sabato 21 novembre 2020

Positivi in circolazione senza tamponi di controllo?

Per ridurre la "paura" sono necessari procedure trasparenti, controlli e tracciamenti ...












Ogni giorno Bologna, l'Emilia Romagna e l'Italia contano nuove vittime e morti. La "seconda ondata" della pandemia ci ricolloca ai vertici delle tristi classifiche mondiali.

E' evidente che paghiamo il prezzo di gravi sottovalutazioni maturate del tempo. Ed anche di gestioni recenti: la disinvoltura ed i mancati controlli con cui sono stati riaperti servizi ed attività, essenziali e no, nei mesi estivi. 

In tutti noi deve dunque affermarsi un ragionevole principio di cautela ed una maggiore cura nella tutela della salute pubblica e dell'igiene individuale.

Per questo è necessaria la più larga collaborazione di ogni persona e l'esercizio pratiche rigorose, trasparenti e coerenti da parte delle Autorità sanitarie locali e nazionali.

Tra queste ci sono i percorsi da seguire per pazienti sintomatici risultati "positivi" al tampone. 

E' possibile, per intenderci, che la Sanità pubblica dichiari "concluso il periodo di isolamento" e di "permanenza a domicilio" di una persona in assenza di un tampone di controllo?

Può una AUSL rimettere in circolazione un "positivo" accertato lo scorso 4 novembre in base ad una semplice "auto dichiarazione" di superamento della fase acuta del virus e di dieci giorni trascorsi senza la febbre, i dolori acuti ed il generale malessere registrato nelle due settimane precedenti il tampone "positivo", come successo a me?

Se nella scorsa primavera per dichiarare una persona "guarita" da Covid-19 servivano ben due tamponi negativi, perché oggi la si rimette in "libertà" senza neppure un tampone di controllo? Quali evidenze e certezze scientifiche hanno indotto questa gestione del Servizio Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna?


Che pensano "gli esperti" della rinuncia delle Autorità sanitarie bolognesi
ad effettuare "tamponi di controllo" prima di "concludere l'isolamento" di sintomatici "positivi" accertati 
che auto dichiarano (telefonicamente) il superamento della fase acuta del virus?



12 commenti:

  1. Anche a me risulta che ci vuole un tampone di controllo negativo per concludere l'isolamento domiciliare dopo un Covid accertato.
    L.

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    1. Dal Dipartimento di Sanità pubblica dell'AUSL ho ricevuto questa Circolare del Ministero della Salute.
      In merito a "Casi sintomatici" precisa:
      "La data di riferimento è la data di comparsa dei sintomi. È previsto tampone di controllo (molecolare) ad almeno 10 gg dalla comparsa dei sintomi e con almeno 3 gg consecutivi senza sintomi; questo tampone se negativo sancisce la guarigione (non si considerano anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo). In caso di ulteriore positività, si ripete il tampone dopo sette giorni: anche in questo caso, la negatività del tampone sancisce la guarigione. Se ulteriormente positivo, l’isolamento si prolunga fino alla 21a giornata, dopo di che è sancita in ogni caso la guarigione, anche senza tamponi negativi. Nel caso dei sintomatici, occorre essere asintomatici da almeno una settimana per poter essere dichiarati guariti in 21a giornata. Sono inoltre previste proroghe del periodo di isolamento oltre il 21° giorno in casi particolari, ad es. in pazienti immunodepressi (sentito il parere di clinici e microbiologi/virologi)".
      Si presta a interpretazioni?
      Gianni

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  2. La pretesa di essere trattato come un Governatore di Regione, un Allenatore Cittadino onorario o un Direttore di un grande quotidiano è decisamente fuori luogo.
    Sic

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    1. Nessuna "pretesa", ci mancherebbe.
      L'unica preoccupazione - che spero sia comune ai più - è di non contribuire a diffondere ulteriormente i contagi.
      Gianni

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  3. Cambierei titolo.
    Da Lettera... a Positivi in circolazione senza tampone di controllo?
    Mi pare molto più efficace.
    s.

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  4. Il tampone di controllo "negativo" dovrebbe essere necessario per chiudere la pratica aperta con un tampone "positivo". Dichiarando così "guarito" e libero il contagiato. Al contempo rassicurando la comunità e fornendo un dato certo per maturare le decisioni più opportune nel contrasto a covid.
    WM

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    1. Il D.S.P. dell'AUSL infatti sottoscrive la "conclusione del periodo di isolamento", non la guarigione. E il Direttore in una intervista (vedi sotto) afferma che "è stato riscontrato che non c'è rischio di contagio".
      A domanda: riscontrato dove e da chi? La risposta è stata: "scientificamente". Nulla più.
      Inevitabile pensare che l'emergenza induca complessità, stress, decisioni difficili e non trasparenti.
      Il punto è non valicare il confine della irresponsabilità.
      Gianni

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  5. Il fatto è che in Italia non siamo abituati ad adottare il principio di cautela. Per cui dopo le improvvide aperture estive siamo alla seconda ondata ed oggi i morti supereranno complessivamente quota 50 mila.
    Sul podio Lombardia (con oltre 20500), Piemonte (5550) ed Emilia Romagna (5350).
    Quanto alla attualità dei contagi.
    Ieri, per Regione: Lombardia (con oltre 5000) Campania (3200) Veneto (2900) ed Emilia Romagna 2600).
    Ieri, per Città: Napoli (quasi 2400) Roma (quasi 2300) Milano (2200) Torino (1300) Monza - Brianza (800) Bologna e Firenze (600).
    Dunque prudenza, massima prudenza!
    M.

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  6. Su www.bolognatoday.it è uscita una interessante intervista al Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della AUSL di Bologna tutto il titolo Isolamento e quarantena, Ausl: "Siamo oberati. I numeri della seconda ondata ci hanno costretto a cambiare"
    M.

    Quando inizia e quando finisce l'isolamento?
    "Ha inizio e fine quando lo stabilisce il Dipartimento di sanità Pubblica con un atto formale via mail, sottoposto a controllo delle Prefetture. Il decreto del 12 ottobre ha apportato alcune modifiche: per i positivi - asintomatici - l'isolamento dura 10 giorni se il tampone, alla fine dell'isolamento, è negativo".
    Per i sintomatici l'isolamento "dura 10 giorni, se dopo tre giorni senza sintomi il tamponi è negativo".
    Quando si può uscire?
    "Chi non presenta più sintomi, anche se continua a essere positivo al tampone, da una settimana, al 21° giorno è libero dall'isolamento senza effettuare un nuovo tampone, a patto che il medico curante attesti che il paziente non presenta sintomi da almeno 7 giorni".
    Non è pericoloso?
    "Se si è positivi, con tale modalità, è stato riscontrato che non c'è rischio di contagio".

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    1. Anche questa intervista fa sempre riferimento alla necessità di un secondo tampone.
      Ma a Bologna non a tutti i "positivi" viene praticato il tampone di controllo!
      Concludere l'isolamento domiciliare senza effettuarlo è socialmente responsabile?
      E nei report questa situazione come viene considerata? Tra i "guariti"? Tra i contagiati?
      Sarebbe bene capire, perché ne discendono conseguenze importanti e decisioni politiche.
      Gianni

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  7. "Prigionieri del Covid. 2 mila in attesa del test" titola questa mattina la Repubblica di Bologna. Buona lettura.
    s.

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