lunedì 14 dicembre 2020

CGIL ed ambiente. Discutere è necessario e utile. Anche a Bologna e in Emilia Romagna

L'Asse A14 - Tangenziale al tempo di Covid-19. Verso il 2030, il Passante di Mezzo è una priorità?










La lettera aperta di Luciana Castellina e Rossella Muroni ai "compagni della CGIL" ha avviato un interessante confronto nazionale che ha impegnato la segreteria della FILCTEM e autorevoli dirigenti sindacali. Sarebbe interessante che questo confronto si sviluppasse in tutto il Paese ed affrontasse direttamente il nodo strategico delle scelte politiche che il Governo italiano, le Regioni e gli Enti Locali sono chiamati a fare per rispondere alle emergenze (insieme sanitarie, ecologiche, climatiche, sociali, economiche, finanziarie e produttive) del momento.

Le prossime settimane sono decisive. Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale di Legambiente, ha giustamente richiamato l'attenzione sull'esigenza che con gli investimenti per oltre 200 miliardi dei fondi europei di Next Generation UE si determini in Italia un "cambio di passo nella mobilità" delle persone e delle merci. Denunciando che le proposte oggi in campo nei Ministeri e nelle Regioni privilegiano ancora "grandi cantieri infrastrutturali" rispetto allo spostamento delle risorse pubbliche e private "dalla gomma al ferro" in particolare al Sud e nelle medie e grandi città. 

E' quanto accade anche in Emilia Romagna. Dove le scelte energetiche, urbanistiche, produttive e commerciali risultano ancora in sostanziale continuità con il passato, nonostante le esperienze suggeriscano innovazioni profonde che ancora non sono all'orizzonte.

Oltre un anno e mezzo fa (era il marzo del 2019) tre iscritti alla CGIL, uniti dalla comune pratica ecologista che li ha visti presiedere in successione per 30 anni Legambiente Bologna, scrissero una lettera aperta al loro Sindacato, al tempo impegnato a manifestare con Quelli del Si: eccola qua

Esprimeva critiche, propositi e progetti ancora attuali e di valore locale e nazionale. Meriterebbero una discussione pubblica, argomentata ed appassionata? Difficile negarlo. Magari (perché no?) anche una consultazione popolare specifica e democratica.

In fondo il cuore degli argomenti proposti è nell'alveo della discussione pubblica sollecitata da Luciana Castellina e Rossella Muroni e da Edoardo Zanchini. E forte risulta l'assonanza con le conclusioni a cui giungono Mario Agostinelli ed Andrea Ranieri in un articolo pubblicato ieri su il manifesto: "restringere l'ambito delle posizioni ... alla ragionevolezza di quello che è possibile fare dentro l'attuale modello di sviluppo, magari redistribuendo i profitti in maniera più equa, è certamente una visione alternativa a quella decrescita felice che la Filctem sembra ritenere il pericolo maggiore da esorcizzare, ma rischia di mantenerci prigionieri di quella decrescita infelice che caratterizza oramai gli ultimi anni della nostra storia".

Sicuramente un dibattito esplicito e di merito a Bologna e in Emilia Romagna potrebbe essere di comune giovamento. Per verificare i margini di nuove alleanze sociali, di un profiquo incontro e di una possibile saldatura tra organizzazioni sindacali e reti, associazioni, comitati di cittadini protagonisti di conflitti ambientali nel territorio. Forse potrebbe essere un passo verso le "Camere del lavoro di strada" evocate anche da Maurizio Landini. Ma soprattutto una risposta possibile e lungimirante a tutti coloro che pensano che un altro mondo è necessario e possibile e che la conversione ecologica è una sfida che può e deve unire un amplissimo fronte di lotta di ragazze e giovani, lavoratori e pensionati, produttori e migranti. Qui ed ora. 


La Segreteria nazionale della Filctem interviene sugli argomenti proposti da Luciana Castellina e Rossella Muroni. I vertici del sindacato dei lavoratori chimici, tessili, energia e manifatture della CGIL concludono: "dobbiamo essere tutti uniti nel difendere l'ambiente e il lavoro evitando discussioni che rischiano di contrapporli" (il manifesto 9 dicembre 2020)
 



"Una parte del sindacato è ancora lontana dall'aver recepito la drammaticità del momento storico che stiamo vivendo" sostengono due storici dirigenti della CGIL (il manifesto, 13 dicembre 2020)




"Il messaggio di Francesco, degli studenti di Greta e del mondo scientifico stanno rimettendo in discussione il rapporto tra uomo, elementi naturali e biosfera, chiarendo quanto la sopravvivenza e la giustizia sociale siano irreversibilmente a rischio" ... (il manifesto, 13 dicembre)










"A Civitavecchia la Camera del Lavoro riunisce le associazioni del no al gas per un progetto ambientalista" ... (il manifesto, 13 dicembre 2020)
Una esperienza isolata o l'avvio di una svolta?



6 commenti:

  1. Ecco qualche osservazione in ordine sparso.
    1. Come accennato da Castellina e Muroni sarebbe ora di rivolgersi a tutto il sindacalismo italiano e non solo alla Cgil.
    2. Per competere con i gruppi imprenditoriali multinazionali i sindacati debbono avere una dimensione sovranazionale. Primo obiettivo ineludibile quello europeo, per scelte salariali, normative, fiscali che oggi causano competizioni a perdere per dipendenti e subalterni.
    3. I lavoratori sono i primi soggetti potenzialmente interessati alla conversione ecologica. Perché lavorare è parte della vita sociale, ma è molto meglio lavorare per produrre cose utili a tutti.
    4. La formazione culturale e tecnica deve accompagnare le persone per tutta la vita. Ne hanno bisogno i bimbi per crescere consapevolmente e gli adulti per aggiornare le proprie conoscenze e la professionalità in divenire.
    5. Deve crescere la consapevolezza che questa crisi sarà ancora molto lunga e che l'unico modo per uscirne è pensare a tutto in modo nuovo, con maggiori coerenze tra ambienti di vita e di lavoro e divisione sociale del lavoro. Meno lavoro per ognuno ed una occupazione per tutti coloro che vogliono. Una assistenza sociale per chi non ha redditi è necessaria, ma ci sono attività di interesse pubblico che andrebbero soddisfatte e invece sono escluse per una malintesa logica aziendale corporativa (bilanci in attivo che vengono scaricati sulla collettività).
    Riflettiamo bene e rigeneriamo sindacati liberi.
    Ciao!

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  2. Priorità è la riapertura delle scuole.
    Priorità è la sicurezza sui trasporti pubblici e il loro potenziamento.
    Allargare le strade e incentivare i mezzi individuali NON è prioritario.
    Priorità è produrre treni e mezzi elettrici.
    Produrre armi NON è sano.
    Priorità è investire per mettere in sicurezza i territori dal rischio idrogeologico.
    Stoccare sotto l'Adriatico sostanze pericolose NON è prioritario.
    Priorità è il rimboschimento.
    Consumare suolo per supermercati NON è prioritario.
    Il Sindacato deve rappresentare gli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati NON dei privilegiati e degli affaristi.
    Zorro

    PS. Cgil ma non solo. E la Cisl faccia pulizia (Report dixit)

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  3. Eppure venendo al lavoro questa mattina mi sono fermato a un bar e ho letto il Carlino che titola che in Regione ci saranno 30 miliardi e una svolta verde. Con il Patto per il lavoro e il clima firmato da imprese, sindacati ed ambientalisti si aprono prospettive nuove.
    Un passo avanti.
    Antonio

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  4. Penso che il sindacato dovrebbe aprire vertenze territoriali ed aziendali per favorire la transizione ecologica, non già per mediare tra istanze dell'ambiente e del lavoro. In una comunità democratica di cittadini liberi il lavoro è uno strumento per realizzare benessere e felicità non per selezionare classi sociali di 1°, 2°, 3° e 4° categoria, ricchi e poveri, padroni e dipendenti.
    Nik

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  5. A proposito di Svolta Green, sul Resto del Carlino di sabato 12 dicembre si legge un intervento della capogruppo PD in Regione Marcella Zappaterra dal titolo "Il trasporto sui binari resta la priorità". Cito l' ultimo capoverso:" La Grande Rete infrastrutturale
    regionale presto si arricchirà di
    alcune opere attese da
    decenni. La Cispadana, che
    collegherà A13 e A22 da Ferrara
    sud a Reggiolo-Rolo; la terza
    corsia della A13
    Padova-Bologna, il nodo viario
    tra Pedemontana e Val d’Enza,
    la bretella TiBre, il nuovo
    collegamento fra Ravenna e il
    raccordo Ferrara–Porto
    Garibaldi, il completamento
    della tangenziale di Ravenna e
    la riqualificazione dell’asse
    E45/E55 che interessa la
    Romagna.
    Irrinunciabile infine il Passante:
    dopo l’avvio del People Mover
    è l’opera prioritaria nell’area
    metropolitana di Bologna".

    Sì, è proprio così, il trasporto sui binari resta la priorità....

    Ryan

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  6. Condivido il fatto che i sindacati si occupino dei lavoratori per migliorare la loro vita non solo nelle aziende. Oggi più di ieri, considerando che spesso si opera a distanza da aziende e uffici.
    Però non chiamiamoli sindacati "di strada" per favore.
    Coltiviamo obiettivi molto più ambiziosi....
    Anna

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