mercoledì 25 novembre 2020

Quando e come si guarisce da Covid-19?

Il titolo in prima pagina di Repubblica di oggi. Ma c'è anche di peggio e va raccontato ...

 










La denuncia di Repubblica Bologna sulla gestione del Servizio Sanitario Regionale propone a tutti di chiudere con le narrazioni fantasiose del "modello emiliano" edizione 2020 o del "andrà tutto bene". La realtà propone un intreccio irrisolto di emergenze (sanitarie, ambientali, sociali, economiche) e pratiche di governo del tutto inadeguate o, peggio, pericolose.

Ci sono persone "in quarantena ostaggi dell'AUSL", che non comunica l'esito dei tamponi di controllo, testimonia Ilaria Venturi. "Ci sono duemila cittadini in trepida attesa dell'esame liberatorio" scrive Rosario Di Raimondo (vedi sotto).

E del resto lo aveva ammesso lo stesso Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL di Bologna, dott. Paolo Pandolfi, in una recente intervista: "Siamo oberati. I numeri della seconda ondata ci hanno costretto a cambiare" procedure.

Dunque, ancora una volta spiazzati. 

Del resto tutte le attenzioni e le pressioni delle Autorità locali e regionali sono state a lungo orientate a rilanciare il PIL, i business, gli affari, l'economia dopo i mesi di duro lockdown invernale e primaverile. Piccoli e grandi imprenditori, politici di centrodestra e di centrosinistra, amministratori locali, Presidente ed assessori della Regione si sono battuti come un sol uomo per ripartire ovunque, con minime garanzie di prevenzione (e spesso senza controlli delle strutture preposte!) sui luoghi di lavoro, di svago, del turismo e della vita quotidiana. In assoluta continuità con le abitudini e gli impegni pre Covid-19. Si badi bene, è andata così non solo per l'estate. Stefano Bonaccini ha insistito fino all'ultimo per "riaprire i palazzetti dello sport ai tifosi", per riportare negli stadi i supporter per "almeno il 25% della capienza massima", perché l'Autodromo di Imola in occasione del "primo gran Premio dell'Emilia Romagna" di F1 - svolto il 1 novembre - fosse "consentito a 12.500 appassionati" della Rossa e di altre grandi marche automobilistiche. Fino al tentativo ultimo (condotto di concerto con Zaia e Fedriga) di anticipare alcune parziali misure di limitazione degli assembramenti, allo scopo di scongiurare il passaggio delle Regioni da "giallo" ad "arancio". Ed i trasporti pubblici anziché essere potenziati, programmando i necessari incrementi di mezzi, frequenze e personale ricorrendo ai necessari investimenti e ad un serio coordinamento con aziende privare e cooperative, sono stati riempiti fino all'80% dell'utenza, senza neppure adeguati controlli.

Così l'ondata dei contagi è ripresa: gli ospedali si sono riempiti, il tracciamento è saltato e la organizzazione dei servizi è "oberata" di pratiche, al collasso.

Ma il peggio, forse, non è ancora emerso.

Si, perché di fronte ai ritardi ed alle giuste proteste di cittadini che si sentono "ostaggi" o che sono "in attesa" ci sono esperienze non ancora raccontate su la Repubblica e sugli altri organi di comunicazione (nonostante le informazioni fornite e documentabili).

Ci sono persone che, pure se accertate come sintomatiche "positive" ricevono dal Servizio di Sanità Pubblica, a firma (certificata) del dott. Paolo Pandolfi, una lettera che attesta la "conclusione del periodo di isolamento", ovvero di "Sua permanenza a domicilio" senza che siano stati fatti i previsti (secondi) tamponi di controllo.

In sostanza potrebbero tranquillamente circolare in Città, persone "sintomatiche" che sono state certificate Covid-19 al Policlinico Sant'Orsola 15 (quindici) giorni prima, solo in base ad una loro auto dichiarazione di avvenuto miglioramento: assenza di febbre, malessere, dolori sintomatici. Sulla fiducia. Senza nessuna visita del medico curante e senza alcun esame che attesti la "guarigione".

Secondo le affermazioni del Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica della AUSL di Bologna "è stato dimostrato che non c'è rischio di contagio", anche "se si è positivi, con tale modalità".

Una domanda sorge spontanea: dobbiamo credere sulla fiducia o dobbiamo esigere la documentazione scientifica che avvalora tali affermazioni? Perché proprio quanto fornito (su richiesta del paziente interessato, vedi in fondo) dallo stesso D.S.P. risulta contraddittorio (ribadendo la necessità di un tampone di controllo). 

In fondo ne va della salute pubblica ed adottare il sano "principio di cautela" è una priorità assoluta per chiunque voglia riorganizzare una società in cui tutti possano vivere più sicuri, liberi ed in condizioni di benessere. Con diritti e doveri costituzionali riconosciuti, rispettati, universali.


Repubblica Bologna denuncia i "forzati a casa" ... (mercoledì 25 novembre 2020)
Nulla ancora viene scritto sui "sintomatici positivi" accertati e di cui l'AUSL attesta la "conclusione dell'isolamento domiciliare" in assenza di tampone di controllo

"Moltissimi positivi attendono l'esame "liberatorio" scrive Repubblica Bologna (mercoledì 25 novembre)
Tuttavia c'è pure chi riceve dall'AUSL attestato "liberatorio" senza avere effettuato alcun tampone!














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Nuove indicazioni per la prenotazione dei tamponi in base alla Circolare Min. Salute del 12/10/2020. Versione 1, 14/10/2020

Nuove indicazioni per la prenotazione dei tamponi in base alla Circolare Min. Salute del 12/10/2020

La Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 “COVID-19: indicazioni per la durata ed il termine dell’isolamento e della quarantena” ridefinisce i termini di isolamento e quarantena, e adegua la fine della quarantena e dell’isolamento dovuto a positività da Covid-19 alle recenti indicazioni di OMS ed ECDC, poi riprese dal parere della Commissione Tecnico Scientifica del 11/10/2020 che ha preceduto e ispirato la redazione della Circolare.

Le novità più rilevanti riguardano l’abolizione del doppio tampone negativo per la definizione di guarigione e il prolungamento dell’isolamento non oltre la 21a giornata dal tampone positivo ovvero dall’inizio dei sintomi.

Casi asintomatici

La data di riferimento è la data di refertazione del primo tampone positivo. È previsto un tampone di controllo (molecolare) ad almeno 10 gg dal referto del tampone positivo; questo tampone se negativo sancisce la guarigione. In caso di ulteriore positività, si ripete il tampone alla 17a giornata: anche in questo caso, la negatività del tampone definisce la guarigione. Se ulteriormente positivo, l’isolamento si prolunga fino alla 21a giornata, dopo di che è sancita in ogni caso la guarigione, anche senza tamponi negativi.

Casi sintomatici

La data di riferimento è la data di comparsa dei sintomi. È previsto tampone di controllo (molecolare) ad almeno 10 gg dalla comparsa dei sintomi e con almeno 3 gg consecutivi senza sintomi; questo tampone se negativo sancisce la guarigione (non si considerano anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo). In caso di ulteriore positività, si ripete il tampone dopo sette giorni: anche in questo caso, la negatività del tampone sancisce la guarigione. Se ulteriormente positivo, l’isolamento si prolunga fino alla 21a giornata, dopo di che è sancita in ogni caso la guarigione, anche senza tamponi negativi. Nel caso dei sintomatici, occorre essere asintomatici da almeno una settimana per poter essere dichiarati guariti in 21a giornata. Sono inoltre previste proroghe del periodo di isolamento oltre il 21° giorno in casi particolari, ad es. in pazienti immunodepressi (sentito il parere di clinici e microbiologi/virologi).

Contatti stretti di caso

Viene introdotto l’utilizzo del tampone per la ricerca dell’antigene (antigenico). Tali tamponi per le AUSL dell’Emilia- Romagna saranno disponibili dal 26 ottobre. Le indicazioni saranno le seguenti: Ingressi in Italia, Contatti di caso (fine quarantena), Contatti scolastici, Contatti in ambienti lavorativi.

Per la fine del periodo di quarantena sono date due possibilità. 1) periodo di quarantena di 14 gg dalla data di ultimo contatto senza esecuzione del tampone. Se la persona è asintomatica, esce dalla quarantena automaticamente; 2) esecuzione del tampone di controllo (antigenico o molecolare) non prima del 10° giorno dalla data di ultimo contatto, e uscita dalla quarantena in concomitanza con l’esito negativo.

ATTENZIONE: non è corretto dire che la sorveglianza si riduce a 10 gg, in quanto il tampone non è comunque consigliato prima dei 10 gg e bisogna in ogni caso attendere l’esito. La differenza principale con la situazione precedente è che la sorveglianza si può interrompere al momento dell’esito negativo, e non occorre attendere il 14° giorno. Il tampone di fine sorveglianza va comunque sempre consigliato, specie ai contatti conviventi di casi positivi. Èinoltre consigliato il tampone T0 di inizio sorveglianza in alcuni casi: bambini/ragazzi frequentanti collettività scolastiche, gruppi a rischio, condizioni di fragilità, etc. I contatti stretti che eseguiranno il tampone prima del 10° giorno, per concludere la quarantena dovranno attendere il 14° giorno dalla data di ultimo contatto o ripetere un tampone al 10° giorno dalla data di ultimo contatto.


15 commenti:

  1. I(r)responsabili della Salute Pubblica!
    Possibile?

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    1. Direi piuttosto che il caos regna sovrano, che gravano interessi di grandi gruppi farmaceutici / sanitari e che anche la sanità della nostra Regione merita un bel tagliando.
      Il tempo dei tagli al SSN ed alla medicina /prevenzione territoriale deve chiudersi.
      La salute è un diritto di tutti e basta con la logica delle Aziende che debbono muoversi secondo principi privatistici.
      Voglio dire che non possiamo accontentarci di immettere in questo comparto strategico più soldi (con il MES ed i Bilanci statali) ma è necessario rivedere l'organizzazione complessiva ripartendo da ciò che serve alle comunità e non a qualche categoria, a pochi imprenditori / gruppi assicurativi.
      Rossi

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    2. Pare oramai chiara l'assenza di lungimiranza delle classi dirigenti politiche ed imprenditoriali che hanno governato.
      Se anziché "tagliare" le risorse destinate alla prevenzione ed alla sanità si fossero accresciuti gli investimenti, questa crisi non ci sarebbe stata o avrebbe avuto dimensioni molto meno traumatiche
      (come in altri paesi).
      Ma il punto di conflitto attuale è ben individuato: oltre alle maggiori risorse occorre procedere ad un deciso cambio di strategie, di cultura e di politiche con cui affrontare le scelte quotidiane.
      Il riferimento devono essere i grandi problemi ambientali e sociali e l'impegno comune per risolverli assicurando diritti e doveri universali di cittadinanza, maggiore benessere, sicurezza e libertà alle comunità ed alle persone. Gli interessi "privati" che hanno progressivamente arricchito grandi gruppi multinazionali e pochi privilegiati, vanno ridimensionati e ricondotti entro questo ambito.
      E' possibile farlo, oggi, nelle "emergenze" operando su scala globale ed agendo con coerenza a livello locale.
      Ma ciò ancora non avviene. Anzi, ancora troppe autorità pubbliche e sanitarie pare procedano (esempi concreti alla mano) in direzione ostinatamente contraria ...
      Gianni

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  2. Chissa' che ne pensano Aitini, Lepore e Lombardo, Alberani, Demaria e Gualmini di questa sanità bolognese ed emiliana.
    Sarebbe interessante lo dicessero prima delle primarie prossime venture.
    Mario C.

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    1. Mi associo. Fossero interessati, lo facciano sapere al popolo Democratico, di centro e di sinistra. Anche se, pare, che a tutti loro ciò che in questo anni si è fatto (o non fatto) vada bene ...
      Gianni

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  3. Incredibile!
    Il virus ha travolto tutto il mondo. Ma le Istituzioni e la Sanità emiliana appaiono proprio malmesse.
    Questa seconda ondata ha portato oggi oltre 3000 persone negli ospedali e 250 malati gravi in terapie intensive.
    Le conseguenze ricadono sul resto delle visite, degli esami e degli interventi rinviati o sospesi.
    Mi rendo conto che trattare gli oltre 70000 contagiati a casa non è facile. Ma i criteri debbono essere uniformi ed il personale se necessario va potenziato.
    Non possiamo permetterci di estendere ancora il contagio, le chiusure, il blocco di investimenti necessari.
    Cl.67

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    1. Si, il personale ed i servizi socio sanitari ed ambientali sono sicuramente sotto dimensionati. E la mala gestione di Covid-19 lo conferma.
      Ma non voglio dilungarmi articolando. C'è un problema di riorientamento verso fini comuni ed interessi generali, che contrastano - qui ed ora - con le logiche del PIL e degli affari di "piccoli" gruppi o "grandi" corporazioni.
      Gianni

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  4. Un solo commento , Irresponsabili e incapaci una ulteriore prova ne è la campagna sul vaccino antinfluenzale , un figura barbina ed una ulteriore dimostrazione di inadeguatezza.
    Ciao
    G.

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    1. Si, con uno scarico indecente di responsabilità. Che si alterna a trattative "segrete" e voti unanimi alla Conferenza delle Regioni, in Senato e alla Camera ...
      Gianni

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  5. La mia impressione è che l'Emilia abbia tenuto sul versante economico - sociale, non nelle sfide ambientali - sanitarie. E' l'effetto dell'incontro tra culture liberali - materialiste che prevalgono su quelle filosofiche - umaniste?
    A.M.

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    1. Sarebbe interessante approfondire ...
      In sintesi preferisco parlare di incontro tra interessi mercantili e "alla conservazione" di privilegi sociali e potere politico. Che comprimono irrimediabilmente bisogni primari, beni comuni ed aspirazioni più che legittime.
      C'è da augurarsi che emergano forze unitarie ed alternative in grado di rappresentare ed esprimere queste istanze di cambiamento che muovono giovani generazioni e protagonisti (non pentiti) di tante battaglie.
      Gianni

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  6. Dal Carlino Bologna: Carla, positiva al tampone di controllo due giorni dopo riceve lettera di fine isolamento. "Libera". Di contagiare? O tutto quanto ci è stato ripetuto per otto mesi è falso?
    A che gioco giocano le nostre autorità?
    Non hanno il dovere di informare e muoversi in coerenza?
    Titti

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    1. Leggo su Repubblica Bologna (oggi, pag. 3) ed ho sentito al Giornale Radio dell'Emilia Romagna (delle 7,20) di un "boom di guariti: 3.154". Con la precisazione della Regione: "un dato ottenuto grazie alla messa a regime della procedura delle chiusure degli isolamenti e delle quarantene arretrate".
      Indecente!
      Senza alcun tampone di controllo (ancora previsto da tutte le Circolari Ministeriali) si sono tolti dall'isolamento domiciliare ed ora si dichiarano "guarite" persone già riscontrate "positive".
      Perché?
      Una domanda sorge spontanea: servono numeri utili per cambiare il colore della Regione e bilanciare i dati negativi che restano ancora rispetto a decessi, sofferenze ospedaliere e nuovi casi accertati?
      Una mano al "Partito del PIL, dell'economia e del lavoro".
      Senza risposte convincenti sarebbe una pessima "pagina" di cronaca, un'ombra inquietante sul governo di questa comunità!
      Gianni

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    2. Troppi dati risultano condizionati dalle diverse gestioni regionali. Ognuna delle quali confezione dati e produce elaborazioni secondo coscienza e interesse. Al contempo produttore e controllore, senza vincoli e regole.
      Chi ha perso l'ultima performance di Vincenzo De Luca provi a recuperarla..... 'O Governatore denuncia l'inaffidabilità dei dati delle altre Regioni e del Ministero. Delle due l'una: è bugiardo e mentitore lui (e il partito a cui appartiene prende lo caccia) o dice cose che hanno un fondo di verità (e per questo si può permettere di essere la macchietta che è).....
      Temo che la seconda sia la risposta giusta.
      Zorro

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  7. Calabria&Emilia Romagna.
    La7, venerdì sera.
    Nella generale sorpresa di Zoro, Celata, Damilano, Stianchi e C. anche il sindaco di Crotone ha sostenuto in una intervista a Propaganda Live che trascorsi i 21 giorni da un tampone positivo di cui almeno gli ultimi a-sintomatici non serve più il tampone di controllo.
    Nik

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