domenica 6 agosto 2017

Primi (giorni) d'agosto

1. Un evento da non rimuovere.
Il 2 agosto a Bologna si manifesta.
Verità e giustizia mancano da 37 anni!
Quel giorno la Città contò 85 morti e 200 feriti. Per una bomba messa nella sala d'attesa di 2 classe della Stazione centrale delle FS.
I depistaggi furono immediati. Per troppe ore si parlò dello scoppio di una caldaia ...
Anche nel PCI i volantini già stampati rimasero fermi, perché qualcuno (alle Botteghe Oscure, sede della Direzione nazionale comunista) sosteneva che "occorrevano tempo e certezze" prima di muoversi.
I decenni sono passati ed a scontare pene sono stati solo alcuni giovani neofascisti. I documenti e le informazioni raccolte "sul più grave atto di terrorismo e di guerra perpetrato in Italia dalla 2 guerra mondiale ad oggi" sono tuttora segreto di Stato e le vittime non sono state risarcite, secondo le stesse ripetute promesse di molti uomini politici e partiti di governo.
Dunque, quest'anno, a moltissimi cittadini è parso ancor più necessario del passato sostenere l'iniziativa dei familiari delle vittime che, per protesta, hanno abbandonato la sala del Consiglio Comunale quando è stata data la parola al Ministro Galletti (all'epoca giovane dirigente del Movimento Giovanile DC) ed hanno anticipato di qualche minuto l'incontro di popolo in Piazza Nettuno.
Sotto il sole e un caldo umido fastidioso il lungo corteo di cittadini, associazioni, rappresentanti delle assemblee elettive locali ha percorso via Indipandenza fino a Piazza Medaglie d'Oro, per ascoltare la forte denuncia del Presidente Bolognesi e di un imbarazzato Sindaco Merola.
Dispiace che troppi giornali, tv e radio abbiano taciuto o derubricato a notizia minore questi fatti e questo significativo momento di partecipazione popolare e di lotta politica. Una ulteriore testimonianza dei limiti di cui soffre la libera informazione nel nostro Paese.

2. Una esperienza come altre.
Camminare e restare fermi a lungo sotto il sole, senza bere adeguatamente, è noto che può creare danni anche seri alla salute. Ma spesso si pensa che questo può interessare (solo) altri.
Invece no. La prevenzione è un bene comune e ci riguarda sempre in prima persona.
Conclusa la manifestazione, ripercorro a ritroso via Indipendenza con un amico carpigiano di mille battaglie, passate e presenti, alla ricerca di un bar. Gli inevitabili commenti sulla giornata e le molte persone che gremiscono i locali portano fino a via Orefici e alle Librerie Coop. Qui funziona un potente impianto di condizionamento dell'aria e di refrigerazione. Insieme al succo di frutta partono pulsazioni sempre più frequenti ed una forte inarrestabile sudorazione.
Renzo se ne accorge e chiede se deve chiamare aiuto. Viene tranquillizzato: "mi è già successo, spero di cavarmela a breve".
Non è così. Il tempo di uscire, raggiungere la fermata del bus verso casa, prendere il mezzo tranquillizzando l'amico premuroso ("se non mi passa mi fermo al Pronto Soccorso del Sant Orsola"),  arrivare in via Albertoni e attendere che le due persone in accettazione completino le loro pratiche ...
L'infermiere di servizio ascolta e mi invita ad entrare: immediato controllo della pressione e della saturazione, elettrocardiogramma. All'esito di quest'ultimo veloce esame dice: "ha fatto bene a venire! Com'è arrivato? Ora la portiamo dal medico e faremo tutte le necessarie verifiche" ...
In pochi minuti parte un monitoraggio efficiente e la dottoressa: "... frequenza cardiaca a 177 battiti al minuto"?! Seguono diverse domande, prelievo del sangue, RX al torace e la visita di medici cardiologi: "... escludiamo diagnosi gravi. Ma deve fare grande attenzione a questo clima ed alle necessarie cautele che tutti dobbiamo prendere ... le prescriviamo riposo, una terapia ed un controllo tra una settimana".
Dicono che in questi giorni di grande caldo e di inquinamento (l'ozono continua a registrare valori alti!) i ricoveri ai Pronto Soccorso sono aumentati del 15-20%.
Il servizio sanitario pubblico continua ad essere uno strumento decisivo e salvavita, per tutti e per ogni emergenza. Ora, come 37 anni fa. Sempre, per fronteggiare grandi emergenze e per gestire al meglio l'ordinaria quotidianità.

3. Inadeguati ai cambiamenti
Il progetto personale di lavorare (almeno per qualche sera) come volontario ad Agosto con noi, l'iniziativa che ogni anno (da 30 anni) i soci di Ozzano dell'Istituto Ramazzini organizzano per sostenere la ricerca e la prevenzione del cancro deve essere posticipata, almeno di qualche giorno. Valuterò dopo il controllo. Per il momento meglio qualche giorno al mare.
Così, il 3 agosto, anziché il bus 94 o 101, prendo il treno per Cesenatico.
Il regionale delle 19.11 (da San Vitale) per Ravenna ha un ritardo di 10'-15' ed è senza condizionamento. Un caldo problematico, soprattutto ricordando le sollecitazioni dei medici. Le carrozze attigue confermano la situazione. Un conteso rifugio per i pendolari divengono alcuni posti dove i finestrini sono parzialmente aperti e consentono di ricevere una caldissima aria ... Non resta che bere tutto il litro e mezzo di acqua messo nello zainetto e auspicare di raggiungere prima possibile Ravenna, dove è previsto il cambio treno.
Poco prima del capoluogo romagnolo un annuncio più volte interrotto pare dire che il Bologna - Ravenna proseguirà per Rimini. Il risparmio nel trasbordo è contraddetto dalla prospettiva di prolungare per un'altra mezzora il forte disagio già vissuto ... Ma al momento dell'arrivo (sul primo binario) l'annuncio è forte e chiaro: "fine corsa. Per Rimini, binario 3". Contrordine. Raccolgo giornali e bottiglie e via ... sottopasso e risalita. Il treno fermo è chiuso e spento, il display non indica nulla. Rapido ritorno nell'atrio e lì l'indicazione per Rimini è chiara: binario 1, dunque il treno da cui ero sceso. In corrispondenza della carrozza di testa vedo un gruppetto di persone e mi avvicino ... Nessun operatore, ma dalla porta si sente subito aria fresca ... Davvero? Meglio salire.
Si riparte. Dal caldo al freddo! Troppi gradi di differenza. Meglio tornare indietro?!
Per "fortuna" dopo 2 ore il viaggio è terminato. Sono le 21.15.
Ancora una volta le Ferrovie dello Stato e Trenitalia hanno dato pessima prova di se.
Ma il problema è che questo Paese ha urgente bisogno di una Testa nuova e collettiva, partecipata e capace di ritrovarsi su alcune, poche e precise priorità: la salute, la prevenzione e la sicurezza dei cittadini, innanzitutto. Oggi non è così. Ripartiamo dalla realtà.


9 commenti:

  1. 1. La sfiducia dell'Associazione dei familiari delle vittime nei confronti del Governo è più che motivata dai fatti. Gli impegni non sono stati rispettati.
    2. Il buon funzionamento di un Pronto Soccorso temo non faccia primavera. La sanità pubblica è in crisi e perde continuamente colpi a favore del privato.
    3. Le ferrovie locali sono abbandonate da decenni. Ma le politiche dei Governi continuano ad investire in altre direzioni. I continui incidenti (un anno fa in Puglia!) e le proteste dei pendolari non hanno portato le novità di cui avremmo bisogno.
    Conclusione. Viviamo una democrazia limitata e controllata. Manchiamo totalmente in prevenzione e visione sostenibile. L'indignazione deve trasformarsi in alternativa.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. PS. I battiti sono regolari? In bocca al lupo!

      Elimina
    2. Conclusioni condivisibili.
      FC regolare. Grazie!
      Gianni

      Elimina
  2. Una testa nuova e collettiva servirebbe indubbiamente. Non so se ne abbiamo le condizioni, ossia la materia grigia necessaria .....
    Tra quelli che si sono alternati fin qui al governo non ne ho vista molta. Gli altri che si sono autodefiniti a cinque stelle, mi sembrano volonterosi e studiosi, ma debbono ancora studiare per laurearsi .....
    E non è che altrove abbondino i competenti e gli onesti.
    Robby

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io penso che le persone oneste e competenti ci siano. E non manca neppure cultura critica e di governo.
      Semplicemente queste persone e queste culture debbono essere ascoltate, messe a confronto, responsabilizzate e valorizzate.
      Va cambiato l'ordine delle priorità. In testa alle comuni preoccupazioni ed agli impegni debbono essere la qualità dell'ambiente e la qualità della vita dei cittadini. A questi vanno rapportate e condizionate tutte le attività umane e gli interessi privati. Oggi non è così. Ma si può e si deve invertire rotta. Nell'interesse generale.
      Gianni

      Elimina
  3. Siamo un paese dove si muore di caldo e di incendi e poche ore dopo di pioggia e di trombe d'aria. Sarebbe buona cosa curare la sicurezza delle persone. Ma la prevenzione non si fa e la buona scuola non educa.
    Un argomento che dovrebbe essere in cima alle azioni di chi vuole governare, o no?
    Michele29

    RispondiElimina
  4. I primi (giorni) d'agosto ci ricordano che in molte cose siamo sempre gli ultimi in europa.
    Anche se abbiamo scelto con il referendum di dicembre di confermare la Costituzione che dice che la sovranità appartiene al popolo manchiamo di:
    trasparenza
    giustizia
    solidarietà
    socialità
    treni
    prevenzione
    ricerca
    sicurezza
    ................
    ................
    (integri chi vuole)
    Basta sudditi!

    RispondiElimina
  5. Hai bisogno di un prestito? SE SI! Contatta Hobelman Finance and Mortgages Limited® Per importi di piccoli e grandi prestiti. Offriamo prestiti a tasso d'interesse accessibile del 2%. Contattateci oggi via e-mail all'indirizzo hobelmanfinance@gmail.com e il vostro lavoro con noi sarà una buona esperienza. +17816567138 il credito è aperto a tutti indipendentemente dalla nazionalità.

    RispondiElimina