venerdì 24 agosto 2018

I peccati della sinistra senza popolo

L'intervista a Stefano Bonaccini su la Repubblica di oggi

























Chissà se Stefano Bonaccini ed Irene Priolo, Andrea De Maria e Raffaele Donini hanno letto l'articolo della prof. Nadia Urbinati di martedì scorso (21 agosto) pubblicato da la Repubblica (pag.30): "La crisi del PD. I peccati della sinistra senza popolo".

Il fatto è che le interviste, le dichiarazioni e gli articoli di questi giorni pubblicati sul quotidiano diretto da Mario Calabresi a questi amministratori e dirigenti del PD sulla vicenda del Passante di Mezzo e delle infrastrutture viarie ed autostradali sostenute dalla Giunta regionale emiliano romagnola e dall'Amministrazione di Virginio Merola anche dopo i gravissimi fatti di Borgo Panigale e di Genova sembrano la triste conferma delle nette, dure parole scritte (e ribadite il 23 agosto) dalla docente nel Dipartimento di Scienze Politiche della Columbia University (USA). 
Per questo pare opportuno ripercorrerle integralmente, per chi non le avesse lette.

La Repubblica Bologna di oggi, 24 agosto

























L'intervista su la Repubblica dell'on. Andrea De Maria, PD (17 agosto)















La crisi del PD.
I peccati della sinistra senza popolo

C’ è ancora chi si stupisce, dentro il recinto del centrosinistra, di quanto invisi siano i suoi uomini e le sue donne al “popolo” che sta fuori, che guarda, che commenta e che giudica: che ha in mano il potere oggi più temuto, quello dell’ audience. Un popolo in funzione giudicante, pollice alto/pollice verso, fa paura. E la reazione alla paura denota il carattere. Chi teme i fischi sta a casa: questo è avvenuto ai funerali di Stato delle vittime per il crollo del viadotto di Genova. La sinistra assente. Maurizio Martina lasciato solo.
Questa diserzione è un’ immagine pietosa della mancanza di leadership, che è mancanza di carattere. Ed è la conferma di una delle numerose ragioni che stanno all’ origine del disprezzo largo, dell’ odio perfino, nei confronti del Pd. La politica si basa sull’ opinione, che non fa sconti.
Come non ne fa il voto. Il persistente stupore che a sinistra si avverte per questa contrarietà è segno di una radicale incapacità a comprendere.
Come chi nel Pd ancora sostiene che gli elettori “hanno sbagliato” a votare (il 4 dicembre e poi il 4 marzo). Ma nella gara democratica sbaglia chi perde. Invece si persiste in una irrealistica astrattezza nel rifiutare la realtà. Nel frattempo, gli italiani che hanno sbagliato fischiano.
Come tra i due tronconi del viadotto Morandi spezzato, tra la sinistra e gli italiani c’ è un baratro.
Peppe Provenzano, in un commento postato sulla sua pagina di Facebook, scrive che si deve avere il coraggio di cambiare persone e sigle, programmi e messaggi. Per ripartire occorre però liberarsi della zavorra che affonda la nave: quei vizi etico-politici che sono, oggi, alla base dell’ antipatia del popolo.
Un vizio è la saccenteria, quell’immagine fastidiosa di una sinistra che tutto capisce. Viene da lontano, quando la filosofia della storia dava la certezza della comprensione dei processi. Ma allora c’ era buona fede: si credeva. Oggi, il mito è morto ma quell’ atteggiamento è rimasto e genera un insopportabile e giustificato fastidio. Con quale autorità chi è di sinistra può dire di stare più vicino al vero degli altri? Un altro vizio, conseguente a questo, è la presunzione di competenza. Che aveva una ragione d’ essere (forse) ieri, ma non oggi: alla prova dei fatti, i suoi leader e ministri hanno mostrato di essere non sempre capaci e le loro decisioni non sempre buone. Eppure, resta l’ attitudine di aristocratica supponenza di chi crede di essere comunque dalla parte giusta.
Questo genera frustrazione in chi è ancora di sinistra e risentimento in chi lo era. Genera disprezzo in tutti gli altri, che sono sempre più numerosi.
Scriveva Albert O. Hirschman che non c’ è peggior categoria di politici di coloro che credono di sapere sempre come stanno le cose, senza bisogno di confrontarsi con chi non la pensa come loro poiché, oltre ad aver la mente chiusa al dubbio e all’ apprendimento, hanno la supponenza di chi non ha nulla da imparare. Il popolo che fischia dovrebbe essere come un libro di testo; per aprirlo e leggerlo occorre una disposizione basilare di umiltà, poiché ha più di una ragione per essere così critico.
La sinistra al governo non ha mantenuto molte delle sue promesse: non ha sempre operato per la giustizia sociale; non ha ridato forza al pubblico; non è stata sempre dalla parte dei lavoratori e del lavoro; non ha sempre avuto leader capaci, amati e lungimiranti; ha tentennato sui principi e spesso li ha traditi. Questi sono alcuni degli “errori” dai quali partire. Con umiltà e accettando il principio di realtà.

Nadia Urbinati, la Repubblica, 21 agosto 2018


P.S.
Sempre su la Repubblica oggi è uscito un articolo con le dichiarazioni di Giovanni Monti, Presidente di Legacoop Emilia Romagna.
Anche queste una triste conferma.
Di quanto scritto su questo blog solo alcuni giorni fa in Legacoop, le infrastrutture e la conversione ecologica.

Oggi la Repubblica Bologna riporta dichiarazioni di esponenti della imprenditoria emiliano romagnola 













































18 commenti:

  1. Il PD bolognese, cioè quel partito che per rinsaldare il rapporto con il suo popolo (e con le nuove generazioni ecologiste) ha spostato dopo 44 anni la tradizionale Festa dell'Unita' dal Parco Nord alla Fiera di Bologna?
    Motivando la scelta dei padiglioni chiusi con le preoccupazioni del maltempo, ma scegliendo anche di dotarli di aria condizionata per tutti?
    Davvero grandissimi cultori delle direttive di COP21 !
    Sic

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    1. Nadia Urbinati dice molte cose condivisibili.
      Non mi piace invece l'ironia di Sic. Aria condizionata a parte, alla Festa de l'Unita lavorano centinaia di persone volontariamente che vanno rispettate. sono di sicuro più altruiste rispetto ai giallo-verdi che sequestrano migranti sulle navi della marina italiana.
      Antonio

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    2. Le contraddizioni sono proprie della vita quotidiana.
      La sfida può essere tra chi ne conta di più nel partito, nel movimento o nella coalizione altrui?
      Personalmente preferisco correggere le mie e quelle della comunità a cui sento di appartenere.
      Gianni

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    3. Scusa se insisto.
      Siccome tutti apparteniamo alla comunità italiana, come pensi si possa affrontare la grande contraddizione che sicuramente vivi anche tu e che riassumo così: da un lato la solidarietà per i diritti umani dei migranti, dall'altro il permanere al suo posto di comando di un ministro degli interni come Matteo Salvini, non solo politicamente amico di Orban e delle peggiori destre europee ma, ora, anche indagato dai magistrati italiani.
      Che fare per il rispetto delle Costituzione e della Politica (con la P maiuscola, come ripeti spesso in questo blog)?
      Antonio

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  2. La professoressa Urbinati (una donna di sinistra che vedrei volentieri tra i candidate sindaco, si finalmente una DONNA) traduce ciò che migliaia di bolognesi hanno sperimentato proprio sui temi delle infrastrutture.
    Per tanti anni è stato perseguito il Passante autostradale a Nord della città (quello di 40km.) senza farlo. E nonostante nel settembre 2015 il signor sindaco annunciasse ancora l'apertura dei cantieri.... Poi, di fronte alle proteste di quella parte della città che da sempre chiede più controlli, prevenzione e cautela sulla salute delle persone e sull'inquinamento, ha organizzato un confronto pubblico FARSA, gestito dai dirigenti di Autostrade SPA.....
    I successi elettorali di M5s. e Lega anche a Bologna sono determinati in parte dall'impegno di questi partiti proprio teso a bloccare le 16 corsie attraverso Bologna e le sue periferie.....
    Ora questi amministratori vorrebbero che il popolo si ribellasse????
    A chi?
    Al Governo che dice di fare ciò che tanti sostengono da sempre???? Ma va!. Solo se si rimangiassero ciò che hanno detto in campagna elettorale. Stiano certi. Lo faremmo.
    Semmai, ora, la rivolta sarà contro quelli che "ci hanno preso in giro" promettendo cose mai fatte (verde, alberi, boschi, barriere) ed ora volendo imporre + corsie per favorire gli incassi dei fratelli Benetton e soci e, solo incidentalmente, dei tanti automobilisti condannati all'auto e impossibilitati ad usare trasporti pubblici purtroppo fermi agli anni '70-80 del secolo scorso. Per carità, ancora migliori rispetto a Roma o Palermo.... ma noi non dobbiamo avere riferimenti europei? E allora si prenda esempio dalle città tedesche, olandesi o danesi......
    Ma abbiamo tutti chiaro che investendo le nostre risorse sulle strade e sulle auto fra 8 o 10 anni anche il Passante di Mezzo non sarà più sufficiente e saremo di nuovo alle code? Come dicono già gli industriali nell'ultimo pezzo riportato anche qui.
    Ora non ci si lamenti se la sinistra è senza popolo. E tale resterà, non cambiando le politiche e le facce dei propri rappresentanti.
    DG

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    1. Considerazioni interessanti e ampiamente condivisibili.
      La sfida per costruire un mondo migliore è sul cosa e come produrre, sulla conversione ecologica dei territori, sulla messa in sicurezza di cittadini, comunità e natura dai cambiamenti climatici.
      Questione sociale, ambientale e democratica si tengono, nel terzo millennio sono inscindibili.
      Gianni

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  3. Vedi alla voce "piddino" del glossario di Alberto Bagnai:
    https://goofynomics.blogspot.com/p/glossario.html

    "Colui il quale sa di sapere".

    L'antitesi di Socrate, del dubbio metodico e del pensiero critico. Saccenteria e presunzione, come dice Nadia Urbinati.

    Ed è un gran peccato constatare che Bagnai queste cose le diceva nel 2012, e le diceva da sinistra. Poi, grazie alla usuale lungimiranza dei dirigenti PD, è stato regalato alla Lega.

    Le dichiarazioni sul Passante sono un indizio molto preciso di quell'atteggiamento spocchioso e insopportabile. Al centro delle preoccupazioni di Merola, Bonaccini, Priolo, Donini & C. si vede chiaro, dominante, esclusivo e troneggiante l'interesse privato di concessionari e costruttori. E nient'altro. Non un cenno all'inquinamento o alla salute dei cittadini, per esempio. Segno che non hanno mai ascoltato le richieste dei cittadini.

    Poi tocca leggere Lepore che rivolto ai compagni di partito chiede: "come siamo finiti a fare noi gli avvocati difensori di Autostrade per l’Italia?"

    La risposta, caro Lepore, è nelle dichiarazioni dei dirigenti PD sul Passante. Basta unire i puntini. Quando si fanno salamelecchi a Castellucci e si sbeffeggiano i comitati di cittadini si può arrivare solo lì. C'è da chiedersi dov'era Lepore mentre succedeva.

    Luca

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    1. Condivido.
      Salvo il fatto che io penso che nessuno venga "regalato" da altri.
      Tutti possiamo e dobbiamo decidere il nostro posto nel confronto politico, culturale e sociale.
      Gianni

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  4. Ho letto che il segretario del PD ha spiegato che per ripartire servono " unità, comunità e umiltà ". E ti credo. Sono un partito diviso, fatto di dirigenti arroganti, che pensano sempre alle prossime elezioni e a come vincere .
    Mentre dimenticano i problemi e rimuovono i fatti .
    Possibile che non capiscano gli errori commessi negli anni che hanno governato ?
    Con la legge Fornero hanno creato esodati e fregato pensionandi .
    Con il jobs Act hanno tolto diritti ai lavoratori ed ammiccato agli imprenditori.
    E prima e dopo i rapporti con i Marchionne e i padroni dell'ILVA, le privatizzazioni di Bersani e di D'Alema che hanno regalato, d'intesa con Berlusconi, gioielli di stato a capitani coraggiosi e grandi cooperative .
    Poi Renzi e Boschi con i banchieri ..... e le proroghe delle concessioni ai gestori di autostrade decise da Del Rio.
    Forse è il caso di ripartire anche da qui. Con umiltà ed accettando il principio di realtà, come conclude N.U.
    Ciao!

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    1. Considerazioni difficilmente contestabili. Almeno da parte mia.
      Gianni

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  5. Azzerare i vertici del PD.
    No, non è mia.
    Questa volta riporto.
    Bonaccini chiama il congresso.
    Sic

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    1. Stefano Bonaccini chi?
      Il già segretario emiliano romagnolo del PD? "Bersaniano" ai tempi di Bersani e "renziano" nella stagione di Renzi?
      A capo dell'Organizzazione nazionale del PD con Matteo segretario?
      L'eletto poi Presidente della Regione Emilia Romagna con il 37,8% dei partecipanti al voto in seguito alle dimissioni di Errani per malgoverno?
      Quello che in questi giorni flerta con il presidente leghista della Lombardia per le Autonomie e con Autostrade SPA (ed Atlantia ed i F.lli Benetton) per realizzare subito il Passante di Mezzo, dopo avere sostenuto per dieci anni il Passante Nord?
      Lui?
      Proprio Lui?
      Mario Cinico

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    2. Leggono. Non ho dubbi.
      Anche Gad Lerner, un fondatore del PD, che di recente - da non più iscritto al Partito - ha detto: "il PD riparta senza di noi, amici dei potenti". Da anni la sinistra è "subalterna ai grandi capitalisti".
      Altro è che riflettano a sufficienza.
      Quanto a Lui, proprio Lui, Stefano Bonaccini, non può certo essere un volto nuovo (e credibile).
      Gianni

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  6. Non so se lo hanno letto.
    A sentire diversi dirigenti certamente non ci hanno riflettuto. E continuano tranquillamente sulla stessa linea.
    Anna

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    1. Permettete di contestare?
      Ieri a Milano si è svolta una riuscita manifestazione antirazzista tra associazioni varie, PD, Possibile, LEU .....
      Certo ci sono elementi di continuità , ma la segreteria di Martina non è la stessa di Renzi e dei renziani doc.
      Invito a distinguere. Anche i piccoli passi vanno colti in politica . E' l'analisi che ci fa cogliere e coltivare i movimenti. No?
      Antonio

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    2. Ma quali differenze, Antonio!
      Il segretario Martina non è il ministro Martina? E il nuovo socio Calenda non è il vecchio ministro Calenda? E DelRio non è sempre DelRio? Su Autostrade, ILVA, FICO, politiche industriali e agricole cosa hanno cambiato? E sul lavoro! Il Jobs Act e l'articolo 18?
      Vengo anch'io alle manifestazioni contro gli xenofobi ed i razzizti, ma questo è sufficiente per rimediare ai peccati della sinistra senza popolo? Voglio dire, solo la sinistra è antifascista? Oppure per riconoscerla e distinguerla da altri democratici, di centro o di destra deve fare politiche di critica al sistema capitalistico e di giustizia sociale a difesa dei lavoratori e dei ceti sfruttati o abbandonati alle speculazioni e ai profitti?
      Nik

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    3. A me pare che anche le scelte non sono sempre le stesse.
      Le iniziative nazionali contro il sequestro di migranti e contro le destre in Sicilia e a Milano.
      E prima l'impegno contro la riproposizione dei vaucher nella legge di dignità.
      A Bologna la rinuncia alla cittadella della moda ai prati di Caprara.
      Insufficienti? Primi movimenti.
      Antonio

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