venerdì 18 dicembre 2020

Confindustria, Bologna e questi Amministratori

la Repubblica titola sul primato di Bologna e intervista il Sindaco "in festa" (martedì 16)










"Qualità della vita nell'anno del virus: prima Bologna, giù la Lombardia" il giornale di Confindustria lunedì titola e sintetizza così in prima pagina nazionale. E nel sottotitolo: "Bene l'Emilia Romagna" che piazza Parma (8° posto), Forlì Cesena (14°), Modena (15°) e Reggio (17°) tra le venti. Da qui i titoli e le interviste di molti giornali locali: "Merola in festa: merito nostro e dei cittadini" (la Repubblica), "Bologna, la città dove si vive meglio" (il Corriere), "la città in vetta" (il Carlino). Chi si accontenta può fermarsi qui. 

Al contrario, chi vuole capire di più i problemi e le contraddizioni ha il dovere di leggere, approfondire, studiare. 

Si, perché l'Indagine prodotta da Il Sole 24 ore è molto più ricca e articolata e si basa su fonti autorevoli. Il confronto e la classifica generale è tratta dalla elaborazione di ben 90 "indicatori" sociali ed economici che pure presentano singole specifiche classifiche, dati e tendenze. Alcune ed alcuni, diciamolo chiaro, già da una prima lettura dovrebbero fare arrossire i nostri Amministratori e tutti noi o indurre ragionamenti ben più impegnati e complessi dei modesti commenti proposti fin qui e di spot improvvisati validi semmai per la prossima campagna elettorale. 

Del resto a commento dei "primi posti" di Bologna e dell'Emilia scrive Ilaria Visentini: "Una miscela di buongoverno e responsabilità diffuse, di ricchezza manifatturiera e competenze tecniche, di coesione dentro la comunità e accoglienza verso lo straniero. Dietro l'ascesa di Bologna (e di tutta la via Emilia) con la scalata di 13 posizioni nell'annus horribilis 2020 ... non ci sono ragioni nuove, ma la solidità e la sobrietà di una struttura sociale ed economica forse più lenta al cambiamento rispetto ai capoluoghi europei ma anche più resiliente quando sferzano venti contrari". E continua: "nel vortice dell'emergenza Covid, la provincia di Bologna ha sfoderato la capacità di restare in equilibrio tra innovazione e pigrizia, tra spirito competitivo e stile gaudente, pur con tassi di contagi da Sars-Cov2 sopra il 3% e PIL in caduta oltre 8 punti".

Per il giornale degli industriali italiani è "un premio alla normalità" del capoluogo emiliano e ad una Regione "in miglioramento". I suoi primati sono nell'occupazione femminile, nel tasso di internazionalizzazione, nella copertura a banda larga di piccoli comuni e scuole" che segue (nella classifica per regioni) "i 3 territori a statuto speciale del Nord, che godono di quell'autonomia di strategie e spesa che la giunta Bonaccini cerca dal 2017 di ottenere da Roma, in via differenziata su alcune materie chiave". 

Pare quasi una evoluzione o endorsement politico istituzionale.

Ma quanta distanza dall'orizzonte di innovazione e di governo oggi necessari per uscire dalla crisi in cui ci ha portato la crescita incontrollata e insostenibile dei decenni passati e così lucidamente sintetizzati, questa settimana, sull'inserto del Corriere della Sera, Pianeta 2021, da Ilaria Capua: "non si torni alla vita di prima, salute e ambiente sono un sistema circolare" (vedi sotto).

Ecco perché l'indagine de Il Sole 24 ore è una occasione da non perdere per chiunque ha ambizioni di migliorare la propria qualità della vita e quella delle comunità di cui si sente parte. Ovvero per chi si candida a governare nell'interesse generale questo Paese e le sue città. E, di certo, anche chi ha riserve di fondo e/o critiche specifiche sull'equilibrio complessivo e sulla corrispondenza alla realtà dei 90 indicatori scelti dall'Indagine (o sulle 6 grandi aggregazioni proposte) è opportuno si misuri nel merito. Può trarne giovamento il dibattito politico - culturale, la qualità del confronto pubblico, una sfida per una nuova egemonia di soggetti critici e alternativi.  

Bologna è prima nella classifica per "ricchezza e consumi". Un dato composito in cui emergono: il secondo posto della provincia per "reddito disponibile" (dietro Milano) e per "nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni"; il quinta provincia per "assorbimento del settore residenziale (cioè i mq compravenduti su mq offerti sul mercato nell'anno in %) ed anche nel "prezzo medio di vendita delle case" (dopo Roma, Milano, Firenze e Venezia). Non solo però: Bologna è 102esima provincia per "canoni medi di locazione" e 99esima per "spazio abitativo medio" (mq medi delle abitazioni sui componenti medi per famiglia). 

Bologna è seconda (dietro Milano) nella classifica per "ambiente e servizi". Un assemblaggio sicuramente di difficile digestione per ogni soggetto di cultura ecologista, ma tant'è. La provincia del capoluogo emiliano è al primo posto per "persone con almeno il diploma"; al 2° per "indice di trasformazione digitale" del Comune capoluogo; al 4° per "partecipazione alla formazione continua" e per "spid erogate" (tutti indicatori relativi ai "servizi") ma è 30esima per "spesa degli enti locali" relativa a assistenza sociale domiciliare, trasporto di disabili e anziani. Di tutt'altra collocazione le classifiche riconducibili ad indicatori ambientali: 16esimi per "ecosistema urbano" (riferito alle sole città capoluogo di provincia, secondo l'elaborazione di Legambiente); 65esimi in "spesa pubblica sul territorio di fondi europei 2014-2020 per l'ambiente e la prevenzione"; 73esimi per "indice di rischio climatico"

Bologna è terza nella classifica per "cultura e tempo libero". Un equilibrio determinato dal 1° posto per "eventi sportivi" di impatto sulla programmazione nazionale ed internazionale; dal 3° per "Internet" sulla popolazione residente; dal 7° per "spettacoli - spesa al botteghino". Il che bilancia la 54° posizione per "librerie" e la 67° "piscine" (ogni 1000 abitanti).

Bologna è quarta nella classifica per "affari e lavoro". Qui l'indicatore "tasso di occupazione" è al 2° posto; "gap occupazionale tra maschi e femmine" è 6°, come quello "startap innovative"; in "banda larga" Bologna è 8°. Ma (attenzione!) 92esimi per "cassa integrazione ordinaria autorizzata"; 33esimi per "imprese in fallimento"; 31esimi per "diffusione del reddito di cittadinanza"; 81esimi per "imprese femminili" e 98esimi in imprenditorialità giovanile".

Bologna è sessantesima in "demografia e salute"! Nonostante il 2° posto nella classifica per "iscrizioni anagrafiche", il 14esimo per "pediatri" (ogni 1000 abitanti 0-14 anni) ed il 15esimo per "infermieri". Pesano infatti il 61° posto per "casi di Covid-19"; l'80° posto per "densità abitativa"; il 75° per "consumo di farmaci per diabete"; il 79° per consumo di farmaci per la depressione"; l'85° per "consumo di farmaci per asma e BPCO"; l'87° per "consumo di farmaci per ipertensione"; il 100° per "calmanti e sonniferi".

Bologna è centocinquesima per "giustizia e sicurezza". Nonostante il 7° posto della classifica per "quota di cause penali utratriennali" (o, chissà, forse in parte anche in ragione di questo) e un 24esimo posto per "incendi" (denunce ogni 100mila abitanti). Le classifiche riportano la provincia di Bologna al 101esimo posto per "furti in abitazioni"; al 104esimo per "estorsioni"; al 105esimo per "furti in esercizi commerciali". Poi il dato che impone massima attenzione (e ragionamenti obiettivi): 107esimi su 107 province (cioè ultimi della apposita classifica) in denunce per "violenza sessuale". Testimonianza di almeno due elementi: la permanenza di un fenomeno gravissimo di violenza sulle donne e di tradizione maschilista (possibile che nessuna giornalista, commentatrice, politica se ne sia accorta?) e la permanenza in intere aree d'Italia (da Nord a Sud) della impossibilità per troppe vittime di denunciare fatti.

No, non c'è nulla da festeggiare per la pubblicazione dell'Indagine de Il Sole 24 ore. Almeno per chi non si accontenta di galleggiare nella crisi e nelle "emergenze" infinite; per chi pensa di Bologna, dell'Emilia Romagna e dell'Italia che "se vi va tutto bene, io non vado bene" (come scriveva Virginio Merola nella primavera 2011).


Il Sole 24 ore titola in prima pagina (lunedì 15 dicembre 2020) l'Indagine Qualità della vita 2020:
"prima Bologna (e bene l'Emilia), giù la Lombardia" ...
Un endorsement politico?










L'articolo di Ilaria Visentini inquadra i primati (positivi e negativi) di Bologna e dell'Emilia Romagna
secondo il quotidiano degli industriali italiani
(inserto Qualità della vita 2020 de Il Sole 24 ore, lunedì 15 dicembre 2020)
 









La pagina interna di Repubblica Bologna. Si "esulta per i meriti" e si arriva ai "candidati sindaco 2021" ...
(martedì, 15 dicembre 2020)
















La prima pagina del Corriere di Bologna si ferma al primato assoluto ...
(martedì 15 dicembre 2020)











Come per il Sindaco Merola anche per il Corriere di Bologna l'Indagine non propone interrogativi,
 indicatori controversi, esigenze di cambiamenti ... "la Città resiste" anche "nell'anno del Covid.
(Il Corriere di Bologna, 15 dicembre 2020)










Il Carlino Bologna titola in prima pagina "Qualità della vita, la città in vetta", mentre all'interno segnala "top" e "maglia nera nella sicurezza". 
(martedì 15 dicembre 2020)








L'intervista al Sindaco su Carlino Bologna (martedì 15 dicembre) propone un "Merola soddisfatto",
preoccupato del "dato demografico" e con un sorprendente richiamo "alla questione delle infiltrazioni mafiose" e "al controllo degli appalti"
(questione nazionale e locale - quella della criminalità mafiosa - a cui l'Indagine sulla Qualità della vita promossa dalla Confederazione degli industriali italiani non ha ritenuto di dedicare alcun indicatore








L'inserto del Corriere della Sera, "Pianeta 2021", pubblica un interessante articolo di Ilaria Capua (16 dicembre 2020) "per un nuovo equilibrio". Sostiene la virologa "salute e ambiente sono un sistema circolare" ... 









"L'unica strada che abbiamo è la prevenzione" scrive Ilaria Capua e affronta "quattro elementi" strategici: "Terra. Acqua. Fuoco. Aria".  
Chissà se nella Qualità della vita 2021 de Il Sole 24 ore troveranno spazio anche "consumo di suolo" per provincia, "qualità delle acque", "ettari di territori bruciati", "inquinamento dell'aria", ovvero "rumore nelle città" ... (parte dei quali rientrano nei dati di Ecosistema urbano di Legambiente, ma che nelle classifiche dell'Indagine in discussione valgono per 1/90).













Conclude la virologa: "In tanti mi chiedono quando torneremo a vivere come prima. La verità è che, per fortuna, non dobbiamo tornare a come eravamo ... E' proprio questo, paradossalmente, il momento per volare alto con il pensiero e guardare alla complessità delle problematiche: viviamo in un sistema chiuso che deve ritrovare il suo equilibrio naturale".







































































































































































Un manifesto per Virginio Merola Sindaco della primavera 2011 a Bologna. Quanto tempo è passato ...



8 commenti:

  1. La qualità della vita a Bologna è ottima se il peso dello smog non lo consideriamo, se beviamo acqua oligominerale acquistata in coop, se la mattina non ci affidiamo alle ferrovie di Tper e poi alla ciclabili pitturate e interrotte lungo strade trafficate, se ci fermiamo a registrare le raccolte differenziate e non i materiali effettivamente recuperati.....
    L.

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    1. Ennesima dimostrazione del perchè nella libertà di stampa, l’Italia è al 41° posto: peggio di Ghana e Burkina Faso!
      Si esaltano i patti, ma non si guarda ai fatti!

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  2. Mi sembrano 90 parametri decisamente sbilanciati sugli indicatori economici.
    La novità da introdurre è la prevenzione ambientale. Anche la pandemia sollecita il ripristino di habitat compatibili con la salute.
    s.

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  3. Industriali e giornalisti dove vivono? Valutare la qualità urbana senza prendere in considerazione lo smog su 90 parametri è semplicemente ridicolo.
    Guardare anche oggi le polveri a Bologna e in Emilia Romagna.....
    Bocciati!
    Quanto agli amministratori, che dire? Forse ce li meritiamo, in fondo li selezioniamo.
    DG

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  4. Finalmente parliamo di qualità della vita.
    Ma anche a Bologna piuttosto che festeggiare c'è da rimboccarsi le maniche. Anziché resistere c'è da cambiare.
    Qui ci siamo conquistate livelli decenti di occupazione e il minor gap con gli uomini. Come conferma l'indagine. Bene. Ma le donne hanno ancora ruoli subalterni e i redditi sono sistematicamente inferiori, anche a parità di prestazione. Guardate la classifica per imprenditorialità femminile. Può essere che in altre provincie ci siano dati gonfiati e non corrispondenti.... Ma resta che anche qua l'intraprendenza femminile è condizionata da vecchi retaggi culturali e di potere. Come conferma anche il clamoroso dato sulla violenza sessuale. Ancora troppo diffuso. E sicuramente qui è più denunciato che altrove..... Penso non siamo al livello in cui ci colloca la classifica ma il problema c'è e la qualità della vita ne risente.
    Anna

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  5. Da cittadino bolognese sicuramente ho l'orgoglio di vivere in una terra organizzata e comunitaria. Tuttavia, covid incluso, ci sono crescenti segnali di inefficienza, di disegualianza e di individualismo. Però mi pongo un problema se il giornale di confindustria dice che va tutto abbastanza bene in base ai loro novanta parametri..... e vorrei che le nostre istituzioni fossero in grado, prima di fare festa, di presentare in piena autonomia un quadro più obiettivo e corrispondente agli interessi ed alle aspirazioni dei cittadini.
    Carlo

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  6. Queste classifiche sono un insulto all'intelligenza.
    Su quale modello sociale si basano, bisognerebbe domandarsi, consumo per essere, lavoro per vivere o per consumare, inquino per produrre, correre per essere efficienti.
    Legalità quale,è il sistema che nel suo insieme non può reggere, si muove in una logica suicida, o si cambia radicalmente o si sbatte.
    Ciao
    G

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  7. https://www.editorialedomani.it/ambiente/i-fondi-delleuropa-sono-loccasione-per-far-dialogare-salute-e-ambiente-qlqsj0lb
    Questo un articolo scritto a più mani tra le quali quelle del Dott. Vineis professore di Epidemiologia Ambientale presso l'Imperial College di Londra ...
    Questa città così vivibile evidentemente si trova sulle Madonie e non nel cuore della Pianura Padana.

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