ragazza con il terrore dell'ago e alla sua prima esperienza con ancora tantissima paura e incertezze, c'è la coppia di ultra settantenni "in viaggio da Porretta" che sono "a San Lazzaro per la prima volta" in vita loro, c'è la signora ultra ottantenne accompagnata dalla figlia che resiste a lungo all'invito ad occupare una delle dieci sedie disponibili lungo il percorso e che cede alle pressioni solo dopo 40 minuti d'attesa ... Passati i medici competenti che valutano ogni singolo caso si affronta la seconda fila, lievemente più veloce. L'arrivo al box per la somministrazione è una liberazione. E la giovane infermiera è bravissima e veloce, incredibile contraltare all'ora e mezza del percorso. Non restano che i 15 minuti comodamente seduti prima di uscire. 
Le riflessioni sono d'obbligo. Dove sono finiti i propositi della primavera 2020 di investire su una sanità più strutturata nei territori? Per garantire vicinanza e servizi di base ai cittadini? Capace di dialogo, conoscenza e prevenzione? In questi mesi non si sono certamente fatti passi avanti. Rispetto a quanto investito e costruito nei primi mesi di Covid-19, con medici ed infermieri USCA e poi con i Centri per le vaccinazioni si è evidentemente smobilitato. Perché? Possibile che a Bologna ora si fronteggi la fase di ripresa della pandemia e dei tanto enunciati "richiami" con un solo punto di vaccinazione? Inoltre così male organizzato?
Giusto chiedere collaborazione e responsabilità individuale ad ogni persona. Tuttavia, forse, è tempo di smetterla con l'additare "nemici" ed "untori" ed è ora di discutere pubblicamente misure e progetti di adeguamento della sanità pubblica ai mali duraturi determinati da una crescita economica e sociale insostenibile e contraddittoria che anziché essere funzionale alla vita delle comunità è fonte di mutamenti climatici, ambientali e di habitat che incidono pesantemente su vecchi e nuovi malanni. E spendere per rimediare ai danni causati da imprevidenza è sempre peggio e più costoso che intervenire con le cautele necessarie per evitare i rischi.

Capitolo secondo. Martedì 23 novembre. In mattinata visita oculistica a pagamento, prenotata dieci giorni fa. Quando dalla AUSL di Bologna nessuna notizia era ancora pervenuta circa una "presa in carico" per una prenotazione del medico curante presso una struttura pubblica fatta nei primi giorni di settembre. Lo "specialista" che a fine agosto aveva visitato il pensionato in presenza degli esami precedentemente richiesti ("campo visivo" e "OCT") aveva diagnosticato un "glaucoma" all'occhio sinistro, prescritto una nuova cura e un ulteriore controllo "tra un mese" ... Ieri la chiamata per una visita il prossimo dicembre, presso l'Ospedale Maggiore. "Ho già prenotato una visita a pagamento. Non potevo aspettare ancora senza sapere"? ... Sorpreso, quasi si giustifica il pensionato con l'operatore dell'AUSL. "Dispiace, con un glaucoma doveva seguire un altro percorso" la replica secca. "Scusi, ma il problema è mio? Io ho seguito le procedure che mi sono state di volta in volta indicate dagli interlocutori del Servizio Sanitario con cui ho avuto a che fare ... Ed ora lascio il posto al prossimo".
Forse la sanità pubblica merita una registrata. Nell'organizzazione e nei rapporti con i "pazienti".

Terzo capitolo. A proposito di percorsi e procedure della Sanità in Regione Emilia Romagna. Nell'autunno del 2019 al pensionato sono state diagnosticate emorroidi, da operare. Gli esami preparatori all'intervento non sono stati immediati e poi bruscamente interrotti e trascinati dalla pandemia nel marzo 2020 ... Completati nella primavera 2021, una nuova visita specialistica nell'estate 2021 ha determinato la "presa in carico" dell'intervento chirurgico da parte dell'apposito Reparto dell'Ospedale Maggiore. "Con quali tempi"? domanda il pensionato al medico che lo visita. "Sicuramente andiamo al 2022". Che dire? La speranza è che gli esami fatti non debbano ripetersi ...

Epilogo. Se il pensionato non gode di ottima salute neppure la sanità italiana e anche quella bolognese si mostrano all'altezza delle sfide ... Ma, soprattutto, sarebbe bene discutere pubblicamente Progetti, Programmi e Priorità delle Amministrazioni locali e dei Governi nazionali e regionali. La destinazione degli investimenti ed il reperimento delle risorse in rapporto al contesto generale della ricchezza accumulata, di quella prodotta ogni anno e di quella da suddividere tra le varie destinazioni, previste e necessarie. Non è davvero sufficiente la discussione avviata tra pochi addetti sulle "autonomie differenziate" delle Regioni.

Venerdì 19 novembre al Centro Vaccini di San Lazzaro di Savena ... Ore 15.30 la coda, tutti in piedi, giovani, adulti ed anziani è ancora lunga ...
Autorità pubbliche sorprese? Forse troppo concentrate nella propaganda e poco nell'organizzazione dei servizi essenziali necessari per garantire la salute dei cittadini ... 



Concluso il lungo percorso di un'ora e mezzo, dopo la vaccinazione, seduti per 15' in belle poltroncine prima di uscire dal Centro Vaccini è il tempo delle considerazioni e delle riflessioni ... (venerdì 19 novembre)
Per la salute, per la prevenzione, per la sicurezza delle comunità c'è ancora tanto da fare ... Da cambiare nelle priorità degli investimenti e dei Bilanci pubblici, delle grandi imprese e dei singoli cittadini. Greta Thunberg dice la verità e il movimento dei Fridays For Future merita risposte convincenti. A tutti noi il compito di tradurre queste denunce e le mobilitazioni democratiche in atto in cambiamenti sociali profondi e duraturi ...


2 commenti:

  1. Persone, innanzitutto anziani, davvero molto pazienti. Forse troppo. Grazie per il reportage.
    s.

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  2. Ti è andata bene.
    Sabato e domenica il tempo di attesa era oltre le 2 ore......
    Ora pare deciso che riaprirà l'hub Fiera. A dicembre.
    Amministratori spiazzati? Troppo presi dalla campagna elettorale!
    Ciao!

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