domenica 23 giugno 2019

Conversione ecologica, adesso!

Le contraddizioni dello sviluppo in Emilia Romagna in una foto di ieri sera.
Alla pubblicità "sempre aperto" fanno da contraltare la crisi sociale e quella ambientale:
il "Mercatone" è chiuso e, così, il sotto-passo di viale Lenin.



















Commentando il recente voto per l'Europa l'economista francese Thomas Piketty ha criticato con puntuali argomenti le politiche economiche, fiscali ed ambientali di Emanuel Macron "erede della destra liberale amica delle imprese" ed ha auspicato la nascita di "un'alleanza social-federale e ambientalista" (la Repubblica, 18 giugno).

Scrive l'autorevole intellettuale parigino: "se in Francia si fossero alleati, la sinistra e gli ambientalisti avrebbero sconfitto i liberali e i nazionalisti" e "se ora si coalizzassero al Parlamento europeo, formerebbero senza dubbio il gruppo politico più grande e potrebbero esercitare maggiore influenza".
Per fare crescere questa prospettiva, tutt'altro che scontata, Piketty si rivolge a tutti i soggetti politici interessati e conclude: "quanto ai socialisti e ai socialdemocratici, il potere che esercitano implica che hanno una responsabilità enorme nel crollo del sistema politico e che dovranno avere un ruolo centrale per consentirne la ricostruzione. Si, è possibile dar vita ad un modello di sviluppo equo e sostenibile in Europa, ma ciò impone determinazione e scelte difficili. Motivi in più per mettersi al lavoro subito, senza ulteriori indugi".

L'articolo di Thomas Piketty su la Repubblica (18 giugno)






































Viene da chiedersi se questa indicazione culturale, sociale e politica è condivisa in Italia.
Innanzitutto dalle personalità e dai soggetti che - a sinistra, nel PD e nel Centrosinistra - dedicano particolare attenzione al lavoro ed alle elaborazioni di Thomas Piketty ed a lui dicono di ispirarsi.
Perché è evidente che, qualora si condividano analisi e rimedi, occorre procedere alla doverosa correzione di politiche pluri-decennali praticate senza prestare la dovuta attenzione alla qualità dello sviluppo. E, appresso, preoccuparsi di una rapida messa a punto di contenuti e progetti qualificanti, caratterizzanti ed anche simbolici a supporto di un sostanziale ed apprezzabile cambio di prospettive e di strategie.

Vale anche per l'Italia ed anche per l'Emilia Romagna.
Soprattutto per l'Emilia Romagna, terra ricca di storia e "punto alto" delle contraddizioni (come già negli anni '70-'80 sosteneva Enrico Berlinguer).
Giovanni De Plato, autorevole medico bolognese e per lungo tempo esponente del Centrosinistra, ha di recente proposto sul Corriere di Bologna (del 14 giugno) un commento verso le elezioni regionali: "il nuovo sogno che serve all'Emilia".
Analizza il confronto locale e nazionale PD - Lega e sulla sanità (ma non solo) afferma: "però sarebbe un grave errore pensare di farne un trofeo da esibire, sperando di continuare ad essere vincenti".
Per concludere: "serve una proposta regionale lungimirante (sviluppo più green e welfare più universalistico) che restituisca protezione, fiducia e sogno al cittadino".
Si, sviluppo più green e welfare più universalistico!


Il commento di Giovanni De Plato sul Corriere di Bologna (14 giugno)
























"Servono uno sviluppo più green ed un welfare più universalistico"!

























Ritorna la questione primaria del nostro tempo: in Emilia Romagna come in Italia e in Europa è tempo di prevenire, non solo di curare; si devono garantire servizi per tutti, non solo per chi - sempre meno persone - può permetterseli.
Le politiche concrete di Stefano Bonaccini (e prima di lui quelle di Vasco Errani e di Pierluigi Bersani) sono andate in questa direzione?
E, soprattutto, ora la parte preponderante delle risorse pubbliche e di quelle private dobbiamo continuare ad investile in nuove urbanizzazioni di terreni vergini, in ulteriori infrastrutture stradali ed autostradali, in produzioni industriali ed agricole nocive per l'ambiente e causa di malattie gravi per le persone?

Chi governa le Istituzioni in nome e per conto dei cittadini deve promuovere ed organizzare la conversione ecologica della società e della organizzazione della vita nelle città (come richiesto da tanti cittadini auto organizzati in comitati ed associazioni di scopo e spesso tenuti irresponsabilmente a distanza, contrastati o messi all'angolo come "Quelli del NO") oppure deve limitarsi a pubblicizzare le cose fatte e gli impegni presi, pronti eventualmente ad accodarsi ad innovazioni ed iniziative che maturano e si affermano altrove?
Tra le imprese che scommettono sulla innovazione, come l'IMA di Alberto Vacchi che annuncia investimenti e quotazione per il nuovo marchio NoP(lastica). Oppure in grandi gruppi multinazionali che consapevoli dei danni sociali ed ambientali che producono decidono di destinare quota parte dei loro grandi profitti alle comunità locali, come fatto da Philips Morris Italia che una volta ottenute nuove strade e un casello sulla A14 decide di sostenere trasporti collettivi per i propri lavoratori.
Nondimeno, nel mondo della ricerca, della scienza e dell'Università dove donne e uomini coraggiosi restano inascoltati in vita (si pensi al prof. Vincenzo Balzani, meritevole del Archiginnasio d'oro, ma non di considerazione sulle sue valutazioni negative del Passante di Mezzo) e valorizzati dopo la morte (l'oncologo Cesare Maltoni dopo una vita contrastata è ora protagonista di meritori film, documentari ed opere teatrali).
E prima o poi c'è da scommettere che un auspicabile successo dell'esperienza di Camilla, emporio di comunità, porterà i diffidenti amministratori locali a riconoscere ai soci fondatori ed ai consumatori associati il valore dell'auto organizzazione per alimentarsi con prodotti biologici locali e privi di intermediazione delle grandi aziende del commercio.

Rimane pochissimo tempo verso l'appuntamento elettorale per il rinnovo del governo della Regione.
PD e Centrosinistra, vogliono compiere passi chiari, netti, percepibili nella direzione suggerita da Thomas Piketty e Giovanni De Plato e in controtendenza rispetto alla "crescita disordinata e senza qualità" che tanti problemi sta determinando? Come dimostrano anche i danni ed i pericoli prodotti dai mutamenti climatici in un apparentemente tranquillo sabato estivo.
Oppure "tutto ciò che è stato fatto e pensato, fin qui, va bene", sono sempre i cittadini a non capire e l'obiettivo resta quello di trovare "a destra" e "a sinistra" qualche alleato vecchio, vecchissimo o nuovo per costruire "un campo politico largo" ed "una piazza grande"?

Le risposte non tarderanno ad arrivare.
E anche su di esse si giocherà il futuro dell'Emilia Romagna, dell'Italia e dell'Europa.

Cambiamenti climatici? Vediamo i chicchi di grandine sul terrazzo di casa ... (21 giugno, ore 16,25)

















Gli effetti della grandine sul tetto di un'auto parcheggiata sotto casa ... (ore 17,32)



Un tronco spezzato nel giardinetto sotto il grattacielo di via Cellini (ore 17,53)

















Un vetro frantumato dalla grandine in via Luca della Robbia ... (ore 17,58)
















La ciclo-pedonabile che da via Massarenti porta al Supermercato Esselunga di via Guelfa,
ricoperta di rami e foglie cadute dagli alberi della vicina area verde (ore 19,20)


















Viale Lenin (ore 19,25). Sotto, la circolazione in strada bloccata dall'allagamento,
sopra passa un treno merci carico di furgoni van ...

















Altra immagine neo-realistica quanto illusoria:
una strada chiusa alla circolazione ed un treno in corsa (ore 19,30)


















Viale Lenin verso la rotonda Paradisi (ore 19,40): è il caos. Auto bloccate ed auto contromano 
















In assenza di Vigili Urbani e di personale allertato per le emergenze
è da rimarcare l'autogoverno degli automobilisti (ore 20,08) 


















Alle 20,10 arriva finalmente un mezzo di "pronto intervento" ...
















Ore 20, 20: gli operatori si prodigano per rimuovere l'acqua stagnante



















Vengono rimossi rami e foglie che ostruiscono gli scarichi fognari ...

Ore 20,35: la professionalità dei lavoratori viene premiata e l'acqua comincia a defluire ...
















Ore 20,40: in viale Lenin resta ancora il caos. A 300 minuti dalla violenta grandinata
il pericolo incidenti è lasciato alla esclusiva responsabilità dei cittadini.




















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La pagina del Carlino Bologna di questa mattina.
Un 'evento meteo frutto dei mutamenti climatici, ha provocato gravi danni ad una Città impreparata ed imprevidente

La prima pagina di oggi di Repubblica Bologna, con una foto scattata a Modena





































Il Corriere di Bologna: propone i danni alle persone ed all'economia (domenica 23 giugno 2019).
Investire sulle manutenzioni dei beni comuni e per la conversione ecologica è una necessità improrogabile!





































19 commenti:

  1. La prevenzione eliminerebbe molti affari e potenti lobby si oppongono.
    Una politica debole è inevitabilmente sconfitta. Non solo in Emilia e Italia.
    P.77

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    1. Tutto vero.
      Potenti lobby sono interessate ad affari e crescita del PIL ...
      Come molti cittadini sono interessati ad uno sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile e diverso da quello perseguito fin qui.
      Lo scontro è aperto e gli esiti non scontati.
      Gianni

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  2. I verdi tedeschi superano il 20%, quelli francesi il 13%, i belgi il 15%, gli austriaci il 14%, gli inglesi il 10,
    Da noi sono sotto il 3%.
    Forse scontiamo il fatto che i vari Ripa di Meana, Ronchi, Pecoraro e Bonelli si sono dimostrati poco affidabili per le cause ambientali.
    Inoltre in concorrenza con una sinistra che ha candidato vari ecologisti della prima e della seconda generazione legambientina: Testa, Mattioli, Realacci, Dellaseta.
    Negli ultimi anni poi, l'abbandono del fronte di lotta operato dai governi tecnici e dalle maggioranze pd-pdl-centristi di Monti, Casini e confindustria ha portato consensi a Grillo e Casaleggio. Fiducia mal riposta in base al primo anno di esperienza: condoni, appalti senza gare, tap, ILVA, terzo valico, Ponte Morandi, pedemontane, Passante di Bologna.
    Di certo la lega salviniana ha tirato da tutt'altra parte, ma anche Dimaio, Toninelli e compagni ci hanno messo del loro.
    Ed ora?
    Qui il discorso di Piketty come lo si porta avanti?
    Possibile?

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    1. Di certo una alternativa sociale ed ecologista è tutta da costruire. Nei rapporti sociali e nella proposta politica.
      Ma non vedo soluzioni diverse che possono aiutarci a costruire un mondo migliore.
      Dunque, è necessario tessere una trama: vedere le contraddizioni, unire bisogni vitali, elaborare idee lungimiranti, selezionare progetti concreti, costruire alleanze per ottenere risultati anche parziali ma sempre di prospettiva.
      Gianni

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  3. Osservo la politica ma fatico a capire e prevedere mosse e contromosse. Mi pare che siano saltati molti parametri e l'unica cosa che conta siano le cariche che si ricoprono e la lotta per conseguirle.
    Circa il maltempo, ai danni in città si aggiungono i danni in campagna, dove molti prodotti agricoli sono stati distrutti.
    I costi per la comunità saranno molto alti e ricadranno presto su tutti.
    Max

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    1. Tutto vero.
      L'alternativa è tra continuare a spendere soldi di tutti per porre rimedi ad uno sviluppo contraddittorio e che arricchisce pochi oppure investire per uno sviluppo sostenibile e fondato sulla prevenzione nell'interesse dei più.
      Facile da dire, complesso da costruire considerando i rapporti di forza in essere (dove non siamo tutti uguali, perché le classi sociali esistono ed il potere reale pure).
      Gianni

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  4. Ciò che sorprende è L'incapacità che abbiamo nell'adeguarci ai cambiamenti climatici. Da quanto ne parliamo? Cosa abbiamo fatto?
    Ora si cerca di impegnare gli enti a dichiarare lo stato di emergenza climatica.
    Sarebbe un passo avanti, qualora comportasse azioni ed impegni conseguenti.
    La proposta di una alleanza tra ecologisti e socialisti mi pare positiva perché lo sfruttamento delle persone e della natura sono parte della stessa logica di potere.
    L.

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    1. Ne parliamo da molto e s'è fatto poco e male.
      Per questo si deve parlare di "stato di emergenza climatico" e sarebbe importate riconoscerlo.
      Non sufficiente dichiararlo, però.
      Occorre agire. A livello globale e locale. Con cambiamenti effettivi nella cultura quotidiana e negli investimenti strategici delle Istituzioni e dei piccoli e grandi privati.
      Ecco a che dovrebbero servire il confronto partecipato e la lotta politica.
      Gianni

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  5. Le tesi di Piketty mi piacciono ma non mi pare si possano concretizzare. I socialisti europei mi sembra privilegino l'intesa con i popolari e i liberali nel tentativo di evitare una maggioranza di centrodestra.
    Anche il commento di De Plato mi pare condivisibile ma distante da quanto sostengono Bonaccini e Zingaretti.
    Paradossalmente li capisco anche. Il voto amministrativo di maggio e giugno (Ferrara, Forlì, Mirandola, Vergato, Galliera) ha reso più aperta la prossima competizione in Regione.
    Ora entrambi i fronti insisteranno solo sul voto utile.
    La Lega per una alternanza dopo 50 anni di governo PCI-PDS-DS-PD.
    Il PD per evitare che tutto il Nord sia nelle mani di Salvini e del centrodestra.
    I margini per ragionare su "più green e maggiori servizi universali" verranno considerati male.
    Carlo

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    1. "Verranno considerati male" da chi?
      Secondo me moltissimi cittadini sarebbero interessati. Ad esempio, tanta parte di quel 62% che già nelle Regionali emiliane del 2014 decisero di non votare (perché disorientati e critici con un governo inadeguato).
      Penso che le difficoltà nel cambiamento siano evidenti, ma Piketty e De Plato rappresentano tesi su cui riflettere e lavorare con spirito costruttivo.
      Gianni

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  6. Per i carrozzieri e i vetrai bolognesi e modenesi un sabato di successo.
    Aumenterà il PIL!
    Sic

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    1. In effetti ...
      I possessori di auto (colpite dalla grandinata) mi dicono che fino a settembre gli artigiani del settore sono già pieni di lavoro ...
      Mentre gli operai e gli impiegati della IIA Breda - Menarini vivono una crisi insensata ...
      Si, è tempo di prevenzione, di investimenti per la messa in sicurezza dei beni comuni e di conversione ecologica delle produzioni!
      Gianni

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  7. Comprendo le preoccupazioni di Piketty e tuttavia le forze socialiste al governo in più paesi europei possono consegnare il governo della UE a popolari e nazionalisti?
    Per questo non mi pare che anche "la prima coalizione politica" potenziale (PSE + Verdi-Ecologisti) possa limitarsi a fare sentire il proprio peso politico-culturale dalla opposizione, delegando ad altri la gestione delle Istituzioni di tutti.
    Antonio

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    1. Non credi Antonio che per non fare avanzare in Europa e nei singoli paesi le destre bisogna contrastarli su scelte strategiche?
      Che risposte diamo a Greta? Vogliamo fare scelte per frenare i cambiamenti climatici? In Italia con le alte temperature è allarme ozono. Si vedano i dati di Arpae.
      Come si garantiscono i diritti umani nel mondo? Vorrei parlare di Yemen, Sudan, Egitto, Hong Kong, Cina, USA e Messico, Venezuela (non se ne parla più).
      Come si divide e tutela il lavoro a livello internazionale e dei singoli paesi? Tutele, orari, salari.
      Le grandi migrazioni non sono innanzitutto il prodotto di crisi ambientali, sociali, democratiche?
      Ciao!

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    2. Argomenti complessi e controversi.
      Provo a sintetizzare alcuni punti di un possibile approccio.
      1. Se alle elezioni conquisti un consenso non maggioritario ma rilevante (come è il caso dei socialisti europei all'Assemblea UE o del M5S in Italia) considero doveroso verificare possibili intese o accordi per dare vita ad un governo. Il punto è (e resta sempre) la qualità dell'intesa e dei riscontri: con gli interlocutori di turno (popolari e liberali in Europa, oppure Lega in Italia) riesci a trovare compromessi accettabili ed utili rispetto agli obiettivi che hai?
      Se valuti che si, vai avanti (sapendo che puoi anche pagare un prezzo per incomprensioni con parti del tuo elettorato).
      Altrimenti (se prevale la valutazione che fai cose negative o, peggio, contro natura) fermati, rifletti, prova a ridiscutere e correggere. E nel caso non riesci a trovare uno sbocco positivo, prendine atto (sapendo che puoi anche pagare un prezzo per incomprensioni con parti del tuo elettorato).
      2. Ciò che non puoi mai fare è pensare che le scelte dipendono solo da te o (al contrario) che non dipendono anche da te. In altri termini deve sempre valere il principio di responsabilità e di corresponsabilità. Il mondo si salva se evitiamo guerre distruttive tra avversari, non solo se "noi" siamo "fenomeni". Un "uomo (o un movimento o un partito) solo" non "vince la povertà" o "evita il fascismo" e "la guerra". Ma evitare le guerre, sconfiggere il razzismo e vincere la fame e la povertà dipende anche da noi e dalle nostre azioni coerenti e credibili. Perché i nostri comportamenti (aperti e risoluti) possono e debbono condizionare "altri" o, quantomeno, una parte degli altri.
      Insomma, il problema non è fare "tentativi" (intese, accordi, maggioranze) ed "errori", ma valutare i passi compiuti, non ripetere i passi falsi, leggere e capire le "lezioni" che vengono dai fatti.

      In concreto?
      Una Sinistra che abbandona i propri capisaldi storici e lascia isolate le forze locali del cambiamento e/o, in Grecia, il Governo Tsipras impegnato a cambiare le politiche delle "grandi opere" e degli sprechi nazionali e quelle europee neo-liberiste e di austerità volute dalla Trojka di Juncker-Lagarde-Draghi, prepara nuove e gravi sconfitte. In tutta Europa e, naturalmente, in Grecia.
      Ed accettare i percorsi o, peggio, ripeterli è esiziale. Per tutti.
      Le forze oneste del cambiamento e un M5S che non capiscono che questo Contratto per il Governo dell'Italia non va e/o non è gestito in modo adeguato e convincente (nei Ministeri, in Parlamento e nel Paese) sono destinate/i a rapidi rovesci. Non solo per un singolo recente soggetto politico (ce ne faremmo tutti una ragione) ma per tutti. E l'alternativa a Conte-Di Maio-Salvini va costruita e preparata da ogni parte, quotidianamente, sui problemi e sulle soluzioni necessarie.
      Gianni

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  8. A proposito di Conversione eco e vacanze coi fiocchi (in Autostrada).
    Per opportuna informazione.
    M.

    CONFERMATE LE ESENZIONI GIA' IN VIGORE A GENOVA
    (MA DECIDERE SU GRONDA E PASSANTE DI BOLOGNA)

    Roma, 28 giugno 2019 – Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia ha deliberato di prolungare la sospensione degli adeguamenti tariffari già decisa lo scorso 1° gennaio 2019. Per effetto della decisione della Società i pedaggi sulla rete gestita da Autostrade per l'Italia non aumenteranno a partire dal 1° luglio, come era previsto, ma rimarranno invariati fino al 15 settembre 2019. La decisione è stata assunta con l'obbiettivo di favorire gli spostamenti degli italiani verso le mete di vacanza, che impegneranno nei mesi estivi la rete in concessione di Autostrade per l'Italia.

    Confermando la massima attenzione e vicinanza alla comunità genovese, il CdA di Autostrade per l'Italia ha inoltre deciso di mantenere le esenzioni totali attualmente in vigore sulle principali tratte che interessano la città di Genova. Nelle rimanenti tratte liguri individuate, non ci sarà alcun aumento di pedaggio almeno fino alla fine dell'anno.

    Autostrade per l'Italia ha comunicato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tale autonoma decisione, ricordando la necessità di giungere, entro la prima metà del mese di settembre 2019, a soluzioni condivise in relazione ai programmi d'investimento futuri e a quelli in corso da parte della Società (in primis la Gronda di Genova, il Passante di Bologna e altri importanti investimenti riguardanti l'ampliamento di tratte autostradali di accesso alle aree metropolitane).

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    1. Come giudicare la scelta di Toninelli sul Passante di Bologna voluto soprattutto da Aspi in contemporanea con il documento del MIT per la revoca delle concessioni ad Atlanta della gestione di parte della rete autostradale italiana dopo il crollo di Ponte Morandi?
      Non è una palese contraddizione?
      Anna

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    2. ASPI, Atlantia e Gruppo Benetton (come altri grandi multinazionali private) fanno la loro parte (con scarsa responsabilità sociale, ambientale e Costituzionale).
      Il problema è quando le Istituzioni, i Ministri, gli Assessori gli Enti ed i funzionari pubblici, i Magistrati, i Tribunali non fanno la loro con "disciplina e onore" (per altro richiesti dalla Costituzione).
      Per questo è necessario battersi.
      Perché eventi gravissimi o gravi come quelli di Ponte Morandi e di Borgo Panigale non si ripetano e siano finalmente prevenuti.
      Non sarà per nulla facile, ma battersi con lungimiranza ed argomenti è necessario.
      Gianni

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