domenica 17 marzo 2019

Il Mondo di Greta. Un'onda d'urto per cambiare il sistema

Dalla Nuova Zelanda all'Italia ... Per la vita ed il futuro di noi tutti (Bologna, 15 marzo)

















L’onda d’urto degli studenti in marcia contro l’irresponsabilità delle classi dirigenti di tutto il mondo ieri ha dato la prima prova della sua forza, ma è solo al suo inizio. Per capire gli sconvolgimenti che è destinata a provocare nell’establishment basta forse il quotidiano Repubblica; fino a tre giorni fa riempiva le prime pagine con titoli di scatola e foto smisurate a sostegno del Tav Torino-Lione, come se da esso dipendessero le sorti, se non del pianeta, certamente del paese; da tre giorni fa altrettanto con la marcia per il clima Friday for Future e il suo simbolo, Greta Thunberg.
Forse conta di assorbirne lo spirito di rivolta con qualche pacca simbolica sulle spalle di “tanti bravi giovani”, per riprendere, passata la tempesta, l’amata battaglia pro Grandi opere. Così la pensa sicuramente il neosegretario del Pd Zingaretti, che ha dedicato la sua vittoria a Greta e poi è andato a complimentarsi con quelli del cantiere del Tav; prova, per lo meno, di dissociazione mentale. D’altronde la schiera dei camaleonti che faranno finta di salire sul carro di Greta sarà un vero esercito. Ma non riusciranno a prendere in giro questi ragazzi come hanno fatto per anni con i loro genitori. “Forse non ci hanno capiti”.
Quello che Greta Thunberg, e con lei milioni di studenti – e non solo studenti, e non solo giovani – esigono non è certo “una passeggiata”. Metterà a dura prova, ed è destinata a sbaraccare, tutte le “classi dirigenti” del pianeta: politici, capi d’azienda, banchieri, accademici, generali e bon vivants.

Lasciare sottoterra tutti i giacimenti di fossili non ancora sfruttati e ridurre rapidamente a zero i prelievi da quelli operativi: niente Tap e Eastmed; niente nuove trivelle e rinnovo delle concessioni scadute. Incentivi finanziari, ma soprattutto sostegno normativo e organizzativo, alle fonti rinnovabili, alle comunità energetiche, all’efficienza in tutte le utenze, alla riduzione dei consumi superflui.

Riorganizzazione radicale della mobilità: potenziamento del trasporto di massa e a domanda, soppressione in tempi rapidi della “vacca sacra” (Mumford) delle nostre società: l’accoppiata auto-petrolio. Ma il passaggio all’elettrico non basta. L’auto privata non è solo un veicolo; è un sistema che esige la moltiplicazione di strade, parcheggi e congestione; e che alimenta consumi, dispersione (sprawl) urbana e grandi centri commerciali a spese della vita di vicinato. Abbandonarlo per una mobilità flessibile e condivisa richiede cambiamenti radicali degli stili di vita che non possono essere imposti: devono venir resi accettabili con politiche ad hoc nel trasporto pubblico, in campo commerciale, nell’edilizia.

Trasformare completamente, da domani, agricoltura e alimentazione. L’agricoltura industriale consuma dieci calorie di origine fossile per ogni caloria degli alimenti prodotti; avvelena il suolo, ne fa un deserto privo di vita; richiede dosi crescenti di fertilizzanti sintetici, di pesticidi, di erbicidi, di acqua da avvelenare rendendola inutilizzabile; e attraverso piante e animali nutriti così avvelena anche gli esseri umani. Un’alimentazione ricca di carni, poi, richiede allevamenti che danneggiano salute e ambiente, impiegano quantità insostenibili di suolo, acqua, energia.
L’agricoltura che frena i cambiamenti climatici è biologica, multicolturale, multifunzionale (oltre agli alimenti, produce energia, educazione, svago e tutela l’ambiente), di piccole aziende e di prossimità. Può creare legami tra chi produce e chi consuma (Gas o community farming) riproducibili anche in altri campi (lavorazione degli alimenti, energia, trasporto, edilizia e persino nell’industria) e dar lavoro a migliaia e migliaia di giovani acculturati che già oggi tentano un ritorno alla campagna con un grande bagaglio di conoscenze scientifiche. Il suolo vivo assorbe carbonio, più degli alberi.
Quello sterilizzato dalla chimica diventa polvere, dilava e scompare per sempre. La senatrice Cattaneo sta guidando una lotta a fondo contro l’agricoltura biologica accomunandola alla stregoneria. E’ ora di spiegare che le pratiche che si oppongono alla manomissione della natura sono il futuro.

Porre fine alla produzione e al commercio di armi: la nostra principale industria, Leonardo, vive solo di questo. Le armi generano guerre, lutti, miseria e profughi; ma generano anche quantità enormi di CO2, che non rientrano nemmeno nel computo delle emissioni misurate per sventare la catastrofe climatica.

Dimenticare il Tav Torino-Lione: la Grande opera più ridicola (insieme ai suoi sponsor, da Meloni-Salvini a Zingaretti-Calenda-Speranza) mai concepita: un cantiere che produrrà più CO2 dell’improbabile riduzione futura basata su previsioni infondate e ipotesi fantasiose. E con il Tav, dimenticare tutte le altre Grandi opere, dalle nuove autostrade alla riapertura dei Navigli di Milano ridotti a rigagnoli. Ma a far danno, a portarci nel baratro, ci sono anche i Grandi eventi: dopo l’Expo, le Olimpiadi; e chi più ne ha più ne metta.
Largo ai giovani, allora: quelli che si riconoscono non solo dall’età, ma soprattutto dal desiderio di salvare il mondo. Cambiandolo alle radici.

Guido Viale, il manifesto, sabato 16 marzo

La manifestazione di Bologna del 15 marzo si apre con una forte e ironica denuncia


















Migliaia di studenti ... dalle Due Torri a Piazza Maggiore
















In Via Rizzoli, con un linguaggio internazionale ...


















Cultura marxista ed ecologista si coniugano in un cartello (Bologna, 15 marzo)
















Se prevale la sfumatura negativa e l'avidità diviene ingordigia
























Un corteo multicolore: "non possiamo bere petrolio, non possiamo mangiare denaro" ...
















Si "incontrano" operatori TV e militanti No TAV


















Tantissime ragazze. Sorrisi e determinazione (Bologna, 15 marzo)

















I grandi della terra (Trump, Kim, Putin) al centro della contestazione

















Tra gli studenti la presenza di Legambiente Emilia Romagna ...

















Scienziati, ricercatori, professori ... sotto le Due Torri
























Da piazza Verdi, il serpentone invade via Castagnoli (15 marzo)

















Sotto una sede della Città Metropolitana 
























In via dell'Indipendenza si prova ad accelerare: "il tempo è poco per salvare il Pianeta"
















Verso la Cattedrale di San Pietro, un muro di ragazze e ragazzi ...
















Si invadono anche i portici ... (venerdì 15 marzo)

















Orgoglio e impegno: "ci innalziamo come gli oceani, scioglieremo anche i ghiacciai"
















"Noi abbiamo un'arma"... "sciopero per il clima" (Bologna, 15 marzo)
















"L'oceano sta alzandosi, così anche noi"
















"Fare l'amore, non CO2" ...
















"Cambiare politica, non il clima"
























"Solo 12 anni ... Abbiamo bisogno di azioni reali ora"!



















"La Terra marcisce e nessuno agisce"!
















Con De Andrè: "anche se voi vi sentite assolti, siete lo stesso coinvolti"
















Da un piccolo: "il mondo è bellissimo, salviamolo"!

















Dall'estremo Oriente ...

















"Rispetta il tuo mondo"!
















Sciopero e coerenza:
"salviamo il nostro Pianeta, salviamo il nostro futuro" ... "chiediamo una rivoluzione verde ..." 
















Studio e ricerca!
























"Cambio di sistema, non cambio climatico" ... sabato 23 marzo a Roma!
















Bambini, maestre e genitori anche dalle scuole elementari (Bologna, 15 marzo)
















La partecipazione di soci e attivisti del WWF ...
















... e della Lega Anti Vivisezione animali































Da via dell'Indipendenza a via Ugo Bassi. La grande partecipazione coinvolge gli studenti di un tempo ...
















Impegno e concretezza: "fai la differenza e anche la differenziata" ...
Una parte dei partecipanti continua lungo via Marconi (Bologna, 15 marzo)

















La fontana (senza acqua) è un anfiteatro naturale per interventi e slogan 
















"Gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai, tu no se loro se ne vanno" dicono dal Liceo Leonardo da Vinci
















Creatività ecologista: "questo Pianeta sta diventando più caldo del mio ragazzo immaginario"
















Cultura gramsciana: "agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo"

10 commenti:

  1. Ossigeno! Davvero una boccata di Ossigeno.
    VR

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    1. Aria fresca, utile per rivitalizzare società inquinate non solo sul fronte ambientale; da riversare nelle Istituzioni europee, locali e nazionali.
      Gianni

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  2. Possibile leggere "il mondo di Greta" con gli occhiali della ideologia di Guido Viale?
    PD-mda

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    1. Ideologia? A me pare che in Viale come nelle mobilitazioni degli studenti e del "popolo inquinato" di queste settimane ci siano tanta concretezza e possibili progetti per un mondo migliore.
      L'ideologia la ritrovo semmai nei cultori del "pensiero unico" che continua ad affidare alla crescita del PIL ed alle logiche del "libero mercato" la risposta alla disoccupazione, all'inquinamento, agli squilibri territoriali, alle migrazioni.
      Gianni

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  3. La mobilitazione degli studenti di tutto il mondo è una grande speranza.
    Ma su un punto è necessario fare chiarezza. Chi sta con Fridays for future non può stare contemporaneamente con i Gilet gialli francesi cresciuti contro le tasse ecologiche.
    Antonio

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    1. Chi sta con il Mondo di Greta chiede una giusta e necessaria conversione ecologica delle nostre società.
      Le contraddizioni dei Gilet gialli francesi sono evidenti e vanno studiate da molte parti. Anche perché non sono riconducibili solo alle "tasse ecologiche", imposte e poi ritirate, dal Presidente e dal Governo francese.
      Un analogo approfondimento andrebbe fatto sul personaggio politico Emanuel Macron, sui suoi sostenitori e sugli avversari.
      Gianni

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  4. Bella la manifestazione di venerdì scorso.
    Poi, questa mattina, tutti a farsi accompagnare a scuola in auto.
    E io, sul bus 27 bloccato un Via Matteotti dalle auto dei genitori che accompagnavano i loro "piccoli" al Sabin e ai Salesiani, pensavo "bella la manifestazione di venerdì scorso..." .
    MC

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    1. Indubbiamente rivendicare un mondo migliore e più sicuro non significa viverlo.
      E' giusto battersi perché a scuola si vada a piedi, in bici o coi mezzi pubblici. Al riguardo, molti genitori e insegnanti potrebbero fare di più.
      Nelle scuole (anche nelle scuole) l'aria è pesa! Come dicono recenti campionature ed analisi.
      Tuttavia le contraddizioni sono sicuramente prodotte anche da politiche irresponsabili nella organizzazione della società e nel governo (passato e recente) delle Istituzioni (nazionali e locali).
      Ora, occorre cambiare: le politiche, gli investimenti, i Bilanci, le abitudini.
      Tutti possono e debbono impegnarsi per questo.
      Gianni

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  5. Una bellissima giornata in tante piazze italiane e del mondo.
    Dopo l'8 marzo di non una di meno.
    Donne e giovani indicano la via di un cambiamento possibile e necessario.
    Sinistre e MoVimento 5 stelle possono continuare a prescinderne?
    Anna

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    1. No Anna, non possono prescinderne. Loro come gli altri: partiti, sindacati, associazioni.
      Ma pare tuttavia non colgano le opportunità e le sollecitazioni. Loro come altri.
      La sfida è aperta e l'esito dipende anche da noi.
      Gianni

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