mercoledì 13 febbraio 2019

Dall'Abruzzo all'Emilia Romagna

La A14 che collega direttamente Abruzzo ed Emilia ... (gennaio 2019).
A Bologna si discute su Passante di Mezzo, a Sud o ferrovie e SFM.


















Questo 2019 è cominciato con il voto di domenica scorsa in Abruzzo e probabilmente terminerà con le elezioni per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Regione Emilia Romagna.
Nel mezzo le Europee di maggio e le amministrative in molti comuni d'Italia e del bolognese.

Il voto degli abruzzesi ha confermato una distanza forte e preoccupante dalle Istituzioni del Paese. Solo il 53% degli aventi diritto ha votato e quelli che lo hanno fatto hanno scelto in grandissima maggioranza liste nuove o civiche.
Le liste dei due partiti cardine dalla politica nazionale e regionale che si sono alternati per decenni al governo del Paese e delle autonomie locali hanno raccolto il 20%: l'11% il PD ed il 9% Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Un segnale potente, molto netto.
Significativo anche un secondo dato.
Il nuovo soggetto politico che ha conquistato ampi consensi locali e nazionali negli ultimi tempi è in discussione. Dopo neppure un anno di governo. Si, molti elettori che avevano sostenuto il M5S sono delusi dal Contratto con la Lega e un numero ancora più importante dalle scelte fatte o mancate nei primi 10 mesi di Governo. Evidentemente si aspettavano un altro cambiamento, oppure passi diversi e più decisi, maggiore discontinuità, maggiore determinazione rispetto alle aspettative suscitate, ai bisogni sociali ed ambientali di tanti lavoratori, giovani e donne.
Che succederà nelle prossime settimane è difficile dire.
Diversi sono gli sbocchi politici possibili.
La tensione cresce e le risposte debbono essere rapide, concrete e lungimiranti.

Partiamo dalla attualità e da questioni concrete.
Questa mattina il giornale radio dell'Emilia Romagna ha proposto 4 notizie forti e a loro modo indicative della urgenza di una svolta radicale, a livello locale, nazionale ed internazionale.
Prima notizia.
Il Tribunale di Palermo ha condannato i due Ministeri a risarcire le famiglie delle vittime di Ustica.
Il fatto ci dice che dopo quasi 40 anni viene riconosciuto che è stato un missile a colpire l'aereo partito da Bologna con 80 civili e che l'indagine della Magistratura ha subito ripetuti intollerabili depistaggi di funzionari ed autorità pubbliche. Daria Bonfietti, presidente dei familiari delle vittime dell'aereo Itavia, chiede ancora una volta di sapere la verità e di avere giustizia. E' un Diritto e un Dovere, ancora negati in forza di segreti di Stato e NATO. Debbono essere rimossi!
Seconda notizia.
Il Tribunale di Ferrara ha assolto gli imputati per i crolli dei capannoni delle aziende che in occasione del terremoto emiliano del 2014 hanno causato la morte di alcuni lavoratori.
Sconcerto. A 5 anni dall'evento non sono stati individuati i responsabili degli edifici insicuri e dei  mancati controlli delle autorità competenti. In più, dobbiamo registrare l'assenza di realizzazioni e di progetti di messa in sicurezza degli edifici di piccole e grandi città dai rischi sismici.
Questa è da decenni la prima Grande Opera necessaria. Negata da chi continua a perseguire altre priorità.
Terza notizia.
Il Consiglio Regionale ha richiesto lo stato di emergenza e molti milioni per la recente alluvione delle acque del Reno. Soldi pubblici per riparare ai danni di mancati interventi di manutenzione, di prevenzione e di messa in sicurezza dei territori di pianura.
Da quanto tempo cittadini, comitati, associazioni chiedono di investire in progetti e lavori di messa in sicurezza del suolo e degli edifici (abusivi o autorizzati in spregio ad ogni principio di cautela)?
Si sa da sempre che prevenire significa tutelare le persone e risparmiare vite, vittime, risorse e costi. Ma purtroppo gli investimenti sono da anni insufficienti. E le leggi urbanistiche regionali, anche di recente approvazione consentono altre irresponsabili edificazioni.
Quarta notizia.
Il Consiglio Regionale ha autorizzato la Giunta Bonaccini - Gualmini - Donini a ricorrere contro il Governo nazionale per fare subito il Passante di Mezzo.
Si continua così a negare l'allarme che viene dalle periferie, da comitati ed associazioni ambientaliste, da medici e scienziati, da geologi e climatologi per dare priorità a Grandi Opere locali e nazionali capaci di ridurre smog e rumore, che ancora colpiscono duramente l'intera Pianura Padana, i suoi abitanti e la sua economia: boschi urbani, bonifica ambientale e rigenerazione urbana, ferrovie, trasporti pubblici elettrici, nuove infrastrutture per la mobilità dolce.
Nel mondo e in Europa ci si batte per obiettivi ambiziosi di riduzione delle fonti che surriscaldano il clima, si studiano i PUMS (anche a Bologna), si avviano riconversioni industriali e nella organizzazione dei territori per ridurre progressivamente l'uso delle auto e degli autocarri. Qui il contrario, prevalgono ancora obiettivi fuori dal tempo: per il 2020 - 2025 si insiste per avere più corsie autostradali che attraversano la città (da 4 a 6), nuove superstrade, altri parcheggi (magari interrati), rottamazioni di automezzi con incentivi alle 4 (o più) ruote. Naturalmente, nuovi iper e supermercati.
Cioè una "crescita" di risorse, pubbliche e private, verso prodotti e scelte che contraddicono uno "sviluppo eco-compatibile". Il PIL prescinde dalla responsabilità sociale ed ambientale.

Procedendo in questa direzione il voto in Abruzzo è solo una anticipazione di un Anno destinato ad essere ricordato nella Storia del Paese e dell'Europa!  

A Bologna piove ... I manifestanti (Restiamo umani) in Piazza Nettuno si difendono con gli ombrelli.
Ma il fiume Reno, senza adeguate manutenzioni, esce dagli argini ... (e febbraio 2019)


















Cittadini in assemblea, discutono per la Primavera della Città: il 16 marzo un Bosco Camminerà!
mosso da Rigenerazione No Speculazione (17 gennaio 2019)

9 commenti:

  1. Solo due sottolineature.
    Il segreto di Stato andrebbe tolto. Sull'abbattimento dell'aereo ad Ustica come per la strage della Stazione.
    Ci sono assolutamente grandi opere urgenti. Riguardano la messa in sicurezza del territorio, il verde e i parchi naturali, le infrastrutture e i servizi ferroviari. Il ricorso di Bonaccini e c. come la manifestazione di piazza che vuole Merola per fare subito il Passante mostrano certamente una volontà di sfida: ma non al Governo, piuttosto ai cittadini emiliani che continuano a respirare aria cattiva.
    La manifestazione di sabato 16 febbraio Un Bosco in Cammino per sostenere l'area verde dei Prati di Caprara è una ottima proposta. Io ci sarò
    BiBi

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    1. Errore, BiBi.
      Sabato 16 marzo!
      Per la salvaguardia del bosco selvaggio ai Prati di Caprara e per una Città vivibile.
      Gianni

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  2. L'Emilia Romagna ha caratteristiche molto diverse dall'Abruzzo.
    Non so se qui sentiamo il bisogno di affidarci a quelli.
    Noi ci adeguiamo autonomamente.
    Invito a riflettere su due grandi temi di attualità che non so se erano all'attenzione dei Radio 1 ma che sono destinati a compromettere il futuro della coesione del Paese.
    1. il progetto di "autonomia differenziata" che stanno per ottenere Lombardia, Veneto ed Emilia. Le Regioni ricche si riappropriano di ricchezze. Con quali conseguenze?
    2. il patto Lega - FI - PD per le infrastrutture sotto l'egida di Confindustria e della Cooperazione bianca - rossa - verde. Più PIL e per lo smog?
    Titti

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    1. L'autonomia delle singole Regioni in materia di difesa del suolo, di tutela delle acque, di gestione delle risorse idriche, di gestione dei rifiuti, di bonifica dei siti inquinati, di tutela dell'aria, di riduzione delle emissioni in atmosfera, di prevenzione e ripristino ambientale e di aree protette (solo per fare alcuni esempi) sarebbe una scelta dirompente. Responsabile?
      Ora potrebbe riguardare le tre Regioni più ricche: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, "quella che più scalpita".
      Domani altre, tendenzialmente tutte e 20?
      "Una specie di Italexit, ma interna" ha scritto l'on. Rossella Muroni, già Presidente di Legambiente (eletta con LEU).
      "Credere che si possa uscire dalla crisi chiudendosi nel proprio territorio in una sorta di sovranismo regionale è una follia" ha aggiunto.
      Ora la questione, maturata in trattative ristrette tra i Presidenti Fontana, Zaia, Bonaccini e la Ministra competente (leghista) mentre il fuoco dei media nazionali era concentrato sul Festival di Sanremo pare ferma per l'ennesimo "veto" del M5S.
      Un veto salutare.
      La questione va affrontata e discussa con il rilievo nazionale che merita!
      Gianni

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  3. Da tutta l'Emilia a Bologna per il Passante e la Cispadana? A Bonaccini e Merola hanno detto:
    che la E45 è rimasta chiusa per settimane causa le manutenzioni non fatte ......
    che la ferrovia per Ravenna è ancora ad una sola linea con treni che impiegano 90' per 70 km ......
    che la rete Ferroviaria Metropolitana promessa con la TAV è in ritardo di 20 anni .......
    che si è costruito ovunque riducendo i polmoni verdi necessari per respirare meno smog .........
    I bolognesi e gli emiliani hanno bisogno di vivere meglio e di lavorare per migliorare l'esistenza e la felicità.
    Se lo ricordino i dirigenti dei nostri sindacati e delle nostre cooperative.
    Bonaccini e Merola passano, come Berlusconi e Renzi ........ I beni comuni naturali e sociali dobbiamo difenderli!
    M.

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    1. Si, "i Beni Comuni naturali e sociali" vanno difesi. Con ogni mezzo.
      Penso che ai "neo populisti" Merola e Bonaccini che invocano la piazza contro il Governo, dimenticandosi che quando c'erano Renzi e Calenda a Palazzo, erano tutti loro a non considerare le manifestazioni No Passante e Si Mobilità Sostenibile, occorre rispondere a tono.
      Di fronte a "piazze" contrapposte, si decida concordando una sfida elettorale democratica "una testa un voto".
      Sono convinto che vincerebbe il Progetto di Città migliore.
      Gianni

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    2. Ho come l'impressione che Merola e Bonaccini abbiano messo la marcia indietro. Dalla piazza alla sala, dalla contrapposizione frontale al confronto per convincere......
      Cosa ha condizionato?
      I pareri negativi di possibili alleati tipo Frascaroli, Martelloni e Pizzarotti o il suggerimento saggio di Casini di partire con le Zdoure o la volontà di Confindustria ed altri di uscire dal tunnel rilanciando il Passante Sud?
      Comunque colpisce che in Emilia, a differenza del Piemonte, nessuno del Si Passante di Mezzo proponga un referendum....
      Sarà che qualcuno comincia a fare i conti con una realtà diversa da quella auspicata????
      BiBi

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  4. Vero, le analisi sulle percentuali possono ingannare perché non considerano le astensioni.
    Guardando i numeri perdono Forza Italia, il PD, i 5S.
    Guadagna la Lega.
    Nessuna meraviglia.
    Berlusconi ultra ottantenne, Renzi, Gentiloni, D'Alfonso, De Luca, Pittella, Chiamparino, Bonaccini li abbiamo visti all'opera, Di Maio, Toninelli e Raggi li stiamo vedendo.
    Di Salvini ce ne accorgeremo nei prossimi mesi.
    Come farà il 2019 ad essere un anno bellissimo?
    Mario C.

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  5. Intanto la Sardegna conferma l'Abruzzo e va anche oltre.
    Verso l'Emilia cosa ci dice? Forse che la competizione sarà tra il centrodestra a guida Salvini e un centrosinistra tradizionale o rinnovato, con i "grillini" duri e puri fuori gioco?

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