lunedì 19 ottobre 2020

In mille per la salute e il clima, sfidando virus e partiti


A Bologna 13 associazioni e tanti cittadini in piazza per la conversione ecologica

















Da Piazza XX Settembre partono diverse centinaia, in Piazza Maggiore arrivano almeno in mille (lo confermano Questura e quotidiani, vedi in fondo)
Ma la mobilitazione è molto più diffusa, profonda, articolata. 
Nelle scuole dove la scorsa settimana si è svolto il "venerdì per il futuro" che ha portato ad un nuovo sciopero per rivendicare il diritto allo studio, al futuro, a trasporti pubblici efficienti e sicuri (da decenni trascurati e ancora oggi considerati di complemento). 

Nelle periferie urbane dove le preoccupazioni per gli studi dei centri di ricerca sulle relazioni tra smog e COVID-19 sono seguiti con crescente attenzione, come i ripetuti pronunciamenti della Ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti a favore di Autostrade e Passante di Mezzo, incluse le battute fatte alla Festa de l'Unità di Bologna sui disagi poliennali che potrebbero creare i cantieri che si vorrebbero aprire. 

Nei luoghi di lavoro dove ci si interroga sugli effetti dello "smart working" (con obiettivi ambiziosi, fino al 70-75%) rispetto all'organizzazione della vita familiare, all'uso dei trasporti e alle priorità negli investimenti pubblici e privati, familiari e personali.

Insomma, se la crisi intreccia emergenze sanitarie, ambientali, climatiche, produttive, economiche e sociali la perseveranza di politici e partiti, imprenditori e sindacati nel rilanciare il vecchio modello di crescita, di business e di potere è irrealistica e insostenibile, di classe e distruttiva.

Occorre ricercare, discutere, studiare, praticare, sperimentare e verificare insieme altri innovativi percorsi, decisamente oltre le vecchie strade che hanno prodotto le contraddizioni ed i guasti del presente.

Per intenderci, la critica è al conservatorismo di chi vorrebbe ripristinare ricette e rapporti del passato, negando i processi introdotti dal genere umano e dai sistemi economici e sociali dominanti, eludendo le cause vere degli squilibri naturali, sottovalutando le possibilità della intelligenza collettiva di governare il cambiamento e concordare le condizioni per avviarlo (pensando globale ed agendo locale).
Si può e si deve fare. Qui ed ora. Senza pregiudizi, senza trasformismi e senza opportunismi. Con rispetto reciproco.
Confrontando contenuti, strategie, visioni e coerenze programmatiche per i prossimi decenni. 
Vincendo compromessi antistorici e accordi di potere che antepongono le carriere personali o di gruppi ristretti ai comuni destini delle comunità. 
Con tutta la modestia necessaria e i limiti del caso, la sfida proposta (a se stessi e a tutti gli altri) dalle 13 associazioni e dai mille partecipanti alla Rivoluzione ambientalista di Bologna è un esempio interessante.

Le regionali emiliano romagnole del gennaio 2020 sono lontane, ben oltre i pochi mesi che ci separano da quel confronto politico - elettorale. 
Chi pensa di riproporre ora e per il 2021 quell'approccio, quegli interessi, quei contenuti, quelle alleanze (o altre, ridotte a ceti auto-referenziali) prescinde dagli eventi dirompenti che stanno modificando scenari, bisogni, prospettive.
Si impongono verità mai ricercate e analizzate come necessario. Di conseguenza scelte nette e radicali. Ben oltre quella specifica e datata esperienza, assai povera di contenuti di conversione ecologica, di giustizia sociale e di democrazia partecipata.


Ore 16.00. Sotto il Cassero di Porta Galliera, i primi manifestanti espongono
le ragioni della mobilitazione ... (sabato 17 ottobre 2020)



L'Agenda della politica deve preoccuparsi dell'inquinamento e degli ecosistemi naturali ...
 









































































Ore 16.15. Persone, cartelli, bandiere, striscioni occupano via Indipendenza (sabato 17 ottobre 2020)


























Un movimento a forte impronta internazionale: agire locale e pensare globale,
conversione ecologica e giustizia sociale ...  



























Ore 16.20. I promotori si alternano al microfono per ricordare gli obiettivi che uniscono i partecipanti
e che richiedono cambiamenti profondi nelle politiche di Governo, Regioni ed Enti Locali



























Ore 16.30. Parte l'impresa dei "Mille":
la salvaguardia del Bosco urbano dei Prati di Caprara è in testa ... 


Le ragazze ed i ragazzi di Fridays for Future, dal Climate strike di venerdì 9 ottobre scorso ... 




















































Legambiente denuncia le politiche energetiche di ENI e rivendica investimenti in energie rinnovabili 
(sabato 17 ottobre 2020)
 

Tante donne, attive e creative: prevenire è meglio che curare ...
































































Ore 16.45. Il corteo, ordinato, con le distanze e i dispositivi di sicurezza anti COVID-19,
in via Indipendenza (dal Pincio)  


"No autostrade in città, No passante di mezzo. Per la tutela della salute e del territorio"
(sabato 17 ottobre 2020)


Campi Aperti per un'agricoltura a km zero. "Vogliamo pane, non oil" ...



Ore 16.50. Il corteo in via dei Mille: timori giovanili (che evolverà in arte teatrale di strada) e solidarietà di anziani 


"Cambiare il sistema, non il clima" sostiene una giovane mamma



Ore 17.00. In via Marconi, il prof. Rodolfo Lewansky, dell'Università di Bologna ...






































































































Sotto la Camera del Lavoro. Dalla CGIL di Landini il movimento ambientalista si aspetta di più, decisamente di più ...
(sabato 17 ottobre 2020)





























Ore 17.10. Il corteo sosta all'angolo con via Lame, verso Tper una contestazione precisa:
perché dividere gli utili tra i soci, anziché potenziare i trasporti pubblici?  








































La scelta di investire risorse sul People Mover anziché sul Servizio Ferroviario Metropolitano
è insensata, immotivata, irrazionale ... 







































Ore 17.20. In via Ugo Bassi, al punto ENI, seconda sosta: le estrazioni di materie prime 
dalle viscere della Terra e l'inquinamento vanno bloccati ... E' tempo di cambiare politiche e manager!



























Ore 17.28. Tra i Mille sfilano donne di ogni età, cultura ed orientamento politico ... 


























Ore 17.32. All'incrocio con via Battisti e Oberdan una rappresentazione teatrale organizzata da XR ...
(sabato 17 ottobre 2020)



























Una ragazza con i piedi sulla Terra e un cappio al collo ...






































Foto e filmati scattano e riprendono la rappresentazione ...



... improvvisati attori/soggetti estraggono terra e materiali ... sempre più freneticamente, sempre più ...



























... togliendo la terra sotto i piedi, la ragazza si abbassa progressivamente e la corda le si stringe al collo ...















... senza più Terra, la ragazza crolla esangue ...















... per lei non resta che la bara ...
















... così muore l'umanità ... 
Sveglia! Prima di questa triste e comune fine, occorre ribellarsi, pacificamente e con determinazione ... 



























Ore 18.00. La manifestazione raggiunge Piazza Maggiore.
Un gruppo di AMO Bologna porta un lungo filo: "1, 2, 3, 4, 5 ... 



"... 14, 15, 16, 17, 18". L'invito degli organizzatori dagli altoparlanti ai partecipanti è di contare tutti insieme da 1 a 18. 
Diciotto sono le corsie di asfalto previste attraverso la Città dal Passante di Mezzo.
"No altre sono le priorità.Questo è il tempo di investire in una rete integrata di trasporti pubblici sicuri per pendolari e merci. 


Sotto Palazzo d'Accursio si alternano gli interventi dei soggetti promotori: idee, progetti, proposte.
Il portone del Comune è chiuso (anche se alcune consigliere comunali delle minoranze - Emily Clancy e Dora Palumbo - hanno marciato nel cuore del corteo)
Ma "i mille" sono in movimento con solidi argomenti ...
Se ne sono accorti anche quotidiani solitamente distratti.



















Scrive il Resto del Carlino, cronaca di Bologna "Un migliaio per salvare l'ambiente. No al Passante
e trasporto non privatistico" ...
(domenica 18 ottobre 2020)





Sostiene la Repubblica: "sono studenti, impiegati, madri, bambini, pensionati, liceali ...
Chi si candida a Sindaco deve confrontarsi con questo movimento"
(domenica 18 ottobre 2020)


Titola il Corriere della Sera, Bologna:
"Passante, FICO e aree dismesse. I nodi della base PD verso il 2021"
Sotto la manifestazione ambientalista di sabato.
(Domenica 18 ottobre 2020)





12 commenti:

  1. Nel grigio autunno una giornata di sole. Grazie a tutti.
    L.

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  2. Bene manifestazione colorata contro le opere che stanno distruggendo la nostra Bologna ed i polmoni di chi ci abita; il guaio è che se andiamo ad intervistare tutte le persone presenti, al momento del voto, continuerebbero a sostenere questa amministrazione che non sta prendendo di certo nessun provvedimento verde sia per il territorio che per l'uomo. E continuare a sostenere questi personaggi solo perché si ha paura delle destre mi sembra ipocrita.

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  3. Condivido.
    In particolare due punti.
    Primo. Anziché intraprendere con coraggio e radicalità percorsi qua e la sperimentati e possibili (vedi esperienze in città del nord europa) si persevera in un conservatorismo impossibile. Gli esempi del Passante Autostradale di Mezzo come investimento caratterizzante degli anni 2020 o del "no" renziano ed emiliano (nel senso di Bonaccini-Colla) alle tasse di scopo sono solo i punti scoperti di grandi Iceberg. E tu giustamente aggiungi la critica ai troppi "si" di Cgil, Cisl o Uil alle inutili opere ci imprenditori d'assalto rimasti al PIL come indice di progresso.
    Secondo. La debolezza di alleanze politiche (pensate verso il 2021) prive di visioni strategiche. Per capirci tanto nella versione riformista "moderata" Bonaccini - Imprenditori (candidata Gualmini), quanto nella versione "giallo-rossa" Merola - Bugani (candidato Lepore). La crisi del sistema richiede di andare decisamente oltre rattoppi improvvisati.
    Ci attende un impegno creativo di lunga lena e i Mille possono essere una componente essenziale.
    pl

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    1. Si, i mille del 17 ottobre colgono la prima contraddizione del presente e l'obiettivo essenziale della riorganizzazione delle società dei prossimi decenni.
      Di certo per avviare una Rivoluzione ambientale ovvero una Conversione ecologica i protagonisti debbono essere tanti, tantissimi altri.
      Gianni

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  4. Solo una osservazione di fondo per procedere insieme nel modo migliore.
    Io penso che in questi giorni dobbiamo accrescere il dialogo e abbassare i toni delle polemiche pretestuose per esplicitare i conflitti sostanziali e vedere come risolverli o affrontarli.
    Troviamo sintesi più avanzate, condivisibili da un largo numero di persone ed utili al paese? Le cose da fare su sanità, grandi opere, lavoro e fisco? Per spendere bene i fondi europei promessi e i fondi pubblici a disposizione? Bene. Anzi benissimo.
    Ma se non ci riusciamo?
    Affastelliamo accordi senza senso e anima (quanti ne sono stati fatti in passato e un possibile incontro cittadino PD - 5s può basarsi sui 20 centesimi di super pedaggio per avviare i lavori del passante bolognese)?
    Chi apprezzerebbe una politica siffatta?
    Dunque, anch'io preferirei evitare una seconda esperienza Civis o People mover..... La soluzione di mettere tutte le carte in tavola per una istruttoria pubblica che faccia confrontare liberamente e scegliere consapevolmente tutta la comunità mi pare potrebbe essere condivisa. Ovviamente con il comune impegno a riconoscere il risultato, comunque finisca.
    Insomma è ora di abbandonare ogni arroganza di potere e riconoscere le pari opportunità dei cittadini nel partecipare alla vita politica ed istituzionale. Anche oltre il voto una volta ogni 4 o 5 anni.
    Ciao!

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    1. Si, occorre il coraggio di confrontare tesi ed antitesi. Di ricercare sintesi innovative. Di farlo in campo aperto: con dati, analisi, visioni, progetti, partecipazione, verifiche ... Solo crescita culturale e partecipazione democratica possono costruire un futuro migliore per tutti.
      Gianni

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  5. Apprezzo la richiesta di coerenza tra parole (di tanti) e fatti (di pochi).
    Ora, siccome sta riesplodendo il virus, dico che ci vuole max attenzione a non sommare covid-19 con il tradizionale smog autunnale.
    E allora le comunità ed i genitori si organizzino per non usare più le auto per portare i bambini a scuola in auto.
    E il Ministero infrastrutture e trasporti anziché preoccuparsi di vecchie e nuove autostrade si occupi di trenini, tram e scuola bus.
    Possibile?

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    1. Direi necessario.
      Ma, al contrario, piuttosto che avviare una profonda riorganizzazione delle comunità (servizi, mobilità, orari, tempi di vita ...) pare che molte autorità e poteri economici - finanziari preferiscano scorciatoie e rattoppi (chiusura scuole e servizi, ricerca di antidoti e vaccini ...) che attutiscono impatti, preservano ideologie, approfondiscono disuguaglianze.
      Gianni

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  6. In piazza Maggiore il Comune non espone più "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica". Stanno di nuovo lavando lo striscione annerito dallo smog (come ipotizzato giorni fa da Ryan) o è cessato allarme (come temo)?
    Una "rivoluzione ambientale" è si sicuro molto altro, ma forse la volontà si scorge anche da piccoli gesti.
    s.

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    1. Di certo un brutto segnale. L'ennesimo.
      Gianni

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    2. La tentazione di spazzare la polvere sotto il tappeto è costante. Purtroppo l'emergenza climatica ed ecologica prescinde dalla correttezza di una amministrazione che a metà settembre sottoscrive un accordo e a metà ottobre lo straccia.
      Titti

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