lunedì 18 febbraio 2019

Merola e Bonaccini, serve un altro passo!

Ieri, sabato, venerdì, giovedì ... è ancora e sempre smog a Bologna e in Emilia Romagna!
Come a gennaio e a dicembre 2018 (Il Corriere di Bologna) 












Coraggio. Merola e Bonaccini hanno fatto un primo passo ... indietro.
L'appello "alla piazza" pro Passante di Mezzo e contro il Governo che blocca la "locomotiva Emilia" si è ridimensionato ad un più modesto, logico, auspicabile confronto delle Istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni locali con il Ministro Toninelli, per trovare "risposte utili" ...

Il Carlino Bologna di giovedì 14 febbraio. L'appello di Merola e i tanti No ...
























Il Carlino Bologna di venerdì 15 febbraio. Il Si delle Madamin e il vittimismo di Bonaccini ...
























Il Carlino di sabato 16. Lo stop alla piazza ed il suggerimento di P.F. Casini ...


























Il Fatto Quotidiano (venerdì 15 febbraio) denuncia:
"della promessa di rafforzare il trasporto ferroviario si sono perse le tracce" 


























Intanto, se questo passo indietro si è realizzato occorre riconoscerlo: merito degli autori che già in altre occasioni hanno dimostrato di sapere fare repentini cambi di posizione (come a fine 2015, con il passaggio dal Passante Nord a quello di Mezzo).
Poi, merito di tutti quelli che lo hanno sollecitato, senza riserve e senza strabismi: cittadini e comitati di resistenti, studenti e intellettuali, lavoratori e imprenditori, politici di destra e di sinistra.
Perché, in verità, molti hanno risposto con dichiarazioni o iniziative a Sindaco e Presidente della Regione: esprimendo posizioni anche molto diverse tra loro, ma tutte attente a correggere una narrazione falsa, fuorviante e propagandistica.
Alcune di queste sono state riportate dai quotidiani. Altre vivono in una società assai più ricca ed  articolata di quanto risulta in qualche cronaca o nei tavoli eccessivamente auto-referenziali che si riuniscono di frequente nelle torri di via Aldo Moro.

Gli studenti in piazza Maggiore: per l'ambiente e il clima "No al Passante" e "Si al Bosco" ai Prati di Caprara
(il Resto del Carlino, venerdì 15 febbraio)

























Un editoriale de Il Corriere di Bologna: "polmoni da salvare" (domenica 10 febbraio)



Perché la realtà della società emiliano - romagnola è assai più complessa di quanto viene descritta da qualche stanco politico, vecchio sindacalista, interessato costruttore.
Perché lo sviluppo produttivo ed economico delle nostre terre è sempre più strettamente connesso ad un profondo risanamento ambientale e ad una più alta qualità della organizzazione della vita delle persone.
Perché senza una seria conversione ecologica dei prodotti, della mobilità e dei consumi energetici che riducano lo smog, il rumore, i rifiuti, l'inquinamento dell'acqua, il riscaldamento del clima ed accrescano gli equilibri dell'eco-sistema naturale, le nostre comunità sono destinate ad accrescere tutte le contraddizioni ed i conflitti locali e globali già presenti. Con conseguenze incontrollabili.

Gli effetti naturali di uno sviluppo insostenibile (il Carlino Bologna, 6 febbraio) 

























Forse Merola e Bonaccini hanno ascoltato le sagge parole di chi gli ha ricordato che se da 20-30 anni non si sono realizzate grandi opere ed infrastrutture almeno in parte previste anche dai loro predecessori (più verde e boschi urbani, meno edificazioni in aree a rischio, più ferrovie e trasporti pubblici interconnessi per persone e merci, più centri storici e periferie liberi dalle auto e dagli autocarri) non si possono riversare le responsabilità sugli "ultimi arrivati".

Il Carlino Bologna riporta le considerazioni del Presidente di Confindustria (sabato 16 febbraio)


















Forse Merola e Bonaccini hanno letto gli ultimi dati ARPAE, con le polveri cancerogene PM10 a livelli intollerabili in Città e in Regione: ieri (domenica "ecologica"), sabato, venerdì, giovedì, negli ultimi 10 giorni, da inizio anno, nel 2018.
Un dato che interessa l'intera Pianura Padana e che chiama in causa la crescita economica voluta e vantata, le scelte di governo imposte e praticate, progettate e che Quelli dei SI a tutte le Grandi Opere infrastrutturali vorrebbero ancora perseguire (magari nascosti dietro le Madamin torinesi o ad auspicate Zdoure bolognesi).
In Emilia Romagna o in Piemonte, come in Lombardia e in Veneto. Le Regioni le cui Giunte stanno trattando con il Governo "più poteri e autonomia finanziaria".

Bonaccini e la Ministra Stefani (Lega) protagonisti della "autonomia rafforzata"
(il Corriere di Bologna, 14 febbraio)


























Un deficit culturale e di governo drammatico che accomuna le classi dirigenti che si sono alternate alla direzione del Paese e delle Regioni d'Italia: da Forza Italia, al PD alla Lega Nord e che ora è una sfida per il M5S e per il Governo del Cambiamento.
Perché è sempre più evidente che i soldi non sono tutto e che il Paese richiede politiche solidali!

Nessuno può pensare di affrontare questo intreccio di problemi e la crisi nazionale ed internazionale rilanciando vecchi modelli di crescita economica centrati su edilizia ed infrastrutture tradizionali, su automezzi privati e strade. Non a caso in Europa è tempo di PUMS, di Rigenerazione urbana, di consumo di suolo zero, di messa in sicurezza di territori fragili, di Boschi urbani (persino "verticali"), la agricoltura biologica e di vicinato.
Finalmente e giustamente uno sviluppo responsabile e di qualità, in funzione della vita.

Per questo Merola e Bonaccini (secondo passo!) dovrebbero interloquire con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e con tutti i suoi Ministri. Costa all'Ambiente e Grillo alla Sanità, insieme a Toninelli. E con i Vice Presidenti Di Maio allo Sviluppo ed al Lavoro e Salvini agli Interni. Nondimeno Tria, all'Economia e al Bilancio.

Tantissimi bolognesi ed emiliani romagnoli non considerano prioritarie infrastrutture stradali o autostradali ed "autonomia regionale rafforzata", né vogliono una crescita economia lasciata alle logiche del libero mercato e all'interesse dei maggiori gruppi imprenditoriali privati.
Al contrario, rivendicano nuove politiche ambientali e sociali. A livello locale, nazionale ed europeo.
Lo faranno dall'Università ai luoghi di lavoro dei prossimi giorni, dalla periferia a piazza Maggiore il prossimo 16 marzo.

Per investimenti alternativi a quelli programmati sin qui a Bologna, in Emilia Romagna e in Italia: dalle piccole e grandi speculazioni immobiliari per l'arricchimento di pochi al verde ed ai boschi urbani per la salute di tutti; dai Passanti autostradali (di Mezzo, a Nord o a Sud) che alimentano la congestione del traffico e l'inquinamento alle Ferrovie locali e nazionali, alla mobilità non inquinante e condivisa, alle produzioni ed ai lavori davvero sostenibili.

Sarebbe bello se anche il Sindaco di Bologna e il Presidente della Regione facessero ulteriori significativi passi ... vere e proprie marce insieme ai loro concittadini ed ai loro corregionali, sfidando anche il Governo nazionale a investimenti conseguenti.

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P.S.

Venerdì 22 febbraio, ore 17, Studenti per l'Ambiente si incontrano su Conflitti ambientali a Bologna.

Inoltre, Giovedì 28 febbraio, ore 17:
Il volantino per un prossimo incontro in Università 



Il manifesto per la grande manifestazione promossa a Bologna dal Comitato Rigenerazione No Speculazione!


"Il caso" Velostazione, centro servizi per la promozione della bici ...
(la Repubblica, 13 febbraio)

La soluzione della crisi della Industria Italiana Autobus (già Breda Menarini) è uno snodo importante ...
(La Repubblica, 7 febbraio 2019)

















13 commenti:

  1. Avrei voluto vedere le Madamin manifestare a Bologna a fianco di Merola e Bonaccini per il Passante di Mezzo con le maschere antismog per difendersi dalle PM10 oltre quota 80!
    Ma il nostro Sindaco invece di rivendicare ciò che questo Governo non gli può riconoscere pena deludere i propri elettori, perché non si occupa giorno e notte per rientrare entro livelli di Polveri non dannose?
    Non è lui che deve tutelare la salute pubblica in città?
    Anna

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    1. Anna, mi pare chiaro che Lui (il Sindaco) non può risolvere un problema così enorme e prodotto da ragioni locali e globali.
      Ma hai ragione. Lui è "responsabile della salute pubblica". Lui dovrebbe occuparsene "giorno e notte" ed assumere iniziative. In rappresentanza della comunità inquinata e di una Città che dovrebbe proporsi a livello nazionale come simbolo di conversione ecologica (incalzando il Governo su questo).
      Invece, Lui, Bonaccini, il PD, larga parte dei partiti, Confindustria, i grandi sindacati, la Repubblica e il Corriere ... continuano a parlare di "PIL", di "locomotiva Emilia" e di "sblocco del Passante di Mezzo". Mentre Bologna e tutta l'Emilia sono da 7 giorni consecutivi ... a tutto smog!
      Situazione indecente e sconcertante.
      Gianni

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  2. Sei sicuro che quello dei Si Passante sia un passo indietro?
    Io credo che stiano lavorando per proporre una manifestazione dal basso. Come dice Casini dalle signore bolognesi: le zdaure. Un modello già sperimentato a Roma e Torino.
    I sindacati degli edili saranno in sciopero il 15 marzo.
    Un giorno prima del Bosco che camminerà dai Prati di Caprara a Piazza Maggiore.
    VR

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    1. No, non sono sicuro di nulla.
      La mia è solo una libera interpretazione. Discutibile.
      Quel che è certo è che Loro sono fuori dalla storia. Nel 2019, di fronte allo smog che devasta l'intera pianura Padana, insistere nel rilancio di strade, autostrade, e mobilità insostenibile è semplicemente irresponsabile.
      Se non si avanzano progetti alternativi ed innovativi ora, come si uscirà dalle contraddizioni ambientali in essere? Come si vincerà la sfida per la salute e la sicurezza delle persone? Ovvero per la sopravvivenza del Pianeta?
      Gianni

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  3. Nessun passo indietro. Si sono solo aggiornati al 9 marzo. Per farne due avanti in quella occasione se non ci sono novità ......
    E la prima potrebbe giungere già questa sera (con il voto on line).
    Nik

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    1. Scommetto. Ti riferisci al voto on - line del M5S su Salvini?
      Se a questo ti riferivi: certo, la credibilità di Di Maio, Ministri e parlamentari è a durissima prova con la decisione assunta. Hanno corretto il tiro a rimorchio della Lega, pessimo segnale. Lo pagheranno a carissimo prezzo.
      Anche perché non è il solo argomento in questi mesi su cui i loro impegni risultano disattesi e le iniziative per "cambiare" davvero il Paese non risultano all'altezza della sfida.
      Gianni

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  4. Concordo. In Emilia prevalgono interessi costituiti, di chi oggi è "arrivato". Non a caso dentro al "Patto per il Lavoro" ci stanno le organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori in tutte le loro articolazioni differenziate. Li si trovano le mediazioni che la maggioranza politica di centrosinistra ben rappresenta.
    Sono il nocciolo sociale e politico che hanno modellato negli ultimi decenni la crescita economica ed infrastrutturale della regione (peculiare, ma sostanzialmente non dissimile da quella di Veneto e Lombardia, che là altri rappresentano).
    Restano fuori da questo "Patto" una fetta sempre più significativa di mondi. Gli inoccupati e i lavoratori precari o poveri (come dice anche Landini), i cittadini delle periferie che soffrono le contraddizioni (in particolare quelle ambientali) prodotte dal sistema. Non a caso i sindacati, i comitati e le associazioni che difendono questi nuovi interessi non frequentano (se non casualmente) le istituzioni (torri di Aldo Moro o Palazzo d'Accursio). In politica fino a qualche mese fa erano "rappresentati" da frange di sinistra e dai pentastellati.
    Non c'è da sorprendersi quindi se il "Patto" si organizza per fare valere i propri interessi economici e sociali. Ma attenti! Continuerà a combattere, con i tempi che la componente più avvertita ed intelligente sceglierà. Alcuni (né Merola, né Bonaccini, per intenderci) si rendono conto che le contrapposizioni frontali rischiano di essere controproducenti e che è meglio muoversi con maggiore prudenza e anche qualche concessione.
    Il problema è che i margini sono sempre più ristretti dal contesto internazionale e dall'esplodere della crisi ambientale.
    Il confronto è più che mai aperto.
    Ciao!

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    1. Questa mattina ho letto sul Corriere Bologna una intervista a Pietro Ferrari, Presidente di Confindustria Emilia Romagna. Sottotitolo significativo: "pazientiamo fino alle Europee; poi vogliamo i cantieri".
      Gianni

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  5. Credo che in casa PD si dovrebbero valutare con la dovuta attenzione le osservazioni critiche che anche qui sono proposte. Non penso però che dopo l'appello alla piazza potranno più rinunciare alla battaglia per il Passante.
    Ma non v'è dubbio che la crisi ambientale sia un problema reale come si vede in questi giorni. E questo è ascrivibile anche al governo locale: troppi annunci e mancate realizzazioni nel tempo (dal Sfm al verde pubblico). Da ultimo a settembre 2018 il blocco annunciato e poi ritirato dei veicoli diesel.
    Ma ci sono altri punti critici per cui "un altro passo" sarebbe necessario: la gestione del territorio con il troppo consumo di suolo, la poca cura alle manutenzioni e i troppi grandi centri commerciali. Ma anche nella gestione dei rifiuti ci si arrabatta: con il porta a porta o i cassonetti e senza trovare soluzioni convincenti .
    Ora con i 5Stelle in crisi (dopo l'Abruzzo e il SalvaSalvini ci sarà la Sardegna) e il colpo al mondo renziano per le cattive pratiche "democristiane" il centrosinistra ha un problema in più: l'indebolimento del terzo polo "né di destra né di sinistra" finirà per rafforzare di fatto la destra post leghista.
    Che finirà per raccogliere gran parte della opposizione.
    Antonio

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    1. Considerazioni interessanti.
      Confermando gli attuali indirizzi e le politiche di governo fin qui praticate PD, Centrosinistra e Sinistra non recupereranno i consensi persi e quelli che Di Maio, Ministri e parlamentari penta-stellati dimostrano di non sapere rappresentare.
      Questo indebolirà tanto il M5S quanto l'opposizione "di sinistra" ed aumenterà di fatto la forza (almeno percentuale) del Centrodestra.
      Sui contenuti che richiami: la "gestione dei rifiuti" è assolutamente inadeguata tanto per i "solidi urbani" quanto per gli industriali, gli "speciali" ed i "pericolosi" (come evidenziano l'indagine - e gli arresti - di ieri a Rimini).
      Analogamente si deve affrontare la questione dell'acqua e dei Beni Comuni.
      Ieri all'Archiginnasio se ne è parlato con competenza e proposte in occasione della presentazione di un libro (non recentissimo) di Ugo Mattei. Lo suggerisco. Per l'attualità e le possibili iniziative sociali, culturali e politiche che sollecita.
      Gianni

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  6. Il 16 marzo insieme al Bosco che cammina non potrebbero esserci anche Quelli del no al Passante? In fondo si parla tutti della salute delle persone.
    s.

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    1. Credo che A.MO. Bologna ed il Coordinamento dei Comitati siano partecipi.
      Se il ragionamento e la proposta va oltre e si riferisce ad una manifestazione unificante che si propone di affrontare insieme più obiettivi, mi sembra una sollecitazione quantomeno stimolante e su cui riflettere tutti.
      Una mobilitazione positiva per una Città ed un Paese più vivibili ed orientati ad investimenti socialmente ed ecologicamente qualificati è matura da tempo. Almeno come necessità.
      Gianni

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  7. Invitamo a disertare la mobilitazione a favore delle autostrade lanciata da Merola e Bonaccini per il 9 marzo.

    A Governo ed Enti Locali chiede invece di aprire un tavolo di dialogo sulla decarbonizzazione dei trasporti.

    Un inizio d’anno nero per lo smog in pianura padana. Dai primi giorni febbraio tutti capoluoghi dell’Emilia-Romagna sono costantemente sopra i limiti delle PM10, con gran parte dei capoluoghi che sono già oltre i 25 giorni di sforamento sui 35 consentiti in un anno. Eppure il 9 marzo il sindaco di Bologna Merola ed il Presidente Bonaccini hanno lanciato la manifestazione pro autostrade, a cui molte parti sociali sembrano pronte ad aderire.
    “Una pagina triste per questa regione. E’ incomprensibile avviare uno scontro istituzionale e sociale a favore delle autostrade, simbolo del passato e di un trasporto ad alto impatto. Per questo invitiamo i corpi sociali e gli aderenti al “Patto per il lavoro” a non prestare il proprio nome a questa iniziativa”.

    “Nello stesso momento in cui studenti e società civile scendono nelle piazze d’Europa per chiedere azioni urgenti per fermare il riscaldamento globale, in Emilia Romagna si prepara una manifestazione a favore di autostrade e infrastrutture dedicate alla mobilità privata su gomma”.
    Si apre così la nostra lettera inviata e agli enti locali ed alle parti sociali con la richiesta di aprire un tavolo di confronto, non più procrastinabile, sulla decarbonizzazione dei trasporti.
    “La chiamata a scendere in piazza a favore delle autostrade appare come la campana a morto di una stagione ormai lontana. Stagione in cui la nostra regione produceva innovazione e idee all’avanguardia per il Paese. Oggi sembra rimanere in campo solo il pragmatismo, incapace di discriminare tra le necessità di uno sviluppo sostenibile e logiche del passato”.

    (Il testo integrale nel post successivo)

    Legambiente Emilia Romagna

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