sabato 24 ottobre 2020

I costi sociali dello smog (e di COVID-19) di ritorno

Torna lo smog! Dopo l'ozono le polveri sottili ...
Eppure anche in assenza di trasporti pubblici si insiste per il Passante di Mezzo  












I costi dell’inquinamento dell’aria connessi all’alto numero di automobili in circolazione e alla carenza del trasporto pubblico incidono sul portafoglio degli italiani più che nel resto d’Europa. Ricoveri ospedalieri, perdita di benessere, impatti indiretti sulla salute e, quindi, riduzione dell’aspettativa di vita. Sono questi i fattori che fanno la somma del costo sociale, una spesa che per gli italiani ammonta a un costo medio di 1400 euro per ogni cittadino, equivalente a circa il 5% del PIL. Il peso che ogni cittadino è costretto a sobbarcarsi per far fronte ai danni derivanti dall’inquinamento atmosferico.

In Europa, invece, la stima è più bassa e si aggira intorno a quota 1250 euro per una percentuale del 3,9%. A far emergere questi dati è lo studio “Costi sanitari dell'inquinamento atmosferico nelle città europee, connesso con sistema dei trasporti”, diffuso nella giornata di oggi dalla società di consulenza CE Delf, che ha preso in esame 432 città europee, in 30 paesi (27 paesi UE più Regno Unito, Norvegia e Svizzera). Lo studio si riferisce a dati raccolti per l’anno 2018 ed è commissionato dall'Alleanza europea per la salute pubblica, una ONG di interesse pubblico presente in 10 paesi dell'Unione Europea (European Public Health Alliance – EPHA). Per quanto riguarda l’Italia è Legambiente a collaborare al progetto.  LINK allo studio completo.

Roma, Milano e Torino sono tra le prime 25 città europee per costi sociali in assoluto, mentre ben 5 città italiane sono nella top ten per costi pro capite (Milano seconda dopo Bucarest, seguita dal terzo posto di Padova, al sesto Venezia, al settimo Brescia e al nono posto Torino). E maggiore è il numero di automobili in strada e più aumenta il tempo trascorso nel traffico più si alzano i costi sociali dell’inquinamento. “Un aumento dell'1% del tempo medio di percorrenza per recarsi al lavoro aumenta i costi sociali delle emissioni di PM10 dello 0,29% e quelli delle emissioni di NO2 anche dello 0,54%. Un incremento dell'1% del numero di autovetture in una città aumenta i costi sociali complessivi di quasi lo 0,5%”, è quanto viene evidenziato dallo studio diffuso oggi da CE Delf.

Quindi, nonostante le difficoltà oggettive di valutazione, lo studio riesce a stimare la diretta connessione tra costi dell’inquinamento dell’aria (dovuta a smog, emissioni PM10 e N20) e l’aumento dei costi sociali per gli italiani. 

“Parma al 6° posto nella classifica nazionale per un costo pro-capite pari a 1.915. 

In Emilia-Romagna, abbiamo poi Bologna che registra un costo annuale totale di 658.226.228 euro, e Piacenza con un costo pari al 5,79% del PIL. 

Numeri che devono farci riflettere sugli urgenti interventi che ad oggi vengono derogati, uno di questi sicuramente il blocco dei diesel euro4. Se da un lato è necessario creare condizioni economicamente agevolate per favorire questo passaggio, dall’altro non possono più essere ignorati i costi sanitari che derivano da un loro utilizzo. Interventi urgenti sul trasporto pubblico non devono essere da meno: è importante che le risorse del Recovery Fund vengano destinate ad opere prioritarie come l’SFM ed il tram bolognese, e linee ferroviarie quali la Pontremolese e la Porrettana su cui ad oggi di segnalano numerosi disservizi”. 


I costi calcolati, secondo lo studio, potrebbero essere ancora più alti se si “includessero adeguatamente i costi correlati alla pandemia COVID-19. Le comorbilità sono un elemento preponderante nella mortalità di pazienti affetti da COVID-19 e fra le più importanti vi sono quelle associate all'inquinamento atmosferico. Da diversi documenti di ricerca si evidenzia che la scarsa qualità dell'aria tende ad aumentare la mortalità di pazienti affetti da COVID-19. Pertanto, i costi sociali di una scarsa qualità dell'aria potrebbero essere maggiori rispetto a quanto stimato in questa ricerca”. 


Secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente “il costo dell'inquinamento, aggravato quest'anno alla pandemia Covid19, è particolarmente pesante per i redditi più bassi: l’inquinamento, come il Covid colpisce tutti, ma chi è più povero fatica a mitigarne gli effetti ed accedere alle cure. I governi nazionale e regionali devono adottare al più presto politiche pubbliche per mobilità e riscaldamento ad emissioni zero, per tutti, ma soprattutto per chi è meno abbiente. Servono mezzi pubblici elettrici, bici e auto elettriche condivise, serve in città agevolare e promuovere subito la mobilità ciclo-pedonale. Serve il superbonus (110%) se ben speso per ridurre l'inquinamento da riscaldamento. Non servono invece proroghe ai permessi di circolazione dei veicoli diesel più inquinanti, non servono bonus per l'acquisto di auto di proprietà a combustione. Iniziare a ridurre a zero, o quasi, l'inquinamento deve divenire una priorità nazionale del Recovery plan italiano”. 


Legambiente Emilia Romagna, 22 ottobre 2020


30 settembre 2020,
dal balcone del Comune "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica"






















24 ottobre 2020,
sul balcone della Sala Rossa di Palazzo d'Accursio, lo striscione informativo non c'è più,
mentre restano l'emergenza climatica ed ecologica
ed i suoi pesanti costi sociali a carico di tutta la comunità


13 commenti:

  1. Si possono avere maggiori dettagli dello studio?
    s.

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    1. Sicuramente in inglese, vedi il link nel testo.
      Ma se qualcuno fosse in condizione di tradurre ... 1000 grazie!
      Gianni

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  2. Da Legambiente un giusto richiamo alla realtà.
    L'aria pesa per due giorni almeno ha già colpito anche Bologna e le altre provincie emiliane.
    L'amministrazione Merola-Orioli dimostra anche con "Bologna dichiara l'emergenza ecologica e climatica" quanto è affidabile e coerente.
    DG

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    1. Dall'emergenza "ozono" a quella "polveri" ...
      Un passa parola che ritorna è "ci siamo rotti i polmoni".
      Eppure anche nel vivo della seconda ondata di COVID-19 e in presenza degli allarmi di scienziati e cultura per habitat, biodiversità e rischi di altre pandemie ... c'è chi vorrebbe procedere con i vecchi "investimenti". Per poi "mitigare" e "compensare", si intende.
      Gianni

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  3. a proposito di costi sociali che continuano a gravare sul paese, legambiente emilia romagna ha pubblicato ieri un dossier illustrato anche al tgr sugli eventi meteo che hanno colpito la regione negli ultimi dieci anni per giungere alla conclusione che "ci riguarda" tutti.
    chi vuole approfondire può, sul sito dell'associazione.

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    1. Legambiente ha testimoniato ancora una volta che il lavoro e gli investimenti possono essere orientati a risolvere le grandi contraddizioni del presente ... Si può, si deve.
      Ridimensionando e riconducendo le pretese di grandi gruppi imprenditoriali e finanziari che sugli affari privati e sulla speculazione hanno costruito un sistema di potere e un blocco sociale radicato, ancorché minoritario.
      Il conflitto è palese.
      Gianni

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  4. Il fatto è che non viene mai proposto un bilancio sociale complessivo con fruitori e contribuenti. Con tutte le risorse ed i costi. Così ognuno continua a farseli da se i conti, un tanto al chilo. Senza un confronto pubblico verificato.
    Faccio due piccolissimi esempi che riguardano la regione emilia.
    1. Sono stati stanziate risorse per interrare la Bologna - Budrio nel tratto urbano che provocherà per anni l'interruzione del servizio. Con quali vantaggi per l'utenza e i residenti?
    2. Si è voluto riportare a Imola la F1, in un nuovo GP dell'Emilia Romagna. Con quali spese e vantaggi a carico della comunità?
    Sono queste le priorità di questi tempi?
    L.

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    1. Due sfide da cogliere!
      Detto che le priorità per la sicurezza degli utenti del trasporto pubblico e per la salute dei cittadini sono sicuramente altre ...
      Sarebbe davvero interessante conoscere il bilancio del Gran Premio dell'Emilia Romagna di F1 di Imola. E, poi, discutere su un bilancio preventivo complessivo dell'interramento della linea FER Bologna - Portomaggiore.
      Si, si.
      Gianni

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  5. La cifra che ci costa l'inquinamento, cioè il 5% del Pil, è più o meno coincidente con ciò che negli ultimi anni veniva stanziato per la sanità pubblica nella legge di bilancio...
    Un affarone veramente.
    Ciao

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    1. Che siano in gioco "affari" corposi è noto.
      Il punto resta: per chi e a scapito di chi?
      In proposito è consultabile una enciclopedia sempre più aggiornata.
      Gianni

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  6. Come Covid siamo in zona "gialla" mentre le PM10 sono date da Arpae in "arancio".
    Siamo certi che gli studi scientifici universitari non avrebbero suggerito alle autorità competenti una maggiore considerazione dei rischi derivanti dalle polveri e dallo smog? perché dimenticare l'inverno scorso con la sovrapposizione aree di contagio virus - inquinamento?
    Carlo

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