domenica 8 novembre 2020

Zone "rosse", zone "gialle" e polveri nere

Ma se "l'onda è molto alta" pensiamo davvero di risolvere i problemi in una settimana?










La scelta di fronteggiare la seconda ondata di Covid-19 con misure straordinarie e differenziate per territorio è ragionevole. Ad un anno dal manifestarsi del virus, l'altalena "chiudere tutto" e/o "riaprire tutto" evidenzierebbe solo l'incapacità delle nostre comunità di riflettere e di fronteggiare la situazione. Dunque, ben vengano misure differenziate e lungimiranti.

Ma non si chieda di obbedire tacendo, di avvallare acriticamente ogni decisione assunta dalle autorità competenti e preposte alla gestione, pro tempore, delle Istituzioni. 

Risulta che i Comitati tecnico - scientifici e le rappresentanze politiche di Governo e Regioni abbiano individuato fin qui 21 indicatori per soppesare e valutare il grado di risposta potenziale delle comunità al diffondersi del virus.

Una questione che merita sicuramente maggiore considerazione ed approfondimento è il rapporto tra diffusione e letalità di Covid-19 e smog. A chi segue l'andamento dell'inquinamento atmosferico è apparso subito evidente il sovrapporsi dei fenomeni (vedi qui) e nei mesi scorsi analisi e studi autorevoli sono stati proposti da ricercatori, università, associazioni mediche sulle correlazioni esistenti.

Perché allora si continua a non considerare tra i fattori incidenti sull'emergenza sanitaria anche la qualità dell'ambiente ed i livelli di inquinamento dell'aria che respirano i nostri polmoni? Proprio in questa stagione, le "polveri sottili" si stanno alzando oltre i limiti di legge in tante province e regioni d'Italia.

Eppure, fin qui, molti osservatori più o meno competenti ed autorevoli hanno obiettato unicamente su indicatori e meccanismi di calcolo considerati. Quelli che hanno determinato "rossa" la Calabria, "arancio" la Puglia e "gialla" la Campania. Troppo forti sono gli allarmi provenienti da Napoli e dintorni ... Efficacemente denunciati da medici, operatori sanitari, cittadini, giornalisti e cine operatori. Nonché dalle massime autorità locali. Con il Presidente De Luca che comunque ha preferito chiudere scuole di ogni ordine e grado anziché adeguare la struttura sanitaria territoriale ed intervenire su altre piccole e grandi attività commerciali e sociali sicuramente meno essenziali di quelle formative ed educative, ma che forse connotano maggiormente la vita ed il sistema di relazioni, legali e illegali, di quei territori.

Le prossime settimane ci diranno il grado di credibilità o di azzardo dei criteri e dei calcoli fatti.

La scommessa tuttavia riguarda - eccome - anche le regioni del Nord e della Pianura Padana che sono state classificate "gialle": tra queste l'Emilia Romagna, una terra che vive ancora di importanti lasciti del passato, solo in parte consolidati dalla attuale organizzazione sanitaria, arroccata sempre più attorno ad alcune indubbie eccellenze ospedaliere - universitarie ma gravemente indebolita nelle sue radici territoriali, di base e dedite alla prevenzione.

Non è un caso che anche qui Covid-19 ha colpito duro, seconda regione per morti, dopo la Lombardia e prima del Piemonte. Ed ancora oggi con oltre 4.800 deceduti, le vittime sono in percentuale sulla popolazione ai vertici nazionali.

Ora, proprio nella settimana del grande scontro politico - istituzionale sulle misure necessarie per fronteggiare la seconda ondata di Covid-19, in questa terra ARPAE ha registrato livelli alti e insopportabili di PM10 e di PM2,5. Con un giorno, mercoledì 4 ottobre, decisamente "nero" in cui tutte e 9 le province (da Piacenza a Rimini) hanno registrato valori oltre la soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo

Negli ultimi 14 giorni ARPAE segnala alti livelli di PM10 in tutta la Regione.
Su tutti il 4 novembre scorso, un mercoledì davvero "nero" ...
















Purtroppo il tutto è passato sotto silenzio!

Al centro delle cronache locali una serie di eventi, notizie, commenti che sono triste testimonianza della dissociazione tra emergenze sanitaria, ambientale e investimenti infrastrutturali programmati, tra bisogni sociali primari e quotidiano agire delle amministrazioni pubbliche come dei grandi gruppi economici e finanziari privati.

A Forlì è avvenuto il primo atterraggio al nuovo Aeroporto Luigi Ridolfi, quarto scalo regionale! Chiuso per crisi e concorrenza con il Guglielmo Marconi di Bologna e il Federico Fellini di Rimini e oggetto di continui sostegni finanziari pubblico - privati. Lo scalo ha consentito l'arrivo del charter che ha portato in Romagna la Juventus per giocare allo stadio Manuzzi di Cesena la partita (a porte chiuse) di Serie A contro lo Spezia (quarta squadra che disputa il proprio campionato su campi della Regione).

A Imola l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari ha riaperto (dopo 13 anni) alle monoposto di Formula 1 per il "Primo Gran Premio dell'Emilia Romagna" voluto da Stefano Bonaccini (insieme ai Mondiali 2020 di ciclismo) nell'anno delle elezioni del Sindaco della Città. Purtroppo festa rovinata dal virus che ha progressivamente bloccato la presenza al circuito di fan, appassionati e dello stesso Presidente di Regione.

A Bologna il Segretario ed i principali dirigenti PD (concentrati sulle elezioni 2021) sono impegnati a rassicurare "prima le idee per la città, poi i personalismi". Con Luigi Tosiani che puntualizza "sul Passante: l'opera va spiegata e mitigata, perché non troverà mai il favore di tutti. Deve essere sostenibile, togliendo le auto dalle strade, ma allo stesso tempo ascoltando le giuste richieste di chi ha un negozio, una casa o avrà meno parcheggi" ...

A Rimini Ecomondo 2020 diventa una Fiera virtuale e il Sindaco, Andrea Gnassi, prova a rassicurare operatori e mondo economico sul futuro da costruire insieme a Bologna Fiere che, parimenti, non vive certo tempi floridi. Come del resto l'altro mega investimento espositivo - commerciale - gastronomico compiuto nell'ultimo decennio: F.I.CO. Eataly World, che dopo il flop del 2019 deve fronteggiare gli anni della pandemia e ricostruire una sua diversa identità.

Il fatto è che per uscire stabilmente da emergenze sanitarie e sociali, ambientali, climatiche ed economiche occorre intraprendere con determinazione progetti coordinati e coerenti di conversione ecologica. 

Verso il 2021 un confronto quasi esclusivamente sul nome dei candidati, con poche "idee", pensieri "brevi" di sostanziale conservazione ... AAA cercasi innovazione, eco-compatibilità, partecipazione 



11 commenti:

  1. Ma certo, nella testa dei nostri amministratori ci sono l'economia e gli affari che danno lavoro a tutti noi..... produrre, commercializzare, vendere per sostenere l'occupazione...... Da qui gli aeroporti, le fiere, le autostrade, i supermercati ad ogni angolo...... e i business delle auto di lusso, delle potentissime moto, del calcio.
    Che poi tutto questo abbia conseguenze ed effetti collaterali........ motiva l'esistenza di altri servizi.......
    Per cambiare nel 2020 questo "mondo capovolto" ci vuole altro che una settimana!
    B.F.

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    1. La risposta lungimirante a "questo mondo capovolto" esige altre politiche e il formarsi di nuove classi dirigenti.
      Un processo sociale e culturale di lungo periodo da avviare ora.
      Gianni

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  2. Mi sa che presto cambieremo di colore ... (e purtroppo non sarà quello "nero" delle polveri)!
    Sic

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    1. Di certo il "nero" delle polveri non è compatibile con i colori della pace e della salute.
      Gianni

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  3. Basta con la melina chiudere - aprire - chiudere - aprire lasciando tutto sempre uguale.
    Questa sera il nuovo presidente USA ha detto che in America prima del vaccino di cui tutti parlano (col favore delle Borse) ci saranno almeno altri 200.000 morti nei prossimi mesi. E in Europa? Sarà peggio?
    E allora facciamo il possibile per interrompere il contagio (con le zone rosse ed arancio necessarie, compensate da quelle che restano gialle o che torneranno presto verdi) ma pensiamo soprattutto "lungo" ed abbandoniamo le scelte del passato (qui dette "di conservazione") per intraprendere "politiche di cambiamento" misurabili da tutti e finalmente credibili e concrete.
    Ciao!

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    1. Si, ogni azione per fronteggiare le emergenze del momento deve essere parte di una visione e di un progetto del mondo migliore che vogliamo vivere e consegnare alle generazioni che verranno dopo noi.
      Gianni

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  4. Modena: in 6 giorni degli ultimi 7 siamo andati oltre il limite di legge per le Pm10 e quanto al Covid siamo ai massimi (Bonaccini incluso).
    Coincidenze tornano?!?!?!
    Dunque speriamo nei ricercatori e nel vaccino, ma lavoriamo per abitudini più salutari.
    g.

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    1. Nessuna casualità.
      Modena (oggi quinto giorno consecutivo con PM10 oltre i limiti e 600 "positivi" a Covid-19 con ospedali in emergenza) conferma intuizioni, analisi e studi.
      La sfida è aperta!
      Ogni silenzio irresponsabile.
      Gianni

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  5. Se la causa del corona virus sta nella alterazione dell'habitat del pianeta non possiamo continuare con questo sviluppo onnivoro delle risorse naturali.
    s.

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    1. Chiaro che no.
      In discussione sono proprio i sistemi economici e sociali dominanti.
      Gianni

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  6. Perfetto. Ma non è previsto copyright?
    Nel caso potrei suggerire l'arresto di Castellucci già AD di ASPI.
    Carlo

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